Euro digitale, l'Europa accelera: ipotesi di blockchain pubblica come Ethereum o Solana
L’Unione Europea accelera i piani per l'Euro digitale dopo l’approvazione negli Stati Uniti di una legge storica sulle stablecoin. L’Eurotower valuta ora l’opzione di una blockchain pubblica, per contrastare l’avanzata del dollaro digitale e difendere la centralità dell’euro
di Andrea Bai pubblicata il 22 Agosto 2025, alle 08:41 nel canale MercatoI vertici europei stanno intensificando i lavori per il lancio del digitale euro dopo che il Congresso americano ha approvato, lo scorso mese, una legge di ampia portata che regolamenta il mercato delle stablecoin da 288 miliardi di dollari, dominato proprio dalla valute digitali ancorate al dollaro. La normativa statunitense, soprannominata “Genius Act”, è stata il risultato di una forte attività di lobbying da parte del settore crypto ed è vista come un passo decisivo per consolidare il ruolo del dollaro nelle transazioni digitali globali.
Il Financial Times, riportando le informazioni tratte da fonti anonime ma vicine ai confronti, riferisce che dall’approvazione della legge americana, i piani del Vecchio Continente per una valuta digitale sovrana siano stati rivisti con la volontà di accelerare il passo. Tra le possibilità prese in considerazione vi è quella di utilizzare una blockchain pubblica, come Ethereum o Solana, invece di una rete privata come si era inizialmente previsto, anche se ciò solleva nuove preoccupazioni per la tutela della privacy degli utenti.
Il progetto del digitale euro, su cui la Banca Centrale Europea lavora già da anni, punta a fornire a cittadini e imprese un nuovo strumento di pagamento garantito dalla banca centrale, in un contesto in cui l’uso del contante è in costante declino. I sostenitori ritengono che l’introduzione di una simile valuta rafforzerebbe la posizione internazionale dell’euro, mentre da Bruxelles cresce il timore che la recente legge americana possa incentivare ulteriormente l’uso di stablecoin legate al dollaro, riducendo così l’influenza della moneta unica.
Il membro del board esecutivo della BCE, Piero Cipollone, aveva già avvertito lo scorso aprile che la spinta di Washington per diffondere stablecoin ancorate al dollaro rappresentava una minaccia per la stabilità finanziaria dell’Europa e per la sua autonomia strategica. Secondo Cipollone, infatti, vi sarebbe il rischio di un trasferimento massiccio di depositi in dollari verso istituzioni americane, con il conseguente rafforzamento del biglietto verde nei pagamenti transfrontalieri.

Ad oggi diverse società private, come Circle e Tether, emettono stablecoin legate al dollaro, mentre banche statunitensi di primo piano tra cui Citi e JP Morgan Chase valutano la possibilità di introdurre proprie versioni. Nel frattempo, in Europa, già esistono stablecoin ancorate all’euro con capitalizzazioni limitate: la più grande, emessa anch’essa da Circle, non supera i 225 milioni di dollari. La creazione di un token direttamente firmato dalla BCE rappresenterebbe però un atto politico forte, volto a blindare l’autonomia continentale nel settore dei pagamenti digitali.
Un euro digitale in forma privata, più vicino al modello cinese, era l’ipotesi inizialmente predominante, ma l'impatto del “Genius Act” ha rimescolato le carte e ora l’idea di un digitale euro basato su una blockchain pubblica viene ora considerata «molto più seriamente». Un approccio del genere permetterebbe a chiunque di scambiarlo liberamente, favorendo la circolazione oltre i confini europei, ma allo stesso tempo aprirebbe a interrogativi delicati sulla tracciabilità delle transazioni e sulla protezione dei dati personali.
La Cina, con il suo yuan digitale, rimane il paese più avanti nello sviluppo delle valute digitali sovrane. Anche il Regno Unito sta studiando un progetto simile con l’ipotesi di introdurre una sterlina digitale. In questo quadro globale, l’Europa non intende rimanere indietro. La BCE ha confermato al Financial Times di essere ancora in fase di valutazione, spiegando di star considerando «differenti tecnologie, sia centralizzate che decentralizzate, incluso il ricorso alle tecnologie di registro distribuito». La decisione finale, sottolinea l’istituto, non è stata ancora presa.










