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I segreti dell'evasione fiscale
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I segreti dell'evasione fiscale
di Mario Seminerio, 29 Ottobre 2008 permalink stampa
Giorni addietro, l'Unità ha segnalato uno studio di Contribuenti.it, sito della Associazione Italiana Contribuenti, secondo il quale a ottobre l'evasione fiscale nel nostro paese sarebbe aumentata del 6 per cento. Incuriositi, siamo andati sul sito dell'associazione, ed abbiamo trovato solo un comunicato stampa del 25 ottobre, che recita:
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A ottobre l'indice di fiducia dei contribuenti italiani scende a quota 17,96, ed aumenta ulteriormente l'evasione fiscale del 6,14%. Lo rileva Contribuenti.it, l'Associazione Contribuenti Italiani, che con lo Sportello del Contribuente monitora costantemente la fiducia dei contribuenti nei confronti dell'amministrazione finanziaria.
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La sintassi è piuttosto impervia, il minimo che si possa dire è che la punteggiatura appare perfettibile ("aumenta ulteriormente l'evasione fiscale del 6,14 per cento"). Ma questo è più o meno veniale. Cercando nel sito non si rinviene traccia della metodologia seguita per ottenere un risultato così preciso. Sei virgola quattordici per cento. Forse era tredici periodico, e qualche sciatto collaboratore ha arrotondato.
Sempre più curiosi, abbiamo quindi utilizzato il contact form di Contribuenti.it, che si intitola "Scrivi al direttore di Contribuenti.it". E abbiamo scritto:
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Egregio direttore,
ho letto il vostro comunicato stampa del 25 ottobre, che recita: “A ottobre l'indice di fiducia dei contribuenti italiani scende a quota 17,96, ed aumenta ulteriormente l'evasione fiscale del 6,14%”Il comunicato è stato anche rilanciato da l'Unità. Ora, per deformazione professionale, ogni volta che leggo di una tesi, e di numeri a corredo della medesima, per riflesso condizionato vado a cercare la metodologia che tali numeri ha prodotto. Mi colpisce ed incuriosisce molto capire come la vostra associazione è riuscita a misurare l'aumento di “evasione fiscale”, cifrandola addirittura al secondo decimale. E questo malgrado da alcuni
decenni in questo paese decine di studi e ricerche si siano invariabilmente scontrati con le enormi difficoltà di quantificare l'evasione. Lei può quindi immaginare il mio stupore e la mia speranza di poter finalmente leggere i dati definitivi su questo pernicioso fenomeno. Sfortunatamente, di tale metodologia non sono riuscito a rinvenire traccia all'interno del vostro sito, che si presenta così denso di informazioni da risultare a volte un po' caotico.
Le sarei quindi infinitamente grato se potesse illuminarmi sul criterio adottato.
In attesa di suo cortese riscontro nel merito, voglia gradire i miei più cordiali saluti.
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La risposta è arrivata dopo pochi minuti:
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Misuriamo l'evasione fiscale attraverso l'indice della tax compliance. Tutti gli enti accreditati possono ricevere i nostri studi che sono elaborati da KRLS Network of Business Ethics (leader in Italia nel volontariato che conta oltre 1000 studi di avvocati, dottori commercialisti e notai), previo pagamento delle spese. Sperando di averle chiarito ogni dubbio è gradito conoscere se è un socio dell'associazione ed il suo curriculum al fine di poterci avvalere in futuro anche della sua collaborazione volontaria.
Cordiali saluti,
Contribuenti.it
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Beh, chiarito è il participio passato di un verbo impegnativo. Che sarebbe questo indice di tax compliance? Come viene calcolato? Su quale base dati? I criteri sono periodicamente rivisti per adeguarli all'evoluzione della normativa fiscale? S'impone una replica:
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Non sono socio della vostra associazione, e mi occupo di analisi economica. Per chiarirmi ulteriormente le idee vorrei quindi sapere come posso conoscere la metodologia alla base del vostro indice di tax compliance.
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Giunge la risposta. Ed è una sorta di "e più non dimandare", impreziosita dall'ipse dixit della trascrizione di una interrogazione parlamentare del 2005:
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Come già comunicatole, se appartiene ad un ente istituzionale accreditato, può richiedere su carta intestata della stessa, al pari delle altre istituzioni, tutto lo studio dove è anche indicata la metodologia applicata da KRLS Network of Business Ethics previo pagamento delle sole spese. Come potrà leggere dagli atti della Commissione finanze della Camera «Contribuenti.it», tempo conduce il monitoraggio mensile di un campione di 5.000 contribuenti sull'atteggiamento di fiducia nutrito nei confronti dell'amministrazione finanziaria, ricavandone un indice di tax compliance composta a sua volta da sue subindici, il primo (peso 40 per cento) sulla situazione corrente, il secondo (peso 60 per cento) sulle attese per il futuro. In attesa, le rinnoviamo l’invito ad inviarci un suo curriculum al fine di poterci avvalere in futuro di un ulteriore analista economico.
