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iPhone 17 Pro: più di uno smartphone. È uno studio di produzione in formato tascabile
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C'è tanta sostanza nel nuovo smartphone della Mela dedicato ai creator digitali. Nuovo telaio in alluminio, sistema di raffreddamento vapor chamber e tre fotocamere da 48 megapixel: non è un semplice smartphone, ma uno studio di produzione digitale on-the-go
Intel Panther Lake: i processori per i notebook del 2026
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Panther Lake è il nome in codice della prossima generazione di processori Intel Core Ultra, che vedremo al debutto da inizio 2026 nei notebook e nei sistemi desktop più compatti. Nuovi core, nuove GPU e soprattutto una struttura a tile che vede per la prima volta l'utilizzo della tecnologia produttiva Intel 18A: tanta potenza in più, ma senza perdere in efficienza
Intel Xeon 6+: è tempo di Clearwater Forest
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Intel ha annunciato la prossima generazione di processori Xeon dotati di E-Core, quelli per la massima efficienza energetica e densità di elaborazione. Grazie al processo produttivo Intel 18A, i core passano a un massimo di 288 per ogni socket, con aumento della potenza di calcolo e dell'efficienza complessiva.
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Old 06-05-2010, 18:50   #1
Lorekon
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Gli USA come la Grecia

prendo spunto da questo articolo su Ilgiornale (ANATEMA! )

Usa peggio della Grecia, ma fanno il doppiogioco
di Marcello Foa

Atene affonda perché ha un deficit pubblico di circa il 12%, che i mercati giudicano insostenibile. Ma un altro Paese sta in condizioni altrettanto gravi ed è molto più grande della Grecia, dunque potenzialmente molto più destabilizzante: gli Stati Uniti d’America. Sìssignori. Tutti sembrano essersene dimenticati, ma Washington registrerà quest’anno un deficit pari al 12% del Pil, il debito pubblico salirà oltre l’80% ed è destinato a toccare il 100% nel 2012. Numeri da brivido, con un problema. Anzi, due. Gli americani non risparmiano abbastanza, dunque, contrariamente a noi italiani, non sono in grado di finanziare da soli gli acquisti di Buoni del Tesoro: pertanto, oltre la metà del debito pubblico è finanziato da stranieri.
Il secondo problema è che l’America è gravata anche da un enorme debito privato, che, sommato a quello pubblico, raggiunge il 300% del Pil. Un abisso.
Conti alla mano, gli Usa, finanziariamente, sono messi peggio dell’Unione europea. Pechino, che è il maggiore acquirente di Buoni del Tesoro Usa, se n’è accorta e ha deciso di ridurre gradualmente la propria esposizione. Da qualche mese i cinesi comprano meno T-bons nella persuasione che il buco Usa sia insostenibile nel lungo periodo; preferiscono l’euro e, soprattutto, l’oro.
Voi direte: e tutto questo che cosa c’entra con la Grecia? C’entra, eccome. Il disimpegno cinese spaventa gli Usa, che devono assolutamente trovare altri acquirenti. Impresa vana, fino a pochi mesi fa. I lettori più attenti ricorderanno che molte banche pronosticavano l’euro a 1,50 o addirittura 1,60.
Ma poi è esplosa la bolla di Atene. Com’è giusto. Quando uno Stato falsifica i conti viene punito dai mercati. A suscitare giustificate perplessità è la drammatizzazione della crisi; è il tentativo di estendere il contagio al Portogallo e alla Spagna, sulla base non di fatti accertati, ma di voci, ipotesi, stime, scanditi dagli annunci di Moody’s, Standard & Poor’s, Fitch, ovvero dalle agenzie di rating che nel 2006 davano triple A ai bonds basati sui mutui subprime.
Tre agenzie che non dovrebbero nemmeno esistere, tanto sono screditate; eppure sono proprio loro, con straordinario tempismo, ad indicare la strada agli speculatori. Che senso ha annunciare, nelle fasi cruciali della crisi greca, che il Portogallo potrebbe subire un lieve downgrading? Perché aggiungere un meno al debito spagnolo in assenza di nuovi elementi? Strane agenzie. Distratte con Lehman, Citigroup, Enron, inflessibili ed esasperanti con Atene, Madrid, Lisbona. Il doppiopesismo impera.
Mi chiedo: che rapporti intrattengono con gli hedge funds? E con la Federal Reserve di Bernanke? E con il Tesoro dell’ammanigliato Geithner? Perché Obama non le ha ancora riformate? Perché l’Europa non crea una propria autorità di controllo?
Gli unici incontestabili giudici sulla qualità del debito continuano a essere tre società inaffidabili. Detengono un potere enorme, ingiustificato. Agiscono in una zona grigia, senza contrappesi, senza concorrenza. E in queste ore contribuiscono in modo decisivo a indebolire l’euro, moltiplicare i dubbi sulla sua tenuta, e dunque rivalutare miracolosamente l’indebitatissima America. Di fronte a un’Europa che potrebbe esplodere, molti investitori sono indotti a pensare che tutto sommato siano meglio i Treasury bonds Usa. Un’operazione raffinata che sfrutta la forza dirompente della speculazione e la psicologia dei mercati. Con un obiettivo: sfiancare l’euro per salvare il dollaro.



