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I costi della politica: più 100 milioni
LE USCITE NEL 2008 SONO SALITE DI 13 MILIONI. COLPA DEI NUOVI VITALIZI
I costi della politica: più 100 milioni I Palazzi del potere hanno aumentato le spese Dalle agende alle liquidazioni, sprechi e privilegi Nelle bellissime agende da tavolo e agendine da tasca del Senato, appositamente disegnate per il 2009 dalla fashion house Nazareno Gabrielli, tra i 365 giorni elegantemente annotati ne manca uno. Il giorno con il promemoria: «Tagli ai costi della politica». A partire, appunto, dal costo delle agendine: 260.000 euro. Mezzo miliardo di lire. Per dei taccuini personalizzati. Più di quanto costerebbero di stipendio lordo annuo dodici poliziotti da assumere e mandare nelle aree a rischio. Il doppio, il triplo o addirittura il quadruplo di quanto riesce a stanziare mediamente per ogni ricerca sulla leucemia infantile la Città della Speranza di Padova, la struttura che opera grazie a offerte private senza il becco di un quattrino pubblico e ospita la banca dati italiana dei bambini malati di tumore. Sentiamo già la lagna: uffa, questi attacchi alle istituzioni democratiche! Imbarazza il paragone coi finanziamenti alle fondazioni senza fini di lucro? Facciamone un altro. Stando a uno studio del professor Antonio Merlo dell'Università della Pennsylvania, che ha monitorato gli stipendi dei politici americani, quelle agendine costano da sole esattamente 28.000 euro (abbondanti) più dello stipendio annuale dei governatori del Colorado, del Tennessee, dell'Arkansas e del Maine messi insieme. È vero che quei quattro sono tra i meno pagati dei pari grado, ma per guidare la California che da sola ha il settimo Pil mondia-le, lo stesso Arnold Schwarzenegger prende (e restituisce: «Sono già ricco») 162.598 euro lordi e cioè meno di un consigliere regionale abruzzese. Sono tutti i governatori statunitensi a ricevere relativamente poco: 88.523 euro in media l'anno. Lordi. Meno della metà, stando ai dati ufficiali pubblicati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, degli emolumenti lordi d'un consigliere lombardo. Oppure, se volete, un quarto di quanto guadagna al mese il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder, che porta a casa 320.496 euro lordi l'anno. Vale a dire quasi 36.000 euro più di quanto guadagna il presidente degli Stati Uniti.(...) Se è vero che non saranno le agendine o i menu da dieci euro a portare alla rovina lo Stato italiano, è altrettanto vero però che non saranno le sforbiciatine date dopo il deflagare delle polemiche a raddrizzare i bilanci d'un sistema mostruosamente costoso. Né tanto meno a salvare la cattiva coscienza del mondo politico. Certo, l'abolizione dell'insopportabile andazzo di un tempo, quando bastava denunciare la perdita o il furto di un oggetto per avere il risarcimento («Ho perso una giacca di Caraceni». «Prego onorevole, ne compri un'altra e ci porti lo scontrino»), è un'aggiustatina meritoria. Come obbligati erano la soppressione a Palazzo Madama del privilegio del barbiere gratuito e l'avvio di un nuovo tariffario (quasi) di mercato: taglio 15 euro, taglio con shampoo 18, barba 8, frizione 6... E così la cancellazione del finanziamento di 200.000 euro per i corsi di inglese che non frequentava nessuno. E tante altre cosette ancora. Un taglietto qua, una limatina là... (...) Sul resto, però, buonanotte. L'andazzo degli ultimi venti anni è stato tale che, per forza d'inerzia, i costi hanno continuato a salire. Al punto che i tre questori Romano Comincioli (Pdl), Benedetto Adragna (Pd) e Paolo Franco (Lega Nord), nell'estate 2008, hanno ammesso una resa senza condizioni scrivendo amaramente nel bilancio: «Non è stato possibile conseguire l'obiettivo di inversione dell'andamento della spesa in proposito fissato dal documento sulle linee guida». Risultato: le spese correnti di Palazzo Madama, nel 2008, sono salite di quasi 13 milioni rispetto al 2007 per sfondare il tetto di 570 milioni e mezzo di euro. Un'enormità: un milione e 772.000 euro a senatore. Con un aumento del 2,20 per cento. Nettamente al di sopra dell'inflazione programmata dell' 1,7 per cento. Colpa di certe spese non facilmente comprensibili per un cittadino comune: 19.080 euro in sei mesi per noleggiare piante ornamentali, 8.200 euro per «calze e collant di servizio» (in soli tre mesi), 56.000 per «camicie di servizio » (sei mesi), 16.200 euro per «fornitura vestiario di servizio per motociclisti ». Ma soprattutto dei nuovi vitalizi ai 57 membri non rieletti e dei 7.251.000 euro scuciti per pagare gli «assegni di solidarietà» ai senatori rimasti senza seggio. Come Clemente Mastella. Il cui «assegno di reinserimento nella vita sociale» (manco fosse un carcerato dimesso dalle patrie galere) scandalizzò anche Famiglia Cristiana che gli chiese di rinunciare a quei 307.328 euro e di darli in beneficenza. Sì, ciao: «La somma spetta per legge a tutti gli ex parlamentari». Fine. Grazie alle vecchie regole, il «reinserimento nella vita sociale» di Armando Cossutta è costato 345.600 euro, quello di Alfredo Biondi 278.516, quello di Francesco D'Onofrio 240.100. Un pedaggio pagato, ovviamente, anche dalla Camera. Dove Angelo Sanza, per fare un esempio, ha trovato motivo di consolazione per l'addio a Montecitorio in un accredito bancario di 337.068 euro. Più una pensione mensile