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Old 18-05-2010, 19:44   #1
gigio2005
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sono riusciti a distruggere pure l'università

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Atenei pubblici verso il disastro
E crescono i numeri delle private

Iscritti e immatricolati in calo, ripetenti e fuori-corso in aumento. Ecco il quadro dell'università statale italiana alla luce degli ultimi dati pubblicati dal Miur. Ma i corsi, in due anni, sono aumentati del 40 per cento
di SALVO INTRAVAIA

Gli ultimi dati sull'università statale pubblicati dal Miur sembrano proprio la "cronaca di un disastro annunciato". Iscritti e new entry in calo, ripetenti e fuori corso in aumento e boom di corsi con almeno un iscritto. Ma non solo, ogni provincia italiana ha la sua piccola sede universitaria che, in alcuni casi, funziona per pochissimi studenti. Per contro, gli atenei non statali sembrano vivere un'autentica primavera: iscritti e immatricolati in crescita e studenti più produttivi. In queste ore, è in corso la discussione al Senato (in commissione Cultura) il cosiddetto disegno di legge Gelmini e non passa giorno che in qualche città italiana, in alcuni casi in contemporanea, non si svolga un'assemblea di ricercatori, studenti e prof per illustrarne le linee generali della Riforma e, magari, tracciarne i tanti aspetti negativi.

Riuscirà, con questa riforma, il governo a risollevare le sorti di uno dei settori più importanti del Paese? Oggi, si sono svolte assemblee e occupazioni simboliche 1 in diversi atenei italiani: da Bologna a Palermo, passando per Roma e Messina. Sta di fatto che, stando ai numeri dell'anno accademico in corso, non c'è da stare troppo allegri. Gli atenei statali, in appena due anni hanno perso quasi il 2 per cento di iscritti: circa 28 mila studenti. E anche i nuovi ingressi sono in netto calo: meno 5 per cento, in appena due anni. Effetto del calo demografico e delle tante riforme sugli esami di maturità, che hanno contribuito ad aumentare non ammissioni e bocciature? Ma c'è un altro dato che non lascia troppo spazio a speculazioni di sorta.

Dal 2007/2008 al 2009/2010, cioè in appena 24 mesi, negli atenei pubblici il numero di studenti regolari è sceso inesorabilmente. Segno che la riforma del 1999, che ha introdotto il percorso 3+2, dopo un primo periodo di entusiasmo sta mostrando di non essere all'altezza. Rispetto al totale degli iscritti, infatti, ripetenti (coloro che preferiscono riscriversi allo stesso anno) e i fuori corso hanno in pratica raggiunto quelli in regola con materie e crediti: pari soltanto al 51,6 per cento.

Le difficoltà maggiori vengono incontrate nei primi due anni, dove la cosiddetta dispersione raggiunge valori preoccupanti. Tanto che oggi 35 studenti su 100 preferiscono ripetere l'iscrizione al primo anno di corso. Un paio di anni fa le cose non andavano benissimo, ma certamente meglio: ripetevano l'iscrizione al primo anno in 30 su 100. E a nulla sembra servire l'ampliamento esponenziale dei corsi di ogni genere, organizzati dalle università per accaparrarsi iscritti. Nonostante gli oltre 11 mila corsi svolti quest'anno, più 40 per cento rispetto a due anni fa, le performance dei ragazzi sono peggiorate.

Anche avvicinare le sedi universitarie agli studenti non sembra produrre risultati di rilievo. Oggi, i comuni italiani con almeno una sede universitaria sono 273. Ma alcuni di questi restano in piedi per pochissimi ragazzi: il 20 per cento, ospita meno di 100 studenti e il 39 per cento meno di 200. Addirittura 5 sedi, in piccolissimi comuni, risultato con un solo iscritto. Negli stessi 24 mesi, gli atenei privati hanno visto crescere le iscrizioni del 10 per cento, con un leggero aumento anche degli immatricolati e un tasso di regolarità che si è assestato al 67 per cento: 15 punti percentuali in più rispetto agli iscritti nelle università statali.
http://www.repubblica.it/scuola/2010...1/?ref=HREC1-5
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Old 18-05-2010, 20:51   #2
dave4mame
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chissà chi è il geniaccio che se l'è inventata, l'ultima riforma dell'università.
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Old 18-05-2010, 21:01   #3
zanardi84
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L'Avatar di zanardi84
 
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Per la serie "l'università non deve essere una fucina di diplomi"

Voglio vedere adesso cosa succederà alle private che inizieranno a sorgere come funghi, senza contare quelle che ci sono.