devo dire che sono d'accordo al 101 % con il giornalista, anzi mi pare quasi che sia stranoil contrario, ovvero che ci sia qualcuno che non si accorga o non voglia vedere l'ovvio, cioè che la situazione è quella descritta nell'articolo.
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"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler)
"Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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Old 06-05-2010, 18:58   #2
das
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Le tre agenzie di rating hanno dimostrato di essere inaffidabili proprio quando abbiamo visto società AAA fallire miseramente o peggio avere i conti maldestramente truccati.

Nonostante questo i mercati gli riconoscono credibilità e nessuno può farci niente.
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Old 06-05-2010, 19:01   #3
fuocoz
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Bellissimo articolo.

Prima si parte mettendo sullo stesso piano la più grande potenza economica e l'ultima, poi si condisce con un pò di sano complottismo che è tanto vero quanto impossibile da dimostrare.

Un'economista farebbe questa faccia --->
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Old 06-05-2010, 19:06   #4
Lorekon
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i feddi numeri però quelli sono.

non descriveranno la complessità della situazione, ma evidenziano una bella contraddizione.
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Old 06-05-2010, 19:11   #5
fuocoz
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i feddi numeri però quelli sono.

non descriveranno la complessità della situazione, ma evidenziano una bella contraddizione.
Sono 50 anni che gli usa fanno il bello e il cattivo tempo nell'economia mondiale, sono 50 anni di contraddizioni...
Anzi, per assurdo questi sono metodi meno invasivi di quelli che utilizzavano negli anni 70
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Old 06-05-2010, 19:47   #6
killercode
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Usa peggio della Grecia, ma fanno il doppiogioco
di Marcello Foa

Atene affonda perché ha un deficit pubblico di circa il 12%, che i mercati giudicano insostenibile. Ma un altro Paese sta in condizioni altrettanto gravi ed è molto più grande della Grecia, dunque potenzialmente molto più destabilizzante: gli Stati Uniti d’America. Sìssignori. Tutti sembrano essersene dimenticati, ma Washington registrerà quest’anno un deficit pari al 12% del Pil, il debito pubblico salirà oltre l’80% ed è destinato a toccare il 100% nel 2012. Numeri da brivido, con un problema. Anzi, due. Gli americani non risparmiano abbastanza, dunque, contrariamente a noi italiani, non sono in grado di finanziare da soli gli acquisti di Buoni del Tesoro: pertanto, oltre la metà del debito pubblico è finanziato da stranieri.
Il secondo problema è che l’America è gravata anche da un enorme debito privato, che, sommato a quello pubblico, raggiunge il 300% del Pil. Un abisso.
Conti alla mano, gli Usa, finanziariamente, sono messi peggio dell’Unione europea. Pechino, che è il maggiore acquirente di Buoni del Tesoro Usa, se n’è accorta e ha deciso di ridurre gradualmente la propria esposizione. Da qualche mese i cinesi comprano meno T-bons nella persuasione che il buco Usa sia insostenibile nel lungo periodo; preferiscono l’euro e, soprattutto, l’oro.
Voi direte: e tutto questo che cosa c’entra con la Grecia? C’entra, eccome. Il disimpegno cinese spaventa gli Usa, che devono assolutamente trovare altri acquirenti. Impresa vana, fino a pochi mesi fa. I lettori più attenti ricorderanno che molte banche pronosticavano l’euro a 1,50 o addirittura 1,60.
Ma poi è esplosa la bolla di Atene. Com’è giusto. Quando uno Stato falsifica i conti viene punito dai mercati. A suscitare giustificate perplessità è la drammatizzazione della crisi; è il tentativo di estendere il contagio al Portogallo e alla Spagna, sulla base non di fatti accertati, ma di voci, ipotesi, stime, scanditi dagli annunci di Moody’s, Standard & Poor’s, Fitch, ovvero dalle agenzie di rating che nel 2006 davano triple A ai bonds basati sui mutui subprime.
Tre agenzie che non dovrebbero nemmeno esistere, tanto sono screditate; eppure sono proprio loro, con straordinario tempismo, ad indicare la strada agli speculatori. Che senso ha annunciare, nelle fasi cruciali della crisi greca, che il Portogallo potrebbe subire un lieve downgrading? Perché aggiungere un meno al debito spagnolo in assenza di nuovi elementi? Strane agenzie. Distratte con Lehman, Citigroup, Enron, inflessibili ed esasperanti con Atene, Madrid, Lisbona. Il doppiopesismo impera.
Mi chiedo: che rapporti intrattengono con gli hedge funds? E con la Federal Reserve di Bernanke? E con il Tesoro dell’ammanigliato Geithner? Perché Obama non le ha ancora riformate? Perché l’Europa non crea una propria autorità di controllo?
Gli unici incontestabili giudici sulla qualità del debito continuano a essere tre società inaffidabili. Detengono un potere enorme, ingiustificato. Agiscono in una zona grigia, senza contrappesi, senza concorrenza. E in queste ore contribuiscono in modo decisivo a indebolire l’euro, moltiplicare i dubbi sulla sua tenuta, e dunque rivalutare miracolosamente l’indebitatissima America. Di fronte a un’Europa che potrebbe esplodere, molti investitori sono indotti a pensare che tutto sommato siano meglio i Treasury bonds Usa. Un’operazione raffinata che sfrutta la forza dirompente della speculazione e la psicologia dei mercati. Con un obiettivo: sfiancare l’euro per salvare il dollaro.



