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Old 07-03-2005, 14:31   #61
akille
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vero,infatti in questo documentario si fa notare come la svastica sia presente sin dalle civiltà più anitche come simbolo di perfezione,di bontà.....inutile dire dell'aura esoterica di cui era impregnato l'intero regime nazionalsocialista.....a partire dalle SS.
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Old 07-03-2005, 14:59   #62
Nukles
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Tanto per...

Quote:
Andrea nella sua tesina ha scritto

La scoperta della fissione nucleare e l’apporto di Enrico Fermi e Otto Hahn

La somma delle masse dei singoli nucleoni non è uguale a quella dell’atomo, ma inferiore ad essa dello 0,1%. Questa differenza è detta difetto di massa.
Nel 1905, Albert Einstein pubblicò la Teoria Della Relatività Ristretta, in cui massa ed energia erano legate attraverso la formula E=mc2. Pertanto, se sostituiamo ad m il difetto di massa, otterremo una quantità di energia molto grande: è l’energia di legame. Questa energia è proprio quella che tiene legate tra loro le particelle del nucleo.
Questa energia viene liberata dopo le reazione di fissione e fusione nucleare.

Un primo risultato importante nel futuro sviluppo dell’atomica si ebbe nel 1934, ad opera del fisico italiano Enrico Fermi. Egli pensò di bombardare un nucleo per scinderlo, utilizzando i neutroni appena scoperti da Chadwick. L’esperimento funzionò grazie al bombardamento di neutroni lenti, ovvero neutroni rallentati da una vasca d’acqua o da paraffina. Infatti i neutroni lenti hanno una sezione d’urto maggiore dei neutroni veloci, e possono meglio interagire con la materia.
Fermi scoprì così il decadimento beta. Insieme al suo gruppo dell’istituto di Fisica di Via Panisperna, a Roma, si diedero a bombardare tutti gli elementi della tavola di Mendeleev, e i risultati attrassero l’attenzione del mondo scientifico internazionale.
Arrivato al bombardamento neuronico dell’uranio, Fermi e i suoi ottennero risultati incerti: l’uranio, elemento 92, era il più pesante allora conosciuto; ipotizzò che gli atomi residui del bombardamento fossero più pesanti di quelli dell’uranio, (dunque elementi transuranici), e a questi nuovi elementi diede nomi “italici”, Ausonio ed Esperio.
Nel dicembre 1938 ricevette il premio Nobel per queste scoperte, e la cerimonia di consegna fu l’occasione per scappare dall’Italia delle leggi razziali (la moglie era ebrea) e a portare la sua famiglia in salvo in America.
Ma avvenne nello stesso mese una scoperta importante in Germania. Otto Hahn e i suoi collaboratori Lise Meier e Fritz Strassmann a Berlino avevano realizzato la fissione nucleare dell’uranio, ottenendo come prodotto di reazione non i due elementi ipotizzati da Fermi, bensì due atomi residui quasi uguali, e altri neutroni. Inoltre, la massa dei prodotti era inferiore dello 0,1% alla massa dei reagenti; la massa dunque si era trasformata in energia.
Fermi si accorse di aver avuto tra le mani la fissione nucleare, ma di non essersene accorto. Le sue previsioni si erano rivelate errate: egli aveva pensato che i prodotti fossero elementi più pesanti dell’uranio, invece erano atomi più leggeri (Bario e Masurio).
La sensazionale notizia non fu diffusa pubblicamente, ma circolò solo nel mondo scientifico. Fermi ne venne a conoscenza solo in un convegno a Washington. Lo scienziato italiano volle ripetere l’esperimento di Hahn, convinto che i neutroni rilasciati dopo la reazione di fissione avrebbero potuto bombardare altri nuclei di uranio e innescare così una reazione a catena. Così, nello scantinato di una palestra di Chicago, nel 1942 Enrico Fermi, con l’aiuto di Leo Szilard e a capo di un gruppo di fisici, riuscì a innescare la prima reazione a catena controllata, realizzando il primo reattore nucleare. Il suo progetto sarebbe poi servito allo sviluppo della bomba atomica.

