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Old 20-05-2007, 10:11   #1
indelebile
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Fassino cala le braghe al vaticano e i gay ora vogliono il matrimonio

LA LETTERA
I diritti prima di tutto
anche cambiando il codice
di PIERO FASSINO

CARO direttore, riconoscere diritti e tutele a chi ha scelto di vivere la propria affettività e sessualità nella forma della coppia di fatto corrisponde a principi di civiltà, di giustizia, di rispetto delle persone. Anche perché la stragrande maggioranza di coloro che convivono, ha fatto e fa questa scelta del tutto liberamente e consapevolmente, con una intensità affettiva e voglia di amore non inferiore a chi sceglie di sposarsi.

Assistere in ospedale la persona con cui si convive da anni; poterla visitare in carcere; subentrare nella titolarità di un affitto quando la convivenza si interrompe o il convivente muore; usufruire di forme parziali di reversibilità previdenziale e di ereditarietà; tenere conto dell'esistenza di un vincolo di convivenza per la regolarizzazione di un convivente extracomunitario: sono tutele e prerogative che una società moderna e civile deve saper riconoscere e a questo obiettivo si è ispirata la scelta del governo di presentare in Parlamento il disegno di legge Dico.

Continuo a pensare che quel disegno di legge sia equilibrato e rispettoso dei caratteri precipui della famiglia fondata sul matrimonio così come definiti dall'articolo 29 della Costituzione.

Tuttavia gli esigui e incerti equilibri parlamentari rischiano di non consentire l'approvazione di quella legge. E, dunque, chi si batte per i diritti delle persone conviventi è di fronte ad una scelta: semplicemente riconfermare la soluzione Dico, scontando tuttavia che non venga approvata e rinviando sine die la soluzione del problema. Oppure ricercare con quali altri strumenti realizzare gli stessi diritti. A questa seconda possibilità mi sono ispirato nel dichiarare una disponibilità a esaminare anche strumenti diversi dai Dico, pur di realizzare una soluzione che riconosca i diritti delle persone conviventi.
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Una disponibilità sia a esaminare altri progetti di legge depositati al Senato - tra cui quello del senatore Biondi che potrebbe facilitare una convergenza tra centrosinistra e almeno una parte del centrodestra - sia a verificare la praticabilità di riconoscere i diritti dei conviventi attraverso norme di diritto comune, cioè in articoli del codice civile, come viene proposto dalle associazioni cattoliche promotrici del Family Day.

Insomma, prima di tutto i diritti. La disponibilità, infatti, a discutere soluzioni diverse dai Dico muove da punti in ogni caso per me irrinunciabili: quale che sia lo strumento adottato, i diritti riconosciuti devono essere gli stessi previsti nel disegno di legge Dico; devono essere uguali sia per chi convive in coppie eterosessuali che omosessuali; e devono essere fondati su un atto che abbia valore legale per consentire a quei diritti di essere certi, esigibili e, in caso di contenzioso, opponibili a terzi.

Non mi nascondo naturalmente la difficoltà di una tale strada. E vorrei che anche i nostri interlocutori avessero consapevolezza di tale difficoltà non sottovalutando, ad esempio, che anche la modifica del codice civile implica un percorso complesso. Tuttavia se questa può essere la soluzione, perché non esperirla? Se non ci si vuole limitare semplicemente a proporre soluzioni che poi non vedono la luce e invece si vogliono davvero ottenere diritti certi e praticabili, la disponibilità al confronto e alla ricerca di soluzioni è ineludibile e necessaria.

E non vedo proprio per quale ragione battersi perché i diritti delle persone siano non solo affermati in via di principio, ma riconosciuti e resi concreti, rappresenterebbe una messa in discussione della laicità.

P. S. Quando alla metà degli anni '70 il terrorismo cominciò ad attuare la sua strategia di morte, non esitai a dire - mentre altri sostenevano che erano "neri mascherati" - che invece il terrorismo rosso c'era davvero e che la sinistra doveva riconoscerlo e combatterlo senza reticenze ed esitazioni.

Quando all'inizio degli anni '90 nei Balcani la follia della pulizia etnica portò alla negazione di ogni forma di dignità delle persone e a sofferenze inenarrabili - mentre altri si rifiutavano di accettare qualsiasi intervento - dissi che non si poteva rimanere inerti e si doveva ricorrere anche all'uso della forza perché la pace non basta invocarla, bisogna perseguirla.

