|
|||||||
|
|
|
![]() |
|
|
Strumenti |
|
|
#1 |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
SISMI: Pollari rimette il mandato
C'è il SISMI dietro allo scandalo Storace.
Di male in peggio http://www.repubblica.it/2006/c/sezi...ri/pollri.html Sismi, Pollari rimette il mandato Berlusconi: "Confermata la fiducia" ROMA - Nicolò Pollari rimette il mandato nelle mani del presidente del Consiglio e Berlusconi gli conferma la fiducia. "A fronte di reiterate iniziative stampa volte a trasferire sul piano istituzionale momenti di confronto politico, il direttore del Sismi ha immediatamente chiesto un incontro al Presidente del Consiglio al quale ha manifestato con grande responsabilità e grande senso del dovere e dello Stato l'intenzione - si legge in una nota - di mettere a disposizione dello stesso l'incarico affidatogli". "Il Presidente del Consiglio dei Ministri, dando atto al direttore del Sisimi dell'alta e forte sensibilità istituzionale, gli ha confermato, a nome di tutto il Governo, piena ed incondizionata fiducia, sottolineando la stima e la gratitudine che l'intero Paese gli deve per la meritoria opera svolta nell'interesse dello Stato e delle Istituzioni democratiche. Lo ha perciò invitato con fermezza a continuare nella sua importante missione con lo stesso spirito istituzionale con cui l'ha sempre svolta - conclude la nota - e senza curarsi dei tentativi messi in atto con evidenti fini strumentali". (11-03-2006) |
|
|
|
|
|
#2 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2000
Città: Augusta
Messaggi: 603
|
Quote:
__________________
Impara dagli errori degli altri; non potrai vivere così a lungo per farli tutti tu |
|
|
|
|
|
|
#3 |
|
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
|
Non ci posso credere. Di male in peggio, ma finalmente sta affiorando la fanghiglia degli ultimi anni di governo, un mix dei peggiori misfatti, intrecci e deviazioni della storia d'Italia; a spese dei cittadini. Speriamo che qualcuno si ravveda.
__________________
Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
|
|
|
|
|
#4 |
|
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
|
Le intercettazioni
«Diremo che i giudici ci danno addosso» E se ci scopre la magistratura? «Faremo come al solito... La useremo come un altro cavallo di battaglia». STRUMENTI VERSIONE STAMPABILE I PIU' LETTI INVIA QUESTO ARTICOLO Infangare il candidato di centrosinistra Marrazzo? Nessun problema: «Gli facciamo la storia completa... Precedenti, telefoniche, bancarie... E se vogliono, ascoltiamo...». Ma come facciamo a comunicare con i vertici di centrodestra della Regione Lazio? «Io faccio due squilli e mi vengono a prendere. La vigilanza che sta lì, rosica, perché non mi può chiedere niente». E se ci scopre la magistratura? «Faremo come al solito... La useremo come un altro cavallo di battaglia: la magistratura se la piglia con i nostri esponenti». Le intercettazioni mostrano come venivano commesse le intrusioni nella vita privata di alcuni avversari politici e di moltissimi comuni cittadini; come gli arrestati ricevevano ordini dai mandanti nel partito e nelle aziende; e come progettavano di difendersi dalle indagini giudiziarie. «Come al solito»: facendo credere che i pm in realtà «fanno politica». «Tocca a Quo» 12 marzo 2005. Pierpaolo Pasqua informa Gaspare Gallo che oramai il risultato del lavoro compiuto su Qui (le firme false per escludere Alessandra Mussolini) è sui giornali, e discute di come proseguire. Pasqua: «Prendi il Corriere della Sera, leggi pagina 13». Gallo: «Ora me lo vado a prendere». Pasqua: «Sta su tutti i giornali... per quanto riguarda Quo, tu poi fare qualche