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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Il tabù del merito
www.corriere.it
Il tabù del merito Se è vero che il sistema educativo di un Paese è per gran parte il risultato di ciò che sono i suoi insegnanti, la ricerca Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) di cui ha parlato questo giornale (19 novembre) e che fotografa un corpo docente sempre più stanco e demotivato, dovrebbe farci riflettere. Tanto più che il fenomeno, se è europeo, appare però particolarmente accentuato nel caso dell'Italia come stanno a testimoniare due non invidiabili primati del nostro Paese: la esorbitante femminilizzazione degli insegnanti (oltre il 90%) e la loro età sempre più alta. A ciò va aggiunto che l'immagine sociale dei nostri docenti si è deteriorata anche perché essa appare sempre più esemplificata sulla figura, tipicamente italiana, del precario «storico», sulle pluriennali sofferenze, privazioni, fatiche di chi non ha ancora trovato un posto fisso in un sistema dell'istruzione che da decenni, con tutti i governi, ha accettato per la scuola ciò che nessuna persona di senno accetterebbe, poniamo, per la sanità: che si possa lavorare per anni senza una appropriata, preventiva verifica delle capacità. E' in relazione a questo, alla crisi collettiva di identità del mondo della scuola, che avrebbe meritato una maggiore attenzione il disegno di legge della maggioranza, ora all'esame della Camera, che vuole introdurre nella scuola una carriera basata sul merito e strutturata su tre livelli (insegnante tirocinante, ordinario, esperto). Ogni volta che si torna a parlare del disagio che circola tra i nostri docenti, infatti, da parte sindacale ci si limita a rammentare i loro non elevati stipendi. Ma, benché l'aspetto salariale abbia certo un peso rilevantissimo, è difficile pensare che l'assenza di motivazioni, l'incertezza di status, lo scarso credito sociale di cui soffrono gli insegnanti italiani non abbia anche a che fare con l'appiattimento di una carriera basata sull'anzianità, nella quale il criterio delle valutazioni per merito sembra addirittura bandito: fatto davvero paradossale per chi tutti giorni un tale tipo di valutazione si suppone invece la applichi ai suoi alunni. Un tale stato di cose, come è evidente, finisce col penalizzare proprio gli insegnanti migliori, che si vedono trattati come i colleghi meno preparati o che meno si impegnano (non vi sono statistiche, ma che ne esistano e che non siano pochi lo certifica l'esperienza delle famiglie italiane che hanno figli in età scolare). Il fatto è che forse in nessun altro segmento della società italiana come nel nostro sistema di istruzione ha messo radici tanto profonde l'idea che il merito sia un disvalore, qualcosa che - distinguendo tra gli insegnanti secondo le loro esperienze, le loro capacità, il loro impegno nel lavoro - per ciò stesso li discriminerebbe. Si ignora così che esso rappresenta uno dei principi basilari della democrazia fin dal 1789 (il merito invece della nascita). Ma il tabù del merito si è affermato nella scuola italiana ormai da decenni, man mano che i vecchi insegnanti ancora in un modo o nell'altro «gentiliani» venivano sostituiti dalle nuove leve di giovani docenti formatisi nel clima della contestazione studentesca, e appunto permeati (non tutti certo, ma una buona parte sì) da un falso egualitarismo che equiparava la selezione in base al merito alla discriminazione classista. Che di falso egualitarismo si trattasse lo hanno sostenuto più volte anche vari esponenti Ds, che hanno rivendicato l'assoluta necessità per il nostro Paese di invertire la rotta tornando appunto alla meritocrazia. Così facendo, una parte della sinistra, quella riformista e «liberal», si candidava a svolgere una battaglia culturale tanto più decisiva per il peso della sinistra stessa nel determinare gli orientamenti culturali del Paese. Senonché, nella scorsa legislatura, il proposito del governo di centrosinistra di attribuire una parte degli aumenti al corpo insegnante sulla base del merito, ciò che avrebbe potuto costituire un primo segnale di novità, venne precipitosamente abbandonato dinanzi alla levata di scudi dei sindacati della scuola e di una parte degli insegnanti. E la meritocrazia tornò ad essere un argomento da affrontare tutt'al più in qualche convegno: il che rende assai arduo invertire il pregiudizio «meritofobico» che sembra dominare nella scuola e, più in generale, nella società italiana. |
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#2 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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Per la questione "GLI ITALIANI TUTTI E IL MERITO"
