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[Canzoni Italiane] I testi che preferite
Come da titolo: postate il testo delle vostre canzoni preferite!
F. Guccini: Piccola Città Piccola città, bastardo posto, appena nato ti compresi, o fu il fato che in tre mesi mi spinse via; piccola città, io ti conosco, nebbia e fumo non so darvi il profumo del ricordo che cambia in meglio; ma sono qui nei pensieri le strade di ieri, e tornano visi e dolori e stagioni, amori e mattoni che parlano. Piccola città, io poi rividi le tue pietre sconosciute, le tue case diroccate da guerra antica; mia nemica strana, sei lontana coi peccati fra macerie, e fra giochi consumati dentro al Florida: cento finestre, un cortile, le voci, le liti e la miseria; io, la montagna nel cuore, scoprivo l'odore del dopoguerra. Piccola città, vetrate viola, primi giorni della scuola, la parola e il mesto odore di religione; vecchie suore nere con che fede in quelle sere avete dato a noi il senso di peccato, e di espiazione; gli occhi guardavano voi, ma sognavan gli eroi, le armi e la bilia; correva la fantasia verso la prateria fra la via Emilia e il West. Sciocca adolescenza, falsa e stupida innocenza, continenza, vuoto mito americano, di terza mano; pubertà infelice spesso urlata a mezza voce, a toni acuti, casti affetti denigrati, cercati invano; se penso a un giorno o a un momento ritrovo soltanto malinconia; è tutto un incubo scuro, un periodo di buio gettato via. Piccola città, vecchia bambina che mi fu tanto fedele, a cui fui tanto fedele tre lunghi mesi; angoli di strada, testimoni degli erotici miei sogni frustrazioni e amori a vuoto, mai compresi; dove sei ora, che fai, neghi ancora o ti dai sabato sera? quelle di adesso disprezzi, o invidi e singhiozzi se passano davanti a te? Piccola città, vecchi cortili, sogni e dei primaverili, rime e fedi giovanili, bimbe ora vecchie; piango e non rimpiango la tua polvere e il tuo fango, le tue vite, le tue pietre, l'oro e il marmo, le catapecchie; così diversa sei adesso, io son sempre lo stesso, sempre diverso cerco le notti ed il fiasco, se muoio rinasco finche non finirà. EDIT: Mi sono finalmente deciso a fare un indice... per intanto inizio dalla prima pagina... Adamo Inch'Allah Afterhours Quello che non c'è Franco Battiato Alexander Platz Giubbe Rosse I treni di Tozeur La stagione dell'amore Lucio Battisti Innocenti evasioni CCCP Mi ami CSI Forma e sostanza Lucio Dalla Ma come fanno i marinai Fabrizio de André Canzone di maggio Khorakhané Francesco de Gregori Alice non lo sa Compagni di viaggio Generale Lettera da un cosmodromo messicano Pablo Pezzi di vetro Eugenio Finardi Musica ribelle Giorgio Gaber Il coscritto Rina Gaetano Nun te reaggae più Gemelli diversi In volo Francesco Guccini Canzone delle ragazze che se ne vanno Canzone delle situazioni differenti Canzone di notte n° 2 Canzone quasi d'amore Canzone per Piero Cirano Farewell Il vecchio e il bambino Incontro La genesi La locomotiva L'avvelenata Lettera Piccola città Radici Vorrei Frankie Hi_NRG MC Quelli che benpensano Neffa Aspettando il sole Gatto Pancieri Mia Punkreas WTO Ratti della Sabina Il mercante Sottotono Solo lei ha quel che voglio Antonello Venditti Su questa nave chiamata musica Renato Zero Nei giardini che nessuno sa Giorgio Canali e Rossofuoco Precipito Fra gli OT: George Brassens Chanson pour l'Auvergnat Simon & Garfunkel The sound of silence
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"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio) Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm
Ultima modifica di Nicky : 05-12-2007 alle 11:14. |
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Iscritto dal: Dec 2003
Città: Lodi (LO)
Messaggi: 878
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Bella piccola città. Ce l'ho su Radici... io preferisco questa però...
