Falluja, tra l'incredulità arriva il pimo turista, ed è italiano

[easyand]

BAGHDAD: "I am a tourist" were his first words. The telephone line from Falluja was bad, but there could be no mistake. Possibly Iraq's, and certainly Falluja's, first Western leisure visitor was in town.

Not for long though. A guard at a checkpoint caught sight of Luca Marchio among the Iraqi passengers on a bus that was heading from Baghdad to the once-notorious - and still tense - western city and alerted his superiors.

Marchio, 33, a native of Como, Italy, soon found himself in the Falluja police headquarters surrounded by bewildered officers trying to make out why a Westerner would wander around their city without a translator or guards. Marchio may have worried the police, but his main concern was saving money.

In two telephone conversations with journalists, he brushed away concerns for his safety and offers of help. "I am a tourist," he said. "I want to see the most important cities in the country. That is the reason why I am here now.

"I want to see and understand the reality, because I have never been here before and I think every country in the world must be seen. I was looking for cheap accommodation here in Falluja, but the authorities explained to me that it was impossible because there are not any hotels here. They suggested a short tour and then go back to Baghdad."

Piecing together his unusual travel itinerary from an unperturbed Marchio, and incredulous Iraqi and Italian officials - and viewing a copy of his passport and visa from the Coral Palace Hotel in Baghdad - tells a strange story.

After being made aware of his presence in the country by The New York Times, the Italian Embassy in Baghdad established that Marchio had traveled overland from Italy to Egypt to Turkey and then into northern Iraq. A photocopy of his passport shows that he obtained a 10-day visa and crossed the border from Turkey to the Kurdish region of Iraq.

Then came a 320 kilometer, or 200-mile, journey by taxi from Erbil, the Kurdistan regional capital, to Baghdad, where a startled Bashar Yacoub, 31, reception manager at the Coral Palace, which had not seen a casual Western visitor since the U.S. invasion in 2003, recorded his details.

A good bureaucrat, Yacoub checked Marchio's documents and despite his qualms about hosting a foreigner found his papers in order and gave him a room key. "He told us he just wanted to see Baghdad," Yacoub said.

Asked whether he thought Iraq was ready for tourists, Yacoub said no. Asked whether he believed Falluja, Marchio's next destination, was safe for tourists, his emphatic no was echoed by staff and guests standing within earshot.

But there was no stopping Marchio. For an extra fee of $40 the hotel agreed to give him a tour of parts of Baghdad, driving along the riverfront to photograph a statue of Sheherazade, the narrator of "A Thousand and One Nights," and children playing in a riverside garden. He proceeded to the artificial lake near Baghdad University and on to the square named after Baghdad's founder, Abu Jaafar al-Mansour, on the west bank of the Tigris. He went to Zahra Park, a popular family spot with a small zoo and carnival rides. He finished his day in the affluent but bomb-scarred shopping district of Karrada, where his guide for the day, Ramez Fa'eq, 23, said, "When it became dark, he got afraid and wanted to return home to the hotel."

The next morning he set out for Falluja despite the efforts of the hotel staff to dissuade him, insisting on taking a public bus to the city 65 kilometers away.

Within hours, the hotel received a call from the Falluja police.

"I wasn't surprised when they called," Yacoub said. "The police found him in a mini-bus next to the woman who sells fresh milk, yogurt and cream door-to-door. They were very worried about him."

For the eager Marchio, that was the end of his bello viaggio in Iraq.

The police summoned local journalists to tell them of the wandering Italian, U.S. marines were pulled in and the Italian Embassy was notified.

The police quickly concluded that he was not an Italian jihadi and was a risk to no one but himself.

A U.S. marine working with the police suggested taking him to the city limits and dropping him where Falluja meets the main highway.

"I explained to him that it was not safe to move around," said Rinato Di Porcia, the deputy chief of mission at the Italian Embassy in Baghdad. "He is a little bit naïve."