cosa?». «Quo» è il nome in codice dello sfidante di centrosinistra Piero Marrazzo. Gallo: «Mi sto muovendo io». Pasqua: «E che fai?». Gallo: «Sta settimana gli faccio telefoniche e bancarie». Pasqua: «Non puoi fare qualcosa sul passato?». Gallo: «Sì». Pasqua: «Titoli, anche titoli di studio». Gallo: «Va bene». Pasqua: «Banche dati». Gallo: «Facciamo la storia completa va, precedenti». Pasqua: «Tutto». Gallo: « Segnalazioni». Pasqua: «Magari uscissero 'ste cose qui... fra domani e dopodomani farò i sopralluoghi e gli chiederò se vogliono che mettiamo, che ascoltiamo...». Due giorni dopo. Gallo: «Incominciamo ad avere qualche informazione...». Pasqua: «Calcola che pure su Quo... capito, cioè vale fino al... dopo non vale più niente». Gallo: «Lo so che vale fino al... 5 giorni a settimana...». Traduzione: dopo le elezioni del 3-4 aprile, il dossier su Marrazzo diventa inutile. Ma non manca un terzo obiettivo, rimasto senza nome. Gallo: «E Qua?». Pasqua: «Per ora, m'han detto di lasciar perdere, non gli sta dando fastidio...». «Vedo Storace» 26 febbraio 2005. Pasqua e Gallo hanno appena parlato della «zozzata» da fare. Pasqua chiama la moglie Costanza. Costanza: «Hai detto tutto a Gaspare?». Pasqua: «Sì, gliel'ho detto». Costanza: «E lui?». Pasqua: «Ah beh... certo, ne eravamo usciti da sti giochi... adesso ci rientriamo con tutte le scarpe... tanto me lo dovevo aspettare da te prima o poi... Ecco che cosa m'ha detto». Costanza: «Però ha capito il motivo, ha capito che non eri pazzo». Pasqua: «Certo che ha capito, e c'è rimasto... Costà, io ora vado laddove le persone per entrare devono superare due o tre controlli, lasciare i documenti, mazzi e cazzi... io faccio due squilli a un numero che ho io, vengono giù e mi vengono a prendere. La vigilanza rosica perché non mi può chiedere niente, chi sei che vuoi... dove vai... niente. Stanno lì e rosicano, me devono aprire tutte le sbarre, perché se qualcuno gli alza il dito... oggi c'erano quattro persone in fila per parlare con Niccolò (Accame, ndr)». Costanza: «E tu ce l'hai portato Gaspare?». Pasqua: «Gli ho fatto fare la bonifica... poi alla fine ce l'ho portato, ho fatto un po' di scena... gli ho fatto vedere un po' di potere». 11 marzo 2005. Pasqua chiama la moglie e racconta, eccitato, il faccia a faccia con Storace. «Noi eravamo lì, arriva Storace, passa al tavolo, arriva a me, mi guarda e fa ‘‘uhm... uhmmm...''». Vittime dei pm 11 marzo 2005. Sui giornali rimbalza la notizia dell'inchiesta sulle firme false. Pasqua: «Se sapessero che le abbiamo proprio messe noi... In ogni caso non ci sono problemi, la questione è depenalizzata, quindi faremo la solita cosa... ne faremo un altro cavallo di battaglia... la magistratura se la piglia con i nostri esponenti, eh... i nostri esponenti che controllano... noi controlliamo il corretto svolgimento democratico delle cose e voi ci date addosso eh... la gireranno così...». P. B. Bi. Mars. 11 marzo 2006 http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...iondani1.shtml
|
|
|
|
|
|
#5 |
|
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
|
pollari bisognava farlo schiodare da quella poltrona da tempo, visto tutti gli "equivoci" in cui ha coinvolto i nostri servizi in iraq e non solo
il bello è che ha trovato in passato dei difensori d'ufficio anche a sinistra, che accecati dal loro antiamericanismo, come scriveva testualmente l'ottimo Bonini, non riuscivano a inquadrare nella giusta ottica il personaggio, un vero e proprio mafioso ma quando imparerà mai questa sinistra? |
|
|
|
|
|
#6 |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
Non è possibile, va al di la di ogni immaginazione.
