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Il Fallimento del Proibizionismo sulle sostanze stupefacenti. ex topic ecstasy
scrivo in prima pagina i link alle eventuali discussioni relative al discorso, e vari link a documenti/prove ecc..
premessa: è sconsigliata la lettura del thread a coloro che sanno già in partenza che non cambieranno idea a riguardo, ne a coloro che non usano la logica, ma si basano sui pregiudizi. ********************* [left]ok finalmente possiamo concludere, dimmi se sbaglio le conclusioni.. TU (voi) volete: uno stato che IMPONE (cioè dittatura) che gli individui restino in salute, o quanto meno che non seguano comportamenti che possano danneggiare la propria salute (quindi per coerenza vorresti impedire la vendita di: SUPERalcolici, sigarette, e altri materiali di consumo nocivi, vorresti imporre che gli individui facciano attività fisica periodicamente, in modo da restare in salute, vorresti imporre che gli individui seguano una dieta equilibrata, senza eccedere nei piatti abbastanza pericolisi dal punti di vista salutare: colesterolo ldl ecc. IO (noi) vogliamo: uno stato che TUTELI gli individui, che li spinga, li invoglia ,a restare in saluta, che li informi dei possibili rischi che si corrono a compiere determinati: comportamenti, (vita sedentaria, scalata in montagna senza funi, assunzione di cibo ad alto contenuto di colesterolo cattivo, uso di sostanze stupefacenti pesanti e leggere, uso di farmaci ecc). Vogliamo la regolamentazione di TUTTE le sostanze non nocive per la società, ma solo per l'individuo (per capisci non si puo vendere la bomba H ad un individuo, ma si puo vendere dose di eroina) in modo tale da evitare e scoraggiare la creazione di gang mafiose, che punterebbero a portare ILLEGALMENTE sostanze stupefacenti a disposizione di TUTTI GLI INDIVIDUi, MINORENNI e non. imponiamo regole rigide per regolamentare seriamente la questione delle sostanze stupefacenti,(in modo da LIMITARE, SCORAGGIARE, l'uso di tali sostanza, ma NON IMPEDIRLO) esempi di regole: distinzioni fra sostanze che creano un elevata dipendenza (alcol,oppiacei,cocaina,anfetamine,nicotina(correggimi se sbaglio, dato che tu ne sai sicuramente più di me sul discorso di dipendenze)), creare un patentino per l'uso di quest'ultime sostanze che creano un alto tasso di dipendenza, in modo che i soldi che uno spende per fare il patentino vadano a incentivare i possibili costi sanitari. creare un tetto d'età, in modo tale che soto quell'età è severamente vietato assumere tali sostanze, le farmacie non potranno vendere tali sostanze a chi non ha il patentino (pena chiusura) imporre che l'uso di tali sostanze avvenga solo nella propria proprietà oppure in luoghi addetti. qualsiasi vendita da parte di mafia ecc, verrebbe punito severamente ( ma dato che nn avrebbero interesse nel rischiare per pochi soldi, non lo farebbero.(più tagli ecc..) Link ricerca (in inglese): http://www.journals.uchicago.edu/doi/pdf/10.1086/498918 Con rarissime eccezioni, la comunita' internazionale ha optato per l'approccio proibizionista sulle droghe. L'Onu, gli Stati Uniti, l'Unione Europea, tra cui l'Italia, hanno scelto di combattere il fenomeno del narcotraffico e del consumo di droghe con la repressione. E' proibita la vendita, l'acquisto, la cessione, il consumo, il trasporto, la produzione di sostanze quali l'eroina, la cocaina, le metanfetamine, la cannabis, e altre. Il divieto, e le sanzioni da esso derivanti, hanno come pilastri alcune motivazioni che possiamo classificare in tre categorie: 1. drogarsi fa male alla salute; 2. drogarsi riduce la produttivita' e arreca un grave danno economico al sistema Paese; 3. il traffico di droga arricchisce le organizzazioni criminali. Per quanto riguarda il primo punto, con l'eccezione forse della cannabis, non vi sono dubbi. Assumere sostanze come l'eroina fa male alla salute. A nostro avviso, legalizzare e quindi controllare il mercato delle droghe potrebbe ridurre il danno alla salute provocato da queste sostanze: si potrebbe controllare la loro composizione, visto che spesso sono tagliate con sostanze ancora piu' nocive della droga stessa; si potrebbe controllare ad ogni stadio