Intel: Pat Gelsinger sostiene il nuovo CEO Lip-Bu Tan, ma lo mette in guardia da Wall Street

L'ex CEO di Intel, Pat Gelsinger, accoglie con favore Lip-Bu Tan, ma lo mette in guardia dalle pressioni di Wall Street. Affrontare "una trasformazione quinquennale su una cadenza di 90 giorni è dura", afferma.
di Manolo De Agostini pubblicata il 26 Marzo 2025, alle 08:52 nel canale ProcessoriIntel
Dopo quasi quattro anni alla guida di Intel, Pat Gelsinger ha lasciato il timone dell'azienda a Lip-Bu Tan. In una recente intervista a CNBC, l'ex CEO ha espresso il suo pieno supporto al nuovo leader, pur mettendolo in guardia sulle difficoltà che dovrà affrontare, soprattutto per quanto riguarda le aspettative del mercato finanziario.
"Mi sono impegnato e volevo concludere la storia della rivitalizzazione di Intel e con il Consiglio di amministrazione, l'azienda e ora con la leadership di Lip-Bu, si fa davvero il tifo per loro, perché il ruolo che Intel svolge nell'industria dei semiconduttori è fondamentale e importante non solo per il settore, ma anche per gli Stati Uniti, quindi non potrei essere più favorevole che il team e Lip-Bu concludano il loro percorso".
Il rinnovamento di Intel, avviato sotto la sua guida nel 2021, puntava a rilanciare l'azienda come un colosso della produzione di semiconduttori attraverso la strategia IDM 2.0, fatta non solo di produzione dei chip vitali alla stessa Intel, ma anche per altre società - lo stesso modello di TSMC e Samsung. Tuttavia, le difficoltà economiche e le pressioni di Wall Street hanno reso il compito più arduo del previsto, portando alla sua uscita di scena nel dicembre 2024.
Uno degli ostacoli principali, secondo Gelsinger, è stato l'enorme investimento necessario per sviluppare una rete di fonderie all'avanguardia. "È un compito gravoso, e per qualsiasi azienda sostenere i requisiti finanziari della costruzione di una rete di fabbriche di tecnologia di nuova generazione è molto pesante in termini di rendimenti di capitale richiesti e degli investimenti necessari per realizzarlo", ha spiegato.
Le difficoltà si sono amplificate con il declino del core business di Intel, e questo ha portato al ricorso a capitali esterni per sostenere la strategia. A complicare ulteriormente la situazione è stata la visione a breve termine di Wall Street, che secondo Gelsinger è incompatibile con una trasformazione industriale così profonda.
Gelsinger ha sottolineato quanto sia difficile per un'azienda pubblica bilanciare una strategia a lungo termine con le scadenze trimestrali imposte dagli investitori. "Essere CEO di un'azienda pubblica in trasformazione è davvero uno dei lavori più difficili disponibili, perché stai cercando di realizzare una trasformazione di oltre cinque anni su un orizzonte di 90 giorni, con aspettative finanziarie pesanti - è dura", ha aggiunto.
Ciononostante, Gelsinger si è detto ottimista riguardo al futuro di Intel e ha ribadito la sua fiducia nella strategia IDM 2.0. Ora tocca a Lip-Bu Tan raccogliere il testimone e sapremo qualcosa di più sulle sue intenzioni durante il keynote di apertura della conferenza Intel Vision 2025 il 31 marzo a Las Vegas.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIntel ha bisogno di grossi cambiamenti,Gelsinger aveva visto giusto solo che gli investitori vogliono soldi e non subìto,per ieri (è un modo di dire qui in veneto in certe aziende,quando ti serve la roba?Per ieri! Per enfatizzare l'urgenza)
Tempo fa Micheal Dell penso di togliere la sua azienda dalla borsa appunto perché altrimenti gli investitori non gli avrebbero permesso di fare cambiamenti per migliorare l'azienda.
Che bello eh?
e che non annunci domani la solita fab con il solito processo produttivo con nome diverso dalla nanometria che risulta più costoso e meno performante che fare da tsmc
Pessima traduzione di "Public Company" che significa "Azienda quotata in Borsa"
public company si dovrebbe tradurre con società ad azionariato diffuso
È una battuta, vero?
O, più semplicemente, in S.p.A quotata in borsa...
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