Microsoft registra milioni di telefonate palestinesi e i dipendenti protestano contro il cloud militare
Documenti interni rivelano che Unit 8200, l'agenzia di intelligence israeliana, ha utilizzato Microsoft Azure per conservare milioni di chiamate quotidiane dei palestinesi. La scoperta ha provocato proteste dei dipendenti Microsoft e acceso un dibattito sul ruolo delle grandi aziende tecnologiche nei conflitti internazionali
di Rosario Grasso pubblicata il 21 Agosto 2025, alle 12:33 nel canale WebMicrosoft
Documenti interni e interviste a ex e attuali dipendenti rivelano che Unit 8200, l'unità di intelligence israeliana, ha impiegato Microsoft Azure per archiviare milioni di telefonate effettuate quotidianamente da palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Il progetto, avviato nel 2022, ha consentito all'agenzia di immagazzinare conversazioni telefoniche per periodi prolungati, con capacità di analisi automatizzata dei messaggi di testo per individuare potenziali minacce.
Secondo le fonti, il sistema cloud ha avuto un ruolo nella pianificazione di operazioni militari, incluso il supporto a raid aerei. La piattaforma ha permesso di esaminare le comunicazioni di civili in tempo reale e di recuperare conversazioni passate di individui di interesse. Le informazioni archiviate includono chiamate verso numeri internazionali e israeliani, con una capacità di storage scalabile fino a 11.500 terabyte nei data center Microsoft nei Paesi Bassi e in Irlanda.
Microsoft ha dichiarato di non essere a conoscenza dell'utilizzo dei suoi servizi per la sorveglianza dei civili e di aver sviluppato la piattaforma per rafforzare la sicurezza informatica di Israele contro attacchi da stati ostili o terroristi. Tuttavia, documenti interni suggeriscono che ingegneri israeliani e Microsoft hanno collaborato per implementare misure di sicurezza avanzate su richiesta della Unit 8200.
La rivelazione ha scatenato proteste tra i dipendenti Microsoft a Redmond. Secondo il Guardian, un gruppo di lavoratori ha occupato il campus aziendale per diverse ore, e ha esposto cartelli contro il presunto uso dei sistemi cloud per operazioni militari e sorveglianza di massa. I manifestanti hanno chiesto all'azienda di disinvestire da Israele e di rendere trasparenti i rapporti con le forze armate del Paese.
Le proteste si sono inserite nel contesto di un conflitto che ha causato decine di migliaia di vittime civili a Gaza, alla vigilia del tentativo di invasione della Striscia da parte dell'esercito israeliano. I dipendenti hanno dichiarato di voler stimolare una discussione interna sui rischi etici legati all'impiego delle tecnologie Microsoft in contesti di guerra, mentre la società continua a sostenere che le indagini interne non hanno trovato evidenze dell'uso di Azure per danneggiare persone nella regione.
Secondo altri, però, la Unit 8200 punterebbe a strutturare una strategia di sorveglianza di massa, con l'obiettivo di "tracciare tutti, in ogni momento" tramite metodi automatizzati per analizzare miliardi di comunicazioni quotidiane. Le informazioni ottenute avrebbero anche alimentato detenzioni e operazioni mirate contro civili, secondo quanto riportato da testimoni e documenti riservati.










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4 Commenti
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questo è un motivo in più per l'europa di procedere come in cina, alla sovranità digitale, solo cloud inteno alla comunità europea e sistemi operativi fatti in casa europea, EUOS dovrebbe essere la prima cosa poi si passa al resto fino ad arrivare all'hardwareMi ricorda quella puntata dei simpson in cui krusty si chiedeva perchè in europa aggiungono EU ad ogni cosa
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