Da almeno dieci anni vado dicendo che la sicurezza del cittadino non è un tema di destra, come troppi a sinistra continuano a credere, ma un'aspirazione del tutto normale di ogni persona che la sinistra ha il dovere di riconoscere e di garantire. Di fronte a quelle mie parole ogni volta c'è stato qualcuno a sinistra che ha gridato allo scandalo e al tradimento, salvo poi dover riconoscere in ritardo che quelle affermazioni erano fondate e giuste. Vorrei evitare che anche sui diritti delle coppie di fatto si ripetesse l'ennesimo rito dello scandalo indignato a cui, anni dopo, far seguire una ragionevolezza tardiva.





Rosy Bindi a Fassino: «I Dico sono la strada giusta»

Dico, non dico, post-dico e persino mini-dico. È tutto qui il dibattito sui diritti per le coppie conviventi, che la destra vuole contrapporre alla famiglia. Il ministro Rosy Bindi difende il decreto legge sui dico e risponde a Piero Fassino, che invita a Gavino Pezzotta una discussione sulla modifica del codice civile se i dico proprio non piacciono. «Sediamoci attorno a un tavolo per studiare tali modifiche», aveva proposto il segretario dei Ds. A patto che, aggiungeva, «modificando gli articoli del codice civile quei diritti siano certi e uguali» sia per le coppie omosessuali che per le eterosessuali. «Non sono affezionato ai dico a tutti i costi - aggiungeva il segretario - noi vogliamo consentire a chi vive nelle coppie di fatto di vivere più serenamente, riconoscendo loro diritti civili fondamentali, essenziali, semplici riconosciuti in tanti paesi», dice Fassino. Quindi, Dico sì, ma anche post-dico, secondo Fassino.


«Non ci impicchiamo con gli strumenti – gli risponde Rosy Bindi. L´importante è dialogare e trovare una soluzione». «Cambiare il Codice civile - spiega il ministro - non è una cosa all´acqua di rose... è molto più impegnativo e difficoltoso del disegno di legge sui dico che abbiamo presentato. Non solo, rischia anche di creare maggiore confusione. Inoltre nel Codice civile è compreso tutto il diritto di famiglia e noi abbiamo operato una netta distinzione tra il diritto di famiglia e i diritti delle persone». Il ministro della Famiglia ha anche precisato che alla Conferenza nazionale sulla famiglia, in programma a Firenze da giovedì 24 a sabato 26 maggio, non si parlerà di dico. «Ho sempre parlato di riconoscimento dei diritti individuali, di conviventi stabili, non di fondamento della famiglia. D´altronde - ha aggiunto la Bindi - se parlassimo di dico sarebbe un´incoerenza». Quindi, dico, ma anche non dico.

«Non escludiamo certo che si possano fare delle modifiche al codice civile per estendere il riconoscimento di diritti - dicono il capogruppo Prc al Senato, Giovanni Russo Spena, e la senatrice Luisa Boccia -, ma questo non basta». «Il problema è quello del riconoscimento pubblico, che ha oltretutto anche un valore simbolico irrinunciabile perché costituisce un avanzamento della frontiera civile», aggiungono i due senatori di Rifondazione comunista. «Bisogna avere il coraggio di mantenere salda la posizione e andare avanti sui Dico - concludono Russo Spena e Boccia -, che per il Prc sono già una mediazione». I dico, sono già mini-dico.

Che i dico siano già un compromesso lo dicono anche i portavoci nazionali di Gayleft, Anna Paola Concia e Andrea Benedino: «Essendo già il punto d´arrivo di un difficile confronto tra culture diverse i dico non possono certo divenire il punto di partenza per un´ulteriore mediazione al ribasso, tanto più intavolata con i rappresentanti del Family Day, cioè di coloro i quali quei diritti non li vogliono riconoscere in alcun modo». «Suggeriamo a Fassino - aggiungono - prima ancora che invitare Pezzotta a sedersi attorno a un tavolo, di chiedere ufficialmente alla Bindi di rimuovere il veto ideologico alla presenza delle associazioni famigliari degli omosessuali alla Conferenza di Firenze, perché una legge che vuole estendere diritti si costruisce soprattutto a partire dal consenso e dal confronto con i diretti interessati». «Per quanto ci riguarda - concludono Concia e Benedino - qualsiasi ipotesi di mediazione non può che fondarsi su due principi: il riconoscimento in termini pubblicistici del legame che unisce due persone e l'elenco chiaro e completo dei diritti che vengono loro attribuiti. È su questa base che giudichiamo i Dico e che giudicheremo ogni ipotesi che dovesse essere messa in campo». Insomma, sono già mini-dico.