devo dire che sono d'accordo al 101 % con il giornalista, anzi mi pare quasi che sia stranoil contrario, ovvero che ci sia qualcuno che non si accorga o non voglia vedere l'ovvio, cioè che la situazione è quella descritta nell'articolo.
Abbiamo bisogno di una agenzia europea di rating, è l'unico modo per soffocare le voci faziose da wall street
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Old 06-05-2010, 19:47   #7
frankytop
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Trichet punta il dito contro le agenzie di rating. Bce in stand by sui bond

Il consiglio direttivo della Banca centrale europea «non ha discusso nulla» in merito a eventuali insolvenze sul debito pubblico di paesi dell'area euro, né tantomeno di eventuali «procedure di insolvenza».

Lo ha chiarito il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet durante la conferenza stampa a termine del Consiglio direttivo che ha deciso di mantenere i tassi d'interesse dell'eurozona stabili all'1 per cento. Non sarebbe stata oggetto di discussione neppure l'opzione acquisto di bond governativi. Nessuna decisione presa, insomma, almeno «fino a questo punto». Anche se Trichet non ha escluso che in futuro le cose possano cambiare. In molti si aspettano che prima o poi la Bce potrebbe abbandonare la posizione fin qui tenuta. I mercati hanno reagito con un leggero calo degli indici e un minimo rialzo del rendimento del Bund decennale .

Trichet ha poi aggiunto che nella decisione di esentare la Grecia dai requisiti minimi di rating sui collaterali da usare per avere prestiti dalla Bce, decisione presa «a larga maggioranza», quindi non in maniera unanime, l'istituto di Francoforte ha preso in considerazione il «molto ambizioso» programma triennale di austerità. A proposito dell'atteggiamento aggressivo del mercato nei confronti del debito del Portogallo, Atene e Lisbona «non sono nella stessa situazione, e questo lo potete vedere nelle cifre». Il Portogallo è tra i paesi dell'area euro che devono risanare i conti pubblici, ma «il Portogallo non è la Grecia», ha ripetuto.

Quanto all'ipotesi che i paesi più inguaiati dallo squilibrio dei conti possano uscire dall'euro, «nessuno nel Consiglio direttivo pensa che si stia meglio fuori dalla zona euro - ha osservato Trichet - anzi c'è la consapevolezza che appartenere all'eurozona apporta tutta una serie di enormi vantaggi».

Sotto il profilo macroeconomico l'area euro, ha detto il presidente della Bce, resta orientata a una moderata ripresa economica, che si profila però discontinua e sottoposta a «elevata incertezza». I tassi sono il principale strumento di contrasto all'inflazione, che secondo la Bce continuerà a segnare valori a sua volta «moderati» nei mesi a venire. Per questo, ai livelli attuali, minimo storico dalla nascita dell'euro, i tassi di interesse restano «appropriati», ha aggiunto Trichet.

