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Old 23-07-2006, 15:12   #1
oscuroviandante
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Tribunale della Libertà di Bologna:Il martirio è legittimo

http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...23/magdi.shtml

«Il martirio islamico è legittimo»
Giudice di Bologna: la violenza contro i militari non è terrorismo

Che un tribunale sciaraitico di Al Qaeda dica che è legittimo combattere contro le forze internazionali in Afghanistan e che è legittimo il «martirio » degli islamici che muoiono in battaglia, è un fatto scontato. Che lo sentenzi il tribunale della libertà di Bologna ci preoccupa assai. Ebbene, ciò è quanto si evince dall’ordinanza del 27 giugno 2006 emessa dalla corte presieduta da Liviana Gobbi, con cui è stata respinta la richiesta di custodia in carcere nei confronti di 18 sospetti terroristi islamici.
La sentenza ha affermato il principio che «restano esclusi dall’ambito della definizione di terrorismo gli atti di violenza, da chiunque compiuti, contro militari impegnati in un conflitto armato, salvo la illiceità di tali atti sotto altri profili del diritto internazionale umanitario (crimini di guerra o contro l’umanità)».
Quel «da chiunque compiuti» si traduce nell’equiparazione sul piano della legalità delle forze multinazionali impegnate in Afghanistan e di quelle che le combattono, di fatto Al Qaeda e i Taliban: «Né pare condizione sufficiente a caratterizzare come "terroristica" la partecipazione a un conflitto bellico da parte di persone non appartenenti ai Paesi in conflitto, dovendo ricondursi alla nozione di forze armate sia l’esercito regolare di uno Stato sia ogni organizzazione armata che partecipi al conflitto, purché posta sotto un comando responsabile che garantisca la disciplina tra i subordinati ed il rispetto del diritto internazionale umanitario». Fino ad arrivare alla legittimazione del martirio islamico se si muore uccidendo le forze multinazionali: «Posto, tuttavia, che la glorificazione di imprese compiute da confratelli in terra straniera si riferisce a personaggi che hanno combattuto in Bosnia e in Afghanistan (...), non può in alcun modo ritenersi certo che il "martirio" più volte emergente nelle conversazioni sia rappresentato quale conseguenza di un’azione terroristica (ad esempio "kamikaze") e non, invece, di un’attività di tipo militare o paramilitare ».
Chiariamo che il contesto di queste conclusioni si riferisce all’attività di Ben Ali Lotfi, già indagato nel procedimento «Vento di guerra» e di cui la stessa corte giudicante ha accertato la diretta partecipazione ai combattimenti in Afghanistan nell’agosto del 2002. Tuttavia, la corte sembra ignorare che all’epoca in Afghanistan, all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001 contro New York e Washington, era iniziata un’azione anti-terrorismo internazionale avallata dalle risoluzioni 1.368 del 12 settembre 2001 e 1.373 del 28 settembre 2001, in base alle quali gli Stati Uniti hanno promosso l’Operazione Enduring Freedom. Così come, con la risoluzione 1.386 del 20 dicembre 2001, le Nazioni Unite autorizzarono la costituzione dell’Isaf (International Security Assistance Force) con il compito di garantire la sicurezza a Kabul e dintorni.
Eppure questo inequivocabile contesto giuridico, in cui delle forze internazionali legittimate dall’Onu si contrappongono a delle organizzazioni terroristiche, viene rivoluzionato dalla sentenza di Bologna laddove si immagina che Ben Ali Lotfi fosse un resistente e non un terrorista: «Dai contenuti delle conversazioni si può cogliere come egli fosse impegnato in attività di combattimento. In particolare egli riferiva ai suoi interlocutori dell’accoglienza a lui riservata dalle popolazioni locali, che pure poverissime, aiutavano lui e i suoi compagni nelle loro esigenze di vita quotidiana.
Dunque Ben Lotfi non agiva contro le predette popolazioni, ma al loro fianco. Gli elementi sopra riportati portano ragionevolmente a escludere che egli partecipasse ad azioni terroristiche contro la popolazione civile o ad altre persone non partecipanti al conflitto armato. (...) Mentre appare altamente probabile che egli facesse parte di una milizia combattente contro le forze della coalizione nell’ambito di un conflitto, probabilmente quello afghano». Dunque per la corte bolognese Al Qaeda e i Taliban sono una «milizia combattente», schierata al fianco della popolazione, che legittimamente combatte contro le forze della coalizione in quello che viene definito un conflitto, non contro il terrorismo, bensì «probabilmente afghano».
Si tratta di una sentenza che legittima ancor più l’attività terroristica islamica globalizzata. Dopo la sentenza del tribunale di Milano, emessa in primo grado da Clementina Forleo il 24 gennaio 2005 e convalidata in appello da Rosario Caiazzo il 28 novembre 2005, che ha legittimato il reclutamento in Italia di aspiranti terroristi suicidi da inviare in Iraq, la nuova sentenza del tribunale di Bologna legittima il terrorismo, nobilitandolo come resistenza, anche in un contesto come quello afghano dove le Nazioni Unite hanno avallato sin dall’inizio il diritto a ricorrere alla forza per combattere Al Qaeda e i Taliban che la proteggevano.
La conclusione è che per la nostra magistratura combattere contro le forze multinazionali impegnate nella lotta al terrorismo non è mai punibile come terrorismo, sia dove l’Onu non ha dato la propria autorizzazione sin dall’inizio, come è il caso dell’Iraq, sia dove questa autorizzazione c’è stata come è il caso dell’Afghanistan.