LuVi |
|
|
|
|
|
#7 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
|
Quote:
__________________
Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
|
|
|
|
|
|
#8 | |
|
Bannato
Iscritto dal: May 2004
Città: Cagliari
Messaggi: 704
|
Quote:
che sia il dossier niger e la combriccola di pattaccari ciarlatani che ci girava attorno, alcuni dei quali sicuramente collaboratori del sismi, oppure il rapimento della cia a milano di abu omar, o il riscatto dei sequestri in iraq o i reiterati falsi allarmi terroristici degli anni scorsi per finire con il watergate storace la risposta è sempre la stessa: io non saccio niente non che dovesse per forza rendere di pubblico dominio quello che sapeva, ma quando va al copaco per rendere spiegazioni che gli venivano chieste l'unica cosa che fa trapelare è: il sismi non è coinvolto o non lo riguarda, io non c'ero e se c'ero non ero al corrente ecc. ecc., insomma lui non sacce mai niente e l'opposizione, invece di andare in fondo e disvelare i segreti di pulcinella del sismi nella persona del suo capo e del suo responsabile politico, il governo berlusconi, a fargli le pacche sulle spalle e a dirgli bravo tu che non sai mai niente! nell'inchiesta di repubblica che io e Lucio in una sua discussione avevamo postato, pare che anche a suo tempo anche Tenet facendogli delle "confidenze" da servizio alleato, fosse rimasto sgradevolemnte impressionato dall'atteggiamento da "sfinge" del responsabile operativo dei servizi italiani, che non profferì parola, neanche un grazie a fronte di quelle confidenze, come sarebbe stato lecito aspettarsi in quelle circostanze qui in italia abbiamo allevato anche in questo campo una generazione di funzionari, che piuttosto che adoperarsi per rendere un servizio il più possibile utile al loro paese sono principalmente intenti a pararsi il deretano, possibilmente in modo "bipartisan" cercando "collegamenti" con questo o quell'uomo politico di destra e di sinistra, per giustificare le loro pattacche e i loro disservizi, facilitati dal trovare ampi spazi di manovra in una politica dai contorni equivoci cmq all'estero non è che ci prendano molto sul serio abituati come sono alle nostre patacche e alle nostre polpette avvelenate http://www.articolo21.info/notizia.php?id=2888 Un dossier all'italiana da Italieni - Mentre la stampa francese smentisce ogni coinvolgimento nel cosiddetto Nigergate, Time annuncia che il capo della Cia ha chiesto un'indagine interna per fare chiarezza sul caso Abu Omar. "Il premer italiano ribadisce che il suo governo non fu mai informato del rapimento dell'imam egiziano Abu Omar da parte di agenti della Cia". El Mundo spiega che Silvio Berlusconi ha ritenuto necessario replicare alle informazioni pubblicate dal Washington Post, secondo cui la Cia aveva deliberatamente mentito alla polizia italiana per evitare che l'operazione, concordata con il Sismi, fosse scoperta. Parallelamente il settimanale Time informa che il direttore della Cia Porter Gross, preoccupato per il comportamento eccessivamente disinvolto dei suoi uomini, ha ordinato un'inchiesta interna per capire come mai gli agenti statunitensi furono scoperti così facilmente. Da un settimanale francese giungono invece accuse piuttosto pesanti al Sismi, nell'ambito del cosiddetto Nigergate: secondo Le Point i servizi segreti italiani avrebbero cercato di coinvolgere la Dgse – l'intelligence francese – per avvalorare il falso dossier sull'uranio proveniente dal Niger. "È una vecchia abitudine italiana", scrive Jean Guisnel, "come dimostra la vicenda di Ustica: dieci anni dopo il fatto, il Sismi cercò di far credere che erano stati i francesi ad abbattere il Dc9 Itavia". Secondo Le Point – che definisce una "leggenda" la versione dei fatti fornita dal direttore del Sismi Niccolò Pollari – la Francia comunicò prontamente a Washington che la informazioni contenute nel dossier italiano erano "pura fantasia". per finire da un'altra inchiesta di repubblica http://www.repubblica.it/2003/k/sezi...va/bodava.html Ecco i retroscena del doppio allarme sui rischi attentati nelle metropolitane di Roma e Milano e contro il Vaticano Al Qaeda, le "veline" degli 007 che hanno fatto tremare l'Italia di CARLO BONINI e GIUSEPPE D'AVANZO Repubblica si è chiesta quali sono le informazioni alla fonte degli allarmi che hanno annunciato la preparazione di attentati di Al Qaeda contro il nostro