[blade9722]

Scusa easyand, ma la frase in firma è intesa come denuncia, o è una apologia?

[Charonte]

se gli succede qualcosa pero cazzi suoi eh.
non venga a lamentarsi dopo

Originariamente inviato da Charonte

se gli succede qualcosa pero cazzi suoi eh.
non venga a lamentarsi dopo

*

[jack.o.matic]

Originariamente inviato da Charonte

se gli succede qualcosa pero cazzi suoi eh.
non venga a lamentarsi dopo

*

[Zio_Igna]

Che diavolo vorrebbe essere il:

"BELLO VIAGGIO"

Dove l'hanno imparato l'italiano questi? Su "il padrino" doppiato in tedesco?

Comunque, al di là dell'excursus a Falluja, complimenti a questo Marchio: dalla Turchia fino a Bagdad in taxi

Se non altro è uno che sa come sfruttare i mezzi locali!

[_Magellano_]

Stai a vedere che lo rapiscono e il riscatto si paga coi soldi delle nostre tasse.
Della serie se qualcuno ti rapisce a casa i tuoi familiari senza che se la siano cercata ti congelano i TUOI soldi,se un imbecille che va a fare il missionario o il turista sapendo del rischio viene rapito invece i soldi tuoi li usano per farlo liberare.

[Zio_Igna]

Originariamente inviato da _Magellano_

Stai a vedere che lo rapiscono e il riscatto si paga coi soldi delle nostre tasse.
Della serie se qualcuno ti rapisce a casa i tuoi familiari senza che se la siano cercata ti congelano i TUOI soldi,se un imbecille che va a fare il missionario o il turista sapendo del rischio viene rapito invece i soldi tuoi li usano per farlo liberare.

Imbecille un missionario?

Complimenti, bella maniera di vedere le cose.

[_Magellano_]

Originariamente inviato da Zio_Igna

Imbecille un missionario?

Complimenti, bella maniera di vedere le cose.

Dire il missionario è imbecille o dire un imbecille che va a fare il missionario è un po diverso non credi?
Apparte tutto grazie per i complimenti.

[IpseDixit]

Bashar Yacoub non poteva credere ai suoi occhi. Ma quando quel ragazzo occidentale, senza battere ciglio, gli ha ripetuto di voler «solo visitare la città», il manager della reception del Coral Palace Hotel di Bagdad ha dovuto arrendersi all’evidenza. Quello che aveva di fronte era il primo turista occidentale dall’inizio della guerra, nel 2003. Era lì senza guardie del corpo, e senza un traduttore. Ed era italiano.

L’avventura di Luca Marchiò, comasco 33enne, è però finita due giorni dopo l’incontro con mister Yacoub, quando ha tentato di visitare la (un tempo famigerata, e ancora preda di tensioni e violenze) città di Falluja. Ad accorgersi di lui è stato un militare a un checkpoint, che ha preso in consegna il giovane (credendolo, forse, un jihadista straniero) e l’ha portato in caserma. «Le autorità mi hanno spiegato che non sarei potuto rimanere in città per la notte», ha detto al New York Times. «Il loro suggerimento è stato quello di tornarmene a Bagdad». In realtà, l’ambasciata d’Italia ha riferito che il giovane sarebbe stato «messo sul primo aereo domani mattina» (sabato, ndr), ponendo fine a una situazione che ha creato, anche tra le autorità italiane, qualche imbarazzo. Nessuno, infatti, sapeva della presenza di Marchiò in Iraq: nemmeno i genitori del ragazzo. «Non ne sapevamo niente», dice a Corriere.it la madre, Marinella. «Luca non vive in casa con noi, ed è abituato a viaggiare molto, anche in zone di guerra, per il suo lavoro. E da mamma dico: purtroppo. Ora ci hanno detto che sta tornando, e che sta bene. E questo è ciò che conta».

