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Il Senato approva il "salva Castelli" Il Pd: ecco il Lodo Alfano per i ministri
ROMA (22 luglio) - L'Aula del Senato ha approvato con 170 voti a favore, 120 contrari e tre astenuti la relazione della Giunta per le Autorizzazioni che con una procedura anomala, come se si trattasse di un Tribunale, ha deciso sulla denuncia per diffamazione rivolta dal segretario del Pdci Oliviero Diliberto al senatore della Lega Roberto Castelli.
E’ stata accolta la tesi che Castelli non può esser giudicato perché all'epoca dei fatti era ministro della Giustizia e aveva agito «nell'esercizio della sua funzione». La denuncia di Diliberto era per diffamazione nel corso di un dibattito televisivo del 18 marzo del 2004: «Piuttosto che mandare in giro a sprangare come fai tu preferisco saltare», aveva risposto Castelli a Diliberto che lo aveva criticato per aver manifestato il giorno prima con i Giovani padani fuori del Parlamento saltando al grido di «chi non salta italiano è!». Arriva il lodo "salva Castelli". L'opposizione è già sul piede di guerra. «Si sono votati, scavalcando ogni procedura e regola, il Lodo Alfano anche per i ministri», è l'allarme che lancia il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. La Giunta del Senato ha anticipato la Corte Costituzionale «sostituendosi di fatto alla magistratura», sottolinea il responsabile Giustizia dell'Idv Luigi Li Gotti con codici e regolamenti alla mano. Gli aspetti che più faranno discutere sono sostanzialmente tre: la Giunta di Palazzo Madama si è mossa non su sollecitazione della magistratura, ma su iniziativa di un singolo parlamentare e cioè di Castelli che all'epoca dei fatti era ministro della Giustizia. La Giunta ha deciso di pronunciarsi come se si trattasse di un magistrato ordinario o dello stesso Tribunale dei ministri. Non si è voluto infine aspettare la sentenza della Consulta sul tema. Come invece ha fatto la Giunta per le Autorizzazioni della Camera su un altro caso analogo: quello dell'allora ministro per l'Ambiente Altero Matteoli. Il Senato si era già pronunciato il 30 giugno del 2004 decidendo per l'insindacabilità di Castelli. Ma poi si instaurò anche un procedimento penale che venne incardinato presso il Tribunale dei ministri che con un'ordinanza del 13 dicembre del 2004 dichiarò la propria incompetenza ritenendo che i fatti attribuiti all'allora Guardasigilli Castelli non configurassero «un'ipotesi di reato ministeriale». In seguito a questa ordinanza fu la magistratura ordinaria ad occuparsi della vicenda, come prevede la legge. E venne investito della questione il Tribunale di Roma. Ma, vista la pronuncia di insindacabilità del Senato, le toghe romane sollevarono conflitto di attribuzione davanti alla Consulta. E quest'ultima annullò nel luglio del 2007 la decisione della giunta di palazzo Madama. Confutando così la decisione di insindacabilità nei confronti di Castelli. Prima che la magistratura ordinaria, giunta ormai alla fase dibattimentale, decida sul caso, Castelli ha anticipato i tempi chiedendo alla Giunta di dire la sua di nuovo sul caso. E la Giunta lo ha fatto: i reati contestati a Castelli erano di natura ministeriale. Anche l'Aula ha condiviso il giudizio approvando la relazione. «È la magistratura che ha violato le regole, che non ha rispettato la Costituzione, non io», replica Castelli alle critiche dell'opposizione. «Dopo essersi dichiarato incompetente a decidere sul mio caso - osserva l'ex Guardasigilli - il Tribunale dei ministri avrebbe dovuto investire della questione il Parlamento invece di rivolgersi direttamente alla magistratura ordinaria scavalcando il Senato come ha fatto. Quindi sono loro ad aver violato la Costituzione. Non io. Io sono stato costretto a investire della vicenda la Giunta per le Autorizzazioni proprio per colmare questo vulnus, proprio per ottenere il rispetto delle regole. Trovo grave che il