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Old 09-11-2006, 18:46   #1
fluke81
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Universita a rischio chiusura

«Pochi soldi, università a rischio chiusura»
Grido d'allarme dei rettori: fondi assorbiti del tutto dalle spese del personale, tra qualche anno gli atenei italiani chiuderanno

ROMA - Università addio. Gran parte degli atenei italiani rischiano la chiusura tra pochi anni per mancanza di fondi. È il presidente della Conferenza dei Rettori (Crui) Guido Trombetti, nella relazione annuale sullo stato degli Atenei italiani, a lanciare l'allarme sulla scorta di «dati drammatici». «Il Fondo di Finanziamento Ordinario (Ffo) - sottolinea Trombetti - che dovrebbe assicurare all'Università la possibilità di svolgere nel quotidiano la funzione di istituzione pubblica (sottolineo pubblica) per l'alta formazione è quasi interamente assorbito dagli stipendi del personale. Fatto 100 il Ffo del 2001, il rapporto tra il 2001 ed il 2006 è salito a 112,4. Nello stesso periodo il livello degli emolumenti fissi del personale universitario (che ammonta a poco più di 100.000 unità compreso il personale tecnico-amministrativo) è passato da 100 a 124. Il dislivello - fa notare Trombetti - è a carico totale ed esclusivo degli Atenei. Come dire: un bacino che si impoverisce di anno in anno perchè il flusso dell'acqua che esce è maggiore di quello che lo rifornisce».
SERVE UN MILIARDO DI EURO - Per colmare il gap, e tornare al punto di partenza del 2001, «manca un miliardo di euro». Altrimenti, ribadisce Trombetti, il rischio è «previsto e inevitabile a questo ritmo: il prosciugamento in pochissimi anni, il blocco degli atenei, dei servizi, la cancellazione del futuro per i nostri giovani». Bastano pochi dati, si legge nella relazione, per evidenziare «una situazione di evidente debolezza» del sistema universitario italiano: l'Italia spende per ogni studente universitario 7.241 euro, contro ad esempio i 9.135 della Francia e i 9.895 della Germania. «È ovvio dunque - sottolinea Trombetti - che lo studente tedesco può disporre di servizi migliori. Può utilizzare più laboratori. Più postazioni di computer. Usufruisce di più tutorato. Di più borse di studio. Di più alloggi e servizi connessi».
RICERCA - L'Italia si colloca decisamente «in bassa classifica» anche per la ricerca, alla quale è destinato l'1,1% del Pil contro il 3% fissato dall'Agenda di Lisbona, risalente ormai a sei anni fa. Su questo, ammette Trombetti, «la scelta contenuta in Finanziaria di aumentare gli stanziamenti per la ricerca scientifica è certamente significativa. Resta aperto il problema di capire in che direzione andranno effettivamente tali risorse. E con quali criteri saranno ripartite». La situazione attuale, si legge nel rapporto, «scoraggia i giovani talenti. Troppo lento l'inserimento nel mondo della ricerca. Troppo basse - verrebbe da dire ridicole - le retribuzioni. I giovani non hanno incentivi a rimanere nel mondo della ricerca. E se i giovani si scoraggiano, il danno per il mondo scientifico è irreversibile. Bene ha fatto, pertanto, il Governo - sottolinea Trombetti - a produrre uno sforzo di investimento lanciando un piano di reclutamento straordinario di ricercatori. Un simile progetto, andrebbe certamente sostenuto con risorse più cospicue di quelle oggi iscritte in Finanziaria». Il futuro della ricerca non appare roseo, secondo Trombetti, anche alla luce di «misure di assoluta cecità come il tagliaspese conseguente al decreto Bersani», ma anche per «la penuria di investimenti in edilizia». In particolare il taglio degli stipendi dei ricercatori «non è un buon segnale», ma anzi «un provvedimento ingiustificato e punitivo». «Quasi a dire - sottolinea il presidente dei Rettori - che il sacrificio per una ricerca competitiva, lo sforzo per una didattica efficace, l'attenzione verso le esigenze formative di 1.800.000 studenti universitari non meritino i compensi attuali che, fra l'altro, sono tra i più bassi in Europa».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...9/atenei.shtml
fluke81 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-11-2006, 20:16   #2
Solido
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I soldi vengono giustamente tolti alle cose futili no?
__________________
Ho concluso felicemente molte trattative su questo forum!
Solido è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-11-2006, 20:18   #3
aLLaNoN81
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L'Avatar di aLLaNoN81
 