F. De André - da Anime Salve (1996) KHORAKHANE' (a forza di essere vento) Khorakhanè: tribù rom di provenienza serbo-montenegrina Il cuore rallenta la testa cammina in quel pozzo di piscio e cemento a quel campo strappato dal vento a forza di essere vento porto il nome di tutti i battesimi ogni nome il sigillo di un lasciapassare per un guado una terra una nuvola un canto un diamante nascosto nel pane per un solo dolcissimo umore del sangue per la stessa ragione del viaggio viaggiare Il cuore rallenta e la testa cammina in un buio di giostre in disuso qualche rom si è fermato italiano come un rame a imbrunire su un muro saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura nei sentieri costretti in un palmo di mano i segreti che fanno paura finchè un uomo ti incontra e non si riconosce e ogni terra si accende e si arrende la pace i figli cadevano dal calendario Yugoslavia Polonia Ungheria i soldati prendevano tutti e tutti buttavano via e poi Mirka a San Giorgio di maggio tra le fiamme dei fiori a ridere a bere e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi e dagli occhi cadere ora alzatevi spose bambine che è venuto il tempo di andare con le vene celesti dei polsi anche oggi si va a caritare e se questo vuol dire rubare questo filo di pane tra miseria e sfortuna allo specchio di questa kampina ai miei occhi limpidi come un addio lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca il punto di vista di Dio Cvava sero po tute i kerava jek sano ot mori i taha jek jak kon kasta Poserò la testa sulla tua spalla e farò un sogno di mare e domani un fuoco di legna vasu ti baro nebo avi ker kon ovla so mutavia kon ovla perché l'aria azzurra diventi casa chi sarà a raccontare chi sarà ovla kon ascovi me gava palan ladi me gava palan bura ot croiuti sarà chi rimane io seguirò questo migrare seguirò questa corrente di ali |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
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Messaggi: 4389
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Grande de André! Io però preferisco Guccini... e se devo andare sul Genere di De André preferisco il suo maestro (Il grandissimo Brassens!!!
)Ne posto un'altra di Guccini, sempre grandiosa, sempre di Radici E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei, la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due. Il sole che calava già rosseggiava la città già nostra e ora straniera e incredibile e fredda: come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia... Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi, dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi: "cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi, ti ho scritto è un anno, mi han detto che eri ancor via". E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia... E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi, per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi. I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway, il sentirsi nuovi, le cose sognate e ora viste: la mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste... Carte e vento volan via nella stazione, freddo e luci accesi forse per noi lì ed infine, in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films: come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale, ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio: povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto... E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà... noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa... restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, le luci nel buio di case intraviste da un treno: siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."
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Senior Member
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Francesco De Gregori - "Pablo"
...Mio padre seppellito un anno fa, nessuno più coltivare la vite. Verde rame sulle sue poche unghie e troppi figli da cullare. E il treno io l'ho preso e ho fatto bene. Spago sulla mia valigia non ce n'era, solo un po' d'amore la teneva insieme, solo un po' di rancore la teneva insieme. Il collega spagnolo non sente, non vede, ma parla del suo gallo da battaglia e della latteria. Diventa terra. Prima parlava strano ed io non lo capivo, però il pane con lui lo dividevo e il padrone non sembrava poi cattivo. Hanno pagato Pablo, Pablo è vivo. Con le mani posso fare castelli, costruire autostrade, parlare con Pablo, lui conosce le donne e tradisce la moglie. Con le donne e il vino e la Svizzera verde. E se un giorno è caduto, è caduto per caso pensando al suo gallo o alla moglie ingrassata come da foto. Prima parlava strano ma io non lo capivo, però il fumo con lui lo dividevo e il padrone non sembrava poi cattivo. Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo... |
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Neffa - Aspettando il sole.
