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Bannato
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Rapporto sul precariato; due anni di legge Biagi
http://www.repubblica.it/2005/j/sezi...i/atipici.html
Una ricerca condotta dall'Ires-Cgil analizza le condizioni dei lavoratori nel passaggio da co.co.co a dipendenti a progetto Legge Biagi, dopo due anni precari sempre più delusi Due ricerche pubblicate da Italia Oggi e dal Sole-24 Ore sottolineano il forte aumento dei posti di lavoro a tempo dovuto alla normativa di ROSARIA AMATO Una scena del film Il Vangelo secondo Precario, promosso da Cgil e Arci e dedicato ai problemi dei precari ROMA - Due anni fa entrava in vigore la legge Biagi. E' il momento di tracciare un primo bilancio della normativa che ha dato un nuovo volto al mondo del lavoro, tanto più che oggi scade anche l'ultima delle proroghe per le collaborazioni coordinate e continuative, che dovrebbero trasformarsi in contratti di lavoro a progetto. Il Nidil, sindacato dei lavoratori atipici della Cgil, ha organizzato oggi insieme all'Arci una serie di appuntamenti (compresa la proiezioni del film Il Vangelo secondo Precario) per 'riflettere' sulla legge 30 che, a quanto risulta da un'indagine svolta dall'istituto di ricerche Ires, non ha migliorato le condizioni professionali e sociali dei lavoratori atipici, anzi in molti casi le ha peggiorate. Mentre indagini pubblicate dai quotidiani Il Sole-24 Ore, e Italia Oggi, mettono in evidenza come la legge Biagi abbia dato una forte spinta alla diffusione dei rapporti di lavoro a tempo determinato e, in definitiva, alla crescita dei posti di lavoro. In effetti, si tratta di due facce della stessa medaglia: più posti di lavoro, ma di qualità scadente, denuncia il presidente dell'Ires Agostino Megale: "La legge 30 ha prodotto l'esatto opposto di quanto il governo aveva promesso, e cioè sicurezza e tutele. E' vero che il tasso di disoccupazione in questi anni è sceso, anche per effetto della regolarizzazione degli immigrati e dello scoraggiamento dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici al Sud, ma quello di cui il Paese ha bisogno davvero è buona occupazione, fatta di tutela delle persone. E' a questo che bisogna puntare secondo noi nella prossima legislatura". L'indagine di Italia Oggi. "Boom di rapporti a tempo determinato", titola Italia Oggi. E' quanto emerge da un rapporto che ha elaborato i dati dell'Inail relativi al periodo 2002 - 2005. Dal quadro si evince, sottolinea il quotidiano, che in tutti gli anni presi in considerazione, i posti di lavoro crescono: 914.657 sono i nuovi lavoratori registrati nel 2002; 608.869 nel 2003; 558.895 nel 2004 e al 19 ottobre 2005, 950.447. Fino al 2005 si tratta per lo più di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, mentre per quest'anno l'andamento cambia: il dato parziale registra la creazione di 53.735 nuovi posti a termine e di 896.712 a tempo indeterminato. In percentuale significa che dal 2004 al 2005, sul totale dei nuovi posti di lavoro di quest'anno (950.447), i rapporti a termine hanno avuto un incremento del 29,12%: un terzo delle nuove assunzioni, dunque, riguarda un contratto flessibile. Il sondaggio del Sole-24 Ore. Secondo il sondaggio commissionato dal Sole-24 Ore del lunedì a Ipr Marketing, il 35% delle aziende italiane ha almeno un contratto di collaborazione continuativa, il 15% ha almeno un lavoratore a progetto, e il 42% dichiara di avere almeno uno di entrambe le posizioni lavorative. L'Ires denuncia il fallimento della legge 30. "L'introduzione del lavoro a progetto nelle intenzioni del legislatore avrebbe, infatti, dovuto spingere verso il lavoro dipendente le false posizioni autonome - spiegano i curatori della ricerca Nuovo contratto. Stessi problemi. Gli effetti della legge 30/03 nel passaggio dalle collaborazioni coordinate e continuative al lavoro a progetto, diretta da Giovanna Altieri - così che le critiche condizioni di lavoro e di vita dei "falsi