TikTok e Instagram sotto accusa: ancora contenuti su suicidio e autolesionismo consigliati ai minorenni
Un nuovo rapporto denuncia come gli algoritmi di TikTok e Instagram continuino a proporre video e post legati a depressione, autolesionismo e suicidio: otto anni dopo la morte di Molly Russell, le piattaforme sono accusate di non aver fermato un fenomeno definito "devastante per i giovani"
di Rosario Grasso pubblicata il 19 Agosto 2025, alle 15:36 nel canale WebTikTokInstagram
Un'analisi condotta dalla Molly Rose Foundation mette nuovamente sotto i riflettori i sistemi di raccomandazione di TikTok e Instagram. Gli esperti parlano di un vero e proprio bombardamento di contenuti su suicidio, autolesionismo e depressione, indirizzati a un pubblico molto giovane. La ricerca è stata pubblicata a pochi giorni dall'entrata in vigore dell'Online Safety Act e accusa le piattaforme di aggirare le nuove regole imposte da Ofcom, l'autorità indipendente per le comunicazioni del Regno Unito.
Secondo i dati raccolti, il 97% dei video consigliati su Instagram Reels e il 96% di quelli suggeriti sulla pagina "Per te" di TikTok contengono materiale definito dannoso. Alcuni di questi contenuti hanno superato il milione di interazioni e hanno amplificato ulteriormente il rischio di esposizione per gli utenti vulnerabili. Per la fondazione, la situazione attuale non è migliorata rispetto al 2017, quando Molly Russell — appena 14enne — si tolse la vita dopo aver visto migliaia di post legati ad ansia e autolesionismo.
Ian Russell, presidente della fondazione e padre di Molly, ha definito "sconcertante" il fatto che, dopo otto anni, i social network continuino a ospitare contenuti di questo tipo. L'organizzazione critica anche la debolezza dei codici di condotta elaborati da Ofcom, giudicati insufficienti a proteggere i ragazzi. Per questo chiede al Primo Ministro misure più incisive e immediate per impedire che si verifichino altri casi simili.
Anche l'NSPCC, ente britannico impegnato nella tutela dei minori, ha bollato come "inaccettabili" le logiche con cui i social network propongono contenuti pericolosi al pubblico più giovane. Dal canto loro, TikTok e Meta hanno respinto le accuse: entrambe sostengono che oltre il 99% dei contenuti che violano le regole viene eliminato in modo proattivo grazie a sistemi automatici.
Parallelamente, un'indagine della Commissaria per l'Infanzia in Inghilterra, Dame Rachel de Souza, ha rilevato un aumento dei minori esposti a pornografia online. L'età media del primo contatto con questi contenuti risulta di 13 anni, ma una parte consistente degli intervistati ha dichiarato di averne fatto esperienza già a 11 anni o persino prima. La Commissaria descrive la situazione come "un campanello d'allarme" e invita l'industria tecnologica a rivedere profondamente i propri algoritmi per garantire un ambiente digitale sicuro per i più giovani.
Il grafico evidenzia come l'accesso alla pornografia da parte dei minori non avvenga soltanto tramite siti dedicati, ma passi in misura rilevante anche dai social network. La fonte più citata dagli intervistati è X (ex Twitter), indicata dal 45% del campione, seguita dai siti pornografici tradizionali (35%) e da piattaforme pensate per la comunicazione rapida come Snapchat (29%). Non meno rilevanti sono i motori di ricerca (27%), che spesso indirizzano verso contenuti non filtrati, e social di largo utilizzo come Instagram (23%) e TikTok (22%).
Il dato mette in luce un elemento chiave: l'esposizione ai contenuti per adulti avviene anche tramite la semplice navigazione su piattaforme di intrattenimento e comunicazione. Basti pensare che il 15% degli intervistati ha citato YouTube e i siti di videochat come canali di accesso, e che persino servizi di messaggistica privata come WhatsApp (15%) e iMessage (5%) sono stati segnalati come veicoli di diffusione.