La tele resta spenta e non la guardo più ho un nodo in gola che è difficile mandare giù, fumo un po', sposto via la tenda, cielo grigio piombo io non lascio che mi prenda, la nostalgia che sale lentamente come mai io penso a te mi chiedo adesso dove sei cosa fai, chissà se tu avrai mai pensato a me, al nostro fuoco che bruciava e mo' è cenere. Ma tutto passa piano e pure se fa strano io sorrido perché so che oggi non ti chiamerò, quel che viene venga e mi sta bene quel che è stato è già passato e mo' il passato se lo tiene, e piove già da un tot, la pioggia bagna la mia pelle ma mi asciugherò perché so che il tempo è ciclico e so che un po' di tempo è quello che ci vuole mentre un guaglione sta scacciando il male sta aspettando il sole... Oggi non c'è sole intorno a me salvami, risplendi e scaldaci, voglio il sole, cerco nuova luce nella confusione di un guaglione... ....e oggi è come ieri ma forse è un'impressione frutto della mente di un guaglione sarà che non c'è il sole sarà che tutto sembra resti uguale sarà quel che sarà sono preso male ma nessuno chiama e non so chi chiamare cerco di schiodarmi e penso solo a quello che ho da fare uh Gesù Gesù, sono io la vittima dei demoni che tornano e che vengono a tirarmi giù i miei cattivi pensieri che mi aspettano braccano, parlano e parlano dove sono i raggi che scaldavano un guaglione dove sono gli altri della mia ballotta mo' che sono nel ciclone? in dopa trovo la mia cura in dopa mischio le radici e la cultura, l'energia pura la musica mi detta le parole caccio queste rime e so che prima o poi ritorna il sole... Oggi non c'è sole intorno a me salvami, risplendi e scaldaci, voglio il sole, cerco nuova luce nella confusione di un guaglione... ....vada come vada e va da sé conto solo su di me e già so che già sai che... Chico fa quel che s'ha da fare quando amore non c'è ... dev... dev... devo imbustare perché in tasca manca money sempre più difficile restare calmo in questa situazione sclero, non ne voglio più parto da zero so che in qualche modo devo andare su ma... non c'è più luce, solo buio che fa male non c'è più pace solo rabbia che ogni giorno sale so bene dove sono e adesso voglio stare qui, sentire il beat se sei all'ascolto vieni a prendermi rapiscimi, musica colpisci al cuore boom cha boom cha però non c'è dolore distendi le tue mani guaritrici su un guaglione mentre sta aspettando il sole... Oggi non c'è sole intorno a me Salvami, risplendi e scaldami, voglio il sole, cerco nuova luce nella confusione di un guaglione... |
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Senior Member
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Rilancio con Guccini
"Canzone delle situazioni differenti" Andammo i pomeriggi cercando affiatamento, scoprivo gli USA e rari giornaletti. Ridesti nel vedermi grande e grosso coi fumetti, anch' io sorrisi sempre più scontento. Poi scrissi il nome tuo versando piano sulla neve la strana cosa che sembrava vino, mi aveva affascinato il suo colore di rubino: perchè lo cancellasti con il piede? La scatola meccanica per musica è esaurita, rimane solo l' eco in lontananza, ma dimmi cosa fai lontana via nell' altra stanza, ma dimmi cosa fai della tua vita. O sera, scendi presto! O mondo nuovo, arriva! Rivoluzione, cambia qualche cosa! Cancella il ghigno solito di questa ormai corrosa mia stanca civiltà che si trascina. Poi piovve all' improvviso sull' Amstel, ti ricordi? Dicesti qualche cosa sorridendo; risposi, credo, anch' io qualche banalità scoprendo il fascino di un dialogo tra i sordi. Tuo nonno era un grand' uomo, famoso chissà cosa, di loro si usa dire "è ancora in gamba". Mi espose a gesti e a sputi quella "weltanshauung" sua stramba puntando come un indice una rosa. Malinconie discrete che non sanno star segrete, le piccole modeste storie mie, che non si son mai messe addosso il nome di poesie, amiche mie di sempre, voi sapete! Ebbrezze conosciute già forse troppe volte: di giorno bevo l' acqua e faccio il saggio. Per questo solo a notte ho quattro soldi di messaggio da urlare in faccia a chi non lo raccoglie. Il tuo patrigno era un noto musicista, tuo padre lo incontravi a qualche mostra. Bevemmo il tè per terra e mi piaceva quella giostra di gente nelle storie tue d' artista. Mi confidasti trepida non so quale segreto dicendo "donna" e non "la cameriera". Tua madre aveva un forte mal di testa quella sera: fui premuroso, timido, discreto. E tu nell' altra stanza che insegui i tuoi pensieri, non creder che ci sia di meglio attorno: noi siamo come tutti e un poco giorno dopo giorno sciupiamo i nostri oggi come ieri. Ma poi che cosa importa? Bisogna stare ai patti: non voglio il paradiso né l'inferno. Se a volte urlo la rabbia, poi dimentico e mi perdo nei mondi dentro agli occhi dei miei gatti. Uscimmo un po' accaldati per il troppo vino nero, danzammo sulla strada, già albeggiava. Sembrava una commedia musicale americana, tu non lo sai, ma dentro me ridevo...