collaboratori", che le ricerche degli ultimi anni hanno concorso nel mettere a fuoco, avrebbero dovuto trovare una loro positiva risoluzione". Mentre invece dall'entrata in vigore della legge 30, accerta l'Ires, è aumentata fortemente la percentuale di crescita delle collaborazioni. Infatti nell'arco di due anni quasi la metà (46%) dei collaboratori coordinati e continuativi è diventato un lavoratore a progetto, il 23% è rimasto un co.co.co nel pubblico impiego (per via della possibilità di proroga); il 5,8% è stato costretto ad aprire la partiva Iva, con un forte aggravio di costi. Pochissime le assunzioni. Di contro, la percentuale delle stabilizzazioni è piuttosto bassa: il 6,5% degli ex collaboratori ha infatti oggi un contratto a tempo indeterminato e il 6% è invece stato assunto a tempo determinato, mentre infine un altro 5% ha un contratto di lavoro in somministrazione o a contenuto formativo. E un 7,3%, infine, soprattutto donne e lavoratori meridionali, è stato espulso dal mercato del lavoro: non lavora più, o lo fa in nero. Solo i collaboratori occasionali (che sono stimati in 106.000, contro 1.177.000 di co.co.co. e lavoratori a progetto) hanno visto qualche miglioramento, con situazioni relativamente più stabili. Non si tratta di assunzioni: meno del 6% è infatti stato assunto, e in prevalenza con un contratto a tempo determinato. Le condizioni dei precari non sono migliorate. Il che significa che, a fronte di una regolamentazione giuridica diversa e, all'apparenza migliore, le condizioni di vita dei precari sono rimaste quelle che ormai sindacati, associazioni e coordinamenti dei lavoratori denunciano da tempo. Le collaboratrici non hanno figli. "E' emblematico che alla soglia dei 40 anni il 60% delle collaboratrici non abbia figli", denuncia Giovanna Altieri. "E' una grande mistificazione dire che i contratti di collaborazione o a progetto costituiscono una forma d'ingresso nel mercato del lavoro, e questa ricerca lo dimostra - aggiunge Altieri - per lo più i collaboratori sono persone che hanno dai 30 ai 39 anni, non alla prima esperienza e altamente qualificati, con una laurea o un postlaurea. Si tratta di giovani adulti che avrebbero tutto il diritto di riconoscimento della loro condizione di capitale sociale, e invece non si riesce a garantire loro neanche una forma di futuro, dal momento che i redditi sono bassi e quelli pensionistici lo sono ulteriormente". Orario lungo, retribuzioni basse. E infatti a fronte di un orario di lavoro che supera ampiamente le 38 ore settimanali, soprattutto nel privato, il 46% dei collaboratori ha una retribuzione inferiore a 1.000 euro al mese. Tra questi, poco meno di un quarto guadagna meno di 800 euro. E comunque anche i redditi più elevati non superano i 1.500 euro al mese. L'80% è insoddisfatto. Scarse le gratificazioni: l'80% del campione si dichiara infatti poco o per niente soddisfatti. E non solo per la retribuzione: un grande elemento di scontento è dato dal fatto che si svolgono mansioni impiegatizie, ma con un trattamento economico e contributivo che è ben lontano dall'esserlo. In particolare, le tutele dalle quali i collaboratori si sentono più esclusi sono legati a diritti basilari: la maternità, seguita dai diritti sindacali e dalla malattia. E' per questo che l'86% degli intervistati preferirebbe un lavoro dipendente, ma di fatto, non solo di nome: in effetti, l'80% è comunque tenuto a rispettare un orario di lavoro e il 76,7% lavora presso l'azienda. Sono situazioni che si cristallizzano: il 36,6% lavora con l'attuale committente da almeno due o tre anni. (24 ottobre 2005) |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: PD
Messaggi: 11777
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Che altro dire ?
E poi si lamentano perché i giovani non mettono su famiglia , con quali soldi potrebbero farlo ? Con due stipendi da precario ( 1600 euro al mese ) é già tanto tirare avanti , non si può certo pensare alla pensione o a un figlio .
