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Old 09-06-2015, 07:01   #1
Redazione di Hardware Upg
www.hwupgrade.it
 
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Messaggi: 75173
Link alla notizia: http://www.businessmagazine.it/news/...tor_57575.html

La prima generazione della nuova generazione di computer sviluppata da HP perde, quantomeno inizialmente, una delle sue tecnologie peculiari: quella memristor. I primi sistemi il prossimo anno nelle mani degli sviluppatori software

Click sul link per visualizzare la notizia.
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Old 09-06-2015, 08:23   #2
avvelenato
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L'Avatar di avvelenato
 
Iscritto dal: Aug 2003
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All'atto pratico fatico a capire l'impatto rivoluzionario del memristore, dal momento che la caratteristica saliente che gli viene attribuita è già presente, con alcuni limiti non eccessivamente vincolanti, nelle ram (vincolo: obbligo di alimentazione) e nelle memorie flash (vincolo: velocità).

Quindi più che una tecnologia rivoluzionaria, la vedo una tecnologia evolutiva.

Forse mi perdo qualcosa. Spiegazioni?
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Old 09-06-2015, 09:12   #3
boboviz
Senior Member
 
Iscritto dal: Jul 2003
Messaggi: 964
Io invece sarei curioso nel sapere cosa differenzia una cpu odierna da quelle "special purpose"...
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Old 09-06-2015, 09:32   #4
Lore_87
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Originariamente inviato da avvelenato Guarda i messaggi
All'atto pratico fatico a capire l'impatto rivoluzionario del memristore, dal momento che la caratteristica saliente che gli viene attribuita è già presente, con alcuni limiti non eccessivamente vincolanti, nelle ram (vincolo: obbligo di alimentazione) e nelle memorie flash (vincolo: velocità).

Quindi più che una tecnologia rivoluzionaria, la vedo una tecnologia evolutiva.

Forse mi perdo qualcosa. Spiegazioni?
Bhe... Io direi anche pure rivoluzionaria. Di fatto sono memorie che hanno tempi di accesso pari a quelle delle DRAM e sono persistenti (persistentMemory). Ora dipende molto su cosa HP punta... Il memristore è un componente generico e può essere di tipo ReRAM o MRAM (le PCM le scartiamo in partenza). Se puntano su ReRAM avranno una densità di integrazione importante, ma dovranno scontrarsi con problemi di affidabilità (con tecnologie molto scalate il filamente conduttivio si spezza facilmente). Viceversa se punteranno sulle MRAM, avranno l'affidabilità delle DRAM (circa), ma il power consumption sarà spaventoso. Ad ogni modo vederemo cosa viene fuori.

Per quanto riguarda gli special purpose core, direi che sono dei processori che sono stati specializzati a fare qualcosa di molto specifico (tipo decoder jpeg, h264, calcolo matriciale ecc). Questo paradigma è ormai abbastanza noto (manycore) e prevede di abbinare a core di tipo genaral purpose degli acceleratori hardware (sullo stesso chip) ultra lowpower e high performance.

Fonte: sono ricercatore
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Old 09-06-2015, 10:36   #5
boboviz
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Per quanto riguarda gli special purpose core, direi che sono dei processori che sono stati specializzati a fare qualcosa di molto specifico (tipo decoder jpeg, h264, calcolo matriciale ecc). Questo paradigma è ormai abbastanza noto (manycore) e prevede di abbinare a core di tipo genaral purpose degli acceleratori hardware (sullo stesso chip) ultra lowpower e high performance.
E fin qui ci siamo, lo sapevo anch'io.
Il fatto è che NON vedo, nello schema di cui sopra, la presenza di general purpose ma solo special. E' quello che mi sembra molto strano.
Devono essere degli special "special" :-P
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Old 09-06-2015, 11:05   #6
avvelenato
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L'Avatar di avvelenato
 
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Bhe... Io direi anche pure rivoluzionaria. Di fatto sono memorie che hanno tempi di accesso pari a quelle delle DRAM e sono persistenti (persistentMemory). Ora dipende molto su cosa HP punta... Il memristore è un componente generico e può essere di tipo ReRAM o MRAM (le PCM le scartiamo in partenza). Se puntano su ReRAM avranno una densità di integrazione importante, ma dovranno scontrarsi con problemi di affidabilità (con tecnologie molto scalate il filamente conduttivio si spezza facilmente). Viceversa se punteranno sulle MRAM, avranno l'affidabilità delle DRAM (circa), ma il power consumption sarà spaventoso. Ad ogni modo vederemo cosa viene fuori.
E torno a non vedere vantaggi "rivoluzionionari", perdona la mia ignoranza
Cosa si può fare con i memristori che non si possa fare, a prescindere da vincoli di costi o di consumi, con le tecnologie attuali?