TURISTA - Anche le autorità italiane non sapevano nulla del viaggio. Il New York Times scrive di essere stato il primo a notificare la cosa all’ambasciata. Che ha poi tentato di ricostruire l’incredibile viaggio del «turista». Partito dall’Italia, Marchiò è sbarcato in Egitto, passando poi in Turchia e, via terra, in Iraq, con un visto di dieci giorni. Passato il confine su un taxi, è arrivato a Bagdad. Ed è entrato nel Coral Palace. «Sono un turista», ha ripetuto a mister Yacoub, alla reception, e ai giornalisti del Times. «Voglio vedere le città più importanti del Paese, vedere e capire la realtà. Penso che ogni Paese del mondo debba essere visitato». Yacoub ha tentato di dissuaderlo – alla domanda se l’Iraq, e soprattutto Falluja, siano pronti per turisti che non siano pellegrini sciiti, il receptionist ha replicato con un enfatico «No» – ma senza successo. Per 40 dollari, Marchiò ha acquistato all’albergo un tour della città: la statua di Sherazade, la narratrice di Le mille e una notte, il lago artificiale vicino all’università, la piazza Abu Jaafar al-Mansur sulla riva del Tigri, il parco Zawra’a, i negozi di Karada. «“Quando è arrivata la notte si è spaventato un po’, e ha voluto tornare in hotel», ha detto Ramez Fa’eq, 23 anni, la guida a cui l’hotel l’aveva affidato.

A FALLUJA - Il giorno seguente, Marchiò è partito per Falluja su un minibus pubblico. Poche ore dopo, il signor Yacoub ha ricevuto la chiamata della polizia. «La stavo aspettando», ha detto. «E ovviamente erano molto preoccupati per lui. L’Iraq non è ancora pronto per i turisti. Certo, la sicurezza è molto migliorata. Ma in questo Paese ti puoi aspettare qualunque cosa in qualunque momento». «Gli ho spiegato che non era sicuro vagare per il Paese», ha detto Renato Di Porcia, vice capo della missione all’ambasciata italiana a Bagdad. Il sito del ministero degli Esteri definisce l’Iraq un Paese «ad altissimo rischio: sono fortemente sconsigliati i viaggi se non organizzati in un adeguato contesto di sicurezza e previamente concordati con l’ambasciata d’Italia a Bagdad o con il ministero degli Esteri a Roma». «È stata una situazione molto strana», ha commentato Di Porcia. Marchiò «è un ragazzo un po’ naif».

http://www.corriere.it/esteri/09_feb...4f02aabc.shtml

[IpseDixit]

Originariamente inviato da Zio_Igna

Imbecille un missionario?

Gli iracheni propendono per la prima ipotesi.

[Leron]

e io che credevo di essere su un forum italiano

dai ragazzi, se citate un articolo non in italiano almeno fate un pezzettino di riassunto che magari uno anche se conosce bene l'inglese non ha voglia di leggersi un paginone da tradurre...

[Zio_Igna]

Originariamente inviato da _Magellano_

Dire il missionario è imbecille o dire un imbecille che va a fare il missionario è un po diverso non credi?
Apparte tutto grazie per i complimenti.

La pensi veramente così o è una delle tante maniere che avete per rigirare la frittata?

Voi "sofisti" mi fate morire

Originariamente inviato da IpseDixit

Gli iracheni propendono per la prima ipotesi.

Non ho capito a quale prima ipotesi ti riferisci.

[IpseDixit]

Ho letto male il messaggio che ho quotato. Non si tratta di un missionario ma di un turista.

[_Magellano_]

Originariamente inviato da Zio_Igna

La pensi veramente così o è una delle tante maniere che avete per rigirare la frittata?

Voi "sofisti" mi fate morire



Non ho capito a quale prima ipotesi ti riferisci.

Una delle tante maniere per rigirare la frittata ovviamente.
Se sia una battuta o no lascio libera interpretazione ai lettori.

