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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Lazio Età: 52 ex mod
Messaggi: 9300
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La Lazio spesso negli anni passati ha avuto piu' abbonati allo stadio della Juventus, e mi ricordo negli anni 70 quando il Torino era spesso tra le prime tre e non faceva più di 10.000-15.000 spettatori a partita.
Visto che tutte le squadre giocano lo stesso numero di partite in serie A, dovrebbero percepire tutte gli stessi introiti televisivi. Una partita le squadre mica se la giocano da sola.
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#82 |
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Calcio e televisione, la sfida del digitale terrestre
Pallone in tv, schede Mediaset dall’autunno Parte la sperimentazione. La società: tratteremo con Telecom per i diritti delle partite via cavo. L’irritazione di Murdoch Shilloetted Pavel Nedved della Juventus (Afp) ROMA - La vera novità nel terremoto che ha sconvolto gli equilibri dei diritti tv per il calcio italiano, mettendo di fatto i Berlusconi di Mediaset contro i Murdoch di Sky, è la scheda prepagata per comprare prodotti sulla tv digitale terrestre. Diventerà la diretta avversaria degli abbonamenti alla tv satellitare? Nei piani della tv berlusconiana c’è una scommessa: farne il nuovo gesto quotidiano degli appassionati di calcio. A Mediaset ne parlano con orgoglio: «Saremo i primi a sperimentarla al mondo nel calcio in tv». Dall’autunno cominceranno le prime sperimentazioni territoriali (presumibilmente al Nord, bacino delle 3 squadre interessate dall’affare messo a punto da Mediaset, cioè Juve, Milan e Inter, per le sole partite interne). Basterà passare in tabaccheria o dal giornalaio, comprare una scheda simile a quelle telefoniche, investire una cifra da scalare (o per un singolo incontro, che qualcuno già valuta sui due-tre euro) e pagarsi le partite da vedere sul digitale Mediaset che per «soli» 86 milioni di euro ha acquistato i diritti delle tre squadre del Nord per tre stagioni fino alla primavera 2007. Il guanto lanciato contro Sky è chiaro anche sul piano degli investimenti: l’unica piattaforma satellitare tv d’Italia spende 450 milioni di euro l’anno per il calcio, che attira il 40% dell’interesse manifestato dai 2.600.000 abbonati. Il 2004-2005, confermano a Cologno Monzese, sarà una stagione sperimentale e la vera offerta al pubblico con la nuova carta partirà dalla primavera 2005. Il 2005-2006 sarà il banco di prova: lì si capirà se la scheda sarà diventata il famoso gesto quotidiano. Le analisi di mercato sono molto chiare: la Juve ha un bacino di appassionati, e potenziali acquirenti, di 8 milioni di persone, il Milan è a quota 4 milioni 600 mila, l’Inter è a 4 milioni e mezzo: da sole rappresentato il 30% della torta. È scoppiata una guerra televisiva fino a ieri impensabile, quella tra i Berlusconi e i Murdoch? A Sky fanno sapere che «si guarda al futuro con fiducia intatta, la concorrenza non fa paura alla pay tv italiana che fa parte di un gruppo abituato a concorrere in tutti i mercati nei quali opera. La nostra offerta è l’unica per completezza e qualità, la compongono 130 canali e decine di migliaia di ore mensili di sport, cinema, news, educational, programmi per ragazzi, intrattenimento e grande calcio». In quanto al calcio: «Oggi per un tifoso vedere su Sky tutte le partite della squadra del cuore costa il 40% in meno di quando doveva abbonarsi a Telepiù e Stream». Parole che non smentiscono un’irritazione evidente. I conti sono presto fatti, dal punto di vista murdochiano: grazie alla legge Gasparri ora un decoder necessario a captare la tv digitale può costare quasi nulla. Lo Stato concede un contributo di 150 euro ad abbonato fino a 750 mila impianti venduti per diffondere la nuova offerta digitale tra gli utenti. Fino a oggi sono stati smaltiti 500 mila pezzi. Ma anche a prezzo pieno un decoder rappresenta una spesa una tantum , e non enorme. La scheda diventerebbe una scelta personale ed episodica, probabilmente buona per altre offerte Premium (cinema, repliche della fiction). Altra cosa è mantenere a livelli alti una quota di abbonamenti che, per Calcio Sky e Sport Sky, va dai 47 ai 55 euro mensili. A Mediaset nessuno ammette una dichiarazione di guerra a Murdoch. Ieri ha parlato solo Fedele Confalonieri: «Non si fanno investimenti per milioni di euro se poi non ci si crede, il multimediale è una nuova frontiera e noi ci crediamo». Altre fonti ufficiali insistono sulla filosofia imprenditoriale: «Il futuro, soprattutto il lancio della nuova piattaforma digitale, ci impone di diventare content provider, cioè produttori e rivenditori di contenuti di buon valore. È qualcosa che fa parte del nostro Dna. Tra questi contenuti c’è il calcio. Per ora siamo a una sperimentazione: la vera questione con Murdoch, se mai verrà, sarà nel 2007 quando Mediaset avrà la prelazione su tutti i diritti, inclusi quelli satellitari». Proprio la scelta, vista da casa Murdoch, che viene interpretata come la vera aggressione: sarà Mediaset, comunque andranno le cose, a guidare il gioco e a decidere le regole economiche. Altra novità: a Cologno Monzese sono pronti ad aprire trattative con chi (Telecom? chissà) può utilizzare quei diritti acquistati da Mediaset per la banda larga, quindi cavo e Adsl, che la tv berlusconiana non può utilizzare. Per ora manca all’appello un interlocutore, la Rai. L’unico segnale captato ieri da viale Mazzini è la protesta dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, e del comitato di redazione di Raisport: «Quali sono le strategie della Rai in materia di diritti sportivi?». |
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#83 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Messaggi: 1229
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Cmq la cosa è appena inziata, non possiamo sapere se verranno poi acquistati anche i diritti di altre squadre. Date tempo al tempo, questa è una novità per tutti.
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