A questo quadro si aggiunge un ostacolo normativo: la difficoltà di applicare sistemi di controllo efficaci sull'età degli utenti. Secondo le linee guida di Ofcom, i fornitori di pornografia devono adottare sistemi di Highly Effective Age Assurance considerati "robusti". Tuttavia, l'uso sempre più diffuso delle VPN rende complessa l’attuazione di questi vincoli. Collegandosi a server in paesi esteri, i dispositivi aggirano le restrizioni giuridiche applicate nel Regno Unito e riducono l'efficacia dell’Online Safety Act.
Le VPN sono legali nel Regno Unito, così come in gran parte d'Europa, e hanno un ruolo positivo in ambito di sicurezza informatica, ma nel contesto dell'accesso a contenuti per adulti possono diventare uno strumento che permette ai minori di eludere i controlli. Questo significa che, nonostante la pressione normativa, la capacità dei giovani di bypassare i sistemi di protezione rimane elevata. Il risultato è un'accentuazione della distanza tra obiettivi di legge e realtà digitale.
Queste discussioni emergono principalmente in seguito all'introduzione dell'Online Safety Act, entrato in vigore nel 2023 nel Regno Unito ma con alcune disposizioni che stanno ancora entrando in vigore gradualmente. Si tratta della legge che definisce nuovi standard di responsabilità per le piattaforme digitali. La normativa stabilisce che i gestori dei siti web devono adottare sistemi in grado di verificare in maniera affidabile l'età degli utenti prima di consentire l'accesso a contenuti riservati agli adulti. L'obiettivo è impedire che i ragazzi possano imbattersi facilmente in materiale pornografico e in altri contenuti considerati inadatti alla loro età attraverso un livello di protezione preventiva che finora era lasciato alla sola discrezione delle aziende tecnologiche. I risultati sembrano arrivare fin da subito in questa prima fase, in cui nel Regno Unito si è verificato un crollo del traffico verso i principali siti pornografici, fino al 47% nelle ultime due settimane.










Renault Twingo E-Tech Electric: che prezzo!
Il cuore digitale di F1 a Biggin Hill: l'infrastruttura Lenovo dietro la produzione media
DJI Osmo Mobile 8: lo stabilizzatore per smartphone con tracking multiplo e asta telescopica
Snap e Perplexity unite: dal prossimo anno le ricerche si potranno fare direttamente da Snapchat
La Cina dice addio a NVIDIA? Il governo avrebbe vietato i chip AI stranieri nei progetti pubblici
Microlino, simbolo italiano della mobilità elettrica, potrebbe spostare la produzione in Cina
Apple disattiverà la sincronizzazione delle reti Wi-Fi tra iPhone e Apple Watch in tutta l’UE
Google lancia l'allarme: attenzione ai malware che riscrivono il codice in tempo reale con l’AI
Primo test drive con Leapmotor B10: le cinesi così fanno paura | Video
'Non può essere un robot': l'umanoide di Xpeng si muove così fluidamente da diventare un caso
Monopattino elettrico Segway Ninebot Max G2E in offerta: 450W di potenza e freni su entrambe le ruote, ora a 549€ su Amazon
Syberia Remastered è disponibile: il ritorno poetico di Kate Walker su PS5, Xbox e PC
Sony scopre che tutti i modelli AI hanno pregiudizi razziali: ecco cosa è emerso con il dataset FHIBE
Amazon nasconde un -15% su 'Seconda Mano' — ecco come accaparrarselo subito
Due occasioni Apple su Amazon: iPhone 16 e MacBook Air M4 a prezzi super scontati
Verso la fine della TV tradizionale? I giovani guardano sempre più TikTok e YouTube
Cassa JBL a 39€, portatili, smartphone, TV e robot scontati di centinaia di Euro: le migliori offerte Amazon con diverse idee regalo









1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".