lo stato di salute del tossicodipendente; la diminuzione drastica del costo di queste sostanze, coltivate e vendute legalmente, non spingerebbe cosi' spesso il tossicodipendente a delinquere; eviterebbero il carcere -che alla salute non fa certo bene- decine di migliaia di persone. Chi pero' si oppone alla legalizzazione rispondera' che non ci si puo' accontentare di limitare il danno, un obiettivo troppo timido, ma lo si deve estirpare anche se -secondo noi- questo significa aggravarlo. Per quanto riguarda invece il secondo punto, non vi e' dubbio che alcune droghe limitano la produttivita'. Noi sosteniamo pero' che l'attuale regime di repressione accresce l'improduttivita': la criminalizzazione e l'incarcerazione hanno effetti ben piu' gravi sulla produttivita' dell'individuo di quanto facciano le sostanze che assumono; alcune droghe, quando prese in dosi moderate, non solo non interferiscono con la produttivita', ma possono addirittura aumentarla. Ma chi ha scelto la strada del proibizionismo dira' che un individuo sano, senza dipendenza o vizi alcuni, e' generalmente piu' produttivo e virtuoso di uno che fa uso di droghe. Infine, per quanto riguarda il terzo punto, e' certo che il mercato della droga e' un'attivita' fondamentale per la sopravvivenza delle organizzazioni criminali. Ancora una volta, noi siamo convinti che e' proprio grazie al proibizionismo che si crea il mercato nero, e quindi l'opportunita' di guadagno per le mafie (vedi l'esempio fallimentare del proibizionismo sull'alcool negli Stati Uniti negli anni '20 dello scorso secolo). Ad esempio, la depenalizzazione del mercato e del consumo della cannabis sottrarrebbe alle organizzazioni criminali la quasi totalita' degli introiti derivanti dal traffico illecito. Il premio Nobel per l'Economia 1992 Gary Becker spiega, in un articolo esclusivo per il settimanale colombiano El Espectador, i risultati di uno studio, di cui e' coautore, che dimostra come la legalizzazione delle droghe con una tassa sul consumo, avrebbe un maggiore effetto per prevenirne l'uso piu' che l'attuale guerra alle droghe. Lo studio viene pubblicato sul numero di febbraio del "Journal of Political Economy" ("The market for illegal goods: the case of drugs"). Le altre firme che accompagnano l'allievo di Milton Friedman e professore all'Universita' di Chicago sono quelle di Kevin M. Murphy e di Michael Grossman. "Tutti i presidenti degli Stati Uniti, da Nixon in poi, si sono impegnati in una "guerra" contro le droghe illegali: cocaina, eroina, hashish e altre. E tutti i presidenti, senza eccezioni, hanno perso questa guerra. La spiegazione non sta nella mancanza d'impegno -di fatto ritengo ci sia stato anche troppo di questo impegno-, ma nella caratteristica di base della domanda, e negli effetti di un tentativo di riduzione dei consumi basato sulla punizione di chi fa commercio di queste droghe. Con questa guerra si e' tentato di catturare produttori e distributori, e punirli severamente in caso di condanna. Il rischio della pena fa crescere il prezzo poiche' i fornitori, per avere la merce, devono assumersi un alto rischio nel commercio. Un prezzo maggiore scoraggia l'acquisto e il consumo di queste droghe, cosi' come accade con tutti i beni e servizi illegali. Piu' dura e' la guerra, maggiore e' il rischio della punizione, e maggiore e' il prezzo di strada e, in generale, minore il consumo". [...] Se questa impostazione puo' far calare leggermente il consumo, la richiesta di droghe e' comunque solida, "non elastica" -spiega Becker- per cui a fronte di un aumento del prezzo del 10%, la domanda si riduce solo del 5%: il che significa una elasticita' dello 0,5%. A questo vanno aggiunti i costi per la societa' e lo Stato: poliziotti, tribunali, carceri. Secondo le varie stime, si ritiene che la guerra alle droghe ha portato ad un aumento del loro prezzo effettivo di un 200%. "Sommando tutte le spese, nello studio che ho fatto con Kevin Murphy, Steve Cicala, si stima che questa guerra stia costando agli Stati Uniti 100.000 milioni di dollari all'anno complessivamente. Queste stime non comprendono importanti costi come gli effetti distruttivi in molti quartieri delle grandi