Qualcosa bisogna fare però perchè, come si è detto per i tribunali, non si possono avere mini atenei in città, ma quelli meno significativi vanno accorpati a quelli più grossi. Andrebbero chiusi anche tutti i corsi che vantano pochi iscritti o che sono sostanzialmente inutili, penso per esempio a quelle "scienze di..." che spesso fanno capo a "lettere moderne" dove alla fine non si è ne dottori in lettere, ne dottori in quella particolare "scienza". All'interno dei corsi andrebbero rivisti alcuni insegnamenti accessori o poco utili, lasciandoli facoltativi all'interno del percorso di studio.
Altre due questioni: per quanto riguarda alloggi e/o parcheggi si potrebbe in parte sistemare favorendo il "teleapprendimento", più o meno equivalente al telelavoro. Sfruttando internet, lezioni o in videoconferenza interattive con possibilità di interventi in diretta da casa o da qualsiasi parte del mondo, e possibilità di rivedere le lezioni online. Si eviterebbe la perdita di tempo di andare fisicamente per seguire le lezioni, lasciando più tempo allo studio. Ovviamente esami nelle sedi.
Altro strumento fondamentale: serio criterio di valutazione dei docenti da parte degli studenti, che sono i cosiddetti utilizzatori finali. Non importa se un docente è giovane o vecchio: se questi è preparato, disponibile e aggiornato, perchè pensionarlo, magari a favore di un giovane che non ha voglia di fare?

E poi: RICONOSCETE I RICERCATORI CHE SONO IL MOTORE DEL PAESE!!!
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zanardi84 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 18-05-2010, 21:07   #4
^TiGeRShArK^
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chissà chi è il geniaccio che se l'è inventata, l'ultima riforma dell'università.
ah beh..
io so solo che grazie alla brava donna che ora è sindaco di milano mi sono giocato una borsa di studio, con conseguente rimborso delle tasse e mi sono dovuto pagare 800 euro di corsi singoli perchè tergiversava per approvare i corsi di studi della specialistica per le università che per prime avevano partecipato alla riforma.
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Old 19-05-2010, 08:55   #5
ulk
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L'Università è come la scuola in generale uno stipendificio e il giochetto di aumentare le sedi è servito solo a questo.
Che diminuiscono gli studenti è ovvio anche perchè bisogna uscire con voti alti per vedere apprezzata la propria laurea, i mediocri non troveranno mai lavoro con quel pezzo di carta.
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Old 19-05-2010, 09:08   #6
dave4mame
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c'è da fare anche un discorso assai antipatico.

20 anni fa si laureavano 100 persone.
facciamo che altre 100 (buttato li a casaccio) avrebbero potuto laurearsi se ne avessero avuto i mezzi.

oggi però all'università ci vanno in 500 (altro numero a caso).
ora le possibilità sono 3

1) siamo effettivamente diventati una nazione di geni. posso escluderlo a priori?
2) il livello dell'università si è abbassato, diventando accessibile a tutti e 500
3) il livello non si è abbassato, e i 400 in più non arrivano al traguardo.

o magari è un po' della 2) e un po' della 3)...
dave4mame è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-05-2010, 09:14   #7
NexusMM
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c'è da fare anche un discorso assai antipatico.

20 anni fa si laureavano 100 persone.
facciamo che altre 100 (buttato li a casaccio) avrebbero potuto laurearsi se ne avessero avuto i mezzi.

oggi però all'università ci vanno in 500 (altro numero a caso).
ora le possibilità sono 3

1) siamo effettivamente diventati una nazione di geni. posso escluderlo a priori?
2) il livello dell'università si è abbassato, diventando accessibile a tutti e 500
3) il livello non si è abbassato, e i 400 in più non arrivano al traguardo.

o magari è un po' della 2) e un po' della 3)...
Concordo con il tuo discorso.

Il problema però è questo spostamento verso il privato. Trovo che sia il frutto di un progetto ben pianificato figlio della mentalità politica attuale.

E trovo che sia una cosa molto negativa per tutti.

Stiamo tornando verso una concezione di sanità ed educazione elitaria...
__________________
L'Italia berlusconiana è la peggiore delle Italie che ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, del 25 luglio, dell'8 settembre, e anche l'Italia di p.le Loreto. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo. (Indro Montanelli)
NexusMM è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-05-2010, 09:25   #8
the_joe
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Come al solito si dà una risposta sbagliata ad un problema reale....