«La modifica del codice civile - fa sapere il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli - è una cosa che propone la destra. Piero Fassino ha una posizione timorosa sui Dico, ma senza coraggio non si raggiungono le conquiste civili. L´obiettivo deve essere invece il riconoscimento delle coppie di fatto così come è previsto negli altri Paesi europei».
unità




Dico, 'Avvenire' loda Fassino: così si esce dall'impasse
Un passo "importante", un "primo tentativo serio per uscire dall'impasse", uno "sforzo da apprezzare": sono questi gli apprezzamenti espressi da 'Avvenire' nei confronti di Piero Fassino dopo che il segretario dei Ds ha aperto ad una soluzione alternativa ai Dico per regolamentare le coppie di fatto.

"La mossa di Fassino, poi, tanto più si nota in quanto avviene nel più sconsolante immobilismo registrabile dalle parti della Margherita", scrive Sergio Soave in un editoriale.

Il quotidiano della Cei pubblica anche un'intervista a Savino Pezzotta: "Lodo il suo coraggio intellettuale", afferma il portavoce del 'Family day' riferendosi sempre alla posizione del leader Ds.
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Sono contrario al matrimonio dei preti: se fanno figli, siamo finiti. (cit)
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Old 20-05-2007, 10:12   #2
indelebile
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Fassino si è rutellizzato?

È l'accusa che gli rivolgono le associazioni GLBT dopo le sue dichiarazioni su DiCo e diritti di gay e lesbiche.

Piero Fassino si dice pronto a dialogare con Pezzotta e gli chiede di sedersi attorno ad un tavolo per studiare il modo di riconoscere i diritti alle coppie di fatto attraverso la modifica degli articoli del codice civile. Lodevole iniziativa, ma forse sarebbe il caso che qualcuno gli dicesse che la proposta dei DS tanto tempo fa erano i Pacs che poi per esigenze di coalizione sono stati declassati a DICO, che ricordiamo all'On Fassino, al movimento lesbico, gay e trans, non piacciono affatto. Crediamo doveroso ribadire che sarebbe il caso che la politica interpellasse di più i diretti interessati e non Savino Pezzotta, di cui ci sfugge totalmente la rappresentanza di cui Fassino lo investe.
Sul treno dei diritti, dove ci pare di capire che esistano classi diverse, Fassino e Pezzotta vogliono riaprire per noi le carrozze di 3 classe.
Cominciamo a essere stufi di dover seguire ogni giorno le capriole di Fassino, che dall'equidistanza delle due piazze ( San Giovanni, P.zza Navona) è passato a entrare in piena sintonia solo con una, e guarda caso quella del family day, una manfestazione apertamente contro i diritti.
Ribadiamo con fermezza che qualunque riconoscimento per le coppie di fatto deve essere pubblico e non privato.
Non a caso le 3 parole d'ordine del Pride Nazionale Unitario del 16 giugno prossimo a Roma, saranno PARITA', DIGNITA', LAICITA'.
Fassino abbia il coraggio di venire in piazza con noi, nel 94 lo fece pure Rutelli.
(Comunicato stampa Mario Mieli)

Apprendiamo con preoccupazione, che è di nuovo iniziata la corsa al ribasso sul riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto. Ora Fassino, pur di farsi amica la piazza omofobica del Family Day, si dice disposto ad accantonare i DICO e discutere un pacchetto di modifiche del codice civile. Dai Pacs, i DS, sono passati senza colpo ferire, prima ai rachitici Dico e ora si attestano sulla proposta di semplici modifiche del Codice Civile, a quando la resa totale?
Ribadiamo la nostra posizione: no a qualsiasi ipotesi che non riconosca giuridicamente le coppie in quanto tali, e avvertiamo tutto il centro sinistra: non si possono approvare leggi, che di fatto offendano la nostra dignità individuale e collettiva. Come riteniamo insufficienti e pasticciati i DICO, di cui testo avevamo chiesto a suo tempo 10 sostanziali modifiche, valutiamo assolutamente irricevibili proposte che stravolgano ulteriormente le nostre richieste, che sono: pari diritti, pari dignità.
Chiunque pensa di poter giocare a Risiko sulla nostra pelle, si assumerà la grave responsabilità di approvare normative fermamente osteggiate da tutto il movimento lgbt italiano.
Aurelio Mancuso
Presidente nazionale Arcigay
(Comunicato stampa di Arcigay)
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Old 20-05-2007, 10:13   #3
indelebile
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Il neo presidente dell'associazione Aurelio Mancuso spiega il rilancio: Pride e matrimonio gay.