citta', l'uso dell'esercito Usa per lottare contro i baroni delle droghe e i coltivatori in Colombia e altre nazioni, o l'influenza corruttrice delle droghe su molti governi. Volendo ridurre il consumo –senza considerare molto se questo sia o meno un buon obbiettivo- esiste un metodo migliore che non attraverso queste guerre fallimentari? Il nostro studio suggerisce che la legalizzazione delle droghe, combinata con una tassa indiretta sul consumo, sarebbe una maniera piu' economica e piu' efficace per ridurre l'uso. Invece di una guerra, si avrebbe -per esempio- una tassa del 200% sul consumo legale da parte degli adulti (per i minorenni potrebbe continuare ad essere illegale). Questo ridurrebbe il consumo e farebbe crescere la spesa totale per le droghe, cosi' come avviene con l'attuale guerra. Ma le similitudini finirebbero. La raccolta delle tasse finirebbe nelle casse delle autorita' federali, che non sprecherebbero soldi per polizia, carceri e altro. Invece dei cartelli della droga, ci sarebbero compagnie legali dedite alla produzione e alla distribuzione di droghe di qualita' affidabile, come e' avvenuto alla fine del proibizionismo con l'alcol. Non ci sarebbe la distruzione di quartieri poveri (e verrebbe meno il materiale per serial come 'The Wire' dell'HBO o per film come 'Traffic'), ne' corruzione dei governi dell'Afghanistan o della Colombia, ne' incarceramenti in grande scala di afroamericani e altri spacciatori. Ad essere ottimisti, la raccolta delle imposte dei vari governi sostituirebbe altre imposte e potrebbe essere utilizzata per educare i giovani sugli effetti pericolosi delle droghe. [...] La legalizzazione in questa maniera avrebbe un maggior effetto nella riduzione del consumo piuttosto che l'attuale guerra, senza tutti i grandi e perturbanti costi del sistema. Sull'entita' di questa imposta, lo lasciamo alla politica sociale. Questa impostazione potrebbe accontentare sia quella politica libertaria che chiede legalizzazione e tasse basse sui consumi, che quella posizione "conservatrice" che vuol ridurre l'uso delle droghe con tasse alte, nonche' la maggior parte delle posizioni tra questi due estremi. Se il consumo delle droghe, divenuto legale, non sara' considerato cattivo, le tasse saranno basse, cosi' come succede con le bevande alcoliche negli Usa. Oppure le tasse saranno molto alte come succede con le sigarette. Ma qualunque sia l'impostazione, la legalizzazione potrebbe portare a molti altri successi rispetto ad un aumento degli sforzi nella fallimentare guerra in corso". Per maggiori informazioni: http://www.journals.uchicago.edu/JPE....abstract.html Uno dei maggiori think-tanks sulle politiche sulla droga ha detto che l'attuale strategia antinarcotici sta creando una epidemia criminogena. La Transform Drug Policy Foundation, l'unica organizzazione britannica di questo tipo ad offrire consulenza alle Nazioni Unite in materia, pubblichera' questa settimana un nuovo rapporto in cui si condanna l'attuale politica proibizionista. Il rapporto, "Dopo la guerra alla droga: strumenti per il dibattito", parla dell'urgente bisogno di un dibattito al fine di permettere la legalizzazione ed il controllo delle sostanze ora illegali. "E' chiaro che la politica sulle droghe non puo' continuare a seguire per sempre la stessa strada fallimentare", e' scritto nel rapporto. "Il fallimento del proibizionismo e' ora ampiamente compreso e riconosciuto dai maggiori attori del dibattito... i benefici politici della politica proibizionista stanno diminuendo ed i costi politici della sua continuazione stanno divenendo insostenibili". Nel rapporto si sostiene che la proibizione delle droghe ha permesso alle organizzazioni criminali di controllare il mercato e di criminalizzare milioni di consumatori, mettendo a dura prova il sistema giudiziario. Il ministero degli Interni stima che meta' di tutti i furti siano legati alla ricerca di denaro per comprare droghe illegali. La polizia sostiene che il mercato delle droghe e' il principale stimolo dietro la crescente cultura delle armi in Gran Bretagna. Dati ufficiali pubblicati la scorsa settimana mostrano come i reati connessi alla droga registrati dalla