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#7 |
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Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma Status:Coglione
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::Il Mercante::
Arriva col suo carro comparendo dal niente lui arriva per comprare le debolezze della gente lo chiamano "il Mercante" e questo nome gli si addice vende a chi lo incontra l'illusione d'essere felice. E' sempre accompagnato da un rumore di sonagli e ognuno troverà da dargli qualche cosa tra i ricordi anche i più cari lui non chiede mai denari, ma si prenderà soltanto quello che potrà nutrire la sua cieca vanità. Il suo passato è ignoto, appare solo nel presente tutti ne sanno il nome, ma nessuno lo conosce veramente Lui ti ammalia, ti strabilia, lui ti illumina e ti consiglia però credetemi ci ho fatto caso, come Pinocchio dice le bugie certo in questo gli assomiglia, fatta eccezione per il naso che al signor Mercante non si allungherà per non andare a rovinare la sua bella faccia figlia della falsità. Vendere e comprare, vendere e comprare avanti signori andate a fare il vostro affare andate dal Mercante, andate lì da lui vi venderà dei bellissimi momenti bui ed ai più fortunati un bel trattamento speciale per non distinguere più la realtà dal Carnevale! Perciò siete avvertiti e la faccenda non va sottovalutata o almeno questo è il mio consiglio perché anche voi potreste un giorno trovarlo sulla vostra strada e che nessuno se ne senta esente da questo delirante avvertimento anche se probabilmente non servirà assolutamente a niente perché il Mercante troverà, sono sicuro, sempre qualcuno pronto a svendere, per debolezza o comodo i propri sogni ingenuamente. Vendere e comprare, vendere e comprare, non fatevi ingannare da chi dice che la vita è solamente un buon affare e ritiene sia importante non lasciarsi mai scappare ogni occasione in cui ci sia da guadagnare a me non piace questo modo di campare questa assurda giostra del prendere o lasciare perciò in faccia al Mercante voglio gridare che per quanto mi riguarda ha un solo posto dove andare. (da "Circobirò" dei Ratti della Sabina, 2003)
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La mia firma aveva un senso quando la maggior parte dei miei post erano nelle sezioni OT. Ora ne dovrei pensare un'altra. Comunque me la sono messa da una parte con la speranza di poterla ripristinare... |
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
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Messaggi: 5228
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Eugenio Finardi - Musica Ribelle
...Anna ha diciotto anni e si sente tanto sola ha la faccia triste e non dice una parola tanto è sicura che nessuno capirebbe e anche se capisse di certo la tradirebbe e la sera in camera prima di dormire legge di amori e di tutte le avventure dentro nei libri che qualcun altro scrive, che sogna la notte, ma che di giorno poi non vive e ascolta la sua cara radio per sentire un po' di buonsenso da voci piene di calore e le strofe languide di tutti quei cantanti con le facce da bambini e con i loro cuori infranti ma da qualche tempo è difficile scappare c'è qualcosa nell'aria che non si può ignorare è dolce, ma forte e non ti molla mai è un'onda che cresce e ti segue ovunque vai..... E' la musica, è la musica ribelle che ti vibra nelle ossa, che ti entra nella pelle che ti dice di uscire, che ti urla di cambiare di mollare le menate e di mettersi a lottare Marco di dischi lui fa la collezione e conosce a memoria ogni nuova formazione, e intanto sogna, di andare in California o alle porte del cosmo, che stanno su in Germania dice: "qua da noi in fondo la musica non è male, quello che non regge sono solo le parole". Ma poi le ritrova ogni volta che va fuori dentro i manifesti o scritte sopra i muri..... E' la musica, è la musica ribelle che ti vibra nelle ossa, che ti entra nella pelle che ti dice di uscire, che ti urla di cambiare di mollare le menate e di metterti a lottare... |
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
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Per il sociale