di 9.947 euro per dieci legislature. Pari a mezzo secolo di attività parlamentare. Teorici, si capisce: grazie alle continue elezioni anticipate, in realtà, di anni «onorevoli » ne aveva fatti quattordici di meno. Un dono ricevuto anche da larga parte dei neo-pensionati che erano entrati in Parlamento prima della riforma del 1997 e come abbiamo visto si erano tirati dietro il privilegio di versare con modica spesa i contributi pensionistici anche degli anni saltati per l'interruzione della legislatura. Come il verde Alfonso Pecoraro Scanio, andato a riposo a 49 anni appena compiuti con gli 8.836 euro al mese che spettano a chi ha fatto 5 legislature pur essendo stato eletto solo nel 1992: 16 anni invece di 25. Oppure il democratico Rino Piscitello: 7.958 euro per quattro legislature nonostante non sia rimasto alla Camera 20 anni ma solo 14. Esattamente come il forzista Antonio Martusciello. Che però, con i suoi 46 anni, non solo ha messo a segno il record dei baby pensionati di questa tornata ma ha trovato subito una «paghetta» supplementare come presidente del consiglio di amministrazione della Mistral Air: la compagnia aerea delle Poste italiane. C'è poi da stupirsi se, in un contesto così, le spese dei Palazzi hanno continuato a salire? Quirinale, Senato, Camera, Corte costituzionale, Cnel e Csm costavano tutti insieme nel 2001 un miliardo e 314 milioni di euro saliti in cinque anni a un miliardo e 774 milioni. Una somma mostruosa. Ma addirittura inferiore alla realtà, spiegò al primo rendiconto Tommaso Padoa-Schioppa: occorreva includere correttamente nel conto almeno altri duecento milioni di euro fino ad allora messi in carico ad altre amministrazioni dello Stato. Ed ecco che nel 2007 tutti gli organi istituzionali insieme avrebbero pesato sulle pubbliche casse per un miliardo e 945 milioni. Da aumentare nel 2008 fino a un miliardo e 998 milioni. A quel punto, ricorderete, nell'ottobre 2007 scoppiò un pandemonio: ma come, dopo tante promesse di tagli, il costo saliva di altri 53 milioni di euro, pari circa al bilancio annuale della monarchia britannica? Immediata retromarcia. Prima un ritocco al ribasso. Poi un altro. Fino a scendere a un miliardo e 955 milioni. «Solo» dieci milioncini in più rispetto al 2007. Col Quirinale che comunicava gongolante di aver tagliato, partendo dai corazzieri (lo specchietto comunemente usato per far luccicare gli occhi delle anime semplici), il 3 per mille. Certo, era pochino rispetto ai tagli del 61 per cento decisi dalla regina Elisabetta, però era già una (piccola) svolta... Bene: non è andata così. Nell'assestamento di bilancio per il 2008 i numeri hanno continuato a salire e salire fino ad arrivare il 13 agosto a 2 miliardi e 55 milioni di euro. Cento milioni secchi più di quanto era stato annunciato in un tripudio di bandiere che sventolavano per festeggiare i «tagli». Risultato finale: l'aumento che avrebbe dovuto essere virtuosamente contenuto nello 0,5 per cento si è rivelato di almeno il 5,6: undici volte più alto. (Brano tratto da «La Casta», nuova edizione aggiornata) Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella Corriere.it
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Do ut des
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 7030
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Ma come, ora che ci sono loro, non han detto che tagliano gli sprechi?
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#3 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2001
Città: Roma
Messaggi: 1356
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eh però ci vorrebbe la foca
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 7030
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![]() UHAAAAAAAAUHAAAAAAAAAUHAAAAAAAA
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Brescia
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a me piace perche allo stato attuale delle cose
1) i politici sanno di sti sprechi e se la ridono in faccia a noi perche tanto sano che sonn intoccabili 2) noi sappiamo delgi sprechi e ridiamo e postiamo foche ![]() 3) quelli vedono la foca e ridono uguale 4) alla fine ridono tutti e tutti felici e contenti ![]() io invece ci metterei , in 1 stato serio, il punto 5 e 6 5) quelli che ridono ,ma non sono politici prendono in mano le forche e le asce e fanno piazza pulita 6) vediamo chi ride alla fine |
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2004
Città: Nella bassa: BO - FE
Messaggi: 1693
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non ricordo quale trasmissione.. la sto cercando, credevo report ma mi sa che mi son sbagliato
parlavano dei costi delle camice qualche miglaia di euro l'anno, calzini, piante.. poi arrivavano ai voli.. che con questa legislatura stiamo tornando oltre ogni immaginabile.. mi manca la fonte.. qualcuno se la ricorda? è stata un mesetto fa circa in tv
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Concluso con: Boso - Fallen Angel - tcianca - sycret_area - carver - serbring - emax81 - Cluk Si chiude una porta.. si apre un portone |
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#8 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: localhost (MILANO)
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E lo dico con estrema tristezza, l'inefficienza della politica si vede su tutto, costi, cultura, economia e sviluppo.
