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19-06-2010, 20:31 | #1 |
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South Stream si allarga a Edf
SAN PIETROBURGO - «Da oggi – sorride Paolo Scaroni – South Stream riparte in tre». Al Forum economico di San Pietroburgo, l'amministratore delegato dell'Eni ha appena firmato con la propria controparte a Gazprom, Aleksej Miller,un protocollo di intesa che consente l'ingresso della francese Edf nel consorzio finora russo-italiano che realizzerà il tratto meridionale del progetto ideato dai russi per abbracciare l'Europa con le loro forniture di energia.
Un'idea nata quando l'Ucraina era vista a Mosca come un ostacolo da circumnavigare: un bypass sopravvissuto, tuttavia, all'ammorbidimento dei rapporti russo-ucraini. «Abbiamo concordato con Gazprom le condizioni di ingresso di Edf – racconta Scaroni al Sole-24 Ore – e anche i dettagli alla base dei contratti di fornitura del gas nei paesi di nostro interesse». I volumi di gas, cioè, che il monopolio russo fornirà a Eni attraverso South Stream e che la compagnia italiana venderà sui mercati europei. Un annuncio atteso ormai da tempo. Nei negoziati tra i partner restava da definire la divisione delle quote: con ogni probabilità i francesi riceveranno da Eni il 10%, coprendo le spese della loro partecipazione “in arretrato” e lasciando Gazprom come socio principale. Scaroni ha in qualche modo anticipato la propria firma, lasciando il completamento dell'accordo ai partner in occasione del summit di oggi a Pietroburgo tra il presidente Dmitrij Medvedev e l'ospite francese, Nicolas Sarkozy. Il consorzio in questione riguarda la costruzione del tratto sottomarino di South Stream in fondo al Mar Nero, da Novorossiisk fino all'approdo nell'Unione europea, dove restano le incognite sulla rotta attraverso la Bulgaria e la Romania, in direzione Austria. «Siamo molto interessati a questo tratto settentrionale», aggiunge Scaroni. Salutando positivamente l'ingresso di una compagnia francese nel consorzio anche in vista delle autorizzazioni che South Stream dovrà ricevere in sede Ue, e per le quali Edf dovrebbe dare un contributo positivo. Nei piani del consorzio, South Stream trasporterà ogni anno fino a 63 miliardi di metri cubi di gas lungo un percorso di 3.600 km. Il costo previsto è tra i 19 e i 24 miliardi di euro. Al Forum economico di Pietroburgo, dove la Russia va a caccia di partner per il grande progetto di modernizzazione del paese, Scaroni fa presente che Eni ha dato la propria risposta da tempo. E lo stesso vale per Enel: l'azienda elettrica italiana ha firmato ieri nella capitale degli zar un'intesa con Rushydro, il più grande produttore russo di energia idroelettrica, con l'obiettivo di sviluppare la cooperazione nel settore. Insieme a Rushydro – senza ancora prevedere impegni finanziari – verranno analizzate possibilità commerciali e di investimento congiunte, in particolare – spiega Enel in un comunicato – «in progetti nelle fonti rinnovabili in Russia e nella vendita di elettricità a clienti finali». «Per noi – commenta Carlo Tamburi, direttore della divisione internazionale di Enel – l'accordo è un modo molto interessante per conoscere una parte della produzione elettrica che ci era preclusa». Il quadro si completa. Enel è stata la prima compagnia straniera a partecipare alla privatizzazione del monopolio elettrico russo Ues, acquisendo il gruppo di impianti Ogk-5; nell'upstream partecipa al consorzio Severnerghija insieme a Gazprom ed Eni. E sul fronte del nucleare sta valutando la possibilita' di partecipare in futuro alla costruzione di una nuova centrale russa a Kaliningrad, l'enclave stretta tra Lituania e Polonia. «Per avere una presenza intelligente ci vuole un mix nella produzione tra vecchia e nuova generazione», dice Tamburi. Il fronte delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica sta diventando sempre più importante per la Russia, ed Enel nel suo comunicato si dice «felice di contribuire con la nostra esperienza e il nostro patrimonio di conoscenze a gruppi di lavoro comuni chiamati a individuare nuovi progetti di sviluppo nel settore». La Russia che vuole innovare e recuperare il ritardo è una fonte di possibilità infinite. Il memorandum siglato a Pietroburgo da Enel e Rushydro prevede, in particolare, l'implementazione del contatore elettronico: un investimento importante se si pensa alle riforme necessarie e al costo di sostituzione di tutti i contatori di Russia, un problema di software e tecnologie che i russi stanno studiando. Forse le risposte Rushydro le sta cercando da Enel, anche per superare la tragedia che l'ha colpita l'estate scorsa, l'esplosione della centrale siberiana Sajano-Shushenskaja, oggi in corso di ristrutturazione. La vera modernizzazione della Russia, oltre che dalle città del futuro, parte da qui. Il Sole 24 Ore |
20-06-2010, 04:20 | #2 |
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gli americani che dicono?
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MARCO SIMONCELLI#58 |
20-06-2010, 08:37 | #3 |
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Bhe, non me ne intendo molto di questa cose, ma mi sembra una notizia positiva
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Chiesa Valdese - Remember, my child: Without innocence the cross is only iron, - Grazie Daniele di regalarmi ogni giorno il tuo amore! - Per l'Alternativa - Chi ci pensa nel miele, annega - La Filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier) |
20-06-2010, 09:23 | #4 |
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Mmmm...al solito ingoiano la solita brodaglia:
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