Perplexity Assistant al posto di Google Gemini su Android: adesso si può fare

Perplexity lancia il suo assistente basato sull'intelligenza artificiale per dispositivi Android, offrendo un'alternativa alle soluzioni native di Google, come Gemini o Assistant. Permette di impartire comandi collegati a funzioni di sistema, come la prenotazione di ristoranti e l'impostazione di promemoria.
di Nino Grasso pubblicata il 24 Gennaio 2025, alle 09:51 nel canale TelefoniaAndroid
Gli assistenti virtuali basati su IA generativa garantiscono un evidente miglioramento nella profondità delle risposte rispetto ai modelli tradizionali. E adesso, oltre a Gemini, ChatGPT e Copilot, per citare i più famosi, all'arena si è aggiunto Perplexity Assistant. L'azienda specializzata in intelligenza artificiale ha annunciato il debutto della sua nuova funzione su piattaforma Android, che si presenta come un'alternativa sofisticata e versatile, pronta a sfidare il dominio dei giganti del settore.
Assistant is multimodal, so you can tell it to turn on the camera and ask about what you see in front of you, or on your screen. pic.twitter.com/Jxg6m6WUV3
— Perplexity (@perplexity_ai) January 23, 2025
Le capacità di Perplexity Assistant vanno oltre la semplice risposta a domande, visto che l'assistente è stato progettato per integrarsi profondamente con le funzionalità del dispositivo e le app di terze parti, offrendo un supporto completo nelle attività quotidiane degli utenti. Dalla prenotazione di un tavolo al ristorante alla ricerca di una canzone, passando per la chiamata di un taxi o la stesura di e-mail, l'assistente si propone come un vero e proprio collaboratore digitale multifunzionale.
Perplexity Assistant arriva su Android: ecco cosa può fare
Perplexity Assistant può facilmente comprendere il contesto e agire di conseguenza: Aravind Srinivas, fondatore di Perplexity, ha dimostrato su X come l'assistente possa eseguire azioni complesse basandosi sulla comprensione delle richieste dell'utente. Tra gli esempi forniti, spicca la capacità di aprire la fotocamera e descrivere ciò che l'obiettivo inquadra. L'assistente può inoltre gestire le notifiche in modo intelligente, riassumendo quelle in arrivo come ad esempio le e-mail non lette e gli appuntamenti imminenti attraverso il sistema di notifiche del dispositivo.
Nonostante le promettenti capacità, Srinivas ha onestamente ammesso che ci sono ancora alcune limitazioni: ad esempio, la prenotazione di un ristorante potrebbe non andare a buon fine se la struttura scelta non è presente su piattaforme di prenotazione come OpenTable. Le funzionalità descritte, inoltre, funzionano nonostante l'assistente non abbia accesso diretto a Calendar e Gmail (può solo leggerne i contenuti attraverso le notifiche, se l'utente offre l'accesso), ma il team di sviluppo sta lavorando per implementare queste funzionalità nelle prossime settimane.
È interessante notare, inoltre, che l'azienda ha deciso di rendere l'assistente gratuito per tutti gli utenti dell'app Perplexity su Android. Il processo di installazione e configurazione è stato reso semplice e intuitivo: dopo aver scaricato l'app Perplexity AI dallo store, gli utenti possono impostare l'assistente come predefinito sul proprio dispositivo seguendo la procedura guidata via app. Una volta completata questa operazione, l'attivazione dell'assistente avviene tenendo premuto il pulsante di accensione per alcuni secondi, proprio come si farebbe con l'assistente nativo di Android.
La sfida lanciata da Perplexity si interisce in un contesto inflazionato di soluzioni diverse fra di loro ma che promettono grande innovazione. Google ha annunciato di recente alcune novità sul suo Gemini, che può adesso eseguire richieste singole per accedere a informazioni provenienti da più app, e appare ormai chiaro che nell'ambito dell'IA generativa la competizione si fa sempre più serrata. Stiamo, insomma, andando verso una nuova generazione di assistenti virtuali, più capaci e integrati nel tessuto stesso dei nostri dispositivi mobili, con tecnologie come Perplexity Assistant che potrebbero presto diventare indispensabili nella gestione della nostra vita digitale.
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