Voglio dire ad esempio , allo stato attuale, senza memristori, sarebbe possibile architetturare un sistema in cui la distinzione tra memoria e storage. Costerebbe un macello e consumerebbe un casino, però si può fare, mettendo ad esempio terabytes di ram. O no?

O forse i vincoli economici sono talmente rilevanti da rendere un'architettura simile inattuabile allo stato pratico, cosa che invece coi memristori diverrebbe invece possibile?
avvelenato è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-06-2015, 11:26   #7
Personaggio
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E torno a non vedere vantaggi "rivoluzionionari", perdona la mia ignoranza
Cosa si può fare con i memristori che non si possa fare, a prescindere da vincoli di costi o di consumi, con le tecnologie attuali?

Voglio dire ad esempio , allo stato attuale, senza memristori, sarebbe possibile architetturare un sistema in cui la distinzione tra memoria e storage. Costerebbe un macello e consumerebbe un casino, però si può fare, mettendo ad esempio terabytes di ram. O no?

O forse i vincoli economici sono talmente rilevanti da rendere un'architettura simile inattuabile allo stato pratico, cosa che invece coi memristori diverrebbe invece possibile?
Bhe chiaro, le domande: Cosa si potrebbe fare con la tecnologia oggi, e cosa si può fare con la tecnologia oggi, hanno risposte completamente differenti.
Con la tecnologia attuale potresti costruire un treno a lievitazione magnetica tra New York e Roma con una durata del viaggio in torno alle 2 ore, ma non lo puoi fare perché ti costerebbe migliaia di miliardi e dovresti usare decine di reattori nucleari per la corrente di esercizio.
__________________
CPU: Intel i7 7700K 4GHz; GPU: Nvidia GForce GTX1080 8GB (MSI ARMOR 8G); RAM: 2x16GB Corsair Vengeance LPX; SSD: Sandisk 250GB+2TB; HDD: 4TB Seagate Barracuda; MTB: Gigabyte GA-Z170X-Gaming 7; MNT: Acer Predator 35" Z35P UW-QHD; CASE: Corsair ATX 780T; Raffreddamento CPU: Corsair Hydro H115i 280mm NAS: Synology DS1513+ 30TB; Int: 1000@750Mbps (FTTH Fastweb); TEL: OnePlus Nord 2 5G; Steam: [SMC] BIGC@T
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Old 09-06-2015, 11:28   #8
Lore_87
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Iscritto dal: Jul 2011
Messaggi: 6
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E torno a non vedere vantaggi "rivoluzionionari", perdona la mia ignoranza
Cosa si può fare con i memristori che non si possa fare, a prescindere da vincoli di costi o di consumi, con le tecnologie attuali?

Voglio dire ad esempio , allo stato attuale, senza memristori, sarebbe possibile architetturare un sistema in cui la distinzione tra memoria e storage. Costerebbe un macello e consumerebbe un casino, però si può fare, mettendo ad esempio terabytes di ram. O no?

O forse i vincoli economici sono talmente rilevanti da rendere un'architettura simile inattuabile allo stato pratico, cosa che invece coi memristori diverrebbe invece possibile?
Certo che si potrebbe =D ed è una soluzione attulamente utlizzata negli hyper-scaled systems. Si chiama RamCloud! Ovvero tutto il cloud su DRAM.

Tuttavia, proviamo a girare il discorso cosi.
Su un cluster RamCloud-Based, l'NSA (National Security Agency) potrebbe avere delle info sensibili. Detto questo, visto che faccio girare tutto in DRAM avrò sicuramente dei throughput importanti (RamCloud nasce appunto per aumentare le prestazioni), tuttavia se succede un power fail puoi dire addio ai dati sensibili. In quest'ottica sono nati gli NVDIMM, ovvero delle DRAM che montano sullo stesso PCB anche delle NAND (memorie non volatili). Grazie a questa soluzione, se succede un power fail tutti i dati che sono sulla DRAM vengono spostati sulle NAND. A questo punto risulta chiaro che abbiamo costruito una prima memoria di tipo Persistent. EUREKA!