Prima di procedere, però, è preferibile analizzare meglio le scoperte ottenute fin’ora.
Come detto, un nucleo è instabile quando ha un numero diverso di neutroni e protoni, e può decadere. Per il nucleo di Uranio accade invece diversamente. Esso infatti, invece di trasformarsi in un elemento di massa inferiore, come fanno gli altri elementi, si scinde invece in due nuclei pressoché uguali, liberando una certa quantità di energia (l’energia di legame) e altri neutroni.
La grande intuizione di Fermi fu quella di sfruttare uno solo dei neutroni liberati, per bombardare gli altri nuclei di uranio, generando così una reazione a catena controllando e sfruttando l’energia liberata, con l’aiuto di un reattore.
Ciò che riuscì a fare Fermi nel 1942 fu di fare in modo che solo un neutrone “sopravvivesse” dopo una reazione di fissione, inibendo gli altri con della grafite. E’ proprio in questo modo che l’energia liberata viene controllata: è questo il concetto che è alla base dello sfruttamento dell’energia nucleare.
Quando invece i neutroni non si inibiscono, la reazione a catena diviene incontrollata, e l’energia rilasciata è enorme: in questo modo si dà luogo ad una esplosione nucleare, la stessa utilizzata per gli ordigni nucleari. L’elemento usato per queste reazioni fu l’uranio-235; con il bombardamento di un neutrone, esso diventa uranio-236, molto instabile e facilmente fissile.

Per innescare inoltre una reazione a catena è necessario disporre di una certa massa di un determinato elemento, detta massa critica. Per l’uranio, questa è rappresentata da una sfera di circa 12 cm di diametro: fu proprio una sfera di dimensioni simili a generare l’esplosione di Hiroshima.
Un altro fattore di cui tenere conto è la tendenza di fissione spontanea: ogni elemento infatti è contraddistinto da una probabilità per secondo di effettuare spontaneamente una fissione: se ciò avviene prima di raggiungere la massa critica e innescare così artificialmente una fissione nucleare, l’ordigno non esplode. La scelta dell’uranio-235 fu anche motivata dal fatto che proprio questo isotopo dell’uranio avesse una tendenza molto bassa, e garantisse il tempo necessario per raggiungere la massa critica e innescare la reazione a catena. Questo isotopo è però molto raro in natura, e invece l’isotopo più presente, l’uranio-238, ha una spiccata tendenza ad una fissione spontanea, e in più tende a catturare il neutrone formando l’isotopo uranio-239 e rimanere stabile, invece che andare incontro a fissione.

I gruppi di ricerca sull’uranio

Il clima in cui avvennero queste scoperte fu molto particolare. Con l’ascesa di Hitler al potere in Germania, e la promulgazione a Norimberga nel 1935 delle leggi razziali, infatti, diversi scienziati ebrei scelsero la via dell’esilio, e così la Germania si privò delle sue menti più importanti. Tra di essi ricordiamo Albert Einstein, il fisico ungherese Leo Szilard, Hans Bethe.
Solo alcuni fisici rimangono in Germania, e tra di essi i più importanti furono Otto Hahn, e una figura molto controversa, che rimarrà nel mistero: Werner Heisenberg.
Questi era un rinomato scienza e pianista, appassionato di studi classici, e considerato uno dei più dotati studiosi del mondo, premio Nobel nel 1932 per la teoria della meccanica quantistica. Non riuscì però mai a capacitarsi della perdita di così tante menti, e oltretutto non aderì mai al Partito Nazista. Tuttavia, non emigrò mai perché considerava il regime solo un periodo di transizione indolore, e continuò i suoi studi in Germania per far sì che, come scrisse nelle sue memorie, “la ricerca fosse libera da qualsiasi condizionamento”.

