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Old 23-09-2009, 19:47   #101
ALIEN3
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Ottimo 3D iscritto


Byezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
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Old 23-09-2009, 19:50   #102
easyand
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Old 23-09-2009, 19:56   #103
ALIEN3
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mmmh qualche gruppo è già dotato del nuovo arx160?


byezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
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Old 23-09-2009, 19:56   #104
jpjcssource
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Vedo che il Beretta ARX - 160 è già in servizio
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Asrock Z68 Extreme4Gen3, Core i5 2500K@3,7Ghz, Radeon HD6950 2GB, 4x1 GB OCZ PC3-12800 DDR3 1600MHz, Iiyama Prolite B2403WS LCD 24" + Plasma Panasonic 50VT20E 3D, SSD Crucial M4 256GB, WD Caviar 250GB Sata II 16MB, Alice Flat 2 Mbit/s , PS3 Slim 120GB HALF LIFE 2: LE MIGLIORI MOD
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Old 23-09-2009, 23:05   #105
easyand
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mmmh qualche gruppo è già dotato del nuovo arx160?


byezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
una trentina di esemplari sono in fase di test operativo in afghanistan


articolo di 14 pagine: "Con la Folgore in afghanistan occidentale"

http://cca.analisidifesa.it/downloads/7728804354_it.pdf
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Old 01-10-2009, 22:34   #106
easyand
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27 settembre 2009
Herat: a Shindad militari italiani e Forze di sicurezza Afghane ritrovano grosso quantitativo di esplosivo su segnalazione della popolazione locale
Questa notte, nel corso di una operazione congiunta condotta nel distretto di Shindad, militari italiani e delle Forze di sicurezza afghane hanno rinvenuto e distrutto un grosso quantitativo di esplosivo.

Il deposito, costituito da diverse decine di chilogrammi di esplosivo e svariate bombe di mortaio, pronte ad essere impiegate per la fabbricazione di ordigni normalmente impiegati per attentati (IED), è stato rinvenuto grazie alle indicazioni pervenute alle Forze di sicurezza afghane da parte della stessa popolazione locale.





Notte con i paracadutisti della Folgore
Lasciata senza incidenti la valle di Musahi
Ma la polizia afghana ha paura: «Non siamo in grado di reggere agli attacchi dei talebani. Italiani fondamentali»
Dal nostro inviato Lorenzo Cremonesi



VALLE DI MUSAHI - Anche la luna contribuisce al successo dell’operazione. Oggi, alle due e mezza di mattina, i paracadutisti della Folgore hanno evacuato senza incidenti la FOB (dall’inglese per Forward operational base) avanzata nella vallata di Musahi. Sino a poco prima della mezzanotte una gigantesca mezzaluna illuminava quasi a giorno l’intera vallata, i profili bassi delle abitazioni afghane, le creste delle montagne tutto attorno, il reticolo di sterrate che si perdono verso i letti secchi dei torrenti. «Il piano è quello di essere tutti fuori entro le due e quaranta e lasciare le consegne alla polizia afghana», aveva annunciato poche ore prima il comandante del contingente Folgore dal quartier generale di Camp Invicta, alla periferia di Kabul, colonnello Aldo Zizzo. Trenta chilometri a sud della capitale, la sessantina di militari italiani restati nella Fob erano un poco preoccupati. «Tutto bene, speriamo solo che la luna illumini un po' meno. Sono segnalate intense attività talebane nella zona», diceva il capitano Giacomo Veroli (33 anni, marchigiano), comandante del piccolo contingente.

PASSAGGIO DI CONSEGNE - Ma già verso l’una l’astro argenteo sembra spegnersi mentre cala dietro i profili neri delle montagne. Mezz’ora dopo domina il buio. È fatta. Dopo circa 3 anni i soldati italiani lasciano Musahi. Una delle presenze ormai storiche dello sforzo militare alleato nella zona della capitale. Non è una ritirata. Entro il 31 ottobre l’intero contingente (circa 3.000 uomini) sarà tutto concentrato sulla provincia occidentale del Paese, facente capo al quartier generale di Herat. E a Kabul resteranno meno di 200 uomini al comando Isaf per la logistica. Tra poco sarà la brigata Sassari a dare il cambio alla Folgore. Ma per ora sono ancora i paracadutisti a organizzare l’evacuazione. È un’operazione interessante: raccontarla serve per aiutare a capire i meccanismi interni, i rapporti tra i 42 Paesi che compongono Isaf e quelli con le nascenti forze di sicurezza afghane.

01 ottobre 2009

corriere.it

Ultima modifica di easyand : 01-10-2009 alle 22:37.
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Old 31-10-2009, 23:24   #107
easyand
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01 ottobre 2009
Kabul: La FOB "Sterzing" passa sotto la competenza delle Forze di Sicurezza locali
E’ partito alle 02:40 della notte l’ultimo assetto di ITALFOR XX dalla FOB “Sterzing” della Valle di Musahy, un avamposto di importanza strategica fondamentale che, dopo circa tre anni di vita sotto il controllo del Contingente italiano, è passato sotto il controllo del Distretto di Polizia di Musahy.

Era da circa sei giorni che all’interno della base avanzata si lavorava per il graduale smantellamento dei materiali e delle strumentazioni che hanno poi fatto rientro a “Camp Invicta”; un lavoro pianificato da tempo con attenzione per continuare a garantire il controllo di tutta l’area di competenza dei paracadutisti del 186° “Folgore” con la stessa efficacia che ha permesso negli ultimi 5 mesi il coronamento di notevoli successi sul piano operativo.

Il Colonnello Ahmadullah Oriahkhel, Comandante del Distretto di polizia della Valle di Musahy, ha rivolto un messaggio di saluto al Tenente Colonnello Renato Vaira, Comandante del Battaglione inquadrato in ITALFOR XX: “Ho potuto apprezzare, in questi anni, la grande efficienza con la quale i militari italiani hanno garantito il controllo di questa Valle, di fondamentale importanza per il raggiungimento, da parte degli insorti che arrivano da sud, della capitale. In particolare, grazie alla forte presenza sul territorio dei paracadutisti, anche gli abitanti dei villaggi hanno ricominciato ad uscire con maggiore frequenza dalle loro case, un risultato molto importante per noi e di fiducia nel futuro di questo Paese”.


15 ottobre 2009
Herat: incidente automobilistico - muore militare italiano a seguito del ribaltamento del mezzo
Questa notte, nel corso di uno spostamento operativo da Herat a Shindad, un militare italiano è deceduto a causa del ribaltamento del mezzo sul quale viaggiava.

Nell'incidente, che non ha coinvolto altri veicoli, sono rimasti contusi altri due soldati, che sono stati medicati e già dimessi dall'ospedale militare di Herat.

La famiglia del militare che era effettivo al 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, è già stata avvisata.



21 ottobre 2009
Herat: la Brigata ''Sassari'' subentra alla ''Folgore'' alla guida della Regione Ovest
Oggi a Camp Arena il generale di brigata Rosario Castellano, comandante della Brigata paracadutisti “Folgore”, ha ceduto il comando della Regione Ovest dell'Afghanistan al generale di brigata Alessandro Veltri, comandante della Brigata “Sassari”. La cerimonia è avvenuta alla presenza del Comandante di Isaf, Generale Stanley McCrystal, del sottosegretario di Stato alla Difesa Onorevole Guido Crosetto, del Comandante del COI, Generale di Squadra Aerea Tommaso Ferro, delle autorità militari italiane e dei vari Paesi impiegati nella missione e delle autorità locali afghane.

Nel suo discorso il Generale Castellano ha evidenziato l’eccezionale coordinamento con le Forze afghane: «Con le quali abbiamo operato quotidianamente a stretto contatto da Herat a Bala Murgab, da Shindand a Farah. Il contingente italiano e il popolo afghano hanno pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane per inibire un nemico comune, subdolo, che non si è mai fatto scrupolo di colpire donne e bambini innocenti per raggiungere i propri scopi. Molto abbiamo ereditato dalla Brigata “Julia” che ci ha preceduto, molto è stato fatto in termini di sicurezza e ricostruzione, molto è ancora da fare. Tutto verso un l’unico comune obbiettivo – ha concluso il generale Castellano – aiutare l’Afghanistan a ridiventare un grande Paese».

Il Generale Castellano ha concluso il suo discorso rivolgendo il suo benvenuto ed il suo augurio di un buon lavoro al personale della Brigata Sassari.

Nel corso della sua visita a Camp Arena l’Onorevole Guido Crosetto, ha inaugurato un percorso per l’addestramento dei militari contro i rischi delle mine e degli IED (ordigni improvvisati).