polizia siano cresciuti del 14 percento da aprile a giugno di quest'anno, rispetto allo stesso periodo del 2006. I politici sostengono che leggi dure contro la droga mandino un chiaro segnale alla societa'. Ma la fondazione sottolinea che una indagine del ministero degli Interni, commissionata nel 2000, calcolava i costi sociali ed economici del consumo di eroina e cocaina fra 10,1 e 17,4 miliardi di sterline la maggior parte dei quali erano danni subiti dalle vittime del crimine legato alla droga. "Nel corso di dieci anni, una serie di diverse indagini sulla politica antidroga nella Gran Bretagna evidenziano tutte la stessa cosa: questa strategia non funziona", dice Steve Rolles, autore del rapporto. "Sono state tutte ignorate dal Governo, che continua a dire che le cose stanno migliorando". La scorsa settimana, il capo della polizia del Galles, Richard Brunstrom, ha detto che si sarebbe impegnato a pieno per la legalizzazione di droghe come l'eroina. Precedentemente aveva detto che le leggi sulla droga sono datate e che il Misuse of Drugs Act (Legge sull'abuso delle droghe) del 1971 dovrebbe essere sostituito da un nuovo Substance Misuse Act (Legge sull'abuso di sostanze). La fondazione Transform sostiene che il processo di consultazioni, terminato venerdi' scorso, aveva l'obiettivo di stimolare il dibattito sulle politiche sulla droga. "Il processo di consultazione era una farsa", ha detto Rolles. "Non ha individuato alcuna politica su cui consultare. Sta divenendo chiaro che la strategia dei prossimi dieci anni sara' identica a quella passata. L'idea che vi sara' un cambiamento radicale di rotta e' sbagliata". Il think-tank ha compiuto il passo inusuale di scrivere alla Better Regulation Executive, che ha il compito di far si' che il Governo funzioni regolarmente, per lamentarsi di come il primo ministro Gordon Brown stia gia' implementando le sue politiche prima ancora della fine delle consultazioni [fra Governo ed esperti]. Il primo ministro aveva suggerito in passato che il Governo dovesse riclassificare la cannabis [come sostanza piu' pericolosa]. Ha anche insistito che il Governo non dovra' mai depenalizzare le droghe, cosa che secondo il Transform ridicolizza le consultazioni. Un portavoce del ministero degli Interni ha detto: "Abbiamo svolto le consultazioni in modo aperto e diamo il benvenuto a idee costruttive e opinioni su come ridurre il danno provocato dalle droghe. In ogni caso, il Governo e' enfaticamente contrario alla legalizzazione delle droghe perche' porterebbe ad un peggioramento del danno e violerebbe le leggi internazionali e nazionali". Gb. Ex ambasciatore: "regolamentare la vendita di droghe" Donatella Poretti L'ex ambasciatore della Gran Bretagna in Colombia, Keith Morris, propone di vendere le droghe illegali in farmacia, come alternativa per combattere il narcotraffico. "Regolare" (non parla di legalizzare) queste droghe -dice Morris- sara' l'unico modo capace di contrastare le coltivazioni illegali, diminuire i tossicodipendenti e la redditivita' di un affare che da anni sta alimentando il conflitto armato in Colombia. Per questo pensa che una buona alternativa sarebbe quella che cocaina e eroina stiano negli scaffali delle farmacie, con etichette come farmaci, con limitazioni di vendita, ma non proibite. E' gia' arrivato a pensare che la gente potra' comprarle solo con la ricetta medica. A queste riflessioni e' arrivato dopo aver vissuto in Colombia come ambasciatore tra il 1990 e il 1994, e aver vissuto la guerra del Cartello di Medellin e di Pablo Escobar. Ora vuole convincere i vari Governi a compiere questa scelta, e dice di se' di essere solo uno dei tanti che crede che il proibizionismo sia stato un fallimento. Oggi El Tiempo, quotidiano colombiano, pubblica un'intervista con l'ex ambasciatore, che riportiamo di seguito. "Perche' pensa che convertire la cocaina e l'eroina in droghe da farmacia funzionera' contro il narcotraffico? Perche' la proibizione crea un'industria criminale enorme. Qui sarebbe terminata la guerra, come in America Centrale, se non fosse per questa fonte di denaro. Oggi l'industria del narcotraffico e' una delle piu' grandi del mondo. Alimenta il