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#1 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Quanto erano ricchi i poveri di una volta?!
Vi propongo un post satirico partito da un'osservazione: sempre più spesso capita di leggere l'espressione "i poveri sono sempre più poveri, i ricchi sono sempre più ricchi".
A un certo punto, non sapendo che fare in internet, mi è presa la curiosità. Ho deciso allora di fare una ricerca bibliografica con Google, per vedere quando si è iniziato a dire "i poveri sono sempre più poveri, i ricchi sono sempre più ricchi" (ovviamente ho dato per scontato che è vero, che è proprio così che va, perchè se tutti lo ripetono, dev'essere vero per forza). Cercando l'espressione completa, altre espressioni, inserendo date campione, facendomi guidare dai link, ricercando il concetto.. ho trovato risultati interessanti. Negli ultimi anni si dice spesso. Anche negli anni '90 però l'espressione era molto in voga. Negli anni '80 anche. Ho trovato che già nel '68, era un concetto molto diffuso. A questo punto mi sono fermato con la ricerca, e ho riflettuto. Propongo anche a voi la riflessione. Sono più di 40 anni che i poveri si impoveriscono costantemente e inesorabilmente. Andando a ritroso dunque, se partiamo da come stanno i poveri oggi, e facciamo il processo inverso, ogni anno si sono arricchiti.. per 40 anni, arriviamo al 1964. Vi chiedo, e mi chiedo, quindi: quanto erano ricchi i poveri di 40 anni fa? La prima conclusione che mi viene, è che oggi essere povero è molto brutto, ma 40 anni fa non doveva essere così male.. voi che dite? p.s.nella ricerca con google, ho trovato che il concetto generale "i poveri sono sempre più poveri, i ricchi sono sempre più ricchi" era già presente addirittura nei Promessi Sposi (!) e nella Divina Commedia (!!).. la Divina Commedia è stata scritta quanto? 8 secoli fa? Accidenti, ho pensato.. se i poveri sono 8 secoli che si impoveriscono, 8 secoli fa dovevano essere dei nababbi incredibili.. |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2000
Città: Roma
Messaggi: 1784
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In Europa i ricchi di 100 anni fa erano più poveri dei poveri di adesso!
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La mia config: Asus Z170 Pro gaming, Intel i5 6600k @4.5Ghz, cooler master 212x, corsair vengeance 8Gb ddr4 2133, SSD sandisk ultra II 480Gb, Gainward GTX960 4Gb, Soundblaster Z, DVD-RW, ali Corsair CX750M, Case Thermaltake Suppressor F31 |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
Messaggi: 240
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delle volte non riesco a decidermi se certe tue uscite siano geniali o da perfetto cazzaro
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"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile" |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Napoli
Messaggi: 1727
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grazie alla tecnologia i poveri di oggi hanno possibilità che i ricchi di una volta quasi non avevano...
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#5 |
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Amministratore
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Luino (VA)
Messaggi: 5122
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Sono dieci anni che si dice che le tasse sono diminuite.
Questo viene ripetuto ogni 3 mesi. Allo stato attuale lo stato dovrebbe pagare noi Quante tasse pagavamo 10 anni fa? A parte tutto, penso che la poverà di una volta era ben diversa da quella di oggi. Oggi siamo mediamente più poveri di circa 3/4 anni fa, inteso come potere di acquisto che permette lo stipendio. Mi baso sulla mia esperienza e sulla cerchia di amicizie come fonte. |
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Messaggi: 2910
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Certo è che se si parla a livello italiano è un conto, a livello globale è un altro.
Nel secondo caso la povertà è in continua espansione. |
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
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|guastafeste on|
Qualcuno dall'africa disse che nessuno in europa ha diritto di dirsi povero... |guastafeste off|
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| |
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#8 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Re: Quanto erano ricchi i poveri di una volta?!
