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[NEWS] Phishing contro poste Italiane: prime pene fino a sei anni
10.01.2008
![]() Il prossimo febbraio inizierà il processo contro quella che sembra essere una delle più grosse associazioni per delinquere di stampo telematico. Un sodalizio italo-rumeno che attraverso l’invio di e-mail aventi apparente provenienza PosteItaliane avrebbe perpetrato truffe ad un numero ancora imprecisato di vittime. Intanto alcuni imputati hanno già deciso di defilarsi dal processo chiedendo l’applicazione di una pena concordata (patteggiamento), oppure chiedendo di essere processati con il rito abbreviato. A questi ultimi le cose non sono andate proprio bene:infatti il GUP dott Pietro Gamacchio ha inflitto pene decisamente severe comprese tra due anni e dieci mesi e sei anni di carcere. L’ipotesi criminosa era quella di associazione per delinquere finalizzata al phishing, cioe' alla truffa informatica. Sei anni e cinque anni e quattro mesi sono stati comminati a carico di due cittadini rumeni ritenuti i promotori dell'associazione, mentre il terzo imputato, ritenuto soltanto partecipe, e' stato punito con due anni e dieci mesi. L’entità delle sanzioni è ancora più dura di quanto non dicano già le pene inflitte nel concreto: occorre, infatti, ricordare che avvalendosi del rito abbreviato gli imputati hanno avuto diritto ad uno sconto della pena “secco” di un terzo rispetto a quanto avrebbero dovuto scontare nelle forme ordinarie. Chi ha preso sei anni, in sostanza, avrebbe potuto subire una condanna fino a nove anni se avesse optato per il dibattimento completo, invece del processo abbreviato. Scrivi sei, e leggi nove anni di carcere, insomma. Ad ogni modo la sanzione inflitta, se fosse confermata anche nei successivi gradi di giudizio, sarebbe davvero pesante: niente sospensione condizionale della pena e niente domiciliare per i “nostri”. Intanto PosteItaliane si è costituita parte civile, chiedendo risarcimenti cospicui per i danni subiti dall’azienda che, fino a poche settimane fa, deteneva il triste palmares di istituto di credito più colpito dagli attacchi dei phisher. Altre 18 persone, ritenuti dall’accusa accoliti della cyber-banda andranno a processo. Si tratta dei primi processi in Italia che hanno portato a condanne a carico di malfattori informatici: lo scorso ottobre, infatti, un 23enne di Varese è stato condannato a due anni e otto mesi essendo stato riconosciuto responsabile penalmente per aver inviato messaggi telefonici registrati ad ignari correntisti chiedendo loro di comunicare ad un fantomatico call center le loro coordinate bancarie, ivi comprese le credenziali segrete Fonte: Anti-Phishing Italia
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