terrorismo in Colombia o in Afghanistan. In Irlanda e in Spagna i gruppi terroristi sfruttano questo denaro. Non e' solo un problema della Colombia, ma qui e' particolarmente acuto. Cosa lo ha portato ad impegnarsi in questa campagna? Dopo tanti morti in Colombia e dopo la morte di Pablo Escobar, non abbiamo fatto i conti che il traffico era passato al Cartello di Cali e che era grande come prima. Abbiamo le carceri piene di persone che hanno commesso crimini per procurarsi la droga. Negli Usa ci sono due milioni di detenuti e piu' di mezzo milione e' in carcere per possesso di droga. In Gran Bretagna ne abbiamo 70 mila, e in gran parte, per possesso di droga, o per crimini commessi per procurarsela. Questo evidenzia l'importanza di combattere insieme il problema... Da 12 anni noi britannici, ma cosi' anche gli Usa e l'Unione Europea, ci siamo impegnati ad aiutare la Colombia nella lotta contro la produzione e il traffico, a ridurre il riciclaggio del denaro, il rifornimento di sostanze chimiche (per la raffinazione) e a ridurre drasticamente il consumo, e non abbiamo potuto portare a buon fine questo nostro impegno. Perche? Il problema e' che viviamo in una societa' basata sul consumo. Anche se ci sono molti controlli, il consumo delle droghe per uso ricreativo e' molto grande. Proibirle non serve a nulla. Bisogna regolamentarle. Perche' parla di regolamentarle e non di legalizzarle? La parola legalizzazione da' l'idea che non le consideriamo pericolose. La nostra idea e' quella di tenere un regime diverso per ciascun tipo di droga. L'eroina, per esempio, si dovrebbe venderla solo dietro ricetta medica. La cocaina e' un caso difficile, comunque dovrebbe essere venduta solo in farmacia, e sotto controllo. I minorenni non potrebbero comprarla e la legge dovrebbe essere severa con le farmacie che gliela vendessero. Le persone sarebbero avvisate della loro pericolosita', come nel caso dell'alcol o del tabacco. Dovremmo formare delle commissioni di esperti per stabilire i diversi regimi di vendita, tuttavia ci sono ancora molte ricerche da fare. E' da solo a portare avanti questa idea? Ci sono molte persone ora che stanno lottando per questo, ma io ho manifestato pubblicamente questa mia scelta e ho scritto su questo. Nel luglio dell'anno passato e' stato pubblicato un articolo su "The Guardian", che e' circolato in tutto il mondo. In Gran Bretagna una commissione parlamentare ci sta studiando sopra. Chi ci guadagnera' di piu' se le droghe verranno regolamentate come lei ha immaginato, i produttori, come la Colombia, o i consumatori, come gli Usa? Tutti. La Colombia, perche' vedra' ridurre il conflitto interno. E' la piu' grande vittima. Gli Stati Uniti, per l'automatica riduzione della criminalita'. Crede che la regolamentazione sara' davvero effettiva contro i gruppi armati? Ridurra' le loro entrate finanziarie drammaticamente. Scarta in maniera definitiva la scelta di combattere la produzione con la strada di combattere il narcotraffico? E' fallita con costi enormi." .. leggete i consumi nei paesi dove è regolamentata e dove non lo è, non riuscite a capire proprio che proibendo ci saranno SEMPRE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI che sfrutteranno la situazione per venderle (più tagli ecc). è difficile capire che sarebbe più logico regolamentare e finanziare spot che informino che FANNO MALE molte sostanze.. se poi uno vuole morie cosi, perche VOI dovere IMPORGLI una vostra idea?!? "OT".ps: "Coloro che sono a favore della regolarizzazione sostengono: la produzione verra' regolarizzata, si migliorera' la qualita', si ridurra' il prezzo, si taglieranno gli incentivi alla criminalita', si ridurra' la spesa per perseguire la criminalita'. Il denaro risparmiato si potra' destinare a campagne educative e per il trattamento dei tossicodipendenti. In ultima analisi, l'uso delle droghe da parte di una persona adulta e' una decisione individuale in cui lo Stato non puo' immischiarsi." questo è più o meno il mio pensiero. link utili: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19508&tipo=0 link 2: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19494&tipo=0 