Un pianeta erratico sta acquisendo massa a ritmi molto elevati: le osservazioni del Very Large Telescope
Un nuovo studio ha permesso di conoscere meglio il pianeta erratico Cha 1107-7626 (che si trova a 620 anni luce dalla Terra) permettendo di scoprire che sta acquisendo massa a ritmi molto elevati aprendo nuovi scenari.
di Mattia Speroni pubblicata il 02 Ottobre 2025, alle 14:01 nel canale Scienza e tecnologiaESO
Gli astronomi hanno compiuto una nuova interessante scoperta, identificando un pianeta erratico che sta crescendo a un ritmo senza precedenti, divorando gas e polvere a una velocità di ben sei miliardi di tonnellate al secondo. Questi oggetti celesti, noti anche come pianeti vagabondi, non sono come i pianeti nel nostro immaginario (orbitando attorno a una stella), ma vagano liberamente nello Spazio e non sono legati a un singolo sistema planetario.
Nello studio dal titolo Discovery of an Accretion Burst in a Free-Floating Planetary-Mass Object è stato preso in esame il pianeta erratico Cha 1107-7626 che è stato osservato con il Very Large Telescope (VLT) dell'ESO. Grazie ai nuovi dati è stato possibile gettare nuova luce sui misteriosi processi di formazione planetaria di questo genere di oggetti. Cha 1107-7626 si trova a circa 620 anni luce dalla Terra (nella costellazione del Camaleonte) e ha una massa compresa tra cinque e dieci volte quella di Giove.
La particolarità dell'oggetto è che questo pianeta erratico è ancora in fase di formazione circondato da un disco di gas e polvere che lo alimenta attraverso un processo chiamato accrescimento. Nell'agosto 2025, il tasso di accrescimento è aumentato improvvisamente di circa otto volte rispetto a pochi mesi prima, raggiungendo un livello record e segnando un'interessante anomalia.

Almendros-Abad (autore principale dello studio) ha dichiarato "questo è l'episodio di accrescimento più intenso mai registrato per un oggetto di massa planetaria. Molti pensano ai pianeti come a mondi tranquilli e stabili, ma con questa scoperta vediamo che oggetti di massa planetaria che fluttuano liberamente nello spazio possono essere luoghi avvincenti". Le osservazioni sono state condotte grazie allo spettrografo X-shooter del VLT mentre altri dati sono arrivati grazie al telescopio spaziale James Webb e dall'archivio dello spettrografo SINFONI.
Questa scoperta permette di ipotizzare che un pianeta erratico possa condividere meccanismi di formazione simili a quelli di una stella. Tra le particolarità di questa osservazione c'è il ruolo dell'attività magnetica che guida l'accrescimento, fenomeno osservato solo nelle stelle, fino a questo momento.


Anche il disco circumplanetario si è modificato durante l'evento, presentando vapore acqueo, che è stata rilevata solamente in quella fase. Questo comportamento è tipico delle stelle giovani e fa ipotizzare che i pianeti erratici possano possedere campi magnetici potenti, capaci di influenzare la loro crescita.
Queste caratteristiche permettono di trovare una certa similitudine tra stelle e pianeti modificando la nostra conoscenza su questi oggetti. Nonostante tutto l'origine dei pianeti erratici rimane una questione irrisolta. Tra le ipotesi ci sono quelle che siano oggetti di formazione stellare con la minima massa possibile oppure pianeti giganti espulsi dai propri sistemi di origine.
Purtroppo riuscire a individuare un pianeta erratico è una sfida molto complessa. Sono poco luminosi e non essendo legati a sistemi stabili sono più difficili da individuare e seguire. Con l'arrivo, in futuro, dell'Extremely Large Telescope (ELT) sarà possibile trovare e caratterizzare un maggior numero di questi oggetti.










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