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Do ut des
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2004
Città: Nella bassa: BO - FE
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Quote:
Sto cercando.. possibile nessuno si ricordi?
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
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come disse un uten.. commentando la vittoria di testa d'asfalto: la casta ha perso!!!
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
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Disgusto
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#12 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
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http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...8-00000e251029
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Ultima modifica di dantes76 : 12-11-2008 alle 14:11. |
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
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#14 | |
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Bannato
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Città: (o(ori(o rulezzzzzzzzzz....
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#15 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2008
Città: Bergamo
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nel 1999 al senato hanno speso 600milioni di lire in carta igienica.
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#16 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
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Messaggi: 1521
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si si.. la prima cosa che disse fu: entro 6 mesi aboliro' la carta nella P.A
dopo 6 giorni il governo taglio il fondo per la digitalizzazione nella P.A e il fondo per la banda larga...
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#17 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
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Messaggi: 1521
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dovrebbero spendere in pulitura di fosse settiche...
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#18 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2007
Messaggi: 8368
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credo soprattutto usata dai visitatori...
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chi semina vento... |
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2006
Messaggi: 404
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#20 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
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http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=33247716 Repubblica — 07 novembre 2008 pagina 19 sezione: POLITICA INTERNA ROMA - Sotto la stretta della recessione e in tempi di tagli generalizzati, l' intransigente ministro sforbiciatore Tremonti ha comunque trovato il modo (e i mezzi) per salvare i partiti. Il dipartimento del Tesoro ha appena comunicato alla Camera il versamento di un fiume di denaro che in queste ore sta già affluendo alle casse delle segreterie. Ammonta a 24.376.540 euro. Pdl e Pd (nelle vecchie versioni Forza Italia e An, Ds e Margherita) fanno la parte del leone, ma nelle nove tabelle allegate ci sono tutti, anche sinistra radicale e altre sigle scomparse con le ultime politiche. Si tratta del saldo di rimborsi elettorali a cui i partiti avevano diritto dal 2003 ad oggi (europee del 2004 e politiche del 2006 comprese, passando per le regionali sarde e siciliane e le provinciali di Trento e Bolzano di cinque anni fa). Ma è un assegno che arriva in un momento insperato, con somma sorpresa degli stessi deputati dell' Ufficio di presidenza di Montecitorio che ieri hanno approvato all' unanimità, neanche a dirlo, il piano di ripartizione. «Il trasferimento - si legge nel documento di due paginette della Tesoreria della Camera - fa seguito a quello di 112.216.974 euro effettuato la scorsa estate dal Ministero a titolo di acconto per le anzidette elezioni». Per farla breve, negli ultimi quattro mesi, con comprensibile riserbo, le segreterie hanno incassato (dopo un momentaneo congelamento dei fondi e successiva protesta) ben 136 milioni 592 mila euro. Ma l' Ufficio presieduto da Gianfranco Fini e composto da rappresentanti di tutti i gruppi ieri ha anche dichiarato guerra in qualche modo ai «fannulloni». No, niente tornelli alla Brunetta. Bensì la pubblicazione periodica delle presenze, e soprattutto delle assenze dei deputati, sul sito web della Camera. La proposta accolta all' unanimità è stata avanzata da Gregorio Fontana del Pdl e segue di pochi giorni la minaccia del suo partito di multare con 10 euro a votazione gli assenteisti. «Ma non sarebbe stato giusto che solo i nostri fossero messi alla berlina» spiega Fontana soddisfatto. «Iniziativa positiva nella sostanza, ma la verità è che nel Pdl era scoppiata la rivolta e ora scaricano tutto sulla Camera» gli contesta Renzo Lusetti del Pd comunque favorevole. Finora quei tabulati top secret sono stati consegnati dagli uffici ai capigruppo, dal nuovo anno sul web a disposizione di tutti. E siccome non passa giorno senza che i pianisti votino per i vicini di banco (solo ieri nove sequestri di tessere di assenti a Montecitorio) l' organo presieduto da Fini ha dato il via a un' operazione «trasparenza» già in cantiere da mesi: da febbraio gli onorevoli voteranno con le impronte digitali. Un chip memorizzerà le impronte e una cellula collocata su ogni postazione le leggerà per consentire il voto (pure quelle di altre dita, a scanso di cerotti furbetti o improvvise ferite). Dalle prossime settimane la sperimentazione, da febbraio si farà sul serio. L' installazione del sistema, ideato per costringere i deputati a fare quel che già dovrebbero, costerà 450 mila euro. - CARMELO LOPAPA
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