Ok, ora proviamo a fare il breakdown dei vari componenti. Tu hai il tuo NVDIMM e sei contento perchè è persistent, resistente ai power fault e ti da il tempo di accesso di una DRAM. Però per costruire un NVDIMM hai bisogno:
1) DRAM
2) Un NAND Flash Controller
3) Un banco di NAND (con la stessa capacità di storage delle DRAM)
4) Un super-capacitor, ovvero un super condensatore che durante il power fail ti regge l'alimentazione per tutta la durata del flush da DRAM a NAND.

A questo punto, mi sembra evidente che il costo diventa qualcosa di esagerato.

Bene! Detto questo, ora prova a immaginare un banco di ReRAM/MRAM. Queste sono:
1) Veloci come le DRAM
2) Affidabili come le DRAM
3) Persistent (non volatili)
Ma la cosa che ti fa fare il jackpot è che un NVDIMM ReRAM/MRAM-based ha solo i chip di MRAM/ReRAM e non ha tutto l'overhead degli NVDIMM basati su DRAM.

Quindi possiamo dire BINGO! Con un solo device riesco ad ottenere lo stesso risultato che oggi ottengo utilizzandone 3 (DDR, FLASH-controller, FLASH chips).

Mi sembra abbastanza rivoluzionare la cosa, non credi?
Lore_87 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-06-2015, 11:40   #9
LMCH
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Originariamente inviato da avvelenato Guarda i messaggi
E torno a non vedere vantaggi "rivoluzionionari", perdona la mia ignoranza
Cosa si può fare con i memristori che non si possa fare, a prescindere da vincoli di costi o di consumi, con le tecnologie attuali?
Il grosso vantaggio dei memristori è che una volta messo a punto il processo di produzione scalano molto meglio delle NAND flash, hanno velocita di accesso analoghe a quelle delle DRAM e sopratutto la persistenza dei dati ed il numero di riscritture possibili sono enormemente superiori a quello che si può ottenere con NAND flash di pari densità.
Inoltre hanno "costi da flash" dando prestazioni simili alle ben più costose DRAM.

Significa che memorie a memristori possono sostituire gli HDD anche in applicazioni in cui i requisiti di densità di memoria e persistenza dei dati mettono fuori gioco pure le NAND flash che si potrebbero sviluppare in futuro.

Significa inoltre che specialmente per tablet e smartphone si usa un unico tipo di componente per sostituire DRAM e NAND-flash, idem per un fottio di dispositivi embedded dove usare un singolo chip invece di due permette di abbassare i costi in modo significativo sui grandi numeri.

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Voglio dire ad esempio , allo stato attuale, senza memristori, sarebbe possibile architetturare un sistema in cui la distinzione tra memoria e storage. Costerebbe un macello e consumerebbe un casino, però si può fare, mettendo ad esempio terabytes di ram. O no?
Si, già esistono le BBU DIMM (DIMM con batteria/supercap che preserva i dati per 72 ore in caso di spegnimento) per server ad alte prestazioni con storage tutto in memoria centrale, inoltre recentemente è stato approvato lo standard JEDEC per le NVDIMM (DIMM con memoria DIMM non volatile) che prevede le NVDIMM-F (solo flash, da usare per storage ma sfruttando il bus DIMM DDR4) e le NVDIMM-N (che combinano ram e flash in modo da avere una ram "persistente", probabilmente con un supercap con sufficiente carica residua da copiare in flash la ram in caso di spegnimento).

Le NVDIMM-N molto probabilmente sono state introdotte per fornire uno standard di interfacciamento per memorie a memristori e permettere di realizzare dispositivi "di prima generazione" tipo "The Machine" in attesa dell'arrivo in forze di memorie a memristori.

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O forse i vincoli economici sono talmente rilevanti da rendere un'architettura simile inattuabile allo stato pratico, cosa che invece coi memristori diverrebbe invece possibile?
Si. Ma con gli ultimi tipi di flash NAND-3D i problemi si sono ridotti al dover usare più chip (ram e flash) ed alla minor persistenza e riscrivibilità della flash NAND.
Ad occhio e croce un equivalente sistema a memristori costerà significativamente meno ed avrà margini più elevati di crescita in termini di capacità di memoria e prestazioni.
LMCH è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 09-06-2015, 12:11   #10
avvelenato
Senior Member
 
L'Avatar di avvelenato
 
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Città: Legnano (MI)
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Ok, ora risulta rilevante l'importanza di questo componente. Purché si riveli abbastanza economico e scalabile da rendere possibili gli scenari descritti!

Grazie a tutti per le risposte.
avvelenato è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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