Purtroppo la situazione delle scuole Italiane a partire dalle materne per arrivare alle università è drammatica, colpa di decenni di immobilismo reale e di uso di tutto il settore degli impieghi statali come fabbrica di voti e sedi di posti da assegnare ai propri amici/parenti così nelle università sono nati gozziliardi di corsi di laurea perlopiù inutili o cloni di altri già esistenti al solo scopo di piazzarci i docenti amici.....con conseguente scadimento della qualità dell'insegnamento, per cui i laureati di oggi hanno una laurea che nella maggior parte dei casi vale di meno di quella dei loro colleghi che l'hanno presa qualche anno fa, e la colpa non è certo loro, ma del sistema che non vale più niente.

Di certo però non è tagliando fondi e spostandoli verso il privato che si sana la situazione, anzi la si aggrava ancora di più.
__________________
焦爾焦
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Old 19-05-2010, 09:32   #9
dave4mame
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sono d'accordo; per quanto riguarda la scuola ho una visione che dire comunista è poco.

però non mi posso nascondere dietro un dito.
la soluzione privata (a pagamento...) viene vista come necessaria quando quella "gratuita" viene vista come non all'altezza.
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Old 19-05-2010, 09:35   #10
NexusMM
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la soluzione privata (a pagamento...) viene vista come necessaria quando quella "gratuita" viene vista come non all'altezza.
Al momento è un cane che si morde la coda... qualcuno sta volutamente impoverendo l'educazione pubblica e quindi gli studenti si spostano verso il privato.

E questo fenomeno è inquietante...
__________________
L'Italia berlusconiana è la peggiore delle Italie che ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, del 25 luglio, dell'8 settembre, e anche l'Italia di p.le Loreto. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo. (Indro Montanelli)
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Old 19-05-2010, 09:37   #11
guyver
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sono d'accordo; per quanto riguarda la scuola ho una visione che dire comunista è poco.

però non mi posso nascondere dietro un dito.
la soluzione privata (a pagamento...) viene vista come necessaria quando quella "gratuita" viene vista come non all'altezza.
se poi chi promuove la scuola privata è il PRINCIPALE fautore del decadimento di quella pubblica tutto è più chiaro...
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Old 19-05-2010, 09:46   #12
dave4mame
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se poi chi promuove la scuola privata è il PRINCIPALE fautore del decadimento di quella pubblica tutto è più chiaro...
gli "addetti ai lavori" sostengono che una delle principali cause sia piuttosto una certa riforma...
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Old 19-05-2010, 09:51   #13
guyver
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gli "addetti ai lavori" sostengono che una delle principali cause sia piuttosto una certa riforma...
gelmini??
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Old 19-05-2010, 09:53   #14
dave4mame
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gelmini??
no.
forse faresti meglio a documentarti, invece di scrivere senza cognizione di causa.
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Old 19-05-2010, 09:57   #15
Marco71
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E` un poco modellizzato...

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c'è da fare anche un discorso assai antipatico.

20 anni fa si laureavano 100 persone.
facciamo che altre 100 (buttato li a casaccio) avrebbero potuto laurearsi se ne avessero avuto i mezzi.

oggi però all'università ci vanno in 500 (altro numero a caso).
ora le possibilità sono 3

1) siamo effettivamente diventati una nazione di geni. posso escluderlo a priori?
2) il livello dell'università si è abbassato, diventando accessibile a tutti e 500
3) il livello non si è abbassato, e i 400 in più non arrivano al traguardo.

o magari è un po' della 2) e un po' della 3)...
...e linerarizzato il tuo modello ma hai fondamentalmente ragione...
Forse il punto che piu` si confa` all`attuale sistema universitario italiano e` il 2.
Ma non perche` l`Italia e` divenuta per incanto (diciamo dalla introduzione dei cosiddetti nuovi ordinamenti...) piu` furba ma solo perche` si e` dovuta giocoforza adeguare a come era l`istruzione di livello superiore all`estero.
Con il sistema dei college che sfornano persone che a 20 o poco piu` anni laggiu` (nell`anglosassone mondo ma anche in estremo oriente, India compresa) sono considerati sulla carta laureati mentre qui se sei andato a scuola all`eta` canonica di 6 anni a 20 sei una matricola del primo anno di una facolta` x.
La politica in Italia e` sempre stata dotata di molta inerzia...vi ricordate quanti anni ci sono voluti per riformare l`esame di maturita` ?
Io lo ho sostenuto nel 1990 ed erano gia` lustri e lustri che si svolgeva secondo quelle modalita`.
Poi siccome in Italia non hanno avuto mai le idee chiare sul come intervenire nel mondo della pubblica istruzione, si sono susseguite una marea di riforme a scadenza quasi annuale o comunque ogni volta che il governo y "cadeva"...
Un sistema universitario privato e` l`elemento mancante per aumentare il livello di omologazione ed omogeneita` rispetto al modello di riferimento anglosassone.
Ed in futuro chi andra` per la solita mancanza di soldi, in universita` pubbliche sara` considerato un laureato di rango inferiore.
Sempre che dallo spazio esterno non arrivi qualche cosa che ci faccia cambiare volenti o nolenti...
Grazie.