Afghanistan: para' italiani aprono sartoria a Kabul
27 Ottobre 2009 16:29 CRONACHE

KABUL - Il 186esimo reggimento paracadutisti Folgore di Siena ha aperto una sartoria a Kabul per inserire le donne afgane nel mondo del lavoro. Il progetto e' stato realizzato in collaborazione con la Ong Afghan Women Culturale Vocational Educational Organisation, la Provincia di Siena e la Fondazione Montepaschi. Prima dell'apertura sono stati anche organizzati corsi di alfabetizzazione e sartoria, seguiti da 300 donne. I vestiti realizzati nella sartoria saranno consegnati alle Ong per essere venduti nel mercato locale. (RCD)

corriere.it

Ultima modifica di easyand : 31-10-2009 alle 23:53.
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Old 31-10-2009, 23:33   #108
easyand
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composizione del contingente aggiornata con l'ingresso della brigata Sassari che rimpiazza la Fologre.

combattimento della Folgore nella valle di Zirko, Bala Morghab a luglio

http://www.youtube.com/watch?v=5-Sf6pQGudE
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Old 31-10-2009, 23:46   #109
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qualche (rara) foto degli incursori di marina ed esercito che operano in afghanistan











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Old 01-11-2009, 00:12   #110
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ma quanti caricatori hanno addosso....
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Old 04-11-2009, 18:42   #111
easyand
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Le FOB italinane, reportage di carlotta ricci

http://www.youtube.com/watch?v=RkDsLaCRbj4

http://www.youtube.com/watch?v=s2yvm8lqYRw

http://www.youtube.com/watch?v=0qLe1qlA7a8
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Old 17-02-2010, 16:09   #112
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riprendo dopo mille mila mesi di non aggiornamento


22 novembre 2009
Herat: L?impegno del contingente militare italiano per la ricostruzione e lo sviluppo della regione occidentale


Numerose e di spessore le iniziative intraprese dal contingente italiano del Regional Command West, su base Brigata “Sassari”, ed estremamente incoraggianti i risultati conseguiti a sostegno delle autorità afghane nel processo di stabilizzazione dell’area.

Anche grazie all’impegno congiunto ed attraverso l’opera svolta dai militari del Provincial Reconstruction Team italiano di Herat, dei funzionari del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, proseguono le iniziative umanitarie, la realizzazione di progetti, verifiche ed interventi urgenti anche in settori tipicamente non militari, quali quello dell’istruzione, dei servizi pubblici, della pubblica amministrazione e del settore igienico-sanitario.

Nell’ultimo mese, in particolare, nel villaggio di Siahavashan (distretto di Ghozara, 15 chilometri a sud-est di Herat), è stato avviato un programma infrastrutturale riguardante la costruzione di una scuola composta da 10 classi, la ristrutturazione di un secondo edificio scolastico, la realizzazione di un importante tratto di strada (2 chilometri asfaltati e 14 chilometri in macadam) ed il ripristino di alcuni fondamentali sottoservizi stradali per lo smaltimento delle acque.

Altri progetti riguardano poi l’inserimento delle donne nella realtà lavorativa imprenditoriale della Provincia sia nel settore tessile, attraverso la donazione di numerose macchine da cucire alla “Wahdat Women Union” (associazione scientifico-culturale della provincia di Herat che si occupa dell' inserimento nel mondo del lavoro di giovani vedove e studentesse), sia nel settore agricolo, mediante la donazione alla “Saffron Women Cultivators Association” di circa 1.800 chilogrammi di bulbi di zafferano la cui coltivazione è destinata a sostituire quella dell’oppio.

Per sostenere anche queste iniziative è allo studio la realizzazione del “mercato delle donne”, un’iniziativa che prevede la costruzione di una apposita struttura nel centro della città di Herat e lo sviluppo di un progetto di microcredito, uno strumento di sviluppo economico che consente l'accesso ai servizi finanziari alle famiglie, e soprattutto alle donne.

Nel campo dell’istruzione, infine, prosegue con successo il progetto per l’informatizzazione di 12 scuole superiori presenti nella città di Herat (compresa l’Università) ed in alcuni distretti mediante la fornitura di computers, muniti di relative stampanti e scanner, e la realizzazione di reti LAN con possibilità di connessione ad internet.


26 novembre 2009
Posa della prima pietra per la costruzione della nuova sala conferenze del governatorato di Herat


Con la posa della prima pietra, avvenuta alla presenza del Governatore di Herat - Mr. Nooristani - del Vice Comandante di ISAF, Generale Parker e di altre autorità governative locali, il comandante del Provincial Reconstruction Team italiano di Herat, Colonnello Claudio Dei, ha simbolicamente dato inizio ai lavori per la costruzione della sala conferenze presso il Governatorato di Herat.

La struttura, dell’ampiezza di circa 900 mq2, comprenderà al piano terra un’area destinata ai servizi ed agli uffici mentre, al piano superiore, sarà realizzata un’ampia sala conferenze.

Il Governatore di Herat ha espresso il proprio apprezzamento per lo sforzo e l’impegno profuso dal contingente italiano a favore dello sviluppo e della ricostruzione della provincia di Herat e per l’aiuto fornito, in generale, a tutto il popolo afgano.

La consegna dei lavori, prevista entro la prossima primavera, sarà interamente effettuata da una ditta locale.
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Old 17-02-2010, 16:20   #113
easyand
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07 dicembre 2009
Continua il lavoro di ricostruzione e sviluppo del PRT italiano nella città di Herat


Nei giorni scorsi il Provincial Reconstruction Team (PRT) italiano di Herat, al comando del colonnello Claudio Dei, ha dato inizio a tre nuovi progetti. Alle cerimonie ha partecipato, oltre a numerose autorità locali, il Governatore di Herat Mr. Nooristani che ha ringraziato il Col. Dei per il contributo fornito dal contingente italiano in favore dello sviluppo e della ricostruzione del paese e per l’aiuto fornito a tutto il popolo afgano.

Il primo progetto riguarda la realizzazione di una nuova rete fognaria nel distretto di Mahal Mohmand Ma, uno dei più poveri alla periferia di Herat. Tale struttura consentirà il miglioramento delle condizioni igieniche e di salute della popolazione che vive nella zona.

Il secondo riguarda la realizzazione di una nuova strada asfaltata nel centro di Herat, della lunghezza di 260 metri compresa di segnaletica stradale. Il progetto è stato realizzato in una zona ad alta densità di popolazione dove si svolgono numerose attività commerciali.

Infine, con la posa della prima pietra, il Col. Dei ha simbolicamente dato inizio ai lavori per l’installazione del nuovo sistema di video sorveglianza e di illuminazione del Governatorato di Herat. Gli impianti di video sorveglianza e di illuminazione, la cui installazione sarà realizzata da ditta e manodopera locale, serviranno ad incrementare le misure di sicurezza della struttura governativa ed assicurare l’illuminazione dell’area perimetrale.


10 dicembre 2009
Continua l'addestramento della Guardia di Finanza nei confronti della Afghan Border Police


Oggi presso “Camp Arena” di Herat, si è concluso il 25° Corso di addestramento per la Afghan Border Police tenuto dal personale della “Task Force Grifo” della Guardia di Finanza. La cerimonia di consegna degli attestati di frequentazione ha avuto luogo nella “Sala polifunzionale” della base, alla presenza del Generale di Brigata Alessandro Veltri, Comandante del Regional Command West dell’ISAF, del Generale Mahlam, Comandante della 4^ Zona della Afghan Border Police, e di altre Autorità militari e di polizia.

I 13 allievi della Afghan Border Police (tra i quali due donne) sono giunti a questo traguardo dopo quattro settimane di studio intensivo, nel corso delle quali sono stati loro illustrati, dagli istruttori della Guardia di Finanza, i principali punti di riferimento normativi della Legge afghana nel settore dei poteri di polizia in genere, dei controlli doganali, della lotta al contrabbando e al traffico degli stupefacenti e del contrasto al terrorismo internazionale.

Oltre alla parte teorica, il corso è stato completato da attività pratiche relative alle principali tecniche di polizia, alla attuazione di posti di blocco e al controllo degli automezzi in transito; infine, agli allievi sono state fornite nozioni di base circa l’attività di comando e di “team building”.

Nel corso dell’odierna cerimonia di fine corso, il Generale Veltri e il Comandante della “Task Force Grifo”, Tenente Colonnello Stefano Izzo, hanno sottolineato nelle loro allocuzioni il valore dell’attività di “training” sia per incrementare l’efficienza delle Forze di sicurezza afghane, sia per lo sviluppo dei rapporti tra l’Afghanistan e i Paesi occidentali che fanno parte dell’ISAF.

Il Generale Mahlam ha espresso significative parole di apprezzamento per l’opera del Regional Command West di ISAF e della Guardia di Finanza nel quadro delle attività volte al sostegno e al potenziamento delle istituzioni locali.


Posa della prima pietra per la costruzione della nuova sede del 6^ Distretto di Polizia di Herat

Nei giorni scorsi il comandante del Provincial Reconstruction Team italiano di Herat Colonnello Claudio Dei, ha simbolicamente dato inizio ai lavori per la costruzione della nuova sede del 6° Distretto di Polizia di Herat.

La struttura, studiata e progettata dagli Ufficiali ingegneri provenienti dalla riserva selezionata che operano nell’ambito del Cimic Centre del Provincial Reconstruction Team, avrà al piano terra un’area servizi attrezzata con cucina, refettorio, deposito armi e servizi igienici, al piano superiore una Sala conferenze, locali per attività ricreative ed uffici, per un totale di circa 750 mq2.

La posa della prima pietra è avvenuta alla presenza del Comandante Provinciale della Polizia di Herat Generale Alizai, di altre autorità governative locali e dei rappresentanti delle Forze di sicurezza afghane.