[Fil9998]

scusate, ma a sto ...........diciamo "ragazzo un po’ naif" ...........
dobbiamo anche pagargli il viaggio di ritorno con aereo militare??


io 'na mezza idea ce la avrei....

[Doraneko]

E questo vuole andare in Iraq a fare il turista solo per spendere poco??
A sto punto che vada a Gaza, che forse in sto periodo e' bassa stagione

[Dream_River]

Originariamente inviato da Doraneko

E questo vuole andare in Iraq a fare il turista solo per spendere poco??
A sto punto che vada a Gaza, che forse in sto periodo e' bassa stagione

Ma LOL, che cosa non si fa in tempo di crisi

[-kurgan-]

Originariamente inviato da Dream_River

Ma LOL, che cosa non si fa in tempo di crisi

costa meno che riccione

[jpjcssource]

ROMA - Se ne andava da solo, "armato" di macchina fotografica, in giro per Falluja, una delle città più pericolose dell'Iraq a 50 chilometri a ovest di Baghdad, quando è stato fermato dalle autorità irachene: Luca Marchiò, 32 anni, giornalista freelance italiano, entrato in Iraq con un visto turistico, è in attesa di essere espulso dal Paese, trattenuto in queste ore dal ministero degli Interni iracheno, a Baghdad, che domani mattina lo imbarcherà sul primo volo disponibile per Amman, in Giordania. Di lui ha parlato anche il New York Times ricordando lo stupore del direttore dell'Hotel Coral Palace di Falluja quando se l'è visto davanti che chiedeva una stanza: nella città non si vedeva un turista da prima della guerra del 2003.

Il portavoce del ministero degli Interni iracheno, generale Abd al-Karim Khalaf, ha detto che il giovane "si è subito dichiarato come giornalista" e che "trovato sprovvisto di visto d'ingresso, sarà rimpatriato il prima possibile".

Secondo Khalaf, l'italiano sarebbe entrato nel Paese attraverso il confine nord-orientale con l'Iran, ricevendo un semplice lasciapassare da rappresentanti della regione autonoma del Kurdistan iracheno. "Avrebbe dovuto invece entrare con un visto rilasciato da un'ambasciata o un consolato iracheni all'estero", ha aggiunto il portavoce.

"Sono un turista", sarebbero invece state le prime parole del freelance italiano dopo il fermo, secondo quanto riporta il New York Times. "Volevo vedere e capire la realtà, perchè non sono mai stato qui prima d'ora e credo che ogni Paese al mondo dovrebbe essere visitato". Sempre secondo il quotidiano americano, la polizia lo ha individuato tra i passeggeri di un minibus proveniente da Baghdad - raggiunta in taxi da Erbil e dove ha passato qualche giorno - seduto accanto a una donna che vendeva latte fresco e yogurt. Gli agenti, scrive ancora il New York Times, "hanno poi concluso che Marchiò non era un jihadista italiano e che rappresentava un pericolo solo per se stesso".

Luca Marchiò, di Como, "ha lavorato per giornali locali, ha fatto l'addetto stampa, ha scritto un libro sulla Birmania", racconta di lui il padre Daniele. Sempre in giro per il mondo "nel 2005 è partito da Como in fuoristrada ed è arrivato a Tokamachi, in Giappone. E' riuscito a entrare in Corea del Nord ed è stato in Cina due o tre volte". Questa volta Luca aveva detto che sarebbe stato impegnato durante la settimana: "poteva essere anche dalle parti di casa - continua Daniele Marchiò -, ma conoscendolo ho sospettato che fosse andato più lontano".

Comunque, precisa il padre, Luca "è un ragazzo di esperienza, che sa come muoversi, e ha fatto sempre le cose per bene. Ora speriamo di riabbracciarlo presto".

http://www.repubblica.it/2008/12/sez...a-turista.html

Per i meno anglofoni