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Una sola risposta: meno facoltà inutili. Negli ultimi anni sono proliferati come funghi corsi di laurea altamente inutili che oltre a non offrire sbocchi sul mondo del lavoro offrono una preparazione di dubbia utilità.
Ed oltre alla diminuzione dei corsi di studio inutili non ci starebbe male anche una reale diminuzione degli sprechi che in alcuni atenei sono a dir poco allucinanti.
aLLaNoN81 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-11-2006, 20:25   #4
mt_iceman
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L'Avatar di mt_iceman
 
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Messaggi: 3818
prima lezione in assoluto all'università del prof di diritto privato. dopo pochi minuti..."perchè quel berlusconi, con la sua bandana, villa certosa, apicella..bla bla bla.... "...chiappa sta insulata
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EDIT by staff
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Old 09-11-2006, 20:31   #5
ally
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L'Avatar di ally
 
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Originariamente inviato da aLLaNoN81
Una sola risposta: meno facoltà inutili. Negli ultimi anni sono proliferati come funghi corsi di laurea altamente inutili che oltre a non offrire sbocchi sul mondo del lavoro offrono una preparazione di dubbia utilità.
Ed oltre alla diminuzione dei corsi di studio inutili non ci starebbe male anche una reale diminuzione degli sprechi che in alcuni atenei sono a dir poco allucinanti.
...alcune facoltà "inutili" fanno pero' molte presenze e quindi molti dindi...

...ciao...
ally è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-11-2006, 21:15   #6
8310
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ma nel mitico PROGRAMMA non c'era una bella sviolinata per l'università?E' finita così?
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∇•D=ρ ; ∇•B=0 ; ∇xE=-∂B/∂t ; ∇xH=J+∂D/∂t". And there was light.
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Old 09-11-2006, 21:40   #7
Sehelaquiel
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Originariamente inviato da aLLaNoN81
Una sola risposta: meno facoltà inutili. Negli ultimi anni sono proliferati come funghi corsi di laurea altamente inutili che oltre a non offrire sbocchi sul mondo del lavoro offrono una preparazione di dubbia utilità.
Ed oltre alla diminuzione dei corsi di studio inutili non ci starebbe male anche una reale diminuzione degli sprechi che in alcuni atenei sono a dir poco allucinanti.
volevo scrivere qualcosa su queste linee, pero' non volevo scatenare un flame (non ho il tempo per mettermi la tuta anti-flame), quindi quoto tutto.
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ngi e phobosphobosphobos
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Old 09-11-2006, 22:19   #8
teogros
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Iscritto dal: Apr 2000
Città: Strada in Chianti, Firenze
Messaggi: 12998
Aspetto con ansia i commenti di chi aveva infamato la finanziaria Berlusconiana e qui, a quanto pare, si fa di peggio.

Detto questo, la mia idea di fondo non cambia: troppi sprechi. Personaggi abituati a gestire soldi a pioggia, spesso incapaci di gestire le risorse a disposizione. Di esempi ne potrei fare a decine, li evito per senso di pudore. Che imparino a lavorare, prima di piangere.
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Old 09-11-2006, 22:29   #9
bertoz85
Bannato
 
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Città: Nella Rossa Socialista Romagna (gambettola(fc))
Messaggi: 2066
Nella mia sede universitaria, ultimamente in pochissimo tempo hanno installato due televisori al plasma 29'' wide samsung adibiti a visualizzare alcuni orari (sbagliati), ma soprattutto a bruciarsi i pixel.
Inoltre hanno rifatto completamente un laboratorio installando una quarantina pc atlhon64 3200+ nuovi di zecca, dvd writer, hd 250gb tutto in case grossi e fatti bene.
Hanno anche comprato schermi nuovi 19'' sempre samsung, ruotabili, per un altro laboratorio, anche li 30 pezzi da minimo 500 euro ognuno (ho controllato su internet).
Mentre invece nel lab di sotto i pc cascano a pezzi, ce ne sono 8-9 rotti su un totale di 40 circa, e sono meno potenti di tutti gli altri - in pratica hanno potenziato il laboratorio che era già il piu nuovo di tutti.