Tribunale dei ministri abbia scavalcato il Parlamento, in barba ad ogni legge, mandando tutti gli atti direttamente alla magistratura ordinaria. Insomma se la sono cantata e suonata tra di loro, tra magistrati. Ignorando il ruolo che avrebbe dovuto avere invece il Parlamento. E poi la sinistra viene a dire a me che non ho rispettato la Costituzione o le leggi? Non potevo fare altrimenti. Ho dovuto investire io della questione la Giunta per riuscire a difendermi». Castelli ribadisce di non aver commesso nessun reato ordinario. I reati che gli sono stati contestati sarebbero stati commessi, assicura, nel «perseguimento di un preminente interesse pubblico» mentre esercitava cioè la sua funzione di governo. «Quando ho detto quelle cose in Tv a Diliberto io ero stato invitato lì nella mia qualità di ministro della Giustizia. E Diliberto per tutta la trasmissione ha messo in atto un'attività persecutoria nei miei confronti in quanto io ero il Guardasigilli. E poi lo sa che mi ha detto sempre in Tv? Che mi querelava perchè il suo partito aveva bisogno di soldi. Ecco, questa sarebbe la motivazione profonda per la quale mi ha chiesto ben 5 milioni di euro di risarcimento... Ma sa che le dico? Che io mi vergogno del fatto che per questo banalissimo 'scazzo' in tv siano stati tenuti impegnati magistrati ordinari, quelli del tribunale dei ministri, la Consulta eccetera. Io avevo tentato attraverso i miei legali di arrivare ad una soluzione pacifica con Diliberto per evitare che tutto questo si protraesse nel tempo con dispendio di energie da parte di tutti. Ma lui ha risposto che non ci pensava proprio a smetterla e che sarebbe andato avanti sino alla fine. E quindi io che dovevo fare? Mi sono dovuto difendere anche io con tutti i mezzi che mi dà la Costituzione. E l'ho fatto». Il senatore leghista non nasconde la soddisfazione per il fatto che in suo favore si sia pronunciata «la maggioranza praticamente all'unanimità» dandogli «una dimostrazione di solidarietà grandissima. Io mi sono solo difeso nel rispetto delle regole e per favore non parlate di 'Lodo'. Non è un precedente per nessuno. Già due anni fa per un caso molto simile il Parlamento mi aveva dato ragione». «Dove sta scritto? In quale legge, in quale norma, in quale codice è stabilito che il Tribunale dei ministri, ritenuto che la questione che è chiamato ad esaminare sia un reato comune, debba rispedire tutto al Senato? Lo sostiene Castelli perchè gli fa comodo, ma questa norma non sta scritta da nessuna parte». Così Oliviero Diliberto replica a Castelli. «Oltretutto - aggiunge Diliberto - il Senato si era già pronunciato a favore di Castelli, ma la Corte Costituzionale ha annullato quella decisione, ribadendo che per un reato comune un ministro debba essere giudicato dal giudice ordinario. Cosa che è avvenuta. Ma allora cosa vuole Castelli? Non essere giudicato? Evidentemente ha paura. Noi andremo avanti. Sino alla sua condanna». http://www.ilmessaggero.it/articolo....=HOME_INITALIA Ma quelli della Lega, duri e puri, neanche il processo vogliono fare? I bambini Rom schedati a prescindere e voi diffamate e non volete essere giudicati.
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Un vero leghista! Dura lotta contro i privilegi di palazzo!
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
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maledetta magistratura che da 3 anni a un rumeno!!!
mi sun lumbard!!!!
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Senior Member
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
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up..[che dopo si gossippa solamente..]
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
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#8 |
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Member
Iscritto dal: Oct 2007
Messaggi: 245
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ce l'hanno duro loro!