Quando uno è onesto in coscienza non ha bisogno del MERITO per vivere. Certo sono poche le persone così, ma appunto compito dell'istruzione, a mio avviso, è creare persone che non ragionino meritocramente, cioè come automi a funzione di rinforzo. La funzione di rinforzo è quella particolare funzione per cui se fai una cosa nel modo in cui se lo aspetta chi ti dice di farla allora vieni premiato (valore di rinforzo ALTO o positivo). Insomma come gli animali ammaestrati del circo. Vedete voi.....il merito è una medicina pericolosa, PUO' (non per forza sempre) creare dipendenza e intossicazione (bambino che è bravo a scuola SOLO perchè "si deve essere bravi a scuola") Sì è vero, detto così è molto lapidario, ma ha il suo senso Jumpermax, devo spiegare meglio o si capisce il mio parere? Ultima modifica di lowenz : 27-11-2004 alle 13:40. |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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#4 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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Re: Il tabù del merito
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#5 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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#6 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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#8 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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No, dai, prometto che OGGI non faccio il sofista rompiballe universale, devo giocare ad HL2 e decidere per l'acquisto di una 9800pro. [/OT] Dici che la 9800pro me la MERITO? (vedi topic |
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 1999
Città: Misano Adriatico
Messaggi: 446
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Stai scherzando vero? Ti ricordo solo che il "merito" ossia l'attitudine naturale o cercata con impegno a fare qualcosa più di un altro è alla base dell'evoluzione stessa. Poi ognuno è libero di bearsi nelle puttanate sessantottine. |
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2002
Città: Patrie dal Friûl
Messaggi: 3779
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John Donuts |
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 1999
Messaggi: 103
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di che merito stai parlando? non è alla base della società occidentale odierna e pensi che sia alla base dell'evoluzione? di che evoluzione? credo che la parola merito in qualsiasi testo riguardante l'evoluzionismo sia solo prima della prefazione, in quelle poche righe dove si ringrazia la moglie o l'amico qualcuno ha provato ad inserire il concetto di merito nella sociobiologia, ma sono vecchi retaggi del nazismo, dove per dimostrare la superiorità della razza ci si appoggiava a teorie pseudoscientifiche, buone per qualche fanatico (es Mengele era un genetista) nel concetto di evoluzione non esiste determinismo, quindi merito, quindi Dio; se vogliamo invece sostituire il darwinismo con il creazionismo, tanto in voga presso i settori più radicalreazionari texani, allora possiamo pure inserire il concetto di merito; ma a questo punto anche quello di superiorità della razza
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"La nave dello spettacolo viaggia solo a pieno carico: abbandonarla è il solo modo praticabile per farla marcire". |
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 1999
Città: Misano Adriatico
Messaggi: 446
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Forse mi sono espresso male.
Per merito intendevo dire comunque il fare qualcosa in più degli altri, differenziandosi, vuoi per necessità fisiologiche,( un animale che prova a cacciare una preda in modo diverso usando magari una piccola differenza biologica datagli dalle mutazioni genetiche naturali), vuoi, dal punto di vista umano, per essere meglio di un altro. Per migliorare insomma. Va meglio così? Io comunque resto Darwinista. |
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 1999
Messaggi: 103
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ok,
chiarito che l'evoluzione non c'entra niente, ritorniamo al punto del primo post, che riguarda il concetto di meritocrazia all'interno della scuola. Il proposito è appunto meritevole (merito per il quale l'attuale ministro pensa per meritocrazia di rimanere al suo posto), ma ci si trova come sempre ad una politica degli annunci, per cui basta annunciare una cosa perchè la si consideri realizzata...poi in realtà ci si muove in direzione opposta. Se vogliamo commentare l'annuncio, bene, mi fa piacere che dalla nuova riforma nella scuola siedano i professori più preparati e che così le nuove classi dirigenti abbiano più conoscenze ed opportunità.... prendiamo però in mano una legge, quella sui corsi abilitanti, legge n. 143/04 un lettore segnala: "Partiranno presto i corsi abilitanti secondo la legge 143/04 che daranno la possibilità agli insegnanti precari con almeno 360 giorni di insegnamento e che siano sprovvisti di abilitazione di ottenere lo specifico titolo di insegnamento. Perché questi corsi abilitanti? Perché rivolti solo agli insegnanti sprovvisti di abilitazione e non rivolti a tutti i docenti che vogliano conseguire un’ulteriore abilitazione?" questo significa che, a migliaia di precari viene data la possibilità di ottenere l'abilitazione per il proprio specifico titolo di insegnamento; questo era possibile precedentemente