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Nucleare: nuove sanzioni contro l'Iran
Il presidente Ahmadinejad non è presente alla riunione
Nucleare, l'Onu vota le sanzioni contro l'Iran Il Consiglio di sicurezza inasprisce le misure contro Teheran. Il voto all'unanimità NEW YORK (Stati Uniti) - Con sullo sfondo la crisi dei quindici marinai britannici catturati venerdì dalle forze iraniane nelle acque dello Shatt al-'Arab, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una nuova risoluzione, la numero 1747, che impone una seconda serie di sanzioni contro l'Iran per il suo persistente rifiuto di rinunciare al proprio controverso programma nucleare. Il nuovo testo approvato dai Quindici, compresa l'Italia in qualità di membro non permanente, prevede tra l'altro l'embargo sull'export di armi iraniane e il congelamento dei beni e finanziamenti delle «entità» coinvolte nel programma nucleare e missilistico iraniano. La risoluzione adottata sabato segue le due, rispettivamente contrassegnate dai numeri 1696 e 1737, già approvate lo scorso anno, e che chiedevano la fine delle attività di arricchimento dell'uranio. Teheran non ha mai rispettato le scadenze precedenti. Il presidente Mahmoud Ahmadinejad, che venerdì ha rinunciato all'ultimo momento a essere presente al Palazzo di Vetro, ha già fatto sapere che considera «carta straccia» ogni nuovo provvedimento del Consiglio di Sicurezza. Questi i punti chiave del nuovo provvedimento: - l'Iran ha sessanta giorni di tempo per sospendere le attività di arricchimento dell'uranio e l'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, ha il compito di verificare il rispetto della scadenza; - ampliata la lista delle società e delle singole persone, legate al programma nucleare e missilistico iraniano, le cui proprietà saranno congelate. Nel nuovo elenco ci sono anche la banca 'Sepah', di proprietà statale, e una serie di aziende controllate dalle Guardie della Rivoluzione, eredi dei cosiddetti 'pasdaran'. In particolare le «entità» colpite sono dodici tra fabbriche di armamenti e del settore nucleare più, a livello individuale, otto dirigenti civili e sette generali delle Guardie della Rivoluzione; - embargo totale sull'esportazione di armi convenzionali fabbricate in Iran. La misura, in teoria, ostacola l'invio di rifornimenti alle milizie sciite di Hezbollah in Libano. Tutte le Nazioni debbono «vigilare e astenersi» dall'inviare armamenti pesanti a Teheran; - nessun Paese o istituzione finanziaria internazionale deve concedere nuovi «finanziamenti e prestiti» all'Iran, eccetto che per «scopi umanitari e di sviluppo»; - ai governi del mondo intero è richiesto, ma non imposto, di «vigilare» sui viaggi all'estero dei funzionari della Repubblica Islamica coinvolti in attività nucleari. La loro presenza sul rispettivo territorio dovrà essere segnalata al Consiglio di Sicurezza dell'Onu; - se Teheran adempierà a quanto richiesto, le sanzioni saranno sospese. In caso contrario, ne saranno adottate altre ancora più dure delle attuali; - il testo della risoluzione, come di quella precedente, è adottato in base all'articolo 41 del capitolo VII della Carta dell'Onu, che rende appunto operative le sanzioni ma esclude un qualsiasi intervento militare nell'eventualità di un loro mancato rispetto. http://www.corriere.it/Primo_Piano/E..._onu_iran.html
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