«Distanti e distinti dalla politica è stato il motto di questo congresso ed è da qui che bisogna ripartire». Con queste parole Aurelio Mancuso inaugura la sua presidenza di Arcigay iniziata con l’elezione durante gli stati generali dell’associazione, lo scorso week end a Milano. Una presidenza all’insegna della nuova autonomia di Arcigay che deve configurarsi «come un soggetto politico-sindacale libero da vincoli di appartenenza e alla pari rispetto ai partiti. Del resto i nostri numeri non hanno niente da invidiare a una serie di formazioni rappresentate in parlamento».

Il day after il fallimento della Giornata del Coraggio Laico e il successo del Family Day, Mancuso ha le idee ben chiare su quali sono le priorità di Arcigay a partire da oggi. «Fino a ieri ci siamo affidati alla ragionevolezza, avanzando una proposta civile e umana come quella delle unioni civili. Oggi dobbiamo avere il coraggio di percorrere la strada della giustizia, chiedendo che anche l’Italia rimuova il divieto per gay e lesbiche di sposarsi con la persona che amano. Innanzitutto bisogna costruire alleanze forti in vista del Pride del 16 giugno prossimo – dichiara Mancuso – non solo tra le associazioni GLBT, ma anche con il popolo laico di questo paese che adesso ha le nostre stesse esigenze. Saremo a Piazza San Giovanni per dare un senso di fiducia a tutti i laici dopo questo carosello di integralismo conservatore e clericale, cavalcato dalla destra italiana e in cui la sinistra è caduta con tutte le scarpe».La laicità, quindi, come premessa del Pride, per portare in piazza l’altra Italia, quella che non vuole tornare al modello di famiglia patriarcale «gay o non gay, in piazza il 16 deve scendere il popolo progressista».l’Italia deve rimuovere il divieto per gay e lesbiche di sposarsi con la persona che amano


Mancuso si riferisce chiaramente a quell’Italia laica che sabato ha disertato piazza Navona. «Una manifestazione generosa e coraggiosa – dice il neo presidente – ma figlia di una non volontà, a sinistra, di apparire come netta contrapposizione alle posizioni del Family Day. Una prudenza certamente dettata dai mutamenti che si stanno consumando in quella parte politica, ma che fa sì che i partiti non vedano l’emergenza che è in atto e che non può attendere un anno prima che si riassesti la scena politica per essere risolta. L’appello alla mobilitazione va rivolto, adesso, a tutto il popolo della sinistra».

Dopo il Pride si torna a pensare ad Arcigay, alla sua organizzazione e al suo futuro. «Bisogna che l’associazione cresca come soggetto sociale di rivendicazione, che passi dall’essere avanguardia a diventare popolare – dice ancora Mancuso - . Certamente il movimento GLBT ha fatto passi da gigante da quando nel 1994 al primo Pride italiano c’erano solo 5000 persone. Ma non basta: per contrastare quest’ondata di omofobia e di arretratezza c’è bisogno di visibilità».

Il programma è certamente ambizioso e la svolta potrebbe essere radicale. «L’urgenza che sentiamo adesso è quella di lavorare sul territorio – conclude il neo presidente - . Bisogna coinvolgere le persone che ancora non sono attive attraverso i nostri canali ricreativi e culturali. Per me da oggi Arcigay è solo la base e la dirigenza non deve fare altro che portare avanti e rendere visibili le sue istanze. Per questo rivolgo un appello al popolo GLBT: invadete le nostre sedi e i nostri siti, dobbiamo diventare sempre più visibili».