Quando la fissione fu resa nota, nel 1939, il mondo scientifico temeva che Hitler potesse sfruttare queste scoperte, valendosi di Heisenberg e dei suoi scienziati, per arrivare per primo alla costruzione di un ordigno nucleare. Leo Szilard decise così di scrivere al presidente americano Roosevelt per metterlo in guardia dal pericolo nazista e dalle conseguenze di un’esplosione nucleare, e sollecitarlo all’istituzione di un gruppo di ricerca sull’uranio. Lo scienziato ungherese non godeva però di molta fama in America, e non sarebbe mai riuscito a entrare alla Casa Bianca: chiese così all’amico Albert Einstein, al momento il fisico più famoso del mondo, di firmare la lettera.
Questa pervenne nell’ufficio del Presidente solo nel 1940, dopo le contromisure dovute all’invasione nazista della Polonia. Ma appena Roosevelt la lesse istituì immediatamente l’Uranium Commitee, al fine di studiare l’uranio e adottare le contromisure necessarie ad un’eventuale esplosione nucleare. Nessuno sapeva che però già sei mesi prima ci aveva pensato Hitler, che aveva istituito l’Uranverein, letteralmente il “club dell’uranio”, con i migliori scienziati tedeschi, con l’intento di sviluppare un ordigno nucleare.

L’ostruzionismo di Heisenberg e il via al Progetto Manhattan

Nel 1941, Werner Heisenberg si recò a trovare Niels Bohr, che considerava il suo mentore, a Copenaghen. Durante una passeggiata serale, egli disse all’amico danese:

“se gli scienziati insistessero sulle spese e sulle difficoltà tecniche della costruzione di armi nucleari, nessun governo si imbarcherebbe in una simile impresa”

Niels Bohr considerò questa frase come un monito per avvisarlo che i Tedeschi fossero vicini alla costruzione di un ordigno nucleare. Heisenberg gli fornì inoltre uno strano scarabocchio su un foglietto: un rettangolo con due o tre stanghette che uscivano dal lato superiore.
Lo scienziato danese fu molto scosso e si adirò con Heisenberg, che però sembrò non capirne il motivo. Bohr portò il disegno in America da Hans Bethe, ma questi lo rassicurò, facendogli notare che se Heisenberg avesse voluto costruire un ordigno in tal modo, avrebbe sicuramente fatto fiasco: quel disegno era invece un reattore nucleare. Queste considerazioni misero in luce la buona fede del fisico tedesco, che aveva rischiato di essere condannato di spionaggio se fosse stato scoperto dalla Gestapo. Inoltre, quella frase ambigua sembrò invece significare che Heisenberg tentasse in ogni modo di ostacolare la costruzione della bomba nucleare nel suo Paese.

E infatti in quel periodo il braccio destro di Hitler, Albert Speer, chiese a Heisenberg e ai suoi quanto tempo sarebbe stato necessario per lo sviluppo di un ordigno: egli rispose alla sua solita maniera, ovvero che era necessaria una massa critica di qualche tonnellata, tempi lunghissimi di costruzione e un costo molto elevato. Tuttavia gli Americani erano allo stesso tempo inquietati dal disegno, perché sapevano che un reattore nucleare sarebbe servito anche alla produzione di plutonio, altro possibile “candidato” per l’ordigno. Così i Servizi Strategici (ciò che sarebbe poi diventata la CIA) mandarono un agente segreto, mediocre ex-giocatore di baseball, di nome Moe Berg, a una conferenza a Zurigo. Qui infatti Heisenberg avrebbe intrattenuto una conferenza, e Berg doveva far parte degli studenti che assistevano. Il suo ordine era di uccidere lo scienziato tedesco durante la stessa conferenza, se egli avesse accennato alla costruzione di una bomba atomica.
Durante la conferenza, però, Heisenberg sembrò non parlarne, e Berg concluse che non fosse in grado di realizzarla.
In ogni caso, nel 1943 Roosevelt diede il via al Progetto Manhattan, dando l’incarico di organizzare tutto al generale pluridecorato Leslie Groves: questi, conosciuto per la sua intransigenza, riunì i migliori scienziati presenti sul territorio americano, per raggiungere l’obiettivo di costruire la bomba atomica, nel progetto più ambizioso mai realizzato fino a quel momento.
Nominò come supervisore il celebre fisico americano Robert Oppenheimer (considerato il “padre” della bomba atomica), e come direttore generale Hans Bethe.
Li riunì a Los Alamos, nel Nuovo Messico, fino ad allora una rinomata oasi e college maschile estivo: tra di essi vi erano anche gli italiani Enrico Fermi ed Emilio Segrè. I lavori cominciarono e continuarono fino al 1945, quando nel luglio di quell’anno, nei pressi di Los Alamos, fu fatta scoppiare la prima bomba atomica, chiamata “Trinitite”: gli effetti furono devastanti, e solo lì gli scienziati si resero conto della loro enorme responsabilità.