Inutile dire che non sann gestire i soldi.
bertoz85 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-11-2006, 22:57   #10
misterx
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Iscritto dal: Apr 2001
Città: Milano
Messaggi: 3736
Quote:
Originariamente inviato da aLLaNoN81
Una sola risposta: meno facoltà inutili. Negli ultimi anni sono proliferati come funghi corsi di laurea altamente inutili che oltre a non offrire sbocchi sul mondo del lavoro offrono una preparazione di dubbia utilità.
Ed oltre alla diminuzione dei corsi di studio inutili non ci starebbe male anche una reale diminuzione degli sprechi che in alcuni atenei sono a dir poco allucinanti.

non sono daccordo, se ci sono iscritti non sono inutili
misterx è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-11-2006, 23:23   #11
8310
Senior Member
 
L'Avatar di 8310
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: Palermo
Messaggi: 5266
Quote:
Originariamente inviato da teogros
Aspetto con ansia i commenti di chi aveva infamato la finanziaria Berlusconiana e qui, a quanto pare, si fa di peggio.
Dubito che arriveranno mai
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Old 09-11-2006, 23:34   #12
Gnappoide
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L'Avatar di Gnappoide
 
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Città: Repubblica Della Serenissima (VENEZIA)
Messaggi: 660
Quote:
Originariamente inviato da ally
...alcune facoltà "inutili" fanno pero' molte presenze e quindi molti dindi...

...ciao...

Però solo con le tasse pagate dagli studenti, l'università non riesce ad avere il bilancio in pareggio.
I corsi di laurea con nomi molto virtuosi e con dubbia certezza della loro utilità assorbono studenti da corsi di laurea più concreti e di conseguenza i soldi.
Con il 3+2, diciamolo apertamente, sono nati indirizzi assolutamente inutili solo per ricevere soldi dallo stato.
Gnappoide è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-11-2006, 23:36   #13
zerothehero
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L'Avatar di zerothehero
 
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14070
Va bè..mi pare ovvio che le università vadano penalizzate..è così che si fa crescere un paese.
zerothehero è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-11-2006, 23:58   #14
udria
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L'Avatar di udria
 
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Savona
Messaggi: 554
E' perfettamente inutile fare andare all'università centinaia di migliaia di persone quando il mondo del lavoro quando va bene richiede un diploma superiore. Che senso ha prendere una laurea e poi accorgersi che le figure richieste sono operai o operai specializzati, muratori, cuochi, commessi etc?
Forse perchè con le nostre tasse si mantengono?
Eliminiamo le facoltà di troppo e limitiamo gli iscritti nelle altre. E' inutile illudere i giovani..
__________________
PC1 EVGA750WGOLD-Xeon2650V4@2.2GHz-MasterLiquid120-MSIX99A-32GB-M2Kingston 250GB-Seagate4TB-PNY 1080 XLR8-ASUS MG24UQ''-VULTEK GS-1500VA PRO - PC2 Xeon2650V4-H110i-GA X99 UD4 -16GB - NVME Crucial P3 - AMD RX570 Nitro+ - Trattato bene con Solid9,dreadmakernintendaro, Mangianastri, love80x,ARGO,serek1910,8solo5,spinaspina88
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Old 10-11-2006, 00:18   #15
Sehelaquiel
Senior Member
 
Iscritto dal: Jun 2003
Messaggi: 557
Quote:
Originariamente inviato da udria
E' perfettamente inutile fare andare all'università centinaia di migliaia di persone quando il mondo del lavoro quando va bene richiede un diploma superiore. Che senso ha prendere una laurea e poi accorgersi che le figure richieste sono operai o operai specializzati, muratori, cuochi, commessi etc?
Forse perchè con le nostre tasse si mantengono?
Eliminiamo le facoltà di troppo e limitiamo gli iscritti nelle altre. E' inutile illudere i giovani..
Forse perche' ci sono troppe lauree fuffe?
Credo che il lavoro si trova a patto di fare una laurea in richiesta o che non sia considerata "fuffa".

Quindi si, eliminiamo le facolta' e lauree di troppo, riduciamo le ammissioni, perche' e' inutile illudere i giovani, le lauree fuffe sono considerate al massimo un pochino meglio dei diplomi, specialmente in questo periodo economico, e quindi superflue.
__________________
ngi e phobosphobosphobos
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Old 10-11-2006, 00:36   #16
dupa
Senior Member
 
L'Avatar di dupa
 
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Napoli
Messaggi: 1727
Ma non si vergognano a dire certe falsità?
L'Università italiana è pienamente supportata dal governo prodi, c'è anche scritto nel Programma.