Rino Gaetano - Nun te reaggae più Abbasso e alè abbasso e alè abbasso e alè con le canzoni senza fatti e soluzioni la castità la verginità la sposa in bianco il maschio forte i ministri puliti i buffoni di corte ladri di polli super pensioni ladri di stato e stupratori il grasso ventre dei commendatori diete politicizzate evasori legalizzati auto blu cieli blu amore blu rock and blues NUNTEREGGAEPIU' Eya alalà pci psi dc dc pci psi pli pri dc dc dc dc Cazzaniga avvocato Agnelli Umberto Agnelli Susanna Agnelli Monti Pirelli dribbla Causio che passa a Tardelli Musiello Antognoni Zaccarelli Gianni Brera Bearzot Monzon Panatta Rivera D'Ambrosio Lauda Thoeni Maurizio Costanzo Mike Bongiorno Villaggio Raffa Guccini onorevole eccellenza cavaliere senatore nobildonna eminenza monsignore vossia cherie mon amour NUNTEREGGAEPIU' Immunità parlamentare abbasso e alè il numero 5 sta in panchina s'è alzato male stamattina mi sia consentito dire il nostro è un partito serio disponibile al confronto nella misura in cui alternativo aliena ogni compromesso ahi lo stress Freud e il sess è tutto un cess ci sarà la ress se quest'estate andremo al mare solo i soldi e tanto amore e vivremo nel terrore che ci rubino l'argenteria è più prosa che poesia NUNTEREGGAEPIU' Ue paisà il bricolage il quindicidiciotto il prosciutto cotto il quarantotto il sessantotto il pitrentotto sulla spiaggia di capocotta Cartier Cardin Gucci portobello e illusioni lotteria a trecento milioni mentre il popolo si gratta a dama c'è chi fa la patta a settemezzo c'ho la matta mentre vedo tanta gente che non c'ha l'acqua corrente e non c'ha niente ma chi me sente... ma chi me sente e allora amore mio ti amo che bella sei vali per sei ci giurerei ma è meglio lei che bella sei che bella lei vale per sei ci giurerei sei meglio tu che bella sei NUNTEREGGAEPIU'
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#10 |
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Senior Member
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Per il "sentimentale"
Lucio Battisti - Innocenti evasioni (geniale il modo di raccontare il tradimento) Che sensazione di leggera follia sta colorando l'anima mia immaginando preparo il cuscino qualcuno è già nell'aria qualcuno sorriso ingenuo e profumo Il giradischi le luci rosse e poi champagne ghiacciato e l'avventura può iniziare ormai accendo il fuoco e mi siedo vicino qualcuno stasera arriva qualcuno sorrido intanto che fumo Ma come mai tu qui stasera ti sbagli sai non potrei non aspettavo ti giuro nessuno Strana atmosfera ma cosa dici mia cara non sono prove no no no un po' di fuoco per scaldarmi un po' e poca luce per sognarti no! Siediti qui accanto anima mia ed abbandona la tua gelosia se puoi combinazione ho un po' di champagne se vuoi amore come sei bella amore sorridi e lasciati andare Chi può bussare a quest'ora di sera? sarà uno scherzo un amico e chi lo sa no non alzarti chiunque sia si stancherà amore come sei bella amore ho ancora un brivido in cuore
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
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poi de andrè non saprei quale scegliere
sono veramente troppi i testi che amo di questo autore...
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2002
Città: Dublin
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Punkreas - WTO
Vi narrerò una storia strana quella di un re di origine texana al comando di un gruppo di criminali uniti tra loro da sporchi ideali conquista del mondo tra le sue risorse sfruttamento zone rosse sembrava un romanzo ma è tutto vero compreso un finale tintodi nero per non dimenticare quello che è stato un omicidio globalizzato dal sangue sparso per le città non ci saranno inchini a sua maestà continuerà con questa storia ho sempre sofferto i vuoti di memoria causati dal male l'informazione la voce distorta difende il padrone trasforma quel giorno in gran successo tralascia i pestaggi gli arresti il decesso ci mostra la cena tra i capi di stato ma tra le portate c'è un morto ammazzato e tra le lacrime e le botte ho visto anche morire per una sigla che non so che cosa voglia dire WTO viva il terrorismo organizzato non può essere che questo il suo significato.