1945: l’anno della bomba atomica

Intanto nell’aprile dello stesso anno il presidente Roosevelt morì di emorragia cerebrale e gli successe Harry Truman. Il 7 maggio, inoltre, la Germania nazista si era arresa senza condizioni, e molti scienziati, tra cui Leo Szilard, non videro più la necessità di utilizzarla.
Heisenberg e gli scienziati tedeschi furono trasportati in Gran Bretagna, per evitare che finissero nelle mani dei Russi; furono tenuti in una villa nella campagna vicino Londra, segretamente tempestata di cimici per ascoltare le loro conversazioni, studiare le loro reazioni e capire se effettivamente fossero a conoscenza della bomba atomica.
Il Giappone intanto rifiutava la resa, e continuava imperterrito il conflitto, da solo. Alla Conferenza Di Yalta era stato deciso che la Russia di Stalin avrebbe portato avanti una campagna in Manciuria volta alla sconfitta del Giappone. Inoltre la potenza nipponica, ormai rimasta sola, era sul punto di una rovinosa e facile disfatta. Nonostante ciò, il presidente Harry Truman ritenne necessario l’uso dell’atomica.

Gli USA fecero un intensissimo raid in territorio nipponico, ultimo tentativo per farlo desistere: ma rifiutò la resa. Così Il 6 agosto 1945, Paul Tibbets, celebre pilota di caccia americani, parti con un B-29 chiamato “Enola Gay”, dal nome di sua madre, con destinazione Hiroshima: lì sganciò una bomba atomica, chiamata in codice Little Boy (“il ragazzino”), che causò 80.000 morti sul colpo, oltre a innumerevoli feriti che ebbero danni permanenti che ancor oggi si fanno sentire, e l’esplosione fu avvertita in gran parte del mondo.
Il Giappone, nonostante ciò, non accettò ancora la resa. Tre giorni dopo, il 9 agosto, la reazione del governo americano si fece sentire, e fu sganciata la seconda bomba atomica, chiamata in codice Fat Man (“il grassone”), sulla città di Nagasaki, che fece altre decine di migliaia di morti sul colpo. Sembrò in un primo momento che il Giappone continuasse la sua inutile battaglia, ma l’imperatore il 14 agosto dichiarò la resa, che venne firmata il 2 settembre del 1945, data della fine ufficiale della Seconda Guerra Mondiale.

Il funzionamento di Little Boy, definita “gun-type bomb” era piuttosto semplice: chiamata così per distinguerla dall’altra bomba, di dimensioni maggiori, conteneva al suo interno due masse di uranio-235. Poco prima dell’esplosione, un congegno avrebbe “sparato” una delle due masse verso l’altra, in modo da creare così una sfera di uranio e raggiungere, in tal senso, una massa supercritica. Immediatamente si sarebbe sparato un fascio di neutroni contro la massa, in un tempo abbastanza breve da evitare la fissione spontanea dell’uranio-235. Si sarebbe così innescata una reazione a catena incontrollata che avrebbe liberato una immane quantità di energia che avrebbe distrutto tutto ciò che circondava l’ordigno. Un funzionamento molto simile aveva “Trinitite”.