Pagina 88:
Quote:
Come secondo piano d’azione, per il rilancio della politica economica e sociale proponiamo:
...
l’ulteriore rafforzamento della dimensione “ricerca / università / conoscenza” della strategia di Lisbona;
Pagina 93:

Quote:
5) Una nuova politica per “la società della conoscenza”
Attuare Lisbona significa anche dotare l’Europa degli strumenti
di conoscenza adeguati per affrontare con successo
e non subire la globalizzazione. Ciò passa attraverso il
rafforzamento della competitività e della capacità di
attrazione del nostro sistema universitario e attraverso
una politica di incentivi volta a far ritornare e ad attrarre
“cervelli” in Europa.
Inoltre, occorre elaborare una nuova politica della ricerca
europea, che non sia basata semplicemente sul valore
aggiunto in termini di “messa in rete” di istituti nazionali,
ma che miri a valorizzare, rafforzare e specializzare
i centri di eccellenza esistenti – o da creare – in Europa.
Pagina 217:
Quote:
Scuola e Università devono svolgere sempre più, nel Mezzogiorno
la fondamentale funzione, oltre che di accrescere la qualità
della vita collettiva e di formare coscienze civili, di poten-
ziarne i fattori competitivi, anche attraverso un’interazione
stretta con i territori. Per raggiungere questo obiettivo sarà
innanzitutto posta un’attenzione straordinaria a ridurre
la dispersione scolastica nella scuola superiore; e a rendere
assai maggiore nel Mezzogiorno la frequenza scolastica fino
ai 18 anni. Anche attraverso un uso concentrato e mirato
dei Fondi Europei interventi prioritari saranno quelli
per il miglioramento e la dotazione tecnologica degli edifici
scolastici.

Pagina 235:

Quote:
Università ed enti di ricerca sono luoghi primari della conoscenza,
dove si crea e si trasmette il sapere, dove qualità e
quantità sono chiamate a conciliarsi in una nuova missione
istituzionale e con nuove responsabilità. La formazione superiore
e la ricerca libera costituiscono beni pubblici di fondamentale
importanza ed è compito primario dello Stato sostenerle
e, insieme, favorire ogni forma di integrazione con le
istituzioni territoriali pubbliche o private.
Pagina 236:

Quote:
Occorre orientare le strategie di riforma verso:
- il miglioramento del nostro modello universitario
non dualista, in cui l’integrazione tra ricerca
e didattica è la caratteristica fondante di ogni ateneo
e di ogni carriera docente;
- la promozione della qualità in tutti gli atenei, tramite
una valutazione continua ed efficace, e lo sviluppo dell’eccellenza
nelle migliori esperienze in atto nel sistema
università - enti di ricerca;
- l’internazionalizzazione della ricerca in tutti i settori,
attraverso lo sviluppo delle reti di gruppi di ricerca, la
mobilità degli studiosi e degli studenti;
- il potenziamento di una cultura tecnologica aperta alle
grandi problematiche dell’oggi e l’accelerazione di un’innovazione
tecnico-scientifica integrata con uno sviluppo
global-locale orientato verso il miglioramento della qualità
della vita delle persone e dei territori.

In questa prospettiva strategica si tratta di operare a più
livelli per raggiungere alcuni obiettivi prioritari:
- aumentare e qualificare decisamente la spesa per l’università
e per la ricerca
, con regole e modalità che la
rendano un investimento per la crescita del Paese,
anche adeguando le infrastrutture di ricerca (strutture
edilizie, strumentazione, biblioteche, etc.) alle esigenze
della ricerca di base e tecnologica più avanzata;
Pagina 242:
Quote:
In sintesi, sul piano degli investimenti necessari al sistema
università – enti di ricerca – ricerca industriale, occorre
varare un piano d’incremento, che comprenda anche le risorse
umane, e che permetta di raggiungere, entro la fine della
legislatura, l’attuale media europea, pari al 2% del PIL.
Ma vi rendete conto? il governo prodi si sta facendo in quattro per sostenere i finanziamenti alla ricerca e all'università e arrivano sti due rettorini a rompere le scatole.. ma é una VERGOGNA!!!