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Old 20-05-2007, 10:20   #4
indelebile
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La tesi di fassino purtroppo può essere giusta
i Dico non passeranno mai, mastella, i teodem e i senatori a vita non la voteranno mai
Quindi inutile andare avanti, però fassino cosa fa?
Dice di modificare il codice civile, dato i tempi sicuramente lunghi per modificarlo (si parla di diversi anni) anestetiza la questione omosessuale e rimanda tutto al futuro

con quale coraggio andrà al gay pride? verrà preso a pomodori
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Old 20-05-2007, 11:37   #5
indelebile
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Caro Piero, queste sono braccia alzate




di Paolo Franchi
Caro Piero, te lo dico con affetto: fatico a capacitarmi. Lascerei da parte la «questione vaticana» di gramsciana memoria. Che pesi assai è un fatto, che chiunque governi la debba tenere in conto pure. Ma qui nessuno propone di ridurre il papa e la chiesa al silenzio o di impedire ai parroci di farsi sentire fuori dalle parrocchie. Qui si parla di laicità della politica e dello Stato, di valori cioè che dovrebbero accomunare credenti e non credenti; e di allargamento dei diritti di cittadinanza. E tu, di questo sono certo, ne sei convintissimo: basta pensare a come ti sei battuto per varare il ddl sui Dico, anche se ben prima della grande manifestazione di piazza San Giovanni sapevi, immagino, che non aveva (particolare non trascurabile) alcuna possibilità di passare in Senato. Hai aspettato però San Giovanni (e naturalmente anche piazza Navona, a tuo giudizio minoritaria, laicista, e convocata soprattutto per mettere i bastoni tra le ruote a te e al Pd) per farci sapere che, a impiccarsi alla formula “o Dico o morte”, si rischiava di diventare subalterni. Bene, mi sono detto, adesso Piero ci dirà come fare (ancora Antonio Gramsci) a diventare egemonici. Poche ore, e ci hai spiegato come: sedendoti a un tavolo con Savino Pezzotta, che si è dichiarato disponibile al riconoscimento dei diritti attraverso alcune modiche al Codice civile, per vedere insieme quali articoli si possano modificare. Lo avessi sostenuto qualche mese fa, prima di intraprendere la lunga marcia dei Dico, prendendo atto che, per quanto siano nel programma dell’Unione, non c’è la maggioranza per approvarli, applausi certo non ne avresti presi, ma un po’ di comprensione per il tuo realismo politico la avresti sicuramente avuta. A sentirtelo dire adesso, dopo San Giovanni, non siamo esterrefatti solo noi rompiscatole del Riformista ma, credo, tanti tuoi compagni e tanti tuoi elettori che della promessa del Partito democratico assai più di noi sono convinti. Una «mano tesa» al popolo di piazza San Giovanni, come dici tu? Caro Piero, perdona la franchezza, ma queste sembrano di più braccia alzate. In segno di resa.
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Old 20-05-2007, 11:50   #6
Onisem
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Anche indipendentemente dalla questione DICO, non DICO, gay, non gay; voglio vedere quanto "laico" sarà il futuro partito democratico... E' nato morto, scommetto che prenderà meno voti di DS e Margherita separati.
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 20-05-2007, 11:59   #7
bluelake
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con quale coraggio andrà al gay pride? verrà preso a pomodori
è per quello che ci va... così potrà dire che i gay l'hanno trattato male e avrà la scusa giusta per rinnegare definitivamente i tanti proclami fasulli fatti dai DS nel corso degli anni in fondo, senza i 24000 voti degli omosessuali al governo adesso ci sarebbe Berlusconi...
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Old 20-05-2007, 12:10   #8
T3d
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è per quello che ci va... così potrà dire che i gay l'hanno trattato male e avrà la scusa giusta per rinnegare definitivamente i tanti proclami fasulli fatti dai DS nel corso degli anni in fondo, senza i 24000 voti degli omosessuali al governo adesso ci sarebbe Berlusconi...
non credo che non si è cercato di fare il possibile per i dico.
sappiamo tutti di chi è la colpa dell'aver affossato un buon disegno legge e del problema al senato
scaricare la colpa solo su fassino è un discorso un po' limitato
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Old 20-05-2007, 12:15   #9
dantes76
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è per quello che ci va... così potrà dire che i gay l'hanno trattato male e avrà la scusa giusta per rinnegare definitivamente i tanti proclami fasulli fatti dai DS nel corso degli anni in fondo, senza i 24000 voti degli omosessuali al governo adesso ci sarebbe Berlusconi...
a vedere i risultati, sarebbe cambiato ben poco... perche dalema non fa il partito unitario con forza italia?: Ds+margherita+Forza Italia
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Old 20-05-2007, 12:30   #10
johannes
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ringrazio il cielo di non essere dei DS. anche se Fassino è la parte più destrorsa di questo partito.
non capisco perchè perdere tutto 'sto tempo sui Dico. si approvavano e stop. sempre a rompere 'sto Mastella.
ma ci si può bloccare su questo provvedimento.
mah. che delusione
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Old 20-05-2007, 12:47   #11
bluelake
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non credo che non si è cercato di fare il possibile per i dico.
sappiamo tutti di chi è la colpa dell'aver affossato un buon disegno legge e del problema al senato
scaricare la colpa solo su fassino è un discorso un po' limitato
io avrei mandato tranquillamente a quel paese Mastella il giorno in cui si rifiutò di firmare il programma dell'Unione che prevedeva i Pacs (poi sostituiti con una frase più blanda che vuol dire tutto e nulla, e a quel punto non la firmò la Rosa nel Pugno)... non l'hanno fatto, e ora ne pagano le conseguenze.
Non si tratta di scaricare tutta la colpa su Fassino, è che se l'è cercata... poteva benissimo star zitto, e il casino non sarebbe successo...
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Old 20-05-2007, 13:27   #12
johannes
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Fassino sta facendo marcia indietro perchè ha capito che con Mastella non c'è niente da fare.
andiamo a nuove elezioni e stop, non si può andare avanti così, Mastella non lascia fare niente. le poche cose buone che questo governo sta facendo vengono bloccate dall'ambiguo guardasigilli.
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Old 20-05-2007, 14:04   #13
Fritz!
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Anche indipendentemente dalla questione DICO, non DICO, gay, non gay; voglio vedere quanto "laico" sarà il futuro partito democratico... E' nato morto, scommetto che prenderà meno voti di DS e Margherita separati.
sarà per quello che si attaccano alle sottane dei preti.... han bisogno dell'estrema unzione
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Old 20-05-2007, 14:06   #14
sander4
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ok, ma il vero problema è il senato