Marco71.
Marco71 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-05-2010, 10:00   #16
guyver
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no.
forse farerti meglio a documentarti.
già anche quella moratti non era male...
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Old 19-05-2010, 10:01   #17
Marco71
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Qui tra poco...

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Al momento è un cane che si morde la coda... qualcuno sta volutamente impoverendo l'educazione pubblica e quindi gli studenti si spostano verso il privato.

E questo fenomeno è inquietante...
...alla povera gente come me servira` un passaporto di sola andata per una colonia off-world...e naturalmente lassu` io fortunato saro` circondato da superuomini e superdonne generazione Nexus 9.
Tristezza immensa...

"I singhiozzi lunghi dei violini d`autunno
mi feriscono il cuore con languore monotono"

Marco71.
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Old 19-05-2010, 10:01   #18
zanardi84
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c'è da fare anche un discorso assai antipatico.

20 anni fa si laureavano 100 persone.
facciamo che altre 100 (buttato li a casaccio) avrebbero potuto laurearsi se ne avessero avuto i mezzi.

oggi però all'università ci vanno in 500 (altro numero a caso).
ora le possibilità sono 3

1) siamo effettivamente diventati una nazione di geni. posso escluderlo a priori?
2) il livello dell'università si è abbassato, diventando accessibile a tutti e 500
3) il livello non si è abbassato, e i 400 in più non arrivano al traguardo.

o magari è un po' della 2) e un po' della 3)...
Non hai considerato le lauree fuffa come quelle che fanno capo a scienze della comunicazione o le altre "scienze" che fanno capo a "lettere moderne" che non sono niente di niente. Non è un vero diploma di lettere e non è manco il diploma di ciò che si trova dopo "scienze di..". Ho visto diverse tesi di tali corsi e mi sento assolutissimamente di dire che il valore dei contenuti non è di molto superiore a quello di una tesina di maturità.

Senza contare poi la valanga di iscritti a psicologia o a filosofia.
Leggermente diverso il discorso per quanto riguarda Legge e/o giurisprudenza. Siamo il paese degli avvocati e dei politicanti e un titolo di studio così offre senza dubbio buone possibilità. Inoltre mi sembra che sia un percorso di studio abbastanza impegnativo, ma siamo sempre in ambito umanistico che è senza dubbio meno complesso di quello scientifico.

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Concordo con il tuo discorso.

Il problema però è questo spostamento verso il privato. Trovo che sia il frutto di un progetto ben pianificato figlio della mentalità politica attuale.

E trovo che sia una cosa molto negativa per tutti.

Stiamo tornando verso una concezione di sanità ed educazione elitaria...
E scommettiamo che la sbandierata "meritocrazia", allo stato attuale, significa: se sei un lecchino o se sei iscritto al partito in carica sei meritevole, altrimenti sei fuori?
il meccanismo esiste da tempo, ce lo diceva anche Villaggio nei suoi Fantozzi, ma oggi penso che si stia andando verso gli estremi.
Poi mi sembra giusto: Obama, presidente di una nazione che ha avuto la sanità estremamente costosa, capisce che bisogna aprire, e noi che facciamo? Chiudiamo, così la cricca di turno dentro la quale immancabilmente c'è il Vaticano (non scandalizzatevi e non stiamo a prenderci in giro).
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Ultima modifica di zanardi84 : 19-05-2010 alle 10:04.
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Old 19-05-2010, 10:07   #19
dave4mame
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beh... in 5 righe mica potevo fare esamina, analisi e sintesi...
dave4mame è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-05-2010, 10:19   #20
guyver
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no.
invece di scrivere senza cognizione di causa.
non avevo visto l'aggiunta...
Senza cognizione di causa???

Allara dimmelo te no... io a memoria non ricordo una riforma peggiore della gelmini (gelmini poi.... lei l'ha solo firmata sicuramente non sa nemmeno cosa c'è scritto )
guyver è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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