Quote:
La prima sono le documentazioni e le proiezioni raccolte dall'UNDP (United Nation Development Program) le quali, interpretate da diverse istituzioni tra cui, non ultima, la "Social Watch" hanno inequivocabilmente dimostrato che, dall'inizio degli anni '70 ad oggi, la forbice tra i più ricchi ed i più poveri si è andata accrescendo i due sensi. 1) i più ricchi del mondo hanno aumentato il loro possesso proporzionale rispetto ai più poveri del mondo. Non mi ricordo la percentuale esatta ma, ammettendo che nel 1970 un appartenente alla massima fascia di reddito possedeva (ipoteticamente) 10 volte tanto l'appartemente alla minima fascia di reddito, alle ultime proiezioni possedeva 100 volte tanto (sempre in via ipotetica, non ricordo le esatte proporzioni). Ne consegue che, relativamente i ricchi SONO più ricchi e i poveri SONO più poveri. 2) la percentuale di risorse controllate ha subito un processo di verticalizzazione così se la famosa proporzione paretiana (80/20) era negli anni '70 intorno al 32/68 (ovvero il 35% della popolazione controllava l'80% delle risorse e il 65% controllava il restante 20%) ora la proporzione è scesa a 18/82. Ne consegue che PIU' popolazione controlla MENO risorse. La seconda fonte possono essere le misurazioni della Banca Mondiale sulle soglie di Miseria e Povertà Assoluta. Anche qui due considerazioni. 1) le misurazioni della Banca Mondiale hanno rilevato che, da decenni a questa parte, il numero di persone sotto le due soglie ha continuato ad aumentare, quindi i poveri sono aumentati. 2) il famoso "dollaro al giorno" che segna la soglia della sopravvivenza impossibile (Povertà Assoluta) è ormai vecchio di almeno un decennio. D'altra parte il costo della vita è aumentato praticamente ovunque (legge elementare della globalizzazione: i prezzi vengono influenzati a livello globale), questo significa che non solo i poveri ed i miseri "Assoluti" sono aumentati ma che, essendo rimasta invariata la soglia di reddito sotto la quale vengono misurati, sono, effettivamente, più poveri: essendo il loro reddito praticamente invariato e il potere d'acquisto diminuito. Una ricerca molto interessante degli anni '90, se non erro dell'Università di Roma, tentava una prima verifica del luogo comune secondo cui "la globalizzazione ha portato più ricchezza". Confrontando dati istituzionali si cercava di vedere se, in proporzione, erano aumentate in aree campione dei PVS le persone che potevano permettersi di acquistare una Coca-Cola, fare una telefonata, fare un'operazione bancaria entro un certo periodo di tempo ovvero le persone che potevano comprare un "bene globalizzato", accedere ad un terminale di informazione "globalizzato" ed utilizzare servizi finanziari. La risposta fu che, dagli anni '70 ai '90, la proporzione di persone che potevano permettersi questi accessi alla "globalizzazione" era DIMINUITA. Ovvero erano aumentate le persone "non globalizzate" A questo punto, doverose precisazioni: 1) quanto ho scritto risente delle imprecisioni inevitabili di quando si va a memoria. Per informazioni maggiormente precise consiglio le annate del "Social Watch" i rapporti UNDP e le pubblicazioni da essi derivate, i rapporti Banca Mondiale sulla Povertà e la Misurazione della Povertà. 2) un approccio puramente monetario alla povertà viene ritenuto sempre meno corretto. La povertà è sempre più considerata come una misura "percepita" o "contestuale" che si costruisce sulle "aspettative di accesso". Mi spiego meglio: nonostante il dollaro al giorno sia concepito come la "soglia di sopravvivenza" è ampiamente possibile che una persona sopravviva comunque, d'altra parte, sotto quella soglia, la persona diventa "economicamente inesistente": il suo accesso a beni e servizi "di mercato" è semplicemente impossibile. D'altro canto una persona (nell'occidente industrializzato, ad esempio) può essere tagliata fuori dall'accesso a beni e servizi di mercato anche con redditi ben superiori al dollaro al giorno. Nonostante quei beni e servizi SIANO disponibili e alcuni siano necessari ad uno standard minimo di qualità della vita, la persona non può accedervi: essa quindi si percepisce ed è a tutti gli effetti, povera. Chiaramente, più aumentano questi beni e servizi non acessibili, più aumenta la "povertà". 3) qualunque metodo di misurazione consideriamo (quantitativo o monetario o qualitativo o di aspettative) la risposta che otterremo sarà comunque concorde: a livello mondiale i poveri sono più poveri sia nel numero che nelle loro possibilità rispetto a decenni fa. Il luogo comune, quindi, per quanto superficiale e di effetto è comunque vero e la sua riproposizione da decenni a questa parte (oltre il dopoguerra diventa un po' difficile andare per me) sostanzialmente esatta.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... Ultima modifica di cerbert : 24-02-2004 alle 15:08. |
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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EVVAI CHE HO AMMAZZATO UN ALTRO TOPIC!!!
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#10 |
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Member
Iscritto dal: Oct 1999
Messaggi: 186
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No, non lo hai ammazzato!
E' che hai ragione. ti quoto globalmente! |
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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SSSSSSSSSSHHHHHHHHHHH!!! Noi della setta dei logorroici saliamo di grado e otteniamo onoreficienze tanti più utenti del forum riusciamo a mandare in catalessi e/o apatia comatosa con i nostri scritti! Non mi rovinare la piazza!!
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Messaggi: 2910
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Post salvato.
Grazie davvero, Cerbert.
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#13 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 406
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Re: Re: Quanto erano ricchi i poveri di una volta?!
Quote:
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| |
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#14 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 373
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Azz porello lo hai umiliato, lui aveva cercato di proporlo in maniera digeribile ma la falce logorroica ha avuto ancora la meglio.
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Torino
Messaggi: 11769
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Re: Re: Re: Quanto erano ricchi i poveri di una volta?!
Quote:
).Fino ad ora non mi sono mai stati contestati per cui assumo, viste anche le fonti, che siano corretti e che la mia esposizione carente sia il loro più grave difetto.