Paese. Un vortice di paura che, in un crescendo diventato ossessivo alla vigilia di Natale, ha accreditato un "chiaro e immediato pericolo" per l'Italia. Erano informazioni e fatti che giustificavano, con fondatezza, l'allerta "operativo" e l'apprensione sociale che hanno sollecitato? C'è un solo modo molto diretto e, tutto sommato, elementare per trovare una risposta. Raccogliere e sgranare il rosario dei "dispacci" trasmessi al Viminale dai servizi segreti, militare (Sismi) e civile (Sisde). Soltanto la lettura minuziosa di questi fonogrammi, "riservati" o "riservatissimi", consente di toccare con mano e, quindi, di valutare il grado di pericolo che ha assediato e assedia il nostro Paese. Le note dell'intelligence hanno, più o meno, uno stesso schema narrativo e usano formule sempre uguali. C'è una valutazione della "fonte" delle informazioni. "Di provata attendibilità". "Affidabile". "Affidabile e già positivamente sperimentata". "Fiduciaria". "Di attendibilità non sperimentata". "Fonte non verificata". O, quando le informazioni non sono state direttamente raccolte dall'intelligence domestica, si può leggere "s'apprende in un contesto di collaborazione internazionale". C'è, nelle note, la descrizione della minaccia e qualche accenno agli attentatori. "Tre stranieri di origine egiziana sarebbero intenzionati a eseguire attentati terroristici in non meglio indicate località italiane e/o europee e sono in procinto di recarsi in Italia, con destinazione finale Milano" (NR.224/B/Div.3^/6960/R/Sez. I). "Il Sisde ha riferito di aver appreso in un contesto di collaborazione internazionale che gruppi autonomi (composti prevalentemente da elementi dell'esercito di Muhammed, del gruppo di Feludja, di Al Qa'ida e dell'Arabia Saudita) legati a Saddam Hussein, starebbero preparando attentati in numerosi Paesi europei, in particolare Spagna, Paesi Bassi, Germania e Belgio, da attuare in occasione delle festività natalizie. Secondo quanto riferito, gli attentatori provenienti da un non meglio indicato Paese mediorientale dovrebbero essere in possesso di documenti sauditi, anche se non è possibile escludere l'impiego di titoli di viaggio degli Emirati arabi uniti e dello Yemen. Al momento, non è noto se i terroristi stessi porteranno il materiale da utilizzare per tali azioni ovvero se esso si trovi già nel Paese obiettivo. Un gruppo si troverebbe già nel Paese di destinazione, mentre gli altri dovrebbero iniziare ad attivarsi il prossimo 1? dicembre" N.224/B/Div.3'/14843/R (Sez. III). "A Como avrebbero avuto luogo frequenti incontri tra stranieri di origine siriana e maghrebina, nel corso dei quali si sarebbe parlato, con insistenza, di attentati da compiere in Italia e in Egitto nei mesi estivi e, in particolare, nel mese di agosto". NR.555/O. P./2498/2003/R. "Secondo notizie in corso di approfondimento e verifica, elementi non meglio identificati avrebbero pianificato l'attuazione di possibili attentati terroristici in danno di rappresentanze diplomatiche nazionali, britanniche e statunitensi". N. 224/B/Div. 3^/14563/R (Sez. III). "Si segnala che un gruppo di estremisti islamici, proveniente da Vienna e attualmente alloggiato a Pavia, sarebbe stato incaricato, da parte di non meglio precisata organizzazione terroristica collegata ad Al Qaida di compiere azioni terroristiche in Italia, in particolare a Roma e Venezia (ghetto ebraico). Si richiamano le note 13326/R/ (Sez. III) e 13398/R/(Sez. III)". Le lettura delle note dell'intelligence suscita subito qualche perplessità. Quasi sempre le indicazioni dei servizi segreti sono generiche fino all'evanescenza. Se sono ragionevoli gli incerti riferimenti alle fonti delle notizie, meno comprensibile è la vaghezza delle indicazioni raccolte dai nostri agenti segreti che sembrano interessati più ad avvertire della possibilità di un attentato che a mettere in condizione le polizie di individuare le tracce dei presunti terroristi. Quasi mai si riesce a sapere - nemmeno a spanne - chi colpirà. Né da dove viene e come e quando colpirà chi intende colpire. Un esempio. Il 27 novembre 2003 il Viminale diffonde questa nota (N.224./B/Div.3^/14666/R (Sez. III). "Voce: presunta cellula islamica collegata al conflitto russo-ceceno. Si è appreso da fonte fiduciaria che due estremisti islamici, tali Magamet, di circa 26 anni, e suo fratello Ahmed di poco più giovane, esperti nel