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Fintecna
Cos’è Fintecna, la società inserita nel decreto Abruzzo?
Fintecna spa (Finanziaria per i settori industriale e dei servizi) e’ una società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze. Inizia ad operare nel 1993 nell’ambito del piano di ristrutturazione del settore costruzioni, dell’ingegneria civile e dell’impiantistica facenti capo al gruppo Iri, attivato con la liquidazione dell’Iritecna spa. Successivamente sono state ampliate le attività affidate con il coordinamento, gestione e controllo di tutti i processi di liquidazione, ristrutturazione e smobilizzo delle altre società del gruppo Iri, tra cui Ilva, Finsider, Italsanità. Questa fase ha portato alla fusione per incorporazione dell’Iri in Fintecna che ne ha così acquisito il relativo residuo portafoglio di attività costituito principalmente dalle partecipazioni in Fincantieri e Tirrenia. Oggi Fintecna ha numerose partecipazioni dirette in diverse società tra cui Quadrante (50%) Ligestra (100%), Fincantieri (98,7%), Fintecna Immobiliare (100%), Tirrenia (100%), Alitalia Servizi (49,3% con ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria) e Patrimonio dello Stato (100%). Si occupa dunque di gestire queste partecipazioni, sia delle società con prospettive di privatizzazioni e liquidazioni, sia delle partecipazioni destinate ad una permanenza più duratura. Nel settore immobiliare recentemente il patrimonio e’ stato aggrgato in Fintecna Immobiliare, società che persegue la valorizzazione del patrimonio finalizzato alla vendita. Fintecna è inoltre specializzata nella gestione di complessi processi di liquidazione e, a questo proposito, ha ricevuto mandato di gestire le attività della’Ispettorato della Ragioneria Generale dello Stato in ordine ai cosidetti Enti Soppressi ed il trasferimento in capo alla Ligestra s.r.l. Una delle attività principali di Fintecna è quella orientata alla vendita e gestione del patrimonio immobiliare costituito da palazzi, caserme, stabilimenti siderurgici ed ex manifatture in parte ereditati dalla dismissione dell’ Iri (da cui è nata la stessa Fintecna) e in parte acquisiti su mandato del ministero del Tesoro. Una missione che ha portato, nel 2007, il presidente e amministratore delegato, Maurizio Prato (chiamato nel 2008 al vertice di Alitalia e poi a capo dell’Agenzia del Demanio) a creare Fintecna Immobiliare, braccio operativo a cui delegare il lavoro di vendita e valorizzazione del patrimonio. Una società che l’Eurostat ha definito fuori dal perimetro pubblico e che ha stretto alleanze paritetiche con privati e big del mattone come Ligresti, Pirelli re, Toti, Maire e numerose cooperative per attuare un piano di dismissioni di circa 7 miliardi (entro il 2013) con un valore dell’ utile netto che si aggira intorno al 1 miliardo di euro. Secondo quanto prevede il decreto 39/09 per gli interventi dopo il terremoto in Abruzzo, Fintecna dovrà occuparsi di stipulare i contratti di finanziamento tra lo Stato e i privati per la ristrutturazione delle abitazioni lesionate o distrutte dal sisma. Inoltre, acquisirà i diritti di proprietà sulle abitazioni gravate da mutui per le quali lo Stato subentrerà nel debito, ma fino a un importo, comunque, non superiore a quello previsto per la ricostruzione o la sua riparazione. Il prezzo della cessione, stabilito dall’Agenzia del Territorio, viene detratto dal debito nel quale lo Stato subentra. Fintecna, società per azioni interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze, opererà a fianco dello Stato nelle operazioni di ricostruzione grazie alla stipula di una convenzione proprio con il Ministero che autorizza, per l’attuazione dei compiti previsti, il pagamento di 2 milioni di euro l’anno, dal 2009 fino al 2012, per un totale di 8 milioni di euro. Il ruolo di Fintecna è definito nell’articolo 3 del decreto, al comma 1 punto b) che prevede “l’intervento di Fintecna S.p.a. ovvero di societa’ controllata dalla stessa indicata, a domanda del soggetto richiedente il finanziamento, per assisterlo nella stipula del contratto di finanziamento” e al punto c) per “il subentro, a domanda del soggetto debitore non moroso, dello Stato, per un importo non superiore al contributo di cui alla lettera a), nel debito derivante da finanziamenti preesistenti garantiti da immobili adibiti ad abitazione principale distrutti, con la contestuale cessione alla societa’ di cui alla lettera b) dei diritti di proprieta’ sui predetti immobili. In tale caso il prezzo della cessione, stabilito dall’Agenzia del territorio, e’ detratto dal debito nel quale lo Stato subentra”. Il ruolo di Fintecna nel decreto ha scatenato polemiche e dubbi soprattutto per quanto riguarda l’acquisizione, da parte della società, del patrimonio immobiliare danneggiato dal sisma su cui sono accesi dei mutui o finanziamenti. Si tratta di un patrimonio che Fintecna avrebbe poi il compito di valorizzare e vendere. Per questa ragione tra gli emendamenti di modifica al decreto presentati dal governo ci sarebbe, infatti, anche un cambiamento del ruolo di Fintecna, società che il Ministro dell’economia Giulio Tremonti ha ribadito “non è stata pensata per fare acquisizioni di abitazioni nelle zone abruzzesi colpite dal terremoto” ed “è una struttura che può rivelarsi molto utile per i suoi buoni rapporti con le banche”. COME DECRETO APRE LA STRADA A ‘FINTECNA IMMOBILIARE’ La società Fintecna spa, interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze ed inserita nel decreto per il terremoto, potrebbe intervenire in Abruzzo anche attraverso la sua controllata Fintecna Immobiliare, costola della società che gestisce il patrimonio immobiliare costituito da palazzi, caserme, stabilimenti siderurgici ed ex manifatture in parte ereditati dalla dismissione dell’ Iri (da cui è nata la stessa Fintecna) e in parte acquisiti su mandato del ministero del Tesoro. Fintecna Immobiliare nasce nel 2007, grazie al presidente e amministratore delegato di Fintecna, Maurizio Prato (chiamato nel 2008 al vertice di Alitalia e poi a capo dell’Agenzia del Demanio) proprio per gestire questo importante parco immobiliare. La Fintecna Immobiliare è stata definita dall’Eurostat ”fuori dal perimetro pubblico”. La società ha stretto, infatti, alleanze paritetiche con importanti costruttori privati come Ligresti, Pirelli Re, Toti, Maire e numerose cooperative. E’ questa una delle società che potrebbe entrare in campo anche nell’acquisizione del patrimonio immobiliare abruzzese danneggiato dal sisma, secondo quanto prevede il decreto 39/09. Nell’articolo 3 al comma 1 punto b) la dicitura “l’intervento di Fintecna S.p.a. ovvero di societa’ controllata dalla stessa indicata” è un passaggio che lascerebbe spazio alla possibilità che Fintecna intervenga in Abruzzo anche attraverso le sue controllate. E quindi anche attraverso la Fintecna Immobiliare e i suoi partner privati. (AMATER). http://www.3e32.com/main/?p=467 In pratica si ciulano le case degli abruzzesi?
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