Al termine della cerimonia il Col. Dei ha donato al Generale Alizai 60 Giubbotti impermeabili, 5.000 Kg di riso e 200 Lt di olio, in favore del personale in servizio alla locale stazione di polizia. Il Generale Alizai ha ringraziato il Col Dei per il supporto fornito dal PRT a favore dello sviluppo e della riforma delle forze di Polizia locali ed ha sottolineato come il nuovo comando di Polizia potrà contribuire ad aumentare l’efficienza dei propri uomini e di conseguenza il livello di sicurezza della città di Herat.


21 dicembre 2009
Giunta ad Herat la Bandiera di Guerra del 51° Stormo dell'Aeronautica Militare


È arrivata in territorio afghano, accompagnata dal Colonnello pilota Giandomenico Tarrico, la bandiera di guerra del 51° Stormo di Istrana (TV) dell’Aeronautica Militare.

La bandiera, decorata con una Medaglia d’Oro e una Medaglia d'Argento al Valore Militare per le azioni belliche svolte dal reparto durante la 2^ Guerra Mondiale, è giunta oggi a Camp “Arena”, la base che ospita i militari del Regional Command West, agli ordini del Generale Alessandro Veltri.

Il 51° Stormo, che in Teatro schiera 4 velivoli AM-X con compiti di ricognizione aerea per supportare le esigenze d’Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione nell’ambito della missione Isaf(International Security Assistance Force), è inquadrato nella Joint Air Task Force (JATF), un assetto al comando del Colonnello Maurizio Colonna che gestisce tutti i velivoli aerei ad ala fissa e ad ala rotante dell'Aeronautica Militare schierati in zona d’operazioni.


27 dicembre 2009
Continua il lavoro di ricostruzione e sviluppo del PRT italiano a favore della popolazione afgana della provincia di Herat


Il Provincial Reconstruction Team (PRT) italiano di Herat, al comando del colonnello Claudio Dei, ha dato inizio a nuovi progetti in tre diversi distretti della provincia di Herat.

Il primo progetto riguarda la costruzione di un centro di formazione professionale nel distretto di Koshan, nord-ovest di Herat al confine con l’Iran, realizzato su un unico livello per un totale di circa 470 mq2. Tale struttura, così come sottolineato dal governatore del distretto Mr. Noor, consentirà la formazione professionale nel settore tessile, con particolare riferimento alla lavorazione dei tappeti ed ha assicurato che vigilerà affinché i lavori vengano eseguiti nei tempi e con le modalità previste dal progetto. Il colonnello Dei ha inoltre donato a Mr. Noor molti sacchi di riso e numerose coperte per la popolazione più povera del distretto.

Il secondo riguarda la realizzazione di un altro centro di formazione professionale nel distretto di Injil, vicino ad Herat. Entrambi i progetti sono stati sviluppati in cooperazione con il dipartimento per gli Affari sociali di Herat.

Infine, presso il villaggio di Seyawashan nel distretto di Ghozara, il colonnello Dei, con la posa della prima pietra, ha simbolicamente dato inizio ai lavori per la costruzione di una nuova scuola femminile da 10 classi ed ha poi inaugurato una scuola da 16 classi in grado di ospitare più di 3000 alunni. Per questa struttura il PRT ha provveduto alla ristrutturazione del tetto, delle pareti interne ed esterne dell’edificio, all’impianto elettrico ed all’installazione di porte ed infissi, mentre la Cooperazione italiana allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri ha fornito le attrezzature scolastiche quali 400 banchi e sedie per gli alunni, scrivanie per gli insegnanti, armadietti e zaini.

A quest’ultima cerimonia ha partecipato, oltre a numerose autorità locali, agli Elders dei villaggi limitrofi ed alla popolazione locale, il Governatore di Herat - Mr. Nouristani – il quale ha sottolineato la necessità e l’importanza dell’impegno che le autorità governative devono avere a favore della popolazione ed ha poi ringraziato il colonnello Dei per il contributo essenziale e del supporto che il Provincial Reconstuction Team fornisce in favore dello sviluppo e della ricostruzione della provincia di Herat.


29 dicembre 2009
I militari italiani hanno rinvenuto un'ingente quantità di esplosivo


Nei giorni scorsi, in un villaggio a circa 15 km a nord-est di Shindand, i militari del contingente italiano hanno rinvenuto e successivamente distrutto un ingente quantitativo di spolette, cariche di lancio e granate.

Il materiale è stato rinvenuto utilizzando assetti specialistici I.E.D.D. (Improvised Esplosive Devices Disposal) della Task Force Genio.

Tale ritrovamento è da inquadrarsi nell’ambito delle attività che i militari della Task Force Center, su base 1° Reggimento bersaglieri, conducono congiuntamente alle forze di sicurezza afghane per il controllo del territorio e la libertà di movimento nell’area e che hanno luogo con sempre maggiore adesione, anche in termini informativi, da parte della popolazione locale.


29 dicembre 2009
Bala Murghab: Colpi di arma da fuoco feriscono lievemente due militari italiani


Questa mattina, alle ore 11.30 (le 08.00 in Italia), durante un’attività di rifornimento logistico a Bala Morghab, un soldato dell’esercito afghano ha aperto il fuoco contro il personale delle forze ISAF (International Security Assistance Force) che sovraintendeva a tale operazione.

A seguito della sparatoria due militari italiani sono rimasti lievemente feriti.

Uno di essi ha riportato una lieve ferita alla coscia sinistra mentre l’altro, oltre a una leggera ferita alla coscia destra, ha riportato anche un piccolo trauma a un dito della mano destra.

Medicati nell’infermeria da campo della base operativa avanzata di Bala Morghab i due militari italiani hanno ripreso regolarmente il servizio.

Il militare che ha aperto il fuoco, anch’egli rimasto ferito dalla pronta reazione dei militari di ISAF e dell’esercito afghano presenti sul posto, è stato immediatamente tratto in arresto ed attualmente è tenuto sotto osservazione nell’ospedale da campo.

Sono in corso gli accertamenti di rito per appurare l’esatta dinamica dell’evento.


30 dicembre 2009
Herat - il piccolo Said Salad vola in Italia per un delicato intervento chirurgico al cuore


Said Salar, un bambino afghano di due anni affetto da una grave patologia cardiaca non curabile presso le strutture ospedaliere locali, sarà ricoverato domani in Italia presso l’ospedale San Carlo di Potenza per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Tutto ha inizio lo scorso giugno quando i militari del Regional Command West, agli ordini del Generale di Brigata Alessandro Veltri, individuano il caso del piccolo paziente le cui condizioni - parse immediatamente gravi ai medici dell’ospedale da campo italiano - richiedono il tempestivo avvio di tutte le procedure che, grazie anche all’interessamento dell’Associazione di Volontariato ONLUS “Pubblica Assistenza del Raparo”, consentono ai civili afghani affetti da gravi patologie di essere curati in Italia.

Il piccolo Said Salar, che viaggerà con il padre a bordo di un velivolo C130-J e, successivamente, di un Boeing 767 dell’Aeronautica Militare, atterrerà nel tardo pomeriggio di domani presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare (RM) per essere poi trasferito nel capoluogo lucano con un’ambulanza della Croce Rossa Italiana.

Ai costi del ricovero e dell’intervento chirurgico provvederà la Regione Basilicata, mentre gli oneri relativi al vitto, all’alloggio e all’ assistenza del bambino e del genitore, saranno a carico della Caritas diocesana di Potenza.


31 dicembre 2009
Herat: inaugurata la nuova Caserma dell'Afghan National Civil Order Police (ANCOP)


Questa mattina, con una cerimonia tenutasi presso la sede del comando regionale dell’Afghan National Police, il Generale di Brigata Alessandro Veltri – Comandante del Regional Command West – ha inaugurato le nuove strutture all’interno del predetto quartier generale della ANP, presenti i Comandanti regionali della polizia e della polizia di frontiera afghana ed un alto rappresentante del Governatorato di Herat.

I manufatti, realizzati nell’arco di un anno facendo ricorso interamente a manodopera locale, ospiteranno i poliziotti della 3^ Brigata ANCOP.

Il Generale Ekramuddin, Comandante dell’Afghan National Police, ha ringraziato il Generale Veltri per “il sostegno continuo ed efficace che i militari del contingente italiano di ISAF forniscono alla causa della sicurezza nell’area in cui operano le forze di polizia della regione, per la costante vicinanza ed il soddisfacimento di ogni utile esigenza”.


L’attività odierna rientra nel quadro delle iniziative che il contingente italiano costantemente promuove e svolge per consolidare i già ottimi rapporti di collaborazione con le forze di sicurezza locali e per fornire loro il necessario supporto in vista di una sempre maggiore ed autonoma capacità di intervento delle stesse nelle attività di prevenzione e controllo del territorio.
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Old 17-02-2010, 16:26   #114
easyand
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02 gennaio 2010
Operazione congiunta delle Forze di Sicurezza afghane e di ISAF per il controllo dell'area di Bala Morghab


Nei giorni scorsi, nel corso di un’operazione congiunta per il controllo di alcuni avamposti strategici nei pressi di Bala Morghab, nell'ovest dell'Afghanistan, militari delle forze di sicurezza afghane e di ISAF (International Security Assistance Force) – tra i quali i soldati del contingente italiano – sono stati fatti oggetto di ripetuti attacchi con colpi d’arma da fuoco e di razzi controcarro da parte di oltre 60 insorti.