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Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning. Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia... |
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#16 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
Messaggi: 240
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mah Cerbert io la vedo abbastanza diversamente.
parecchie cose,sono analizzate non correttamente imho. quando si fanno discorsi statistici è di una facilita' disarmante dare un idea piuttosto che un altra,a seconda di come si imposta la ricerca e si usano i dati. dal discorso del controllo delle risorse,ai discorsi sulla globalizzazione,io direi ben altro. non c'è piu' gente che ruba oggi,c'è piu' gente che sa far fruttare le risorse,e ci sarebbe tutto un luuuungo discorso sugli effetti positivi della globalizazzione. si avete letto giusto,positivi. perche' se c'è una forbice che si allarga,comunque l'effetto traino è per ambo le categorie. pero' ho domani un esame,e quindi per oggi hai vinto tu
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"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile" |
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#17 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Messaggi: 2910
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Studia pure tranquillo! |
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#18 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2000
Messaggi: 36
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Re: Re: Re: Quanto erano ricchi i poveri di una volta?!
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#19 | |
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Bannato
Iscritto dal: May 2000
Messaggi: 36
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Quote:
Prova tu, ad andare a chiedere un prestito per iniziare una attività in banca. Ti chiami Tanzi per caso? A meno che tu le "risorse" le abbia in casa, e siano un campo, magari edificabile, e due braccia, puoi farci ben poco. |
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#20 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 433
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Non sono assolutamente in grado di dare risposte per le quali fanno fatica pure gli economisti ad orientarsi: anzi, si tratta di analisi in cui oggi non operano solo economisti ma anche specialisti d'altri settori, in definitiva équipes specializzate... figurarsi cosa posso dire io
Pero' forse si puo' mettere qualche paletto tanto perchè la cosa rimanga meno confusa. Il post di SaMu penso che abbia per oggetto più la situazione italiana (al massimo europea) che quella mondiale): mi viene da dire questo, un po' leggendo quello che ha scritto, un po' immaginando le discussione che ha in mente. Ovviamente a seconda di cosa si prende in esame il discorso è un po' diverso. Ora mi aspetto la clamorosa smentita di Samu Diverso è pure il discorso se si prendono in esame gli ultimi trent'anni piuttosto che gli ultimi tre millenni Negli ultimi anni invece le cose potrebbero risultare diverse: da quest'ultimo punto di vista, anche nel caso in cui si rilevi un aumento della povertà, si puo' legittimamente dire che c'è aumento di povertà senza per questo essere legittimati a dare un giudizio onnicomprensivo sull'andamento dell'economia, perchè uno sviluppo generale necessita di letture più lunghe (faccio un esempio per farmi capire meglio: se dal 910 al 940 d.c. l'economia in Europa è andata male, non aveva cmq senso dire che andrà a rotoli... infatti poi le cose sono andate diversamente). Questo per dire che chi si vuole sbilanciare in giudizi definitivi, a mio avviso pecca un po' di presunzione. (Intendiamoci: se per 30 anni si registra un aumento della povertà ci possiamo consolare con statistica e probabilità matematiche in relazione al futuro, ma l'individuto che ne viene colpito dubito che che possa essere contento) Altra cosa, e qui riprendo quanto ha già detto cerbert: per quanto riguarda l'europa (ma ormai il discorso coinvolge sempre più paesi), la povertà non è solo un discorso economico (a dire il vero dal mio punto di vista non è mai stato solo un discorso economico). Se ad esempio si guarda al documento "Piano di azione nazionale contro la povertà e l'esclusione sociale 2003-2005" del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed al rapporto della Caritas Europa sulle povertà in Europa si parla di povertà come - "fenomeni multidimensionali che vanno considerati sotto diversi punti di vista, non solo quindi quello della povertà economica, ma anche della disuguaglianza della distribuzione dei redditi, della partecipazione all’occupazione, dell’incremento del capitale umano, della coesione regionale, delle condizioni di vita e di salute" - "la situazione relativa rispetto alla capacità di disporre di beni e servizi ritenuti essenziali; la partecipazione, il coinvolgimento e l’integrazione sociale; circostanze e processi che determinano l’incapacità di libera autodeterminazione di aspetti fondamentali della vita; la stratificazione a più livelli (individuale, familiare, ecc.) dei processi d’esclusione" - "diritti umani di base e altri intangibili come vulnerabilità, rischio, ineguaglianza, marginalizzazione, discriminazione, esclusione, sensi di impotenza, restrizione di opzioni e scelte" Con queste categorie, chi si occupa più direttamente di questi problemi parla spesso di "nuove povertà" ps: l'ultimo rapporto per quanto riguarda l'Italia evidenzia una diminuzione a livello percentuali dei "poveri", ma il divario tra questi e quelli che stanno meglio è aumentato. Ci sono poi dati molto diversi da stato a stato in ambito europeo
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http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3 Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper) |
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