link3:http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19480&tipo=0 ps: questo era il contenuto del thread iniziale: L'ecstasy, tipica droga delle feste, e' meno nociva di eroina e crack, rivela uno studio voluto dal Governo britannico. Ciononostante, la Gran Bretagna non intende ridurre le sanzioni per il suo possesso: l'ecstasy resta equiparabile all'eroina. Metilenediossimetamfetamina -in breve MDMA- e' il principio attivo che vent'anni fa prolungava una notte danzante fino all'alba senza problemi di sorta. Le pasticche colorate di nome ecstasy appartenevano alla generatione rave quanto gli smile sulle magliette e la musica elettronica. Pasticche di ecstasy: "la valutazione piu' sistematica che si sia mai eseguita" Inizialmente era considerata una droga estremamente pericolosa. Nel 2002, una ricerca pubblicata dalla rivista Science rivelava che anche una sola notte passata a ballare sotto il robusto effetto dell'ecstasy avrebbe potuto danneggiare il cervello in modo duraturo. Da esperimenti condotti sulle scimmie, i ricercatori avevano tratto la convinzione che a distanza di anni i soggetti avrebbero potuto soffrire ancora di gravi disturbi neurologici. Ma un anno dopo dovettero ritrattare: per i loro esperimenti avevano utilizzato amfetamine e non ecstasy. Ora, un metastudio di Advisory Council on the Misuse of Drugs (ACMD), commissionato dal Governo britannico, porta a concludere che l'ecstasy e' meno nociva per il consumatore di quanto si fosse fin qui ritenuto. Gabriel Rogers e Ruth Garside della Peninsula Medical School di Exter hanno analizzato i dati di 110 studi sugli effetti di lunga durata di questa droga. "E' la valutazione piu' sistematica eseguita sull'ecstasy", ha spiegato il direttore di ACMD, David Nutt. Da' meno effetti collaterali di altre droghe, e solo pochi consumatori ne diventano dipendenti. Solo in alcuni soggetti essa provoca un comportamento piu' impulsivo, aggressivo e pericoloso. Questi risultati coincidono con una ricerca del 2007, in cui Nutt, insieme ai colleghi dell'Universita' di Bristol elaboro' l'elenco delle droghe piu' nocive. Ai primi posti collocano eroina e cocaina; anche alcol e tabacco figurano tra i primi dieci; l'ecstasy arriva solo diciottesima. Nutt sottolinea pero' l'indubbia nocivita' dell'ecstasy. E' solo che i suoi effetti non sono equiparabili a quelli di eroina e cocaina, e quindi sarebbe opportuno classificarla in modo diverso dalle droghe pesanti (in pratica declassarla, ndr). Il possesso di ecstasy e' proibito praticamente in tutti gli Stati, e la maggior parte dei Paesi la equipara ad eroina e cocaina -quindi la punisce allo stesso modo. Il ministro degli Interni, Alan Campbell, ha gia' respinto il consiglio dell'esperto. "Il Governo non intende dare ai giovani e all'opinione pubblica l'idea che prendiamo meno sul serio l'ecstasy". Anche perche' e' direttamente responsabile di una quindicina di morti l'anno. E poi il metastudio di ACMD rileva che nei test psicometrici i consumatori di ecstasy se la cavano peggio di chi non assume droghe. Incide su memoria, proprieta' di linguaggio, attenzione, capacita' decisionale e di pianificazione. E sono stati rilevati anche fenomeni di depressione. "Sono conseguenze piccole, pero' misurabili", afferma Rogers sul sito di New Scientis. I fenomeni osservati compaiono non solo nei consumatori, ma anche in coloro che non ne fanno piu' uso da oltre sei mesi. Evidentemente i problemi durano a lungo, concludono i ricercatori. I quali fanno pero' notare l'esistenza di qualche incongruita' negli studi che hanno esaminato. La maggior parte di questi si basava su domande poste a consumatori che spesso assumevano anche altre droghe, come l'alcol; in alcuni casi i partecipanti al sondaggio non formavano un campione rappresentativo; infine, non e' stato sempre possibile attribuire con sicurezza certi effetti al principio attivo MDMA. Ultima modifica di Dj Lupo : 28-04-2009 alle 22:23. Motivo: ora è giusta |
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#2 |
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Iscritto dal: Oct 2007
Messaggi: 65
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si, causa problemi se viene assunta tante volte.