L’efficacia della reazione, frutto del coordinamento tra le forze in campo, ha consentito a queste ultime di rispondere al fuoco degli insorti e, grazie a mirate incursioni aeree alleate ed al fuoco delle armi a tiro curvo, garantire in tempi successivi la totale libertà di movimento per le truppe ed il pieno controllo dell’area.

Gli scontri, protrattisi con brevi intervalli per più di 72 ore, si sono verificati a Bala Morghab, località in cui sorge la base operativa avanzata che ospita, congiuntamente ad unità dell’esercito afghano e statunitense, i militari italiani della Task Force North su base 151° reggimento della Brigata “Sassari”.

Pieno assenso e convinto appoggio è stato fornito alle operazioni militari dalla comunità afghana del distretto di Morghab i cui membri del Consiglio di Sicurezza hanno potuto assistere dal posto Comando ad ogni istante dell’operazione coadiuvando alla stessa molto attivamente.

L’impegnativa operazione si è conclusa con la neutralizzazione della minaccia ed il completo sostegno della popolazione civile.

Nel corso delle shure tenutesi nei giorni delle operazioni a cui hanno preso parte, come di consueto, anche i comandanti italiani e statunitensi, gli anziani del villaggio hanno manifestato il loro pieno appoggio all’intervento militare e, nel confermare il benché minimo coinvolgimento di personale civile, uno degli elders presenti ha espresso ai comandanti militari presenti il proprio sentito ringraziamento.

“Grazie fratelli miei” – è stato il commento del Mullah più anziano del villaggio – “Siete qui per portare sviluppo, assistenza e speranza”.

Allo stabilizzarsi della situazione, tuttora in bilico per il perdurare di pur minime reazioni da parte degli insorti ancora presenti nell’area, le forze di ISAF riprenderanno l’opera di ricostruzione e sviluppo garantendo, fra l’altro, la distribuzione di aiuti umanitari, l’assistenza medica alla popolazione ed ogni altra utile serie di iniziative peraltro già intraprese, con successo, nel corso dei mesi di novembre e dicembre.


Bala Morghab, 170 chilometri a nordest di Herat, al confine con il Turkmenistan, all’interno della provincia di Badghis (una delle quattro che compongono l’area sotto responsabilità italiana) è una zona a lungo contesa da insorti e militari afghani che, con il supporto delle truppe di ISAF, in questa valle hanno combattuto e subito perdite.

Il fine resta quello di garantire il controllo della valle, punto strategico perché di frontiera, ma soprattutto perché da qui passa una tratto della Ring Road, l’anello stradale che attraversa tutto l’Afghanistan collegando tra loro le città principali.
Per garantire la sicurezza all’interno di tutto il Paese, obiettivo primario delle forze di ISAF resta la libertà di circolazione ed il controllo delle principali vie di comunicazione.



04 gennaio 2010
Il Contingente italiano a sostegno del centro femminile per rifugiati


Nell’ambito delle attività svolte dal Provincial Reconstruction Team italiano in favore della popolazione afghana che vive nella provincia di Herat, è stata effettuata oggi una significativa donazione di materiali di primaria necessità presso il Centro femminile per rifugiati del distretto di Injil.

All’attività hanno presenziato il Comandante del Regional Command West - Generale Alessandro Veltri - ed il Comandante del PRT, Colonnello Claudio Dei, i quali hanno donato alla Direttrice del centro, la signora Lailome’, coperte, farina e riso, quaderni, zainetti e vario materiale di cancelleria.

Nel corso del suo intervento, il Generale Veltri ha sottolineato che ogni “sforzo da parte di ISAF sarà sempre volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose”.

Alla donazione era presente anche il Capo Dipartimento per gli Affari Sociali della provincia di Herat, il signor Chishti il quale, nel corso del suo intervento, ha ringraziato il Generale Veltri “per questa ennesima, importante donazione. Non è la prima volta che i militari del contingente italiano intervengono per sostenere questo centro in cui le donne che vi sono ospitate vivono in una condizione di estremo disagio”.

Il centro, che ospita circa 120 rifugiati tra donne e bambini, è stato realizzato dal Provincial Reconstruction Team nel 2008, nell’ambito del processo di ricostruzione e sviluppo del Dipartimento per gli Affari Sociali.


04 gennaio 2010
Ancora scontri nell'area di Mala Morghab: forze di sicurezza afghane e di ISAF neutralizzano la minaccia


Questa mattina, nel corso delle attività di consolidamento di alcuni avamposti strategici nei pressi di Bala Morghab, militari delle forze di sicurezza afghane e di ISAF (International Security Assistance Force) sono stati fatti nuovamente oggetto di ripetuti attacchi con colpi d’arma da fuoco, mitragliatrici pesanti e di razzi controcarro da parte di consistenti nuclei di insorti.

Grazie all’efficace e tempestivo coordinamento tra le forze in campo nell’arco di oltre 3 ore di scontri, è stato possibile neutralizzare la minaccia facendo ricorso a mirate incursioni aeree alleate ed al fuoco dei mortai, senza peraltro causare perdite tra la popolazione civile ed arrecare danni alle abitazioni circostanti.

I militari della Task Force North su base 151° Reggimento della Brigata “Sassari” hanno contribuito a garantire la sicurezza delle aree circostanti mediante il pattugliamento lungo le principali vie d’accesso alle stesse, il presidio di posizioni strategiche ed il concorso di forze di reazione rapida.

Nessun ferito tra i militari della coalizione e delle forze di sicurezza afghane.


05 gennaio 2010
Continua il lavoro di ricostruzione e sviluppo del PRT italiano nella provincia di Herat


Nei giorni scorsi il Provincial Reconstruction Team (PRT) italiano di Herat, al comando del colonnello Claudio Dei, ha inaugurato due nuovi progetti nel distretto di Karohk, ad est di Herat.

Il primo progetto la ristrutturazione della Moschea del distretto, dove sono stati eseguiti i lavori di recupero della struttura e rifacimento del tetto compreso di sistema di impermeabilizzazione.

Il secondo riguarda la realizzazione di un campo polifunzionale da pallacanestro e da pallavolo realizzato nel cortile della scuola già costruita in precedenza dal Provincial Reconstruction Team.

Tale progetti sono stati eseguiti grazie ai fondi messi a disposizione dal Provincial Reconstruction Team, per un ammontare totale di circa 13.000 euro.

Il governatore di Karohk Mr. Jalil NIKTAR ha ringraziato il colonnello Dei per quanto realizzato nel proprio distretto ed in generale per il lavoro svolto dal Provincial Reconstruction Team in favore della ricostruzione, dello sviluppo ed il bene del popolo afghano.

Come sottolineato dal Comandante del Regional Command West – Generale Alessandro Veltri - “ogni sforzo da parte di ISAF sarà sempre volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose”.


Tre esplosioni nella città di Herat: danneggiato il Five Star Hotel

Alle ore 21.30 (le 18.00 in Italia), tre esplosioni sono state udite nella città di Herat.

Sulla scorta delle informazioni in possesso del Regional Command West, si tratterebbe di 3 razzi sparati in direzione del Five Star Hotel, sede designata, tra l’altro, del consolato americano ad Herat.

Non si registrano feriti ma solamente danni all’edificio.

Sul posto sono intervenute immediatamente le forze di sicurezza locali che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area. Sono in corso gli accertamenti di rito tesi ad individuare la natura e l’origine dell’attacco.


11 gennaio 2010
Ingente sequestro di armi e munizioni da parte di ISAF e delle Forze di Sicurezza afghane

Ieri mattina, nel corso di alcune mirate ricognizioni operative con le forze di sicurezza afghane finalizzate al controllo del territorio e alla libertà di movimento nell’area in cui opera il Regional Command West, i militari della Task Force Center su base 1° Reggimento bersaglieri hanno individuato un ingente quantitativo di armi e di munizionamento.

L’operazione, frutto di una intensa e mirata attività informativa che ha visto partecipe anche la popolazione locale, ha portato al sequestro di 2 piatti di pressione, 2 mine anticarro, 15 bombe da mortaio da 81 millimetri, 5 proietti di artiglieria e 2 razzi da 107 millimetri.

Il materiale sequestrato, gran parte del quale particolarmente indicato per la fabbricazione degli ordigni esplosivi improvvisati (IED) utilizzati contro le forze di ISAF e quelle di sicurezza afghane, era nascosto all’interno di un furgone guidato da un individuo il quale, dopo aver aperto il fuoco contro i militari italiani e afghani senza peraltro arrecare alcun danno, abbandonava il veicolo per poi dileguarsi nel dedalo degli affollati vicoli del bazar di Shindand.

Il materiale è stato prelevato e successivamente distrutto da assetti specialistici I.E.D.D. (Improvised Esplosive Devices Disposal) del 5° Reggimento genio guastatori della Brigata “Sassari”.

Contestualmente, altri assetti italiani e statunitensi di ISAF ed unità dell’esercito afghano, con l’ausilio di elicotteri ed assetti aerei, hanno condotto un’attività di counterinsurgency nella Zeerko Valley conclusasi con la cattura e la neutralizzazione di importanti esponenti talebani ed il sequestro di un ulteriore, ingente quantitativo di esplosivo, armi, munizioni e droga.