confezionamento di ordigni esplosivi con materiali facilmente reperibili in commercio, avrebbero raggiunto l'Europa, probabilmente il nostro Paese, la Germania o la Francia, con l'intenzione di chiedere asilo politico. Secondo la stessa fonte, il loro viaggio in Europa potrebbe essere collegato a un possibile evento delittuoso di matrice terroristica". L'"evento delittuoso" è dunque soltanto possibile. Come è possibile che l'attentato debba preoccupare non gli italiani, ma i tedeschi. O, forse, non i tedeschi, ma i francesi. Insomma, chiunque o nessuno. I due amici ceceni hanno incerte identità. La loro caratteristica principale appare l'esperienza in ordigni esplosivi, ma come accertarla, escluso che esista una fisiognomica dell'esperto "bombarolo"? Il "filo rosso" che collega i due islamici al terrorismo dovrebbe essere, secondo la "fonte fiduciaria" dell'intelligence, la loro "dipendenza gerarchica da un importante estremista ceceno, in precedenza uno dei leader della guerriglia nell'ex-repubblica sovietica, da qualche tempo dimorante a Londra". Ma, accettando che i leader politici ceceni residenti a Londra siano "estremisti" e terroristi, come accertare la dipendenza gerarchica di Magamet e Ahmed se i due non transitano per Londra? Un investigatore, interpellato da Repubblica, non nasconde il suo imbarazzo dinanzi a tanta nebbia. Ammette: "E' vero, le informazioni che ci giungono dai servizi segreti sono spesso inutilizzabili, prive di indicazioni o brandelli di informazioni su cui lavorare o imbastire un'indagine decente. Spesso sono soltanto campanelli d'allarme, buoni soprattutto a tener alta l'attenzione degli uomini e degli apparati. Non è che l'intelligence internazionale - americana o inglese, per dire - si muova con un criterio diverso. Un pericolo però comincia a farsi strada nella coscienza di tutti gli operatori. Se il "prodotto" dei servizi segreti non migliora, queste indicazioni diventeranno presto non solo inutili ma addirittura controproducenti perché se troppo gridi "al lupo!", quando il lupo davvero ci verrà accanto, nessun allarme sarà ascoltato". E' uno schema (e un pericolo) che diventa ancora più chiaro se si ripercorrono, dossier alla mano, i due allarmi più gravi del 2003 quando (25 novembre) doveva saltare la metropolitana di Roma o di Milano e un aereo o un missile doveva distruggere la basilica di San Pietro (25 dicembre). * * * E' il 22 novembre, sabato. Il Ramadan è agli sgoccioli. Nella tarda serata, Niccolò Pollari, il direttore del Sismi (servizio informazioni per la sicurezza militare) invia una nota allarmatissima e inquieta al Viminale. Con la fine del Ramadan, lunedì 24 novembre - avverte - è pronto un attentato contro le metropolitane di Roma o di Milano. In un ministero dell'Interno ormai deserto, la notizia è un botto che fa rumore e crea panico. Mancano soltanto 48 ore per intervenire, porre il Paese al riparo cercando di capirne di più, di saperne di più per organizzare una risposta, per quanto possibile, efficace. Soltanto il giorno dopo, domenica 23 novembre, il capo della polizia Gianni De Gennaro riesce a mettersi in contatto con il direttore del Sismi. Chiede maggiori informazioni. Chiede soprattutto quanto sia attendibile la "fonte" della notizia. Pollari lo rassicura (si fa per dire): la "fonte" è buona, è "affidabile". L'allarme viene portato al massimo livello. De Gennaro invita Pollari a contattare ancora la fonte, a "spremerla" per ricavare anche soltanto qualche dettaglio in più. Intanto invia un dispaccio riservato ai prefetti di Milano e Roma. "Il Sismi - vi si legge - nel premettere che martedì 25 novembre l'Italia sarebbe esposta a particolare rischio di attentati terroristici, ha specificato che sembrerebbero probabilmente pianificati per quel giorno, data coincidente con la fine del Ramadan, attentati contro le metropolitane di Roma e di Milano. In proposito si fa presente che il Servizio, nell'indicare la fonte dell'informazione come affidabile e già positivamente sperimentata, ha riferito altresì che sono tuttora in atto ulteriori approfondimenti anche tramite Servizi collegati perché, dai primi riscontri, peraltro sollecitati da questo Dipartimento, non è stato finora possibile avere elementi di conferma in ordine alla segnalata minaccia. In relazione a ciò, le SS. LL. sono pregate di valutare l'attuazione di ogni utile misura di prevenzione ivi