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Member
Iscritto dal: Oct 1999
Messaggi: 186
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Tipico comportamento leghista. Itagliano e non italiano. Solo chiacchiere e politichese. Ma sanno che cosa è l'onestà e il lavoro invece che proferire sciocchezze?
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membro dell'HWU Scouts Group |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Bergamo
Messaggi: 35
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Dov'è la novità?
Nell'aver anticipato i tempi? Ovvero di essersi espressi prima della magistratura ordinaria? Mazza che verignelle... |
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Messaggi: 460
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altra vittora del governo ..
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#12 |
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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 362
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Ancora un successo per il governo dell'impunità
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Chiesa Valdese - Remember, my child: Without innocence the cross is only iron, - Grazie Daniele di regalarmi ogni giorno il tuo amore! - Per l'Alternativa - Chi ci pensa nel miele, annega - La Filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier) |
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#13 | |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Bergamo
Messaggi: 35
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Il Parlamento europeo,
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Ah, questi governi... |
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#14 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 362
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Ti risulta che io voti Di Pietro?
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#15 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2009
Città: Biellese
Messaggi: 84
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Sono contento per Castelli,ancor di più considerando che l'iniziativa giudiziaria è opera del comunista Diliberto.
Bene. |
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#16 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 808
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#17 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Bergamo
Messaggi: 35
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I fatti forse modificano la sentenza del parlamento Europeo?
Sentiamo Ultima modifica di MARCA : 23-07-2009 alle 16:21. |
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#18 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Jun 2009
Messaggi: 0
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La vergogna è : 1 non si rispettano lel leggi 2 se la consulta decide che la diffamazione non rientra nelle funzioni del ministro si deve processare. 3 Castelli fà parte di un partito intollerante verso i "probabili" delinquenti, e che vorrebbe ripulita la padania dalla feccia terronica e straniera. Non ha porto le scuse ma si è nascosto dietro al fatto di essere ministro. Cosa significa che i ministri dovunque vanno possono dire quello che vogliono? Di Pietro è stato querelato, nel 2003, da tale Filippo Verde, per aver commentato la notizia che lo stesso Verde compariva nella lista degli indagati riguardo il lodo Mondadori. Lo stesso Di Pietro ammise di aver commesso un (parole sue) "errore madornale" leggendo semplicemente la riga sbagliata nel commentare la notizia, il giudice era indagato e poi è stato assolto per la vicenda Imi-Sir. La giunta entrò nel merito e decise in favore di A. DI Pietro in quanto commentava notizie di pubblico dominio nell'esercizio delle sue funzioni di parlamentare. Pertanto decise di non autorizzare la denuncia con la seguente motivazione: «Cercare di imbavagliare i parlamentari, avviando procedimenti giudiziari nei loro confronti, per impedire loro di esprimere le proprie opinioni su questioni che suscitano un legittimo interesse e preoccupazione nell'opinione pubblica, è inaccettabile in una società democratica» |
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#19 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Bergamo
Messaggi: 35
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Esatto, dimostro ai fanboys che i politici sono tutti uguali, se ne fregano delle leggi.
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#20 | |
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Member
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Torino
Messaggi: 203
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scusa te lo dico con chiarezza..
COSA DIAVOLO C'ENTRA ??? Quote:
il senato ITALIANO ha INVENTATO UNA IMMUNITA' AD PERSONAM per Castelli annullando un procedimento giudiziario... è un fatto SINGOLARE ed EXTRAPROCEDURALE in cui si sottrare, per volontà di una maggioranza politica, un imputato al suo processo... è così difficile cogliere la differenza ?
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“Oggi ci vogliono due qualità: l’onestà e il coraggio. Quindi l’appello che faccio ai giovani è questo: cercate di essere onesti prima di tutto. La politica dev’essere fatta con le mani pulite! Se c’è qualche scandalo, se c’è qualcuno che dà scandalo, se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato” ... Sandro Pertini. |
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