con un corso di 2 anni, mentre adesso lo si potrà ottenere con qualcosa di più breve, per smaltire le code di precari, e questo inevitabilmente porterà ad avere dei corsi di abilitazione qualitativamente inferiori, a discapito ovviamente della professionalità....ed il discorso della meritocrazia va a farsi fottere... quindi è facile ottenere gli editoriali in prima pagina con la politica degli annunci, ma poi in realtà all'interno del parlamento si lavora in direzione opposta, il più delle volte per interessi personali, il rimanente per non conoscenza del settore; se si applicasse difatti il concetto di meritocrazia all'interno del governo, molti ministri dovrebbero ritornarsene a casa, basterebbe citare questo esempio emblematico si può leggere un esauriente commento a http://www.meridianoscuola.it/module...ticle&sid=6075
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"La nave dello spettacolo viaggia solo a pieno carico: abbandonarla è il solo modo praticabile per farla marcire". |
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#14 | |||
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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Non farmi passare per quello che si vanta della sua grande cultura (qualcuno ci ha già provato), ho solo espresso il mio ragionevole parere che si basa sul fatto che c'è purtroppo chi di merito vive, tante persone che vivono solo per sentirsi dire "SEI BRAVO, SEI MIGLIORE DI ALTRI", nel lavoro o anche altrove, e non capiscono che la crescita (nel senso di meriti) della società è più importante della propria. Quote:
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Ultima modifica di lowenz : 27-11-2004 alle 20:10. |
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#15 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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Cmq, per chiarire, colui (specie) che si evolve è privo di quella coscienza di modifica di sè che invece ha chi si migliora.
L'evoluzione NON E' un processo che implica la consapevolezza di essere effettuato. (Jumper ragionaci su Ultima modifica di lowenz : 27-11-2004 alle 20:18. |
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#16 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
Messaggi: 240
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diro' una cosa politicamente poco corretta....
nel articolo di Samu si legge che oltre il 90% degli insegnanti sono donne...aghhhhhhhhh
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"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile" |
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#17 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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La questione riguarda proprio la funzione di rinforzo che aveva citato lowenz che si applica alle reti neurali per l'apprendimento... se il feedback è positivo il comportamento verrà "privilegiato" nelle scelte future e viceversa. Volendo restare nella metafora evolutiva si può parlare di funzione fitness che stabilisce quanto un elemento del sistema soddisfi i requisiti. Ora la scelta della funzione fitness è indispensabile per il funzionamento del sistema: mi sembra perfettamete logico che una funzione meritocratica possa egregiamente svolgere il suo lavoro. Sono fortemente contrario al concetto di istruzione massificata di questi ultimi decenni: un titolo di studio non è uno status symbol ma uno strumento: non tutti sono idonei ad usare gli stessi strumenti, così come non tutti riusciamo a correre i 100 metri in 12 secondi non tutti siamo portati per lo studio, o meglio per un certo genere di studio. A questo dovrebbe servire la scuola non a dare un pezzo di carta a tutti, che finisce con avere lo stesso valore della carta straccia. |
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#18 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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Cmq, per chiarire, la ricerca consapevole del miglioramento non sempre ottiene migliori risultati di una evoluzione spontanea di un sitema. Siamo molto più intelligenti dei batteri ma la guerra degli antibiotici non l'abbiamo certo vinta... anzi. |
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#19 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 1999
Messaggi: 103
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"La nave dello spettacolo viaggia solo a pieno carico: abbandonarla è il solo modo praticabile per farla marcire". |
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#20 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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ehilà jumper, vedi che ci si capisce
Cmq che una funzione meritocratica svolga bene il lavoro.....è verissimo in un sistema.....che non preveda la minima solidarietà Anche se a volte parlo come un sistemista non voglio certo una nuova selettiva matrix Cmq il problema inerente alla massificazione è sicuramente reale. Ultima modifica di lowenz : 27-11-2004 alle 22:08. |
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