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C'ho certi cazzi Mafa' che manco tu che sei pratica li hai visti mai! |
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2001
Città: Roma
Messaggi: 1070
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Renato Zero - Nei giardini che nessuno sa
Senti quella pelle ruvida. Un gran freddo dentro l’anima, fa fatica anche una lacrima a scendere giù. Troppe attese dietro l’angolo, gioie che non ti appartengono. Questo tempo inconciliabile gioca contro te. Ecco come si finisce poi, inchiodati a una finestra noi, spettatori malinconici, di felicità impossibili… Tanti viaggi rimandati e già, valigie vuote da un’eternità… Quel dolore che non sai cos’è, solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai! E’ un rifugio quel malessere, troppa fretta in quel tuo crescere. Non si fanno più miracoli, adesso non più. Non dar retta a quelle bambole. Non toccare quelle pillole. Quella suora ha un bel carattere, ci sa fare con le anime. Ti darei gli occhi miei, per vedere ciò che non vedi. L’energia, l’allegria, per strapparti ancora sorrisi. Dirti si, sempre si, e riuscire a farti volare, dove vuoi, dove sai, senza più quei pesi sul cuore. Nasconderti le nuvole, quell’inverno che ti fa male. Curarti le ferite e poi, qualche dente in più per mangiare. E poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora. Dimentica, c’è chi dimentica Distrattamente un fiore una domenica E poi… silenzi. E poi silenzi. Nei giardini che nessuno sa Si respira l’inutilità. C’è rispetto grande pulizia, è quasi follia. Non sai come è bello stringerti, ritrovarsi qui a difenderti, e vestirti e pettinarti si. E sussurrarti non arrenderti nei giardini che nessuno sa, quanta vita si trascina qua, solo acciacchi, piccole anemie. Siamo niente senza fantasie. Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere. Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore. Stelle che ora tacciono, ma daranno un segno a quel cielo. Gli uomini non brillano Se non sono stelle anche loro. Mani che ora tremano, perché il vento soffia più forte… non lasciarli adesso no. Che non li sorprenda la morte. Siamo noi gli inabili, che pure avendo a volte non diamo. Dimentica, c’è chi dimentica, distrattamente un fiore una domenica e poi silenzi. E poi silenzi |
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Member
Iscritto dal: Dec 2004
Messaggi: 93
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Gatto Pancieri - Mia
Quanto ti ho sentita mia quando siam rimasti cinque giorni a letto chiusi dentro casa mia quanto ti ho sentita mia quando ti ho spogliata e t'ho messo il pigiama quanto ti ho sentita mia dentro a quel vagone mentre il treno che fischiava ci portava via e quanto ti ho sentita mia lungo strade assolate di periferia con le gomme bucate e le bici parcheggiate dietro un grosso cespuglio d estate quanto ti ho sentita mia quando mi chiedevi prima di un esame di provarti a interrogare quanto ti ho sentita mia quando ti ho insegnato sopra il ghiaccio a pattinare e quanto ti ho sentita mia in quel vecchio ferroso letto di corsia mi stringevi la mano eri sotto anestesia io pregavo e per te stavo male Tu sei mia...quando vuoi ma sei mia, mia tu vai via...tornerai perchè sei mia quanto tu non lo sai tu sei mia mia mia, mia mia mia, mia mia mia o no tu mi ami ami ami, ami ami ami, ami ami ami o no tu sei mia mia mia, mia mia mia, mia mia mia o no tu mi ami ami ami, ami ami ami, ami ami ami o no e quanto ti ho sentita mia anche quando mi hai detto "io devo andare via" e hai gridato "e finita" ma era una bugia prima o poi tu dovrai ritornare perché sei mia... quando vuoi ma sei mia, mia tu vai via...tornerai perché sei mia mia… dove vai che sei mia quanto tu non lo sai quanto tu non lo sai tanto... tu non lo sai
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[Sweat, Sex & Bassline] ![]() Quelle che fanno muovere il Mondo, non sono le Locomotive.......ma le IDEE ! La mia passione è la musica ed io la suono la celebro la canto e la ballo senza alcun tipo di sballo |
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#15 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Seregno (MI)
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grande grifone!!
mi piaceva quella canzone! per caso ascolti radioreporter? perchè penso che gatto panceri lo facessero sentire solo li!!
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Vendo Shuttle PC Completo |
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#16 | |
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Member
Iscritto dal: Dec 2004
Messaggi: 93
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Quote:
diciamo pure che ce l'ha fatta andare a stufo da quanto l'ascoltava... Immaginati 12 persone d'accordo ad ascoltare serate house mentre ci cambiavamo e poi lui tranquillo arrivava e metteva questa canzone..... Ora immaginati gia al terzo giorno si elevava un coro...: "Te lo scoccio sto cd"
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#17 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Trento, Pisa... ultimamente il mio studio...