La Zeerko Valley è una delle aree di maggior interesse strategico in cui opera il contingente di ISAF perché da qui transita gran parte della produzione di oppio dell'Afghanistan occidentale con cui i talebani si finanziano.

Per questa ragione le forze di sicurezza afghane, con il determinante contributo delle forze della coalizione NATO, cercano di ottenerne il controllo.

Dallo scorso mese di novembre, nel quadro del ridispiegamento ai fini di un migliore coordinamento delle forze dell’alleanza, sono circa 400 i militari italiani del 1° Reggimento bersaglieri che operano in questa una nuova fetta di territorio ai fini di un sempre maggiore e determinante processo di stabilizzazione dell’area.


17 gennaio 2010
Operazione congiunta delle forze di sicurezza afghane e dei militari italiani


Questa mattina, nel corso di una mirata attività d’intelligence finalizzata al controllo dell’area nei pressi di Adraskan, i poliziotti dell’Afghan National Police, grazie alla cornice di sicurezza fornita dai militari della Task Force Center del Regional Command West su base Brigata “Sassari”, hanno individuato un significativo quantitativo di armi e di munizionamento consistente in 6 bombe da mortaio da 82 millimetri, 2 bombe a mano, 1 piatto di pressione, 2 proiettili da 76 millimetri , 1 razzo da 122 millimetri ed 1 razzo da 152 millimetri.

L’attività, scaturita a seguito di un incontro tra il Comandante della Task Force Center - Colonnello Francesco Maria Ceravolo - il sub-governatore ed il capo del National Department of Security di Adraskan, è stata pianificata e condotta su esplicita richiesta del Capo dell’Afghan National Police di Adraskan a conferma del crescente livello di fiducia e di stretta cooperazione esistente tra le forze di sicurezza afghane ed i militari di ISAF ai fini di un sempre maggiore e determinante processo di stabilizzazione dell’area a tutto beneficio della popolazione.


20 gennaio 2010
Due nuove scuole nella provincia di Herat inaugurate dal Provincial Reconstruction Team del Regional Command West



Nei giorni scorsi, nell’ambito del progetto di sviluppo del settore scolastico portato avanti in collaborazione con il Dipartimento dell’educazione, il Provincial Reconstruction Team italiano ha inaugurato due nuove scuole nella provincia di Herat.

Una prima scuola da otto classi è stata realizzata nel villaggio di Zakhani, distretto di Gulran, nell’estremo nord-ovest della provincia di Herat al confine con Iran e Turkmenistan mentre, una seconda scuola, sempre da otto classi, è stata costruita nel villaggio Shah Abad nel distretto di Pasthun Zarghun, ad est di Herat. Entrambe le scuole sono state dotate di tutti i servizi e di un campo sportivo polivalente.

Come sottolineato da Mr. Tanha, capo Dipartimento dell’Educazione, ben 44 sono le scuole costruite nella provincia di Herat grazie al contributo del Regional Command West su base Brigata “Sassari”, a testimonianza dell’impegno congiunto in favore di un settore, come quello scolastico, di fondamentale importanza per il futuro ed il progresso del paese.

Il colonnello Claudio Dei ha ringraziato tutto il personale intervenuto alle cerimonie, tra i quali, oltre a numerose autorità ed Elders locali, anche numerosi giovani del villaggio ai quali il Comandante del PRT si è rivolto per sottolineare l’importanza dello studio nella loro formazione civica ed umana.

Nel distretto di Pasthun Zarghun è stato inoltre inaugurato un muro di recinzione costruito ad argine di un torrente e, contestualmente, sono stati donate diverse tipologie di utensili per la realizzazione di canali di scolo in caso di probabili inondazioni durante la stagione invernale.
Il colonnello DEI ha infine donato al direttore dell’ospedale di Pasthun Zarghun alcuni riscaldatori e numerosi confezioni di medicinali di vario genere.

Come sottolineato dal Comandante del Regional Command West – generale di brigata Alessandro Veltri - “ogni sforzo da parte di ISAF sarà sempre volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze siano esse di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose, siano esse rivolte a migliorare la governance”.


23 gennaio 2010
Importante donazione di ovicaprini da parte del Regional Command West a favore del Dipartimento dell'Agricoltura della Provincia di Herat



Questa mattina, nell’ambito delle attività che il Provincial Reconstruction Team italiano svolge a favore della popolazione afghana, è stata effettuata una consistente donazione di capre al Dipartimento dell’Agricoltura della provincia di Herat.

All’attività, che ha avuto luogo presso un importante centro di allevamento per animali nel distretto di Gozara, hanno presenziato il Governatore della provincia di Herat, Mr. Nooristani, il Comandante del Regional Command West, Generale di Brigata Alessandro Veltri, ed il Comandante del PRT, Colonnello Claudio Dei, i quali hanno donato al Capo Dipartimento dell’Agricoltura della provincia di Herat - Mr. Haider Zadeh - 780 capre appartenenti alla razza “Cheeli” (di origine pakistana), particolarmente indicata a scopo di allevamento in un ambiente - quale quello afghano - caratterizzato da difficili condizioni climatiche e dall’aspra configurazione morfologica.

Il progetto, un investimento pari ad un ammontare di circa 100.000 euro comprensivo del prezzo, della vaccinazione, del trasporto e dell’assistenza sanitaria degli ovicaprini, prevede la distribuzione degli stessi nei distretti di Pashtun Zarghun, Obe ed Adraskan. “L'iniziativa - ha spiegato il Generale Veltri - coinvolgerà almeno 33 villaggi per ogni distretto e consentirà agli abitanti della zona di poter beneficiare degli effetti della distribuzione ai fini riproduttivi della specie, favorendo così l’incentivazione dell’allevamento nelle aree maggiormente bisognose della provincia di Herat nella prospettiva di un concreto miglioramento delle condizioni di vita generali della popolazione afghana”.

Al Dipartimento dell’Agricoltura, in coordinamento con i governatorati dei tre distretti interessati al progetto, spetterà l’onere della sostenibilità dell’iniziativa nella direzione di una corretta applicazione delle procedure di distribuzione, dell'evoluzione del programma, del monitoraggio dei risultati e dell’effettuazione dei periodici controlli veterinari.

Mr. Haider Zadeh, Capo Dipartimento dell’Agricoltura della provincia di Herat - presenti tra gli altri i governatori dei distretti Pashtun Zarghun, Obe ed Adraskan e numerosi organi d’informazione locali - ha ringraziato il Generale Veltri “per la significativa donazione, frutto della perfetta intesa tra le istituzioni governative locali e il Regional Command West, volta a garantire le reali e concrete esigenze di sviluppo del territorio e della sua gente”.

Dal canto suo, il Generale Veltri ha sottolineato che ogni “ogni sforzo da parte di ISAF sarà sempre volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze siano esse di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose, siano esse rivolte a migliorare la governance”.


26 gennaio 2010
Una nuova scuola nella provincia di Herat inaugurata dal Provincial Reconstruction Team


Questa mattina, nell’ambito del progetto di sviluppo del settore scolastico portato avanti in collaborazione con il Dipartimento dell’educazione della provincia di Herat, il Provincial Reconstruction Team italiano, che opera sotto il Regional Command West – il Comando ISAF a leadership italiana e su base Brigata “Sassari” – ha inaugurato una nuova scuola a Niswan, un villaggio del distretto di Shindand, un’area nota per i ripetuti attacchi perpetrati tempo addietro dagli insorti contro le forze di ISAF e che oggi gode di un adeguato livello di sicurezza grazie all’opera di presenza e sorveglianza che congiuntamente le ANSF (Afghan National Secutity Forces) e le forze italiane di ISAF stanno garantendo a favore della popolazione.

La scuola, una struttura del valore di oltre 110 mila euro realizzata grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero della Difesa, consta di dodici classi su due piani ed è dotata di tutti i servizi compreso un campo sportivo polivalente.

Alla cerimonia di inaugurazione, presenti il governatore del distretto di Shindand, Mr. Omarzai, il vice governatore della provincia di Herat, Mr. JAMI, e numerose altre autorità locali, sono intervenuti il Comandante del Regional Command West - Generale di Brigata Alessandro Veltri - il Comandante del PRT, Colonnello Claudio Dei, ed il Comandante della Task Force Center, Colonnello Francesco Maria Ceravolo.

Nel rivolgersi ai giovani del distretto accorsi per l’occasione in gran numero, il Generale Veltri ha ricordato che “ben 37 sono le scuole costruite nella provincia di Herat grazie al contributo dei Provincial Reconstruction Teams italiani. Un contributo serio e concreto che il Regional Command West intende continuare a fornire con sempre maggiore determinazione a tutto beneficio di un settore, quale quello scolastico e dell’educazione, di fondamentale importanza per il futuro ed il progresso del Paese”.

Nel corso dell’anno, infatti, un investimento di spesa pari a circa 700.000 euro sarà destinato alla costruzione ed alla ristrutturazione di altre 6 scuole nei 15 distretti della provincia di Herat.