Magdi Allam
23 luglio 2006

.....senza parole...per forza non abbiamo mai subìto un attacco terroristico...siamo una delle loro basi :|
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Old 23-07-2006, 15:55   #2
Ileana
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Originariamente inviato da oscuroviandante
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...23/magdi.shtml

«Il martirio islamico è legittimo»
Giudice di Bologna: la violenza contro i militari non è terrorismo

Che un tribunale sciaraitico di Al Qaeda dica che è legittimo combattere contro le forze internazionali in Afghanistan e che è legittimo il «martirio » degli islamici che muoiono in battaglia, è un fatto scontato. Che lo sentenzi il tribunale della libertà di Bologna ci preoccupa assai. Ebbene, ciò è quanto si evince dall’ordinanza del 27 giugno 2006 emessa dalla corte presieduta da Liviana Gobbi, con cui è stata respinta la richiesta di custodia in carcere nei confronti di 18 sospetti terroristi islamici.
La sentenza ha affermato il principio che «restano esclusi dall’ambito della definizione di terrorismo gli atti di violenza, da chiunque compiuti, contro militari impegnati in un conflitto armato, salvo la illiceità di tali atti sotto altri profili del diritto internazionale umanitario (crimini di guerra o contro l’umanità)».
Quel «da chiunque compiuti» si traduce nell’equiparazione sul piano della legalità delle forze multinazionali impegnate in Afghanistan e di quelle che le combattono, di fatto Al Qaeda e i Taliban: «Né pare condizione sufficiente a caratterizzare come "terroristica" la partecipazione a un conflitto bellico da parte di persone non appartenenti ai Paesi in conflitto, dovendo ricondursi alla nozione di forze armate sia l’esercito regolare di uno Stato sia ogni organizzazione armata che partecipi al conflitto, purché posta sotto un comando responsabile che garantisca la disciplina tra i subordinati ed il rispetto del diritto internazionale umanitario». Fino ad arrivare alla legittimazione del martirio islamico se si muore uccidendo le forze multinazionali: «Posto, tuttavia, che la glorificazione di imprese compiute da confratelli in terra straniera si riferisce a personaggi che hanno combattuto in Bosnia e in Afghanistan (...), non può in alcun modo ritenersi certo che il "martirio" più volte emergente nelle conversazioni sia rappresentato quale conseguenza di un’azione terroristica (ad esempio "kamikaze") e non, invece, di un’attività di tipo militare o paramilitare ».
Chiariamo che il contesto di queste conclusioni si riferisce all’attività di Ben Ali Lotfi, già indagato nel procedimento «Vento di guerra» e di cui la stessa corte giudicante ha accertato la diretta partecipazione ai combattimenti in Afghanistan nell’agosto del 2002. Tuttavia, la corte sembra ignorare che all’epoca in Afghanistan, all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001 contro New York e Washington, era iniziata un’azione anti-terrorismo internazionale avallata dalle risoluzioni 1.368 del 12 settembre 2001 e 1.373 del 28 settembre 2001, in base alle quali gli Stati Uniti hanno promosso l’Operazione Enduring Freedom. Così come, con la risoluzione 1.386 del 20 dicembre 2001, le Nazioni Unite autorizzarono la costituzione dell’Isaf (International Security Assistance Force) con il compito di garantire la sicurezza a Kabul e dintorni.
Eppure questo inequivocabile contesto giuridico, in cui delle forze internazionali legittimate dall’Onu si contrappongono a delle organizzazioni terroristiche, viene rivoluzionato dalla sentenza di Bologna laddove si immagina che Ben Ali Lotfi fosse un resistente e non un terrorista: «Dai contenuti delle conversazioni si può cogliere come egli fosse impegnato in attività di combattimento. In particolare egli riferiva ai suoi interlocutori dell’accoglienza a lui riservata dalle popolazioni locali, che pure poverissime, aiutavano lui e i suoi compagni nelle loro esigenze di vita quotidiana.
Dunque Ben Lotfi non agiva contro le predette popolazioni, ma al loro fianco. Gli elementi sopra riportati portano ragionevolmente a escludere che egli partecipasse ad azioni terroristiche contro la popolazione civile o ad altre persone non partecipanti al conflitto armato. (...) Mentre appare altamente probabile che egli facesse parte di una milizia combattente contro le forze della coalizione nell’ambito di un conflitto, probabilmente quello afghano». Dunque per la corte bolognese Al Qaeda e i Taliban sono una «milizia combattente», schierata al fianco della popolazione, che legittimamente combatte contro le forze della coalizione in quello che viene definito un conflitto, non contro il terrorismo, bensì «probabilmente afghano».
Si tratta di una sentenza che legittima ancor più l’attività terroristica islamica globalizzata. Dopo la sentenza del tribunale di Milano, emessa in primo grado da Clementina Forleo il 24 gennaio 2005 e convalidata in appello da Rosario Caiazzo il 28 novembre 2005, che ha legittimato il reclutamento in Italia di aspiranti terroristi suicidi da inviare in Iraq, la nuova sentenza del tribunale di Bologna legittima il terrorismo, nobilitandolo come resistenza, anche in un contesto come quello afghano dove le Nazioni Unite hanno avallato sin dall’inizio il diritto a ricorrere alla forza per combattere Al Qaeda e i Taliban che la proteggevano.
La conclusione è che per la nostra magistratura combattere contro le forze multinazionali impegnate nella lotta al terrorismo non è mai punibile come terrorismo, sia dove l’Onu non ha dato la propria autorizzazione sin dall’inizio, come è il caso dell’Iraq, sia dove questa autorizzazione c’è stata come è il caso dell’Afghanistan.