compresa l'ipotesi dell'interruzione del traffico ferroviario cittadino". Nessuno si nasconde al ministero dell'Interno e a Palazzo Chigi il disastroso effetto che una chiusura preventiva dei metrò di Roma e Milano avrebbe sull'opinione pubblica. Un mese dopo, Berlusconi, ripensando a quel difficile momento, dirà: "(La chiusura delle stazioni) avrebbe avuto sulle menti della gente lo stesso effetto di un attentato, ci avrebbero uccisi di dentro con conseguenze sociali ed economiche drammatiche". Si lavora per evitare lo choc all'Italia. E' lunedì 24 novembre. Nelle prefetture di Roma e Milano, sindaci, responsabili della sicurezza cittadina e del trasporto pubblico valutano il da farsi mentre i responsabili degli ospedali si preparano addirittura a organizzare un piano d'emergenza capace di dare soccorso a migliaia di persone ferite. Il governo comunica l'imminente pericolo ai leader dell'opposizione (Rutelli e Fassino). A Palazzo Chigi, alla presenza di Berlusconi, del sottosegretario alla presidenza Letta e del ministro dell'Interno Pisanu, giunge l'ora per il direttore del Sismi di mettere le carte in tavola. Chi è la fonte? Quanto davvero è attendibile? Da chi e dove ha cavato la notizia dell'attentato? Al termine di un confronto che raccontano teso fino all'asprezza, Pollari - per quanto Repubblica è stata in grado di ricostruire - ammette che la fonte "affidabile e già positivamente sperimentata" non sarebbe altri che un agente del Sismi: a Bagdad ha ascoltato una conversazione tra due ufficiali americani che ipotizzavano, con la fine del Ramadan, la possibilità di attentati in Europa. Anche in Italia. Anche a Milano e a Roma, come ad esempio "una bomba nel metrò"? La tensione si sgonfia come un palloncino bucato tra imbarazzo e irritazione. Il capo della polizia dirama subito una nuova nota: "A integrazione del messaggio odierno relativo a possibili minacce di attentati in danno delle metropolitane, si comunica che, nel corso di una qualificata riunione di vertice finalizzata a valutare il grado di attendibilità delle informazioni ricevute, il direttore del Sismi ha comunicato l'esito degli ulteriori approfondimenti svolti dal proprio ufficio da cui si rileva un concreto ridimensionamento del precedente livello d'allarme". Berlusconi può lasciare la riunione sollevato. Con un commento al vetriolo: "Più che le metropolitane, dovremmo chiudere i servizi segreti?". * * * Curiosamente, è proprio il premier a enfatizzare, un mese dopo, l'allarme che, questa volta, giunge da informazioni raccolte dall'Arma dei carabinieri. Per il giorno di Natale, il comando generale paventa addirittura la distruzione, con aereo o un missile, della basilica di San Pietro. "Militare del Reparto Operativo di Nuoro - si legge nel dispaccio dell'Arma - acquisiva da fonte confidenziale degna di fede, a sua volta informata da altra fonte non verificata, comunque imprenditore di nazionalità italiana di cui non ha voluto in alcun modo fornire ulteriori indicazioni, la notizia di un imminente attentato nei confronti del Santo Padre a Roma in occasione delle prossime festività, da parte di sedicente setta musulmana, avente sede in località sconosciuta ma contraddistinta da una bandiera del Bahrein e Qatar, con il calce una scritta in arabo (che si trasmette in allegato). Secondo la fonte, l'ideatore sarebbe un prete cattolico che frequenta spesso il Vaticano, corrispondente alla seguente descrizione: alto, magro, calvo, con un riporto di capelli grigi sul davanti. L'attentato potrebbe consumarsi con i seguenti modus operandi: un aereo che si scaglia contro il palazzo apostolico; un missile che esplode contro lo stesso palazzo". E' una segnalazione che non ha né capo né coda, e chiunque può rendersene conto. Se non fosse tragica, sarebbe ridicola. Una fonte che riferisce di una fonte "non verificata". Un prete cattolico complice di Osama Bin Laden. Un riporto di capelli grigi. Nuoro. Un aereo. Un missile. Dove? Come? E poi, quella scritta sulla bandiera del Bahrein o del Qatar. La scritta è allegata alla nota riservata. Chi conosce l'arabo non ha difficoltà a comprendere che quelle poche parole dicono che è stata vergata non da un arabo e che significano: "Tarek, Brik. it". Un indirizzo internet? La vicenda ha del grottesco, come si vede. Ma non impedisce a Berlusconi di recitare da capitan Fracassa in un'intervista concessa a