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Riesumo, sperando che rimanga in vita:
F. Guccini, Canzone quasi d'amore Non starò più a cercare parole che non trovo per dirti cose vecchie con il vestito nuovo, per raccontarti il vuoto che, al solito, ho di dentro e partorire il topo vivendo sui ricordi, giocando coi miei giorni, col tempo... O forse vuoi che dica che ho i capelli più corti o che per le mie navi son quasi chiusi i porti; io parlo sempre tanto, ma non ho ancora fedi, non voglio menar vanto di me o della mia vita costretta come dita dei piedi... Queste cose le sai perchè siam tutti uguali e moriamo ogni giorno dei medesimi mali, perchè siam tutti soli ed è nostro destino tentare goffi voli d' azione o di parola, volando come vola il tacchino... Non posso farci niente e tu puoi fare meno, sono vecchio d' orgoglio, mi commuove il tuo seno e di questa parola io quasi mi vergogno, ma c'è una vita sola, non ne sprechiamo niente in tributi alla gente o al sogno... Le sere sono uguali, ma ogni sera è diversa e quasi non ti accorgi dell' energia dispersa a ricercare i visi che ti han dimenticato vestendo abiti lisi, buoni ad ogni evenienza, inseguendo la scienza o il peccato... Tutto questo lo sai e sai dove comincia la grazia o il tedio a morte del vivere in provincia perchè siam tutti uguali, siamo cattivi e buoni e abbiam gli stessi mali, siamo vigliacchi e fieri, saggi, falsi, sinceri... coglioni! Ma dove te ne andrai? Ma dove sei già andata? Ti dono, se vorrai, questa noia già usata: tienila in mia memoria, ma non è un capitale, ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia di un altro non vale... D' altra parte, lo vedi, scrivo ancora canzoni e pago la mia casa, pago le mie illusioni, fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi, aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare, bere, leggere, amare... grattarsi!
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"Expedit esse deos, et, ut expedit, esse putemus" (Ovidio) Il mio "TESSORO": SuperMicro 733TQ, SuperMicro X8DAI I5520, 2x Xeon Quad E5620 Westmere, 12x Kingston 4GB DDR3 1333MHz, 4x WD 1Tb 32MB 7.2krpm
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#18 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Trento, Pisa... ultimamente il mio studio...
Messaggi: 4389
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F. Guccini: Radici
La casa sul confine della sera oscura e silenziosa se ne sta, respiri un' aria limpida e leggera e senti voci forse di altra età, e senti voci forse di altra età... La casa sul confine dei ricordi, la stessa sempre, come tu la sai e tu ricerchi là le tue radici se vuoi capire l'anima che hai, se vuoi capire l'anima che hai... Quanti tempi e quante vite sono scivolate via da te, come il fiume che ti passa attorno, tu che hai visto nascere e morire gli antenati miei, lentamente, giorno dopo giorno ed io, l'ultimo, ti chiedo se conosci in me qualche segno, qualche traccia di ogni vita o se solamente io ricerco in te risposta ad ogni cosa non capita, risposta ad ogni cosa non capita... Ma è inutile cercare le parole, la pietra antica non emette suono o parla come il mondo e come il sole, parole troppo grandi per un uomo, parole troppo grandi per un uomo... E te li senti dentro quei legami, i riti antichi e i miti del passato e te li senti dentro come mani, ma non comprendi più il significato, ma non comprendi più il significato... Ma che senso esiste in ciò che è nato dentro ai muri tuoi, tutto è morto e nessuno ha mai saputo o solamente non ha senso chiedersi, io più mi chiedo e meno ho conosciuto. Ed io, l'ultimo, ti chiedo se così sarà per un altro dopo che vorrà capire e se l'altro dopo qui troverà il solito silenzio senza fine, il solito silenzio senza fine... La casa è come un punto di memoria, le tue radici danno la saggezza e proprio questa è forse la risposta e provi un grande senso di dolcezza, e provi un grande senso di dolcezza...