se questo governo avesse avuot già 10 senatori di maggioranza i dico sarebbero passati senza alcun problema

ora non ci scateniamo su Fassino, perchè è il senato che sta condizionando questo governo in modo pesantissimo e quella brava persona di Mastella che blocca tutto e ricatta ad ogni DDL decente dal conflitto di interessi fino ai DICO

se si va a nuove elezioni rivince il Silvio, e giù altri 5 anni di regime, quindi siamo proprio in un'ottima situazione
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Old 20-05-2007, 14:13   #15
johannes
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Originariamente inviato da sander4 Guarda i messaggi
ok, ma il vero problema è il senato

se questo governo avesse avuot già 10 senatori di maggioranza i dico sarebbero passati senza alcun problema

ora non ci scateniamo su Fassino, perchè è il senato che sta condizionando questo governo in modo pesantissimo e quella brava persona di Mastella che blocca tutto e ricatta ad ogni DDL decente dal conflitto di interessi fino ai DICO

se si va a nuove elezioni rivince il Silvio, e giù altri 5 anni di regime, quindi siamo proprio in un'ottima situazione
infatti.
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Old 20-05-2007, 14:16   #16
Fritz!
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ok, ma il vero problema è il senato

se questo governo avesse avuot già 10 senatori di maggioranza i dico sarebbero passati senza alcun problema

ora non ci scateniamo su Fassino, perchè è il senato che sta condizionando questo governo in modo pesantissimo e quella brava persona di Mastella che blocca tutto e ricatta ad ogni DDL decente dal conflitto di interessi fino ai DICO

se si va a nuove elezioni rivince il Silvio, e giù altri 5 anni di regime, quindi siamo proprio in un'ottima situazione
ma io mi son rotto le scatole con sta storia dell"oddio torna silvio"

son 15 anni che è sempre la stessa solfa e le stesse persone continuano a non fare nulla

Eppoi ci vorrebbe un minimo di coraggio... Si può anche perdere il voto in parlamento ma battersi per dei determinati valori... Rinunciare a priori a combattere delle battaglie culturali perchè qualcuno è contrario significa annullare ogni possibilità di progresso