Magdi Allam
23 luglio 2006

.....senza parole...per forza non abbiamo mai subìto un attacco terroristico...siamo una delle loro basi :|
per forza, tanto sanno che se mandano qualcuno a farsi esplodere, con tutta probabilità in Italia gli danno anche un premio.
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Mi chiedete perchè non posso prendere sul serio questa Europa? Perchè il grado di sviluppo e maturità dei cocomeri va determinato in modo congruo e l'indice rifrattometrico della polpa, misurato al centro della polpa, nella sezione massima normale dell'asse deve essere uguale o superiore all'8° brix.
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Old 23-07-2006, 16:06   #3
Dj Ruck
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ultimamente la giustizia sta sparando cazzate enormi...questa E' grave!
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Old 23-07-2006, 16:09   #4
Froze
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certo che la fate sempre tragica

guardate i lati positivi: godendo i terroristi di cotanta protezione da parte della nostra magistratura, il pericolo che facciano attentati nel nostro paese sono praticamente nulli












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Old 23-07-2006, 16:11   #5
Ileana
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Originariamente inviato da Froze
certo che la fate sempre tragica

guardate i lati positivi: godendo i terroristi di cotanta protezione da parte della nostra magistratura, il pericolo che facciano attentati nel nostro paese sono praticamente nulli

In effetti



A questo punto diamogli vitto, alloggio, lavoro, casa al mare, baita in montagna e un centro d'addestramento con esperti in guerriglia, esplosivi, combattimenti vari.
Ovviamente, anche sconti speciali per la spedizione finale nei paesi dove questi sono destinati!