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Seregno (MI)
Messaggi: 824
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leggermente OT, ma almeno rimane un po su
Simon & Garfunkel - The Sound of Silence Hello darkness, my old friend, I’ve come to talk with you again, Because a vision softly creeping, Left it’s seeds while I was sleeping, And the vision that was planted in my brain Still remains Within the sound of silence. In restless dreams I walked alone Narrow streets of cobblestone, ’neath the halo of a street lamp, I turned my collar to the cold and damp When my eyes were stabbed by the flash of A neon light That split the night And touched the sound of silence. And in the naked light I saw Ten thousand people, maybe more. People talking without speaking, People hearing without listening, People writing songs that voices never share And no one deared Disturb the sound of silence. Fools said i,you do not know Silence like a cancer grows. Hear my words that I might teach you, Take my arms that I might reach you. But my words like silent raindrops fell, And echoed In the wells of silence And the people bowed and prayed To the neon God they made. And the sign flashed out it’s warning, In the words that it was forming. And the signs said, the words of the prophets Are written on the subway walls And tenement halls. And whisper’d in the sounds of silence.
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Vendo Shuttle PC Completo |
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#20 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Città: Milano
Messaggi: 1707
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Azz.. con tutto questo Guccini e De Andrè, devo per forza difendere un po' De Gregori
Metto una paio di canzoni, magari non conosciutissime a tutti, che imho sono dele gemme.. Pezzi di Vetro (da Rimmel, 1973) L'uomo che cammina sui i pezzi di vetro, dicono ha due anime e un sesso, di ramo duro il cuore. E una luna e dei fuochi alle spalle, mentre balla e balla, sotto l'angolo retto di una stella. Niente a che vedere col circo, ne acrobata ne mangiatore di fuoco, piuttosto un santo a piedi nudi, quando vedi che non si taglia, già lo sai ti potresti innamorare di lui, forse sei già innamorata di lui. Cosa se ha vent'anni e nelle pieghe della mano, una linea che gira e lui risponde serio è mia, sottintende la vita. E la fine del discorso la conosci già, era acqua corrente un po' di tempo fa, e ora si è fermata qua. Non conosce paura, l'uomo che salta e vince sui vetri e spezza bottiglie, ride e sorride. Perché ferirsi non è possibile, morire meno che mai e poi mai. E insieme visitate la notte, che dicono è due anime e un letto e un tetto di capanna utile dolce come ombrello teso tra le terra e il cielo. Lui ti offre la sua ultima carta, il suo ultimo prezioso tentativo di stupire, quando dice: "é quattro giorni che, ti amo ti prego non andare via, non lasciarmi ferito" E non hai capito ancora, come mai gli hai lascito in un minuto tutto quel che hai, però stai bene dove stai, però stai bene dove stai. Compagni di Viaggio (da Prendere e Lasciare, '96) Avevano parlato a lungo, di passione e spiritualità. E avevano toccato il fondo, della loro provvisorietà. Lei disse "Sta arrivando il giorno, chiudi la finestra, o il mattino ci scoprirà" E lui sentì crollare il mondo, sentì che il tempo gli remava contro. Schiacciò la testa sul cuscino, per non sentire il rumore di fondo della città. Una tempesta d'estate lascia sabbia e calore. E pezzi di conversazione nell'aria, e ancora, voglia d'amore. Lei chiese la parola d'ordine, il codice d'ingresso al suo dolore. Lui disse "Non adesso, ne abbiamo già discusso troppo spesso. Aiutami piuttosto a far presto, il mio volo, lo sai, partirà, fra poco più di due ore." Sentì suonare il telefono, nella stanza gelata. E si svegliò di colpo e capì, di averla solo sognata. Si domandò con chi fosse e pensò, "E' acqua passata" E smise di cercare risposte, sentì che arrivava la tosse, si alzò per aprire le imposte, ma fuori la notte sembrava, appena iniziata. Due buoni compagni di viaggio, non dovrebbero lasciarsi mai. Potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai. Lei disse misteriosamente "Sarà sempre tardi per me, quando ritornerai" E lui buttò un soldino nel mare, lei lo guardò galleggiare. Si dissero "ciao" per le scale, e la luce dell'alba da fuori sembrò evaporare. Quest'ultima mi ricorda troppo l'erasmus
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And love is not the easy thing.... The only baggage you can bring Is all that you can't leave behind |
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