Libero, la notte di Natale. Racconta il capo del governo: "Che giornata terribile è stata questa. C'era una notizia precisa e verificata di un attentato su Roma il giorno di Natale. Un aereo dirottato sul Vaticano. Un attacco dal cielo. La minaccia del terrorismo è in questo istante altissima. Ho passato la vigilia a Roma per fronteggiare la situazione?". * * * Nessuno può escludere che l'Italia sia nel mirino degli attentati di Al Qaeda. Lo si ripete e lo si scrive, come è giusto, perché soltanto uno sciocco può sostenere che il "network del terrore" risparmierà il nostro Paese. Tuttavia, ciò che è possibile non è automaticamente probabile. E' possibile - per dire (scongiurando) - che quando leggerete questa cronaca un aereo dirottato si sia già abbattuto sulla cupola di San Pietro. Ma è sufficiente questo per sostenere che c'è un probabile pericolo di distruzione della cupola di San Pietro? La questione bisogna allora affrontarla in altro modo perché è più serio e responsabile valutare la probabilità di un attentato in proporzione alle informazioni attendibili, ai fatti raccolti e documentati. E' il lavoro dell'intelligence. Per questo esistono i servizi segreti, per "avvicinarsi" al nemico, comprenderne le intenzioni e anticiparne le mosse. E le polizie ci sono per rendere impotente l'aggressore prima che possa colpire. Come abbiamo visto, gli allarmi di un attentato "di matrice islamica", tragico come l'assalto alle Twin Towers, si sono accavallati nel lavoro dell'intelligence con una cadenza settimanale, vagamente paranoica, sempre ansiogena. Si può provvisoriamente concludere che molti allarmi avevano la solidità di un castello di carta. Trasformavano il possibile in probabile. Conviene dunque muoversi in un'altra direzione per misurare il grado di aggressività del jihadismo in Italia. Per farlo, occorre verificare la consistenza delle indagini, degli arresti e dei processi in corso contro gli ambienti più sospetti del fondamentalismo islamico in Italia. Affiorerà qualche sorpresa. (1. continua) (24 gennaio 2004) |
|
|
|
|
|
|
#9 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Reggio Calabria -> London
Messaggi: 12112
|
Quote:
'ORKA TROIA! e secondo qualcuno in italia va tutto bene ed è colpa delle coop rosse, della MAGISTRATURA rossa, della scuola rossa, dei mass media rossi, della "macchina da guerra rai tre" e ki + ne ha + ne metta...
__________________
|
|
|
|
|
|
|
#10 |
|
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 2311
|
Certo che a leggere certe cose quelli che vanno ripetendo a destra e a manca la storiella del complotto ordito dalla magistratura rossa si sentiranno un po presi per il culo
__________________
P4 3GHZ-asus p4p800deluxe-kingston KVR400X64C3A 2* 512-maxtor sata 250GB 6Y250MO-sapphire radeon 9800xt-audigy2 zsplat.pro-pinnacle pctv stereo-waitec action8-XaserIII V1000A+LG F900p+NETGEAR DM602IT |
|
|
|
|
|
#11 | |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
Quote:
LuVi |
|
|
|
|
|
|
#12 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6711
|
Quote:
Ultima modifica di Korn : 13-03-2006 alle 10:28. |
|
|
|
|
|
|
#13 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
Messaggi: 6711
|
Quote:
«Diremo che i giudici ci danno addosso» E se ci scopre la magistratura? «Faremo come al solito... La useremo come un altro cavallo di battaglia». |
|
|
|
|
|
|
#14 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Firenze
Messaggi: 1445
|
Quote:
__________________
...affidavano nello stesso istante il medesimo sgomento per il sapore aspro della fine e la sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode. (Oceano Mare - A.Baricco) ..:: ¿ÄØ Group ::.. |
|
|
|
|
|
|
#15 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
|
Quote:
__________________
Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
|
|
|
|
|
|
#16 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
|
Quote:
|
|
|
|
|
|
|
#17 | |
|
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
|
Quote:
|
|
|
|
|
|
|
#18 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
|
Quote:
|
|
|
|
|
|
|
#19 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
|
Quote:
|
|
|
|
|
|
|
#20 | |
|
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
|
Quote:
sono già ben sveglio proteus, tranquillo |
|
|
|
|
|
| Strumenti | |
|
|
Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 18:04.



