Da mesi la parola «appropriati» riferita ai tassi di interesse viene vista dagli analisti come un segnale della Bce sull'orientamento a non modificarli nel breve termine. «Le pressioni inflazionistiche nel medio termine restano contenute, come suggerisce la debole crescita monetaria e del credito». Trichet si aspetta che la «stabilità dei prezzi sarà mantenuta a medio termine».

Peraltro tra i fattori di rischio che gravano sulla crescita «permangono timori sulle rinnovate tensioni di mercato in alcuni segmenti» ha affermato Trichet. In ogni caso il bilancio dei rischi, positivi e negativi, sulle prospettive dell'economia dell'area resta «bilanciato», ha aggiunto Trichet, sebbene in un contesto di «elevata incertezza».

Il numero uno dell'Eurotower ha espresso anche velate critiche alle agenzie di rating, che in questa fase hanno esasperato con i loro giudizi il sentiment del mercato gettanto benzina sul fuoco della speculazione. La questione delle agenzie - ha spiegato Trichet - e dei loro potenziali conflitti di interessi è una questione «globale» che «richiede risposte globali», non solo dell'area euro. «Abbiamo una analisi molto profonda a livello globale - ha spiegato - sulla questione se ci siano o meno fattori di procliclità nelle agenzie di rating», ovvero una loro tendenza ad accentuare le situazioni di tensione, «o conflitti di interesse».

La questione «viene discussa nel G-20 e nel Financial Stability Board, è un lavoro in corso d'opera. Il problema non è solo nostro ma globale e servono risposte globali», ha proseguito. Quella delle agenzie di rating «è una delle aree in cui si possono intravedere elementi di prociclicità, ci lavoriamo i Europa e a livello globale, ma non voglio - ha concluso Trichet - pregiudicare le discussioni». Sull'argomento sono intervenuti anche Angela Merkel e Nicholas Sarkozy in una lettera al presidente permanente della Ue, Van Rompuy, e a quello della Commissione Ue, Barroso. (a cura di Alberto Annicchiarico)

Il Sole 24 Ore
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Old 06-05-2010, 19:54   #8
das
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Abbiamo bisogno di una agenzia europea di rating, è l'unico modo per soffocare le voci faziose da wall street
Occorre anche che i mercati internazionali se ne fidino, mica è così automatico.
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Old 06-05-2010, 19:56   #9
ConteZero
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Tutto quello che sale deve anche ridiscendere.

Gli USA stanno facendo carte false per non cascare, ma non possono andare avanti all'infinito.
A breve la situazione tornerà ad essere quella di qualche tempo addietro, e questa volta non ci saranno prestiti ponte.
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Old 06-05-2010, 20:00   #10
NexusMM
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A breve la situazione tornerà ad essere quella di qualche tempo addietro, e questa volta non ci saranno prestiti ponte.
Così la Cina potrà terminare la scalata e comprarsi il resto degli Stati Uniti...

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L'Italia berlusconiana è la peggiore delle Italie che ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, del 25 luglio, dell'8 settembre, e anche l'Italia di p.le Loreto. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo. (Indro Montanelli)
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Old 06-05-2010, 20:02   #11
ConteZero
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Bell'affare che hanno fatto... gli Stati Uniti sono l'ombra di sé stessi... in pratica è un contenitore pieno di poveracci e società che campano denunciandosi l'un l'altra a catena.
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Old 06-05-2010, 20:10   #12
killercode
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Occorre anche che i mercati internazionali se ne fidino, mica è così automatico.
ovvio, ma quella è la parte meno difficile, con tutte le cazzate fatte dai tre d'oltreoceano, metà del lavoro è fatto
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Old 06-05-2010, 20:15   #13
paulus69
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nel frattempo la borsa crolla dell'8...
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"ne bis in idem";il ricordare il mio vissuto non mi affrancherà dal commettere sbagli....ma certamente mi impedirà di commetterne gli stessi....
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Old 06-05-2010, 20:21   #14
painofsalvation
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ma viste le ondate speculative, sti dementi dell'ue, e dei singoli stati membri cosa aspettano a congelare le borse ad oltranza?
la germania tentenna sugli aiuti alla grecia e la borsa crolla.
la germania, che a quanto pare conta piu' del resto dell'ue, concede gli aiuti, e la borsa crolla.
ma allora chiudetela sta borsa che non serve ad una fava...
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Old 06-05-2010, 20:24   #15
ConteZero
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Dow Jones e Nasdaq segnano fino a -8%.