Cineca inaugura Pitagora, il supercomputer Lenovo per la ricerca sulla fusione nucleare
Mova Z60 Ultra Roller Complete: pulisce bene grazie anche all'IA
Renault Twingo E-Tech Electric: che prezzo!
Motorola edge 50 neo in svendita, 202€: fotocamera 50MPixel OIS, tele 3X ottico 3X OIS, tanta sostanza
Cina e Paesi Bassi verso la distensione sul caso Nexperia: riprendono le esportazioni di chip per uso civile
'Senza TSMC non ci sarebbe NVIDIA': Jensen Huang prima loda, poi pretende. E mette in guardia Musk
Fumo di sigaretta e sporco per 17 anni: da relitto tossico a gioiello da collezione, così è rinata questa 9800 GT
Resi Amazon Natale 2025: cambiano i tempi di reso per alcune categorie di prodotti
L'SSD modulare aggiornabile come un PC: l'innovazione marchiata Samsung
Intel ha denunciato un ex dipendente per furto di 18.000 file classificati 'Top Secret'
Blue Origin rinvia il secondo lancio del razzo New Glenn per problemi meteo e una nave da crociera
Nasce l'albo degli influencer 'rilevanti' in Italia: AGCOM ha aperto le iscrizioni
Il Digital Networks Act è stato rimandato: troppi aspetti ancora da chiarire
ASUS ROG ha lanciato due nuovi monitor da gaming con pannello Tandem OLED da 27 pollici
I nuovi iPhone 18 Pro potrebbero presentare un design inedito (per Apple)
Una parte dei Galaxy S26 avrà chip Exynos: la conferma arriva da Qualcomm
Amazon permetterà agli autori indipendenti di tradurre i libri con l'AI: arriva Kindle Translate









25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa pure col kyc, però scambiabile via DeFi, sarebbe comunque un pelo più toccabile, strettamente per i pagamenti.
perchè i pagamenti digitali, in euro, esistono già da mo e li usiamo tutti senza problemi
ciao ciao
perchè i pagamenti digitali, in euro, esistono già da mo e li usiamo tutti senza problemi
ciao ciao
Tutta la valuta fiat è sostanzialmente già contraffatta
Certo che si. Dipendiamo troppo da Mastercard, Visa e simili. E miliardi di euro in transazioni vanno negli USA.
Ben venga l'euro digitale, purché non sia troppo strozzato da millemila normative del menga come avviene di solito.
gestiscono qualsiasi moneta digitale, incluso l'euro
se facciamo l'euro digitale poi i pagamenti come li facciamo? Servirà sempre una piattaforma/intermediario che faccia gli scambi
così com'è già ora dove non c'è nessun omino che poi prepara sacchi di contante da portare da una banca all'altra in base alle transazioni digitali in euro che facciamo quotidianamente
de facto l'euro digitale esiste già dal 2001, che ora vogliano legarlo ad una blockchain.... boh.... complicazione inutile e per la quale prevedo disastri apocalittici (specie se lo sviluppo della parte sw viene dato in mano a certe nazioni)
semmai allora era meglio creare un nuovo circuito tutto europeo per i pagamenti digitali (in qualunque valuta fossero) che fosse alternativo e concorrenziale a Visa/MC/Amex
ciao ciao
Poi obbligatorio e senza commissioni per tutti, esattamente come il contante.
Concordo, almeno non sono schemi Ponzi come Bitcoin.
Comunque esistono alternative migliori sia come scalabilità, sia come "decentralizzazione" a Ethereum e Solana. La seconda è almeno economica dal punto di vista delle commissioni.
Quindi… 1 BTC vale 100mila fiat contraffatta di conseguenza…O non vale nulla?
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".