Il funzionamento invece di Fat Man, definita “implosion-type bomb”, era più complesso: data la scarsità in natura di uranio-235, e l’impossibilità di estrarlo dall’uranio-238, si usò il plutonio-239, malgrado la sua spiccata tendenza alla fissione spontanea. Proprio per evitare una prematura fissione spontanea, una prematura reazione a catena fu iniziata prima di assemblare la bomba, ma si fece in modo che la massa non raggiungesse ancora il valore critico. La sfera di plutonio era racchiusa da un involucro di esplosivo convenzionale. Questo esplosivo sarebbe scoppiato all’interno dell’ordigno, determinando un rapido aumento di pressione interna: in tal modo, la massa di plutonio, con la reazione a catena ancora in corso, si sarebbe compressa repentinamente in modo da raggiungere in pochissimi istanti un valore supercritico, e generando una reazione a catena che avrebbe liberato una enorme quantità di energia che avrebbe distrutto l’ambiente circostante.



Hiroshima e Nagasaki: il mondo verso un nuovo assetto

Serviva effettivamente sganciare la bomba atomica contro il Giappone? Dopo quasi sessant’anni, sembra che la ragione della resa del Giappone e dell’evitare “ulteriori spargimenti di sangue” (additata da molti Americani), sia quella meno plausibile. In realtà molti altri fattori si celano dietro questa scelta.
Innanzitutto la Russia di Stalin era uno scomodo alleato, in quanto disponeva della più potente e numerosa armata d’Europa. Nella conferenza di Postdam della fine di luglio dello stesso anno, Stalin aveva avanzato la richiesta di conquistare il Giappone, e l’eventuale concessione del territorio nipponico ai Sovietici avrebbe gravato di molto sull’equilibrio internazionale. Inoltre, il Giappone era vicinissimo alla resa, e le portaerei statunitensi distavano ormai poche centinaia di kilometri dalle sue isole.
Gli intensi raid aerei americani avevano già causato effetti molto disastrosi, 185.000 tra morti e feriti, e 9 milioni di Giapponesi erano senza tetto. Gli Americani, oltretutto, secondo alcuni, erano a conoscenza del fatto che i generali nipponici volessero la resa, ma temevano che nella resa incondizionata ci fosse come clausola la destituzione dell’Imperatore, visto da loro come una divinità.
Da più parti si avanza l’ipotesi che la bomba atomica fosse stata sganciata per “giustificare” i 2 miliardi di dollari spesi nel progetto, e oltre a questo per fermare l’avanzata sovietica e garantire agli USA quel primato militare che sarebbe avrebbe sicuramente giovato per il futuro.
Il dibattito al giorno d’oggi è ancora aperto.

Il futuro dell’atomica si diresse verso l’abbandono della bomba a fissione, e lo sfruttamento invece della fusione nucleare per eventuali ordigni, la stessa che avviene nel Sole, grazie all’apporto di alcuni scienziati di Los Alamos, di cui il più attivo fu l’ungherese Edward Teller. Nella bomba a fusione, due isotopi dell’idrogeno, il deuterio (H-2) e il trizio (H-3), si fondono dando origine a un nucleo di elio e un neutrone. L’energia liberata in una singola reazione è inferiore a quella ottenibile con una fissione, ma le reazioni di fusione sono molto più numerose e dunque l’energia totale è immensamente più elevata di quelle della bomba a fissione. Furono effettuati diversi test atomici con bombe a fusione (o bombe H), tra cui i più importanti furono quelli nell’atollo di Bikini nelle isole Marshall: i test furono ben 67, condotti dal ’46 al ’58.
Questo atollo diverrà in realtà famoso per aver dato il nome al costume a due pezzi, definito “esplosivo” proprio come i test nucleari che in quel periodo si facevano a Bikini.
Fu sviluppato un altro tipo di bomba atomica: la bomba a neutroni. Si tratta di una piccola bomba all’idrogeno, ma differisce da questa per gli effetti che causa: gli effetti esplosivi sono molto ridotti, e case e installazioni industriali non vengono colpite; il danno che provoca è dovuto alle radiazioni causate dai neutroni che la bomba emette. E’ detta anche “ordigno a radiazione avanzata” (ERW), e fu richiesta dalla NATO per combattere in zone densamente popolate e non mettere in pericolo la vita dei civili e le strutture.