Mi sà che è la volta buona che gli USA rinunciano agli F-22.
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Old 06-05-2010, 20:30   #16
dave4mame
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Le tre agenzie di rating hanno dimostrato di essere inaffidabili proprio quando abbiamo visto società AAA fallire miseramente o peggio avere i conti maldestramente truccati.

Nonostante questo i mercati gli riconoscono credibilità e nessuno può farci niente.
il mercato se ne impipa.
prova ne è il valore del cds dell'irlanda, più alto di quello italiano nonostante i rating attribuiti dalle agenzie.
dave4mame è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-05-2010, 21:30   #17
.marco.
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Dow Jones e Nasdaq segnano fino a -8%.

Mi sà che è la volta buona che gli USA rinunciano agli F-22.
La borsa di Wall Street ha ampliato le sue perdite sull'onda delle preoccupazioni per la crisi finanziaria in Grecia. L'indice Dow Jones e' arrivato a perdere fino a oltre il 9% mettendo a punto la perdita piu' forte in un solo giorno dal 29 settembre del 2008. L'indice ha successivamente recuperato fino a una perdita piu' contenuta del 3,13%. .

06 maggio 2010

Il crollo del Dow Jones di quasi 100 punti nominali sotto i 10mila punti, il piu' forte dal 2008, sarebbe stato provocato da un 'refuso' di un trader nell'ordine di vendita. Lo spiega la Cnbc secondo cui l'operatore distratto avrebbe digitato una 'b' di billion al posto di una 'm' di million mandando in tilt il sistema ma, soprattutto, facendo scattare il panico sui mercati di tutto il mondo. .

06 maggio 2010

http://www.repubblica.it/ultimora/ec...taglio/3773113
.marco. è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 06-05-2010, 21:34   #18
ConteZero
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Il 3.13% non è 1/1000 dell'8%.
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Old 06-05-2010, 21:44   #19
vinkor
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il pericolo non è la Grecia ed il Portogallo ma gli USA ed il Giappone!

a ragionar bene ha ragione l'articolo pubblicato dal Giornale
gli USA vivono ancora decentemente grazie al dollaro, moneta di riserva internazionale
ma questa posizione di rendita stava per venir soffiata dall'euro
cosa fare per impedire questo danno per loro catastrofico?
pompare sulle vicende VERE della Grecia, ma mooooolto relative per l'Europa e per l'euro in quanto l'economia greca è ben poca cosa
poi usando a dovere le agenzie di rating si riesce a combinare il tutto
queste agenzie così credibili che davano il massimo del rating a Lehman Brothers, Parmalat, ecc... prima del fallimento
l'Europa purtroppo è incapace di difendersi e di rispondere a tono anche se oggi Trichet, Banca d'Italia, Merkel e Sarkozy c'hanno provato

ma chi la fa se l'aspetti

grazie ad un errore di qualche trader, Wall Street è crollata di 1.000 punti in un quarto d'ora
poi si è ripresa

ma forse questo incidente servirà ad aprire gli occhi al mondo e a capire che se c'è un pericolo di uno stato e di una moneta

quello è gli Stati Uniti d'America ed il dollaro

i cui debiti sono paragonabili alla Grecia, ma il cui peso è 80 volte superiore e capace di creare uno sconquasso planetario

e poi non dimentichiamoci del Giappone, seconda potenza mondiale
che ha un debito addirittura doppio

invece tutti a prendersela con la povera Grecia

Ultima modifica di vinkor : 06-05-2010 alle 21:49.
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Old 06-05-2010, 22:10   #20
vinkor
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aggiungo

è incredibile che la NYSE prima borsa mondiale possa subire un calo storico di 1.000 punti per l'errore di digitazione di un trader
mettere in vendita 1 miliardo o 1 milione di azioni non è la stessa cosa
ma una banchetta italiana ti chiederebbe anche due volte prima dell'esecuzione
SEI SICURO DI QUELLO CHE STAI ORDINANDO?

questa purtroppo è la misura di un paese che ha prodotto la crisi finaziaria attuale attraverso un libero, indiscriminato e irresponsabile comportamento delle sue banche e finanziarie solo per dare bonus da favola ai suoi dipendenti

e purtroppo il fattaccio si sta ripetendo
Obama sta cercando di porvi rimedio e la condanna recente della SEC a Goldman Sachs è un buon segnale

ma i poteri forti di questi signori cui dobbiamo la crisi che stiamo vivendo faranno di tutto per poter continuare a speculare indisturbati e a creare altri disastri
vinkor è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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