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#3 |
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Bannato
Iscritto dal: Jun 2006
Città: (o(ori(o rulezzzzzzzzzz....
Messaggi: 3555
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Fa meno male?
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#4 |
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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 362
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Mha, una notizia del genere mi fa lo stesso effetto della frase "Sai che bere un litro di benzina fa meno male che bere 30 litri d'acqua?"
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Chiesa Valdese - Remember, my child: Without innocence the cross is only iron, - Grazie Daniele di regalarmi ogni giorno il tuo amore! - Per l'Alternativa - Chi ci pensa nel miele, annega - La Filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier) |
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#5 |
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Iscritto dal: Aug 2008
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#6 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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Articolo senza senso dato che non ha senso paragonare nemmeno come molecola l'MDMA all'eroina o alla cocaina.
Agiscono su cose diverse, con meccanismi diversi e con effetti sull'organismo diversi. Tra l'altro l'eroina non è assolutamente neurotossica (l'MDMA sì) ma nessuno si sogna di dire che allora non è pericolosa. |
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#7 |
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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 362
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Si, infatti il paragone è ricercato
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#8 |
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Iscritto dal: Aug 2008
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#9 |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2007
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11762
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.... intanto ognuno di noi con gli alimenti ingurgita 20 KG di sostanze cancerogene all'anno ...
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare |
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: Roma
Messaggi: 8319
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sono l'unico sul quale hanno fatto effetto all'epoca le pubblicità che giravano su mtv?
io proprio l'ecstasy neanche col binocolo... mi ricordo di una ragazza che tutte le mattine si alza e vomita, proprio per i danni che le aveva causato una pasta mal tagliata
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Sordatino a.k.a. Quelo Ho venduto/scambiato con successo aPaso74, AK47, AleAme, Prezioso84, Ckone, Nemios, yoyo83, Rhadamanthis, pitusman, mickscores, Gadducci, zeropage, 29Leonardo, Falcao3, BlackCerberus, Holly86, sesshoumaru, Lukkkka, Jimmy41, vittorio130881, Trick*, techmania, glabro76, dottorcapone; Ho comprato con successo da musodatopo, mynol, ^Christof^; |
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#12 |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2007
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#13 | |
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Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 199
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o quelle che assorbi o quelle che ... ... dai tranquillo scherzavo scendi dal cornicione
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#14 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2006
Città: Trapani (TP)
Messaggi: 3098
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In pratica le droghe, spesso e volentieri, sono vittime di studi da due soldi fatti da questo o quel ricercatore in cerca di fama.
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A casa ho almeno sette PC, in firma non ci stanno
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#15 |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2007
Messaggi: 6330
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2006
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Le droghe sicuramente portano più danni rispetto alla maggior parte delle sostanze liberamente in commercio, ma questo di per sé non vuol dire molto.
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#17 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2006
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Voglio dire, il grado di pericolosità di una sostanza dipende dalla sostanza in oggetto e non certo dalla sua classificazione ("droga", "spezia", "bevanda").
Ci sarebbero molti aneddoti sul caso (a partire dalla salvia divinorum) ma vabbé...
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#18 | |
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Bannato
Iscritto dal: Mar 2007
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Argomenta pure le tue affermazioni, io non temere sono ben preparata sull'argomento e potrò comprendere ciò che scriverai, dandoti poi il mio punto di vista. |
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#19 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2006
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Ad oggi (stando a quel poco che leggo) sembra meno pericolosa dei Flauti del Mulino Bianco, però è "droga".
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#20 |
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