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Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Città: Roma
Messaggi: 1609
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Presente!
Lavoro per una ditta che non se la passa benissimo ( si spera in un prossimo acquisto da parte di una grande multinazionale dell' IT ), quindi le possibilita' di assunzione non sono molte. La sede qui di Roma chiudera' e dovremo tutti trasferirci a Latina ( 85km da casa, e senza macchina ). Totale 170 km al giorno, 14 ore fuori casa, un mazzo tanto per un orizzonte che dire grigio, e' poco. L' unica cosa positiva dell' essere consulente, sei l' ultima ruota del carro, ma la prima quando c' e' da fare marcia indietro.
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LaYrA-ProgRockItaliano |
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#4 |
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Bannato
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Non riesco a trovare il giusto aggettivo dispregiativo per descriverla... STATUS: In stand-by, aspettando il peggio. AUTO: Fiat Grande Punto 1.4 T-Jet. MOTO: Honda cbr600rr 2003. MUSICA PREFERITA: In Trance I Trust!
Messaggi: 260
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Presente!
E non è stato aggiunto il fatto, importantissimo, che lavorare per tanti anni a progetto equivale a rassegnarsi a una pensione ridicola per non dire peggio...semrpe se tra 20 anni l'INPS esisterà ancora...
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Messaggi: 1451
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Aggiungerei c'è da sperare di avere una salute di ferro e se si è donna, di non avere bambini..
Io sono daccordo ad una maggiore mobilità lavorativa, sebbene ahime in italia non esista, ma che si rispettino almeno i diritti fondamentali del lavoratore..
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Ciao ~ZeRO sTrEsS~ |
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#6 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
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Ecco il bengodi del lavoro promesso da questa gente.
LuVi |
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2005
Città: Roma
Messaggi: 423
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Mah spero che il prossimo governo abbia il coraggio di fare marcia indietro da questa legge disastrosa, e magari.....dare pure un giro di vite al lavoro interinale, che danni a suo modo ne ha fatti anche lui
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#8 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
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Un esempio per tutti sono i semplicissimi certificati che qualsiasi medico elargisce alla grande per permettere alla sua assistita di avvalersi dei 'benefici' della famosa gravidanza a rischio. E' ovviamente solo un esempio , si comincia dalle piccole cose ... come per esempio guardarsi intorno e rendersi conto di quanti colleghi non fanno altro che approfittarsi dei famosi diritti. Non credi ? |
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#9 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
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Sai in cosa consistono questi "benefici"? Nel dover stare immobile, a letto, non certo andarsene in vacanza. Mah.... LuVi |
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
Messaggi: 1467
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Inoltre era solo un esempio ... Ba ... Luvi ... se sconfortante ... |
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2000
Città: La città più brutta della Toscana: Prato
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#12 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
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#13 | |
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Bannato
Iscritto dal: Feb 2000
Città: The city of wasting disease
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domanda... ma lo sapete da dove arrivano i primi contratti di sfruttamento per i giovani? |
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#14 | ||
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
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Sconfortare te, e la tua falsa realtà, la tua ITAGLIA è un piacere ed un vanto. Se per te, punire tutti per le colpe di pochi è giusto, beh, cambia paese. LuVi |
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
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#16 |
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Amministratore
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Luino (VA)
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Niente flame eh? Argomento caldo, rispetto reciproco per favore.
Come dico da sempre, no alla supertutela, ma anche no all'estremo opposto. Ah, per la cronaca, i co co co (non co co pro, proprio co co co) esistono ancora checché se ne dica, rinnovabili e prorogabili. |
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#17 | |
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Amministratore
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Luino (VA)
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Si, li ha fatti il c-sx con chiari paletti di utilizzo, ingortati da chiunque e usati a sproposito. |
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#18 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
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#19 | |
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Amministratore
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Luino (VA)
Messaggi: 5122
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Guarda che io non l'ho mai negato eh? Certo, gradirei che anche tu capissi che FORSE qualcuno sfrutta anche a mezzo contratti farlocchi |
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#20 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
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