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Mi chiedete perchè non posso prendere sul serio questa Europa? Perchè il grado di sviluppo e maturità dei cocomeri va determinato in modo congruo e l'indice rifrattometrico della polpa, misurato al centro della polpa, nella sezione massima normale dell'asse deve essere uguale o superiore all'8° brix.
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Old 23-07-2006, 16:23   #6
Willy McBride
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Mi pare una sentenza logica e lineare. Terroristi non vuol dire "tutti quelli che sono contro di noi."
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Old 23-07-2006, 16:27   #7
Froze
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Originariamente inviato da Willy McBride
Mi pare una sentenza logica e lineare. Terroristi non vuol dire "tutti quelli che sono contro di noi."
e notoriamente la decapitazione, o esecuzione sommaria degli ostaggi, non e' un'azione che cozza contro il "rispetto del diritto internazionale umanitario"





ah, in tutti i libri di tattica militare si parla del martirio dei soldati come il non plus ultra tra le tecniche d'ingaggio mi chiedo perche' il nostro esercito non la utilizzi
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Old 23-07-2006, 16:30   #8
Froze
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Originariamente inviato da Ileana
A questo punto diamogli vitto, alloggio, lavoro, casa al mare, baita in montagna e un centro d'addestramento con esperti in guerriglia, esplosivi, combattimenti vari.
se gli diamo il lavoro non hanno il tempo per addestrarsi al combattimento. Meglio un bel sussidio
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Old 23-07-2006, 16:31   #9
Willy McBride
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Originariamente inviato da Froze
e notoriamente la decapitazione, o esecuzione sommaria degli ostaggi, non e' un'azione che cozza contro il "rispetto del diritto internazionale umanitario"

ah, in tutti i libri di tattica militare si parla del martirio dei soldati come il non plus ultra tra le tecniche d'ingaggio mi chiedo perche' il nostro esercito non la utilizzi
Non hai letto quanto riportato nel primo post, vero? Magari sarebbe il caso di farlo invece di commentare a caso.
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Old 23-07-2006, 16:35   #10
Froze
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Originariamente inviato da Willy McBride
Non hai letto quanto riportato nel primo post, vero? Magari sarebbe il caso di farlo invece di commentare a caso.
l'ho letto.
se proprio vuoi un commento che non sia a caso: quella sentenza e' una bella porcata
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Old 23-07-2006, 16:35   #11
Berserker
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Originariamente inviato da Froze
e notoriamente la decapitazione, o esecuzione sommaria degli ostaggi, non e' un'azione che cozza contro il "rispetto del diritto internazionale umanitario"
Non estrapolare solo quel che ti piace. Ti sei dimenticato un bel pezzo, te lo riporto io:
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Originariamente inviato da Corsera
La sentenza ha affermato il principio che «restano esclusi dall’ambito della definizione di terrorismo gli atti di violenza, da chiunque compiuti, contro militari impegnati in un conflitto armato, salvo la illiceità di tali atti sotto altri profili del diritto internazionale umanitario (crimini di guerra o contro l’umanità)
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Old 23-07-2006, 16:37   #12
Willy McBride
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Originariamente inviato da Froze
l'ho letto.
No, non è vero. Tant'è che i tuoi commenti non hanno niente a che fare con quanto riportato della sentenza.
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Old 23-07-2006, 16:38   #13
Froze
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Originariamente inviato da Willy McBride
No, non è vero. Tant'è che i tuoi commenti non hanno niente a che fare con quanto riportato della sentenza.
ti ringrazio per avermelo fatto notare. la prossima volta ti chiedero' il permesso prima di postare
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Old 23-07-2006, 16:39   #14
lognomo33
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Non mi pare sia scritto che è legittimo,ma solo che nn è terrorismo:
"restano esclusi dall’ambito della definizione di terrorismo gli atti di violenza, da chiunque compiuti, contro militari impegnati in un conflitto armato, salvo la illiceità di tali atti sotto altri profili del diritto internazionale umanitario (crimini di guerra o contro l’umanità)"
E sono pienamente d'accordo.
Israele che lancia razzi contro i palestinesi e ne uccide 10 si difende.
I palestinesi che lanciano i razzi contro Israele sono terroristi.
Il concetto di terrorismo è un po diverso,non è :"quelli che si ribellano agli stati piu ricchi che li opprimono",ma è:"provocare terrore senza alcun motivo logico".
Come le Br in Italia.
Qui si stanno confondendo le parole semplicemente.
Sentenza assolutamente corretta e che non dice nulla di nuovo e di incredibile.
Ah..e per la legge italiana è cosi da tempo,documentatevi prima di rendervi ridicoli.
Poi se volete fare casino,e incitare al razzismo senza motivo fate pure,il 3d è tutto vostro.