Andatevi a leggere il programma, quella è la REALTA'.. mica ste cavolate che raccontano i rettori.

Ricordatevi che ora al governo ci sta la serietà.
__________________
Se buttassimo in un cestino tutto ciò che in Italia non funziona cosa rimarrebbe? Il cestino.
dupa è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-11-2006, 00:45   #17
VegetaSSJ5
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L'Avatar di VegetaSSJ5
 
Iscritto dal: Sep 2002
Città: Celano (AQ) Segno_Zodiacale: Leone Ascendente: Cammello Segni_Particolari: Quello
Messaggi: 9571
Quote:
Originariamente inviato da dupa
Ma non si vergognano a dire certe falsità?
L'Università italiana è pienamente supportata dal governo prodi, c'è anche scritto nel Programma.

CUT

Ma vi rendete conto? il governo prodi si sta facendo in quattro per sostenere i finanziamenti alla ricerca e all'università e arrivano sti due rettorini a rompere le scatole.. ma é una VERGOGNA!!!

Andatevi a leggere il programma, quella è la REALTA'.. mica ste cavolate che raccontano i rettori.

Ricordatevi che ora al governo ci sta la serietà.
ROTOLOLLLLLLL!!!!!!

VegetaSSJ5 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-11-2006, 00:55   #18
Ominobianco
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L'Avatar di Ominobianco
 
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Quote:
Originariamente inviato da 8310
ma nel mitico PROGRAMMA non c'era una bella sviolinata per l'università?E' finita così?
Quote:
Originariamente inviato da teogros
Aspetto con ansia i commenti di chi aveva infamato la finanziaria Berlusconiana e qui, a quanto pare, si fa di peggio.
Il problema di cui si parla nell'articolo c'è ma è ristretto rispetto a tutte le normative presenti in Finanziaria sull'Università e il problema per altro non è sulla ricerca che ha ricevuto aumenti rispettoal governo Berlusconi.

Il problema è sostanzialmente dovuto al fatto che quello che esce è maggiore di quello che entra non per tagli.
Si parla del FFO che nel 2006 è stato di 6.920 milioni di euro e che in Finaziaria viene portato a 7.014 milioni di euro nel 2007.
Quindi nessun taglio anzi incremento per il ffo cioè per la spesa ordinaria solo che aumentano le spese quindi quello che chiedono è un maggiore incremento perchè sennò hanno difficoltà a reggere le spese.
Quindi il problema è semmai di dare di più ma non di aver tagliato nulla e viene anche speigato nell'articolo.

Questo però non ha a che vedere con la ricerca.

Infatti lo stesso Trombetti nell'articolo dice:<<la scelta contenuta in Finanziaria di aumentare gli stanziamenti per la ricerca scientifica è certamente significativa.>>

Riguardo alla Ricerca infatti ci sono infatti 300 milioni in più per il 2007 e complessivamente 960 (in tre anni) fino al 2009.

Oltre a quello in Finanziaria si prevede:

-Credito d'imposta per gli studenti:Gli studenti fuori sede potranno ricevere un credito d’imposta per l’affitto di una casa se la sede universitaria in cui si recheranno disterà almeno 100 km dal luogo di residenza, fino ad un importo di 2.633 euro l’anno.

-Credito d'imposta per i docenti:I docenti universitari che acquisteranno un personal computer potranno beneficiare di un credito d’imposta fino a 1.000 euro.

-Credito d'imposta per le imprese:Le imprese che investiranno in ricerca potranno ricevere un credito d’imposta fino al 10% dei costi sostenuti. Il credito aumenterà al 15% se le imprese si avvarranno di contratti con Università ed Enti pubblici.Il limite è di 15 milioni di euro l’anno, il budget è di 300 milioni l’anno per 3 anni.

-Sono stati recuperati 147 milioni di euro per l'edilizia universitaria e per le residenze studentesche.

-Sono stati stanziati 157 milioni di euro in borse di studio.

-Sono previsti 20 milioni di euro per le Accademie di Belle Arti e i Conservatori(a fronte dei 12,5 milioni del 2006):
1)10 milioni di euro per l’edilizia
2)10 milioni di euro per il funzionamento

-Nasce l'ANVUR (Agenzia Nazionale della Valutazione Università e Ricerca), con una copertura di 5 milioni di euro, che valuterà secondo principi di imparzialità e autonomia i risultati della didattica e della ricerca ( delle Università, degli Enti pubblici e degli Enti privati destinatari di finanziamenti pubblici).