Il Generale Alessandro Veltri, nel sottolineare l’importanza dello studio nella formazione civica ed umana dei giovani afghani, ha inoltre ribadito che “ogni sforzo da parte di ISAF sarà sempre volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze siano esse di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose, siano esse rivolte a migliorare la governance. Tutto questo sarà comunque sempre realizzato nel pieno rispetto delle tradizioni, delle abitudini e dei costumi locali che appartengono al popolo e devono dallo stesso essere custoditi e tramandati”.
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01 febbraio 2010
Afghanistan: Lancio di razzi verso Camp Arena. Nessuna conseguenza per i militari del contingente di ISAF

Questa notte, alle ore 22.15 (le 18.45 in Italia), due razzi sono esplosi in prossimità di Camp Arena, la base multinazionale che ospita il Regional Command West, uno dei 5 comandi regionali responsabile dell’operazione ISAF (International Security Assistance Force).

I razzi, caduti nelle vicinanze della base, non hanno provocato alcuna conseguenza per i militari italiani e per quelli delle altre nazionalità in forza al contingente.

A seguito dell’attacco, sono state immediatamente avviate le procedure per il rafforzamento del dispositivo di sicurezza della base ed il controllo esterno dell’area.
Sono in corso gli accertamenti di rito tesi ad individuare la natura e l’origine della minaccia.


01 febbraio 2010
Importante ritrovamento di materiale esplosivo da parte dei militari italiani


Nei giorni scorsi, nel corso di una attività di pattugliamento nell’area di Shewan, circa 30 chilometri a nordest di Farah, i militari italiani della Task Force South su base 152° Reggimento fanteria della Brigata “Sassari”, con l’ausilio del team cinofilo EDD (Explosive Detenction Dog), hanno individuato un significativo quantitativo di materiale esplosivo consistente in proietti d’artiglieria di vario calibro, polvere da sparo, tritolo e alcuni piatti di pressione collegati ad altrettanti contenitori di nitrato di ammonio.

Particolarmente significativo è il ritrovamento di questi ultimi dispositivi concepiti per offendere le pattuglie appiedate delle forze di sicurezza locali e del Regional Command West di ISAF le quali, con sempre maggior frequenza ed intensità, operano per il controllo del territorio e la libertà di movimento nell’area.

Il materiale rinvenuto è stato successivamente distrutto dagli assetti specialistici IEDD (Improvised Esplosive Devices Disposal) di ISAF.

Il risultato conseguito avvalora ulteriormente l’intensa attività di KLE (Key Leaders Engagement, incontro con i principali esponenti dei villaggi e dei paesi delle diverse aree) e di intelligence, svolta ai vari livelli dal contingente del Regional Command West, che sta permettendo di acquisire sempre maggiori e più qualificati elementi informativi sulla conoscenza dell’area in cui, congiuntamente, operano le forze di sicurezza locali ed i militari di ISAF.


02 febbraio 2010
Herat: il Piccolo Said Salad torna in Afghanistan dopo un delicato intervento chirurgico in Italia



Questo pomeriggio, presso l’aeroporto militare di Herat, è atterrato il C 130 J dell’Aeronautica Militare con a bordo il piccolo Said Salar Sadat.
Said è un bambino afghano di due anni, affetto da una grave patologia cardiaca non curabile presso le strutture ospedaliere locali, per la quale si era reso indispensabile il ricovero in Italia presso l’ospedale San Carlo di Potenza per un delicato intervento chirurgico.

Tutto ha inizio lo scorso anno, quando i militari del Regional Command West, agli ordini del Generale di Brigata Alessandro Veltri, individuano il caso del piccolo paziente le cui condizioni - parse immediatamente gravi ai medici dell’ospedale da campo italiano - richiedono il tempestivo avvio di tutte le procedure che consentono ai civili afghani affetti da gravi patologie di essere curati in Italia, grazie anche all’interessamento dell’Associazione di Volontariato ONLUS “Pubblica Assistenza del Raparo”.

La Regione Basilicata si è assunto l’onere del ricovero e dell’intervento chirurgico, mentre la Caritas diocesana di Potenza ha provveduto al vitto, all’alloggio e all’ assistenza del bambino e del genitore.

L’operazione ha avuto l’esito sperato e, dopo un periodo di degenza, il piccolo Said potrà riprendere una vita di sempre.

“Non appena sarà in grado di comprendere” – ha dichiarato il padre visibilmente commosso – saprò tenere viva in lui l’immensa, riconoscente gratitudine per l’Italia”.


02 febbraio 2010
Herat: due progetti a favore delle forze di sicurezza e governative dell'Afghanistan



Nei giorni scorsi, nell’ambito dei progetti di sviluppo nel settore della sicurezza, il Provincial Reconstruction Team italiano, che opera sotto il Regional Command West – il Comando ISAF a leadership italiana e su base Brigata “Sassari” – ha inaugurato e completato due nuovi progetti nella provincia di Herat.
Il primo riguarda la realizzazione di una “training room” presso il comando regionale della ANP (Afghan National Police) di Herat, completa di tutte le dotazioni, degli arredi e degli equipaggiamenti necessari alla piena funzionalità della struttura. E’ stata inoltre effettuata la donazione di una consistente quantità di materiali e di attrezzature edili, per un totale di circa 6.000 euro, destinati a migliorare le infrastrutture che ospitano il comando regionale della ANP.

Il Generale Ekramuddin, comandante Regionale dell’ Afghan National Police, ha ringraziato il Colonnello Dei, comandante del Provincial Reconstruction Team italiano per “il supporto ed il sostegno, continuo ed efficace, che i militari del contingente italiano di ISAF forniscono alla causa della sicurezza nella sensibile area in cui operano le forze di polizia afghane”.

Il secondo progetto riguarda la posa della prima pietra del nuovo sistema di videosorveglianza del carcere di Herat, progetto del valore di circa 37 mila euro messi a disposizione dal Ministero della Difesa. L’impianto, composto da una sala di controllo interna dotata di monitor e di un sistema di registrazione delle immagini composto da diciannove telecamere esterne, servirà ad incrementare le misure di sicurezza e ad assicurare la sorveglianza dell’area perimetrale interna ed esterna della struttura.

Alla cerimonia erano presenti il comandante Regionale delle carceri, Generale Abdul Sadiqi, il vice governatore della provincia di Herat, Mr. Jami, il Comandante del Provincial Reconstruction Team, Colonnello Claudio Dei, e numerose altre autorità ed elders locali.
Il generale Sadiqi, nel sottolineare le ottime relazioni e la proficua cooperazione esistente tra il contingente italiano e le autorità locali, ha espresso il proprio apprezzamento nei riguardi delle autorità nazionali ed internazionali per lo sforzo comune e l’impegno profuso a favore del settore della giustizia e, in generale, per tutto il popolo afghano.

Come sottolineato dal Generale Veltri, Comandante del Regional Command West, “ogni sforzo da parte di ISAF sarà sempre volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze siano esse di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose, siano esse rivolte a migliorare la governance”.


06 febbraio 2010
La Task Force ''Grifo'' organizza un corso di polizia di frontiera



Questa mattina, presso la base di Camp “Arena” a Herat, si è concluso il 27° Corso di polizia di frontiera organizzato dalla Task Force “Grifo” della Guardia di Finanza nei confronti degli allievi della Afghan Border Police.

Durante la cerimonia, tenutasi alla presenza del Comandante del Regional Command West, Generale di Brigata Alessandro Veltri, del responsabile della Afghan National Police presso il Regional Training Center di Herat, Colonnello Mohammadi, e del responsabile del training per la 4^ Zona della Afghan Border Police, Tenente Colonnello Osman Khan, 16 agenti hanno ricevuto il prestigioso attestato di partecipazione.

Il corso, al quale hanno già preso parte più di 500 agenti della “Border police” afghana, è incentrato sulle tecniche avanzate di polizia e comprende lezioni teoriche e attività pratiche. Le materie spaziano da nozioni di diritto internazionale alle leggi afghane, tra le quali codice penale e codice di procedura penale, leggi doganali, leggi antidroga e la legge contro la corruzione dei pubblici ufficiali.

Le attività pratiche si sostanziano nelle tecniche di controllo dei veicoli e dei passeggeri, nella predisposizione di posti di controllo, nelle tecniche di perquisizione e di cattura ed altro ancora. I programmi, definiti in stretta collaborazione tra la Guardia di Finanza e i responsabili della Afghan Border Police, vengono sviluppati al fine di fornire agli allievi il tipo di addestramento più consono alle loro necessità. Per questo motivo, particolare rilevanza assumono le attività pratiche che, in un contesto operativo difficile come quello dei confini afghani, devono consentire agli agenti della locale polizia di frontiera di operare al meglio delle loro possibilità e di sapersi difendere in caso di necessità. Non vengono tuttavia trascurate le nozioni di diritto interno e di diritto internazionale, queste ultime tese soprattutto ad assicurare agli allievi una maggiore e proficua collaborazione con i soggetti istituzionali che operano quotidianamente sul territorio afghano (ISAF, le organizzazioni governative e non governative, etc.) per cooperare allo sviluppo dell’economia e delle istituzioni del Paese.

Nel suo discorso, il Comandante di Regional Command West ha evidenziato l’importanza dell’addestramento delle forze di sicurezza afghane e, in particolare, delle forze di polizia, ed il rilievo primario che tale attività assume nel contesto generale delle strategie tese all’ “end state” per l’Afghanistan.