Ci sono i dico, ma non solo, in tutto l'ambito dei diritti civili la sinistra italiana ha paura ad essere piu progressista di torquemada...
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Old 20-05-2007, 14:16   #17
Lorekon
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io avrei mandato tranquillamente a quel paese Mastella il giorno in cui si rifiutò di firmare il programma dell'Unione che prevedeva i Pacs (poi sostituiti con una frase più blanda che vuol dire tutto e nulla, e a quel punto non la firmò la Rosa nel Pugno)... non l'hanno fatto, e ora ne pagano le conseguenze.
Non si tratta di scaricare tutta la colpa su Fassino, è che se l'è cercata... poteva benissimo star zitto, e il casino non sarebbe successo...
uhm...
senza i voti di Mastella non ci sarebbe nessuno governo Prodi... quindi nessun (nessun) progetto per i DICO...

la classe politica è debole e non è pronta per questo passo, purtroppo.

Una parte della società civile (non solo i gay) lo richiede fortissimamente, anche come segnale di autonomia della politica dal clero, un segno di emancipazione diciamo, ma un'altra parte della società civile ne ha una fifa blu (complice l'allarmismo della CEI che prefigura lo sfascio della società, mancano solo miseria terrore e morte nei loro discorsi, mentre la parola "terrorismo", "incesto" e "pedofilia" sono già state spese, in proposito), bisogna prenderne atto.
Poi esiste una gran massa di persone indecise e confuse, spesso poco informate e poco interessate, che rispondono diversamente ai sondaggi a seconda di come viene posta la domanda. Il "popolo bue" diciamo.

io ho la sensazione che nel complesso l'Italia come paese, lo dico a malincuore, non sia anora pronta a questo passo. Purtroppo.
l'unico modo sarebbe avere una classe politica che si pone in un'ottica PIU' AVANZATA della società civile, come dovrebbe avvenire normalmente (se guidano il paese...)
Invece, per molti motivi, avviene il contrario.
__________________
"Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola". (Adolf Hitler)
"Se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre. se sei al duomo ti tirano il duomo". (cit. un mio amico )
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Old 20-05-2007, 14:20   #18
Lorekon
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Originariamente inviato da Fritz! Guarda i messaggi
ma io mi son rotto le scatole con sta storia dell"oddio torna silvio"

son 15 anni che è sempre la stessa solfa e le stesse persone continuano a non fare nulla

Eppoi ci vorrebbe un minimo di coraggio... Si può anche perdere il voto in parlamento ma battersi per dei determinati valori... Rinunciare a priori a combattere delle battaglie culturali perchè qualcuno è contrario significa annullare ogni possibilità di progresso
ci siamo tutti rotti le balle, se è per questo, però...
I numeri in senato NON ci sono, bisogna anche guardare in faccia alla realtà.
Battaglie culturali all'opposizione come forza di minoranza (perchè questo sono i Pro-DICO in parlamento) è difficile farne.
E i referendum sono solo abrogativi, e oltretutto è difficilissimo raggiungere il quorum.

la presenza in parlamento di una proposta in merito, per quanto annacquata, è già un segnale. Più di così è difficile.
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Old 20-05-2007, 14:21   #19
Fritz!
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Originariamente inviato da Lorekon Guarda i messaggi

io ho la sensazione che nel complesso l'Italia come paese, lo dico a malincuore, non sia anora pronta a questo passo. Purtroppo.
l'unico modo sarebbe avere una classe politica che si pone in un'ottica PIU' AVANZATA della società civile, come dovrebbe avvenire normalmente (se guidano il paese...)
Invece, per molti motivi, avviene il contrario.
se bisognasse aspettare che tutti siano d'accordo avremmo ancora la schiavitù e le donne non voterebbero....

I progressi dei diritti civili sono sempre stati uno strappo, è inevitabile chee lo siano

Il fatto che un governo privilegi l'ignoranza e il razzismo di una parte ai diritti civili di altre è esemplificativa della forma mentis della classe dirigente...

Se come politico sei interesato solo a mantenere il pericolo farà di tutto per evitare i rischi e quindi si allineerà sul conservatorismo di chi non vuole cambiare

Se hai in mente un progetto da realizzare preferisci fallire provando
Fritz! è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-05-2007, 14:25   #20
johannes
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Messaggi: 206
bisognerebbe non andare più a votare per mandare tutti tutti a casa.
poi eleggere chiunque non abbia conflitti di interesse, legami strani con organizzazioni strane.
solo in Italia succedono queste cose, c'è uno stallo simile.
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