CeBIT 2005, dischi rigidi e tendenze future

CeBIT 2005, dischi rigidi e tendenze future

Approfittiamo del CeBIT 2005 di Hannover per analizzare il settore dei dischi rigidi, ovviamente riportando alcune novità osservate fra i padiglioni. Assisteremo durante l'anno in corso al passaggio dall'interfacia SCSI a quella SAS, all'adozione di dischi SerialATA alll'interno dei PC portatili ma non solo

di pubblicato il nel canale Storage
 

SCSI, ovvero SAS

All'interno del settore hard disk possiamo distinguere diverse macrocategorie di dischi, fra le quali primeggia sia in termini prestazionali sia di innovazione tecnologica il settore SCSI. Le unità a 15.000 giri di rotazione sono tutte SCSI, così come sono SCSI i dischi con tempi di accesso ai dati dimezzati rispetto alle unità più performanti ParallelATA o SerialATA. Se poi l'analisi passa agli I/O per secondo gestibili, è quasi la regola avere incrementi rispetto ai dischi SATA o PATA che superano il 300%.

Siamo di fronte alla crème del settore, alla classe regina, giunta ormai però alla frutta per quanto riguarda l'interfaccia di collegamento: sarà il SAS, il Serial Attached SCSI, a sostituire la gloriosa interfaccia che per 20 anni ha fatto mostra di sé all'interno dei server e delle postazioni esigenti in fatto di prestazioni. Come per il passaggio dal ParallelATA al SerialATA, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un cambio drastico (nell'interfaccia, non nei dischi!): i cavi utilizzati sono molto diversi, così come è completamente diversa la gestione delle unità da parte del sistema. La connessione è ora point to point, ovvero ad un cavo può essere connesso uno e un solo disco, con vantaggi prestazionali notevoli che eliminano le priorità e gli stand-by per il passaggio dei dati tipiche del "vecchio" SCSI.

L'interfaccia SCSI ultra 320 permette lo scambio massimo di 320 MB di dati al secondo, valore facilmente raggiungibile da catene RAID nemmeno troppo complesse.

 

La nuova interfaccia SAS di fatto permette lo scambio di 300 MB al secondo massimi per ogni disco, non per tutta la catena. I grafici fanno ben capire quale sia la portata reale dell'innovazione, eliminando il collo di bottiglia costituito dall'interfaccia SCSI attuale.

Presso lo stand di Adaptec abbiamo avuto l'opportunità di fotografare una postazione equipaggiata con dischi Maxtor Serial Attached SCSI della famiglia a 15.000 giri Atlas 15K II. Assisteremo dunque ad una progressiva migrazione dei dischi dall'interfaccia SCSI tradizionale a quella SAS, con un vantaggio non indifferente anche per l'utenza non professionale.

Dischi dotati di interfaccia SerialATA possono infatti essere collegati a connettori SAS, in ragione di una commutabilità del 100% dell'interfaccia fisica; sarà possibile in futuro dunque equipaggiare un sistema con dischi sia SATA che SAS utilizzando gli stessi cavi e connettori, a patto di utilizzare un controller che gestisca entrambi gli standard.

 
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