Gli scienziati e l’atomica dopo la guerra

Ma cosa ne fu degli scienziati dell’Uranverein, all’indomani dello sgancio della bomba atomica?
Dalle conversazioni della villa, poi pubblicate, tutti i fisici sembrarono accogliere quella notizia con grande incredulità. In particolare, risultò un grande senso di frustrazione in Otto Hahn: egli, come scopritore della fissione nucleare dell’uranio, si sentì pienamente responsabile dell’evento tragico di Hiroshima, e molti temerono che potesse suicidarsi.
Werner Heisenberg, invece, sembrò non voler crederci, mostrando la sua convinzione che la massa critica fosse di diverse tonnellate (quando in realtà era di qualche kilo).
Tuttavia, molti fattori lasciarono supporre che la realtà fosse ben diversa.
Innanzitutto, Hans Bethe chiese al fisico come mai, in un primo momento, gli avesse detto che la massa critica fosse di qualche kilo, e successivamente si fosse convinto, senza un motivo apparente, che era invece di diverse tonnellate.
Inoltre, cosa ancora più sconcertante, dopo soli due giorni da Hiroshima, in una conferenza, Heisenberg spiegò senza problemi il funzionamento della bomba atomica, dimostrando di esserne perfettamente a conoscenza. Il mistero si addensò, ma molti, tra cui lo stesso Bethe, propendono per l’ipotesi che non ne fosse effettivamente a conoscenza.
Il mistero rimane comunque aperto.

Cosa ne fu invece degli scienziati di Los Alamos e degli altri nel dopoguerra?
Los Alamos continuò ad essere un centro di ricerca sull’atomica, ma nel 1947 passò sotto il comando civile della neonata Commissione sull’Energia Atomica (AEC); non fu più sotto comando militare e così Leslie Groves dovette abbandonare l’incarico. Il generale morì nel 1970.
Albert Einstein continuò i suoi studi alla ricerca di una teoria unificata delle forze, che collegasse la gravitazione alle forze elettromagnetiche e subnucleari. Si unì ad altri scienziati per prevenire l’uso futuro di armi atomiche, proponendo l’istituzione di un organo internazionale super partes per il controllo della proliferazione atomica. Morì a Princeton nel 1955. In suo onore fu chiamato Einsteinio (Es) l’elemento di numero atomico 99.
Enrico Fermi continuò a vivere negli Stati Uniti, lavorando come professore presso l’Università di Chicago. Morì nel 1954 per un cancro, a Chicago. In suo onore fu chiamato l’elemento di numero atomico 100, il Fermio (Fm), e fu istituito inoltre un prestigioso premio, l’”Enrico Fermi Award”, vinto tra gli altri da Von Neumann, Bethe e Oppenheimer, dato dalla AEC.
Robert Oppenheimer fu considerato, forse ingiustamente, il “padre dell’atomica”, in quanto fu lui che riunì, insieme al generale Groves, il gruppo di scienziati e le loro famiglie a Los Alamos: arrivò a gestire fino a 3.000 persone, e allo stesso tempo a continuare i suoi studi e le sue ricerche. La sua sorte non fu però molto fortunate. Fu nominato Capo del Comitato Consultivo Generale dell’AEC, in carica