-Nasce il FIRST (Fondo per gli Investimenti in Ricerca Scientifica e Tecnologica) che riunisce in un fondo unico i precedenti 4 fondi esistenti presso il Ministero.

-Per la prima volta il Ministro dell’Università e della Ricerca entra a far parte del CIPE (Comitato Interministeriale di Programmazione Economica).

-Sblocco delle assunzioni dei ricercatori:
1)Negli anni 2008/2009 gli Enti di ricerca potranno assumere ricercatori nel limite dell’80% del budget delle entrate correnti complessive ( ad
oggi per esempio il CNR raggiunge solo il 58%).
2)Dal 2007 si potrà stabilizzare il personale precario nel limite del 40% del turn over.
3)Nei prossimi 3 anni, nelle Università e negli Enti di ricerca, si potrà assumere sul 100% del turn over sull’anno precedente senza limite di
qualifica (1.000 cessazioni = 1.000 assunzioni, la cessazione di un autista può permettere l’assunzione di un ricercatore).

-Oltre allo sblocco delle assunzioni sono presenti
in finanziaria:
• 20 milioni di euro per l’anno 2007
• 40 milioni di euro per l’anno 2008
• 80 milioni di euro per l’anno 2009
per un piano straordinario triennale di assunzione dei ricercatori stimato in 2.000 unità.Il concorso sarà indetto entro marzo 2007.

-Blocco delle Università telematiche: ridefinizione dei criteri per l’accreditamento e verifica di quelle già autorizzate.

-Blocco delle convenzioni: nell’ambito del progetto “Laureare l’esperienza” le Università non potranno convalidare più di 60 crediti per una laurea triennale, e riconosciuti alle persone non alle categorie.

-Blocco della proliferazione universitaria: non sarà più possibile aprire facoltà e corsi al di fuori del comune sede legale dell’Università (statali e non).

Quote:
Originariamente inviato da misterx
non sono daccordo, se ci sono iscritti non sono inutili
No perchè sostanzialmente rubano iscritti alla università più grandi e prestigiose spezzettando le risorse.
Invece servono dei poli di eccellenza che possano dare più servizi maggiore qualità in cui indirizzare le risorse.
Non serve che nascano decine di microuniversità con l'unico scopo di tirare a campare.
Anche perchè le piccole oltre a dare minor qualità e servizi ai loro iscirtti non hanno nemmeno i mezzi per fare la ricerca che possono fare grandi centri universitari quindi sono sostanzialmente uno spreco di risorse.

Ultima modifica di Ominobianco : 10-11-2006 alle 01:22.
Ominobianco è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-11-2006, 02:12   #19
aLLaNoN81
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L'Avatar di aLLaNoN81
 
Iscritto dal: Aug 2004
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Messaggi: 2640
Quote:
Originariamente inviato da misterx
non sono daccordo, se ci sono iscritti non sono inutili
Ah si? che utilità hanno le lauree in scienze della comunicazione, scienze turistiche e simili? ma li hai visti i programmi di studio? roba da mettersi le mani nei capelli. Non solo queste lauree non garantiscono uno pseudo lavoro, ma anche a livello culturale non forniscono NULLA. Queste sono tutte facoltà che rubano soldi alle altre "serie" e che servono a tirare avanti il paese.
Per non parlare poi degli sprechi... Tempo fa sono entrato nella facoltà di scienze politiche di Firenze e m'è preso a male per il lusso che c'era, schermi al plasma ovunque soltanto per visualizzare gli orari, edifici tutti nuovissimi con finiture di pregio e via andare. E questo è solo un esempio perchè sono tanti gli atenei così... Ah, altro esempio di spreco allucinante: molti professori quando vanno all'estero per convegni o collaborazioni non si limitano a farsi un bel biglietto in classe turistica ma non badano a spese (tanto paga l'università) e viaggiano in prima classe...

Ultima modifica di aLLaNoN81 : 10-11-2006 alle 02:18.
aLLaNoN81 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-11-2006, 09:25   #20
BountyKiller
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a trieste c'è una facoltà che non ricordo come si chiami, ma nel piano di studi c'è un corso di "cultura" rom...
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