Il Generale Veltri ha altresì sottolineato che “ogni sforzo sarà profuso dal Regional Command West nella costante attività di cooperazione con le locali autorità per meglio comprendere ogni specifica esigenza delle forze di polizia afghane e quindi intervenire per trovare le più idonee soluzioni a tali criticità, sempre e comunque in pieno accordo con gli stessi”.

Al termine della cerimonia, le autorità afghane presenti hanno ringraziato il contingente italiano per l’impegno profuso a favore del loro Paese e confermato la validità delle linee di intervento adottate dal Regional Command West, e dalla Guardia di Finanza nel particolare settore, nel rispondere alle esigenze locali.

Il PRT inaugura una nuova scuola nella provincia di Herat


Questa mattina, nell’ambito del progetto di sviluppo del settore scolastico portato avanti in collaborazione con il Dipartimento dell’educazione della provincia di Herat, il Provincial Reconstruction Team italiano ha inaugurato una nuova scuola a Khelvak, un villaggio situato nell’estremo nord della provincia di Herat al confine con il Turkmenistan. La scuola, una struttura del valore di oltre 120 mila euro realizzata grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero della Difesa, consta di dieci classi ed è dotata di tutti i servizi compreso un campo sportivo polivalente.

Alla cerimonia di inaugurazione, presenti un gran numero di giovanissimi studenti, hanno preso parte il Governatore del distretto di Kushk Rabat Sangi, Mr. Mohammed Sikha, il capo dipartimento dell’educazione di Herat, Mr. Tanha, alcuni importanti rappresentanti del Provincial Council, numerose altre autorità ed elders locali.

Nel rivolgersi ai giovani del distretto, il Comandante del Provincial Reconstruction Team, Colonnello Claudio Dei, ha ricordato che “ben 45 sono le scuole costruite nella provincia di Herat grazie al contributo del Provincial Reconstruction Team italiano. Un contributo serio e concreto che il Regional Command West intende continuare a fornire con sempre maggiore determinazione a beneficio di un settore, quale quello scolastico e dell’educazione, di fondamentale importanza per il futuro ed il progresso del Paese”.

Come sottolineato dal Generale Veltri, Comandante del Regional Command West, “ogni sforzo da parte di ISAF continuerà sempre ad essere volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze siano esse di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose, siano esse rivolte a migliorare la governance. Tutto questo sarà comunque sempre realizzato nel pieno rispetto delle tradizioni, delle abitudini e dei costumi locali che appartengono al popolo e devono dallo stesso essere custoditi e tramandati”.


09 febbraio 2010
Il Regional Command West in soccorso delle popolazioni alluvionate della provincia di Farah



Questa mattina, dalla base di Camp “Arena”, la base che ospita il Regional Command West, un elicottero CH - 47 “Chinook”, scortato da due A 129 “Mangusta” dell’Aviazione dell’Esercito, si sono levati in volo per una importante missione a fini umanitari.

Nei giorni scorsi, infatti, le alluvioni e gli smottamenti verificatesi nel Distretto di Por Chaman (provincia di Farah) a causa delle abbondanti piogge cadute nell’area, hanno provocato – secondo quanto riferito dal Provincial Disaster Management Committe (PDCM) e dal National Directorate of Security (NDS) – la morte di dodici civili e di centinaia capi di bestiame mentre ingenti danni si sono registrati nel comparto agricolo, una delle principali attività di sostentamento della popolazione locale, a favore della quale (tra i villaggi di Qarya-i-Nizgan, Kamaraq e Khaief) il Regional Command West, agli ordini del Generale di Brigata Alessandro Veltri, ha fornito immediato sostegno.

La macchina dei soccorsi si è messa in moto su richiesta delle autorità governative della provincia di Farah le quali hanno provveduto allo stoccaggio dei beni di prima necessità (coperte, tende, viveri, carburante per uso domestico) la cui distribuzione, gestita con l’ausilio dell’OMLT italiano (Operational Mentoring Liaison Team, un assetto impegnato nell’approntamento e nell’assistenza in operazioni delle unità dell’Esercito Afghano) è stata coordinata da terra tra gli equipaggi di volo dell’Aviation Battalion del Regional Command West e le forze di sicurezza afghane le quali hanno contribuito alla messa in sicurezza dell’area e al coordinamento dei soccorsi.

Al termine dell’intervento operativo in zona, il Generale di Brigata Alessandro Veltri, comandante del Regional Command West, ha sottolineato che “nonostante le criticità dell’area di intervento e la particolare gravità delle inondazioni occorse, anche in questa circostanza gli sforzi di ISAF sono stati tempestivamente rivolti a garantire la sicurezza ed il soddisfacimento di ogni esigenza primaria della popolazione già sofferente per le condizioni di disagio che normalmente vive nella provincia. Tutto ciò ha avuto luogo, comunque, nel pieno rispetto ed in accordo alle richieste pervenute, senza alcuna forma di invasività, e fornendo – di fatto – il pieno sostegno in fase condotta alle forze di sicurezza afghane”.


Il PRT inaugura un Basic Health Center nella provincia di Herat


Questa mattina, nell’ambito del progetto di sviluppo del settore sanitario portato avanti in collaborazione con il Dipartimento della sanità della provincia di Herat, il Provincial Reconstruction Team italiano del Regional Command West, ha inaugurato un Basic Health Center a Yeka Darakht, villaggio del distretto di Kushk Rabat Sangi, estremo nord della provincia di Herat al confine con il Turkmenistan.

La struttura, del valore di circa 72 mila euro realizzata grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero della Difesa, consta di tutti i servizi sanitari primari e servirà per gli interventi di pronto soccorso e di gestione delle emergenze in una zona particolarmente popolosa e carente di un adeguato sistema sanitario.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il Governatore del distretto di Kushk Rabat Sangi, Mr. Mohammed Sikha, il Capo Dipartimento della Sanità di Herat, Mr. Rashed, importanti rappresentanti del Provincial Council, numerose altre autorità ed elders locali.

Il governatore del distretto, Mr. Mohammed Sikha, ha ringraziato il Colonnello Dei, comandante del Provincial Reconstruction Team, per l’opera fornita dal contingente italiano in favore del popolo afghano e, in particolare, per questa struttura che garantirà assistenza sanitaria alle popolazioni che vivono nei circa 140 villaggi del distretto di Kushk Rabat Sangi.

Come sottolineato dal Generale Veltri, Comandante del Regional Command West, “ogni sforzo da parte di ISAF continuerà sempre ad essere volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze siano esse di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose, siano esse rivolte a migliorare la governance. Tutto questo sarà comunque sempre realizzato nel pieno rispetto delle tradizioni, delle abitudini e dei costumi locali che appartengono al popolo e devono dallo stesso essere custoditi e tramandati”.


12 febbraio 2010
I militari italiani donano attrezzature elettromedicali all'ospedale di Herat



Nei giorni scorsi, nell’ambito delle attività che il Regional Command West svolge a favore della popolazione afghana, una importante donazione di attrezzature elettromedicali è stata effettuata all’ospedale regionale di Herat da parte dei militari della Task Force North su base 151° Reggimento fanteria della Brigata “Sassari”.

I fanti del 151° Reggimento – agli ordini del Colonnello Sossio Andreottola – hanno potuto svolgere tale attività con il fattivo contributo del Rotary Club di Cagliari il quale si è fatto promotore della lodevole iniziativa umanitaria.

All’attività, presenti il Comandante del Regional Command West – Generale di Brigata Alessandro Veltri – ed il DCOS Stability (Deputy Chief of Staff Stability) di IJC (ISAF Joint Command) - Miss Alisa Stack - hanno partecipato il Capo Dipartimento della Sanita’ della Provincia di Herat, Dottor Ghulam Said Rashed, il Direttore dell’Ospedale Regionale di Herat, Dottor Sayed Naim Alemi, ed il personale medico e paramedico della struttura sanitaria.

Il Dottor Rashed, ha ringraziato il Generale Veltri ed il Colonnello Andreottola “per la significativa donazione, frutto non solo della perfetta intesa tra le istituzioni governative locali ed il Regional Command West su base Brigata “Sassari” ma anche della generosità del Rotary Club di Cagliari protagonista di un aiuto concreto ed attento alle esigenze sanitarie del popolo afghano”.

Come sottolineato dal Generale Veltri, Comandante del Regional Command West, “anche in questa circostanza gli sforzi da parte di ISAF (International Security Assistance Force) sono stati indirizzati nei confronti della popolazione e, più in generale, a tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e della collettività afghana”.


15 febbraio 2010
Il PRT dona sementi e cereali



Nell’ambito delle attività che il Provincial Reconstruction Team italiano svolge a favore della popolazione afghana, una consistente donazione, pari a circa duecento tonnellate di sementi di cereali, è stata effettuata al Dipartimento dell’Agricoltura della provincia di Herat.

All’attività, oltre al Capo Dipartimento dell’Agricoltura della provincia di Herat, Mr. Haider Zadeh, hanno presenziato il Governatore del distretto di Farsi, Mr. Abdul Ahmad (primo distretto a ricevere circa venti tonnellate di cereali), e numerosi elders locali.

Il progetto, un investimento del valore di circa duecentomila euro portato avanti in collaborazione con il Dipartimento dell’Agricoltura, prevede la capillare distribuzione nei vari distretti della provincia di una qualità di sementi di cereali particolarmente indicata alla coltivazione in un ambiente - quale quello afghano - caratterizzato da difficili condizioni climatiche e dall’aspra configurazione morfologica.