Ultima modifica di lognomo33 : 23-07-2006 alle 16:44.
lognomo33 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 23-07-2006, 16:40   #15
Willy McBride
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Originariamente inviato da Froze
ti ringrazio per avermelo fatto notare. la prossima volta ti chiedero' il permesso prima di postare
Perfetto.
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Willy McBride è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 23-07-2006, 16:42   #16
Froze
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Originariamente inviato da Berserker
Non estrapolare solo quel che ti piace. Ti sei dimenticato un bel pezzo, te lo riporto io:
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Né pare condizione sufficiente a caratterizzare come "terroristica" la partecipazione a un conflitto bellico da parte di persone non appartenenti ai Paesi in conflitto, dovendo ricondursi alla nozione di forze armate sia l’esercito regolare di uno Stato sia ogni organizzazione armata che partecipi al conflitto, purché posta sotto un comando responsabile che garantisca la disciplina tra i subordinati ed il rispetto del diritto internazionale umanitario
forse saro' tardo io, ma non mi pare che dall'altra parte del comflitto ci sia un' organizzazione armata posta sotto un comando responsabile che garantisca la disciplina tra i subordinati (oddio, a voler ben vedere alquaeda ha una bella struttura, ma non credo ci si riferisca a questa...)
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Old 23-07-2006, 17:19   #17
edited823
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ma prima di discuterci su, qualcuno ha idea di che cosa sia il tribunale della libertà?
e la differenza tra custodia cautelare e pena inflitta per un reato?

e lo sapete tutti, ne sono certo, che se il trib decide arbitrariamente che una cosa è terrorismo (quando non è pienamente dimostrabile che per la legge it lo sia) se non vengono condannati li dobbiam risarcire profumatamente.
edited823 è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 23-07-2006, 17:53   #18
oscuroviandante
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Non posso credere ai miei occhi quando leggo che qualcuno avvalla questa sentenza.
Quasi che ci sia una moda nell'essere sempre "contro".

Ricordo a questi signori che da ora i cosidetti "resistenti" irakeni e afgani hanno anche il beneplacito di una parte della nostra magistratura a far fuori in tutti i modi possibili i nostri soldati.

A quando i kamikaze nelle caserme sul suolo italiano?

Scommetto quanto volete che salterà fuori qualcuno sul forum che ne sarà contento....

Che schifo................
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Old 23-07-2006, 18:18   #19
Jo3
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Originariamente inviato da lognomo33
Non mi pare sia scritto che è legittimo,ma solo che nn è terrorismo:
"restano esclusi dall’ambito della definizione di terrorismo gli atti di violenza, da chiunque compiuti, contro militari impegnati in un conflitto armato, salvo la illiceità di tali atti sotto altri profili del diritto internazionale umanitario (crimini di guerra o contro l’umanità)"
E sono pienamente d'accordo.
Israele che lancia razzi contro i palestinesi e ne uccide 10 si difende.
I palestinesi che lanciano i razzi contro Israele sono terroristi.
Il concetto di terrorismo è un po diverso,non è :"quelli che si ribellano agli stati piu ricchi che li opprimono",ma è:"provocare terrore senza alcun motivo logico".
Come le Br in Italia.
Qui si stanno confondendo le parole semplicemente.
Sentenza assolutamente corretta e che non dice nulla di nuovo e di incredibile.
Ah..e per la legge italiana è cosi da tempo,documentatevi prima di rendervi ridicoli.
Poi se volete fare casino,e incitare al razzismo senza motivo fate pure,il 3d è tutto vostro.

Ergo a priori queste persone non dovrebbero nemmeno essere presenti in un un tribunale civile, ma eventualemnte da un tribunale militare , o per lo meno essere trattati come prigionieri di guerra, poiche' se non sono atti terroristici, allora sono azioni militari.

Gia che ci sei dovresti spiegarmi come mai cosi non e'.

restano esclusi dall’ambito della definizione di terrorismo gli atti di violenza, da chiunque compiuti, contro militari impegnati in un conflitto armato, salvo la illiceità di tali atti sotto altri profili del diritto internazionale umanitario (crimini di guerra o contro l’umanità.
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Referenti in Compravendite Ognuno sceglie le cause per cui combattere in base alla propria statura.
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Old 23-07-2006, 18:26   #20
maulattu
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oooooooooooohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh povera Italia

ps: l'articolo è firmato Magdi Allam, non dal primo pirla che passa per strada...
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