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Il quadro sembra divenire più chiaro. L'indice di tax compliance è una sorta di misura della "customer satisfaction" dei contribuenti nei confronti dell'Amministrazione finanziaria dello stato. Se sono soddisfatto, rispondo che non voglio evadere le tasse, sennò rispondo il contrario. E questa sarebbe la "misurazione dell'evasione fiscale"? E come si misura la fiducia nei confronti del fisco? Deriva dalla qualità dell'interazione con l'Agenzia delle Entrate? O dal livello di pressione fiscale percepita? Mistero, perché noi non siamo un "ente accreditato". Torniamo sulla home page di Contribuenti.it e clicchiamo il [url=http://www.krls.net/]KRLS Networks of Business Ethics[/url] Un sito con moltissimi dead links (sidebar di destra, "consulenza", "professionisti", "imprese"), di fattura piuttosto vetusta, ed un "Chi siamo" certamente più informativo:
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KRLS Network of Business Ethics nasce dalla volontà di un gruppo di professionisti di diverse nazioni che ispirandosi ai principi etici e morali di S. Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, hanno inteso ridefinire i confini delle proprie professioni, orientando la vita professionale non solo alla mera realizzazione di profitti, ma vivendola come missione al servizio degli altri, promuovendo uno sviluppo economico sostenibile, nel quale siano posti al centro dell’attenzione l’uomo, la famiglia, le fasce deboli della società.
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Ma anche in questo caso, dello studio in questione e della metodologia adottata non vi è traccia. Sappiamo che in Italia esisteun fiorente mercato di associazioni di consumatori che sembrano avere in comune soprattutto propensione a lanciare numerie l'allergia a spiegare come quegli stessi numeri sono ottenuti. Pensare che sia possibile identificare con precisione ingegneristica il "tasso di evasione fiscale", per giunta su base mensile, è qualcosa di semplicemente onirico. Basta andare a leggersi il classico testo di riferimento adottato nei corsi universitari di Scienza delle Finanze (Il Bosi-Guerra, "I tributi nell'economia italiana", edizioni Il Mulino), per verificare quanto sia metodologicamente problematico tentare di quantificare il fenomeno dell'evasione fiscale.
Perplessi e insoddisfatti replichiamo all'ultima email:
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Purtroppo, sono "solo" un privato e non appartengo ad alcun ente. Sono un contribuente, ma pare non basti. Vorrei solo specificare che pubblicare comunicati dove scrivete che "in ottobre l'evasione fiscale aumenta ulteriormente del 6,14 per cento" è del tutto fuorviante, visto che non esiste modo di misurare l'evasione fiscale in quanto tale, come ogni studente di scienza delle finanze potrebbe confermarvi. Se il vostro questionario di tax compliance è costruito ponendo domande al contribuente sulla sua volontà di pagare o meno le tasse in futuro, è del tutto evidente che ciò non può in alcun caso essere considerato indicatore di "evasione fiscale".
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E otteniamo l'ultima risposta, che si apre con un bell'ipse dixit, a rinforzo del concetto di "e più non dimandare":
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E’ probabile che abbiamo bisogno della sua competenza e che non bastano i professionisti di KRLS Network of Business Ethics. Accettiamo tutti i suggerimenti, ma prima di accettarli gradiremmo conoscere le sue competenze. Visto che sta criticando docenti universitari, oltre che istituzioni, è possibile ricevere il suo curriculum?
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Non sia mai detto che in questo paese si possano criticare "docenti universitari"! Anche il vostro Titolare lo è stato, in un paio di occasioni, ma ormai ha perso la patina di infallibilità. Avrete capito, per farla breve, che qui abbiamo qualcuno che gioca con la semantica, e qualcun altro che partecipa al gioco: nel 2005 interrogazioni parlamentari>>PDF<< oggi con articoli di spin su l'Unità, a sostegno della tesi bersaniana che afferma che "l'evasione fiscale è ripartita col governo Berlusconi". Cosa che può essere anche vera (allo stesso modo in cui può non esserlo), ma che non è possibile accertare se ci si limita a "dare i numeri".
Discorso diverso, e certamente meritevole di segnalazione ed adesione, è invece l'attività di lobbying per costringere il fisco a dare corso ai rimborsi. Un importo enorme, che mai come in questo momento darebbe ossigeno ad imprese e famiglie, come ribadito e richiesto nei giorni scorsi anche dalla presidente di Confindustria. Anche ricordando che il programma del governo Berlusconi prevedeva modifiche al meccanismo dei rimborsi Iva, che sarebbero dovuti avvenire in tempi "commerciali" (60-90 giorni al massimo), con il debito d'imposta che sorge solo dopo l'incasso della fattura. Ad oggi, questa promessa elettorale non è stata ancora mantenuta.
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http://www.noisefromamerika.org/inde...e_fiscale#body
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”- המעז מנצח -
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