L'iniziativa ha lo scopo di sostenere la produzione agroalimentare della provincia finalizzata allo sviluppo economico della stessa nella prospettiva di un concreto miglioramento delle condizioni di vita generali della popolo afghano, con particolare attenzione agli abitanti delle zone rurali della provincia che vivono in condizioni di estrema indigenza.

Mr. Haider Zadeh, Capo del Dipartimento dell’Agricoltura della provincia di Herat, ha ringraziato il Comandante del Provincial Reconstruction Team , Colonnello Claudio Dei, “per la significativa donazione, frutto della perfetta intesa tra le istituzioni governative locali e il Regional Command West, volta a sostenere le reali e concrete esigenze di sviluppo del territorio e della sua gente”.

Come sottolineato dal Generale Veltri, Comandante del Regional Command West, “ogni sforzo da parte di ISAF sarà sempre volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze siano esse di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose, siano esse rivolte a migliorare la governance. Tutto questo sarà comunque sempre realizzato nel pieno rispetto delle tradizioni, delle abitudini e dei costumi locali che appartengono al popolo e devono dallo stesso essere custoditi e tramandati”.


15 febbraio 2010
Realizzati nella provincia di Herat due nuovi progetti del PRT



Questa mattina sono stati portati a termine due nuovi progetti nel villaggio di Seyawashan, distretto di Gozara, un’area nota per i ripetuti attacchi perpetrati tempo addietro dagli insorti contro le forze di ISAF e che oggi, grazie alla costante presenza delle ANSF (Afghan National Security Forces) e di ISAF, gode di un sempre crescente livello di sicurezza a tutto beneficio della popolazione.

Il primo progetto riguarda la costruzione del muro di recinzione di una scuola, peraltro realizzata dal PRT (Provincial Reconstruction Team) italiano, che servirà a garantire maggiori condizioni di sicurezza dei numerosi studenti. Il secondo, invece, consiste nella realizzazione di un pozzo per l’approvvigionamento di acqua potabile e l’irrigazione dei terreni destinati alla coltivazione. Sono ottocento i pozzi già realizzati dal PRT italiano nella provincia di Herat, opere queste particolarmente apprezzate dalla popolazione che soffre soprattutto per la mancanza di acqua potabile.

Alla cerimonia di inaugurazione, a cui era presente un gran numero di giovanissimi studenti, hanno preso parte il Governatore del distretto di Gozara, Mr. Ziayudeen Sharify, il capo dipartimento dell’educazione di Herat, Mr. Azrat Ghulam Tanha, alcuni importanti rappresentanti del Provincial Council, numerose altre autorità ed elders locali.

Il Governatore del distretto di Gozara, Mr. Ziayudeen Sharify, ha ringraziato il Comandante del Provincial Reconstruction Team, Colonnello Claudio Dei, “per lo sforzo e l’impegno profuso dal contingente italiano a favore dello sviluppo e della ricostruzione della provincia di Herat e per l’aiuto fornito, in generale, a tutto il popolo afgano”.

Come sottolineato dal Generale di Brigata Alessandro Veltri, Comandante del Regional Command West, “l’impegno di ISAF continua ad essere volto a garantire la sicurezza nei confronti della popolazione, dare impulso all’opera di ricostruzione e sviluppo della regione anche attraverso il costante e mirato soddisfacimento di tutte le esigenze siano esse di carattere assistenziale a favore delle persone maggiormente bisognose, siano esse rivolte a migliorare la governance. Anche in questa circostanza i progetti sono stati concordati con gli elders ed i rappresentanti governativi e realizzati nel pieno rispetto delle tradizioni, delle abitudini e dei costumi locali”.


Operazione congiunta delle forze di sicurezza afghane e dei militari italiani


Ieri, durante un’operazione di rastrellamento nei pressi di Wazirabad, un’area a circa dieci chilometri a nord-est di Shindand, i soldati dell’ ANA (Afghan National Army) e i militari della Task Force Center - su base 1° Reggimento bersaglieri - hanno rinvenuto un consistente quantitativo di materiale esplosivo (mine, granate e detonatori già pronti per l’uso).

Il materiale, individuato anche grazie all’ausilio di unità cinofile, è stato prelevato e successivamente distrutto dal personale specializzato E.O.D. (Explosive Ordnance Disposal) del 5° Reggimento genio guastatori della Brigata “Sassari”.

L’attività di ieri conferma il crescente livello di fiducia e di stretta cooperazione esistente tra le forze di sicurezza afghane ed i militari del Regional Command West di ISAF ai fini di un sempre maggiore e determinante processo di stabilizzazione dell’area a tutto beneficio della popolazione
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Old 17-02-2010, 16:36   #116
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da Panorama
G.Gaiani

Militari della brigata Sassari in Afghanistan (Foto PIO- Rc-West)

Con la decisione di inviare in Afghanistan altri 75 consiglieri militari (30 militari dell’esercito e 40 carabinieri) destinati ad istruire, addestrare e affiancare le forze di sicurezza di Kabul, l’Italia ha completato il programma di potenziamento del contingente schierato nell’Afghanistan Occidentale annunciato già da tempo che porterà il numero di militari da 3.000 a circa 4.000.

Il settore addestrativo, divenuto peculiare per le forze alleate che puntano a lasciare quanto prima la responsabilità della sicurezza alle forze locali, vedrà così impegnati 500 militari italiani, 265 dell’esercito assegnati all’Afghan National Army e 235 carabinieri in appoggio all’Afghan National Police e alla nuova Afghan National Civil Order Police (specifica per compiti di antisommossa, antiterrorismo e antiguerriglia).

Il rafforzamento italiano ha ottenuto oggi l’apprezzamento del portavoce del Pentagono Geoff Morrell, ed è stato concordato nel corso dell’incontro romano tra il Segretario alla Difesa, Roibert Gates, e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

I mille rinforzi italiani influiranno positivamente anche sulle attività operative poiché in aprile la brigata alpina Taurinense che si schiererà a Herat al posto della brigata Sassari disporrà di un quarto battaglione a combattimento destinato probabilmente a operare nella “calda” provincia di Farah, ai confini con ‘area di maggiore attività talebana, la provincia di Helmand.

I nostri reparti avranno anche un ruolo più incisivo nei combattimenti e nelle operazioni belliche dopo la rimozione degli ultimi caveat, cioè i limiti politici all’impiego dei reparti che l’Italia ha annunciato di voler rimuovere dopo l’incontro tra Gates e La Russa. E’ stato lo stesso ministro ad annunciare la settimana scorsa ”l’importantissima intesa” in base alla quale gli Usa consentiranno agli italiani l’accesso a tutte le informazioni d’intelligence relative alle operazioni alleate in Afghanistan e forniranno tecnologie e banc

he dati elettroniche per il contrasto agli ordigni improvvisati (Ied) che costituiscono la principale minaccia per le truppe alleate. Finora la piena condivisione delle informazioni era solo riservata agli alleati che combattono senza riserve i talebani e cioè britannici, americani, canadesi e olandesi.

L’ammissione dell’Italia al “club” di coloro che hanno pieno accesso alle ninformazi0ni sembra confermare la disponibilità di Roma a impegnare il nostro contingente in ogni tipo di operazioni belliche. Pur non entrando nei dettagli La Russa ha espresso “grande soddisfazione” per “la maggiore condivisione delle notizie di intelligence” ottenuta anche “grazie alle aperture di Gates”. “Adesso prosegue in maniera assai più importante che in passato e questo ci ha permesso di eliminare i caveat che, in molte situazioni, erano dovute proprio a problemi di intelligence”.

L’abrogazione dei caveat ha indotto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a non escludere un possibile intervento delle truppe italiane nelle operazioni in corso nella provincia di Helmand, nel settore sud dell’Afghanistan. Ipotesi non molto probabile sul piano militare considerato che gli alleati schierano nel sud un numero di truppe sei volte maggiore di quelle dislocate nel settore Ovest sotto comando italiano.

La rimozione dei limiti d’impiego consentirà di condurre azioni offensive non solo in supporto alle forze afghane ricoprendo un ruolo più aggressivo soprattutto nelle tre aree calde dell’ovest; cioè la provincia di Farah e i settori di Shindand e della Zerkoh Valley e Bala Murghab.

Anche i quattro cacciabombardieri Amx dell’Aeronautica basati a Herat, finora autorizzati a sparare solo con i cannoncini, potranno probabilmente impiegare bombe a guida laser contro le postazioni nemiche mentre non si esclude l’arrivo in Afghanistan anche di cannoni da 155 millimetri impiegati con successo non solo da anglo-americani, olandesi e francesi.

Nel complesso il rafforzamento italiano e l’abrogazione dei caveat consentiranno all’Italia di ricoprire un ruolo di protagonista nella fase che si annuncia risolutiva del conflitto afghano mettendo a profitto anche le risorse finanziarie investite finora per impiegare reparti e mezzi in alcuni casi con molte limitazioni. La missione afghana dell’Italia è costata 600 milioni di euro nel 2009 e arriverà a 750 quest’anno.
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Old 05-03-2010, 14:34   #120
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pdf sulla brigata sassari in afghanistan, molto interessante

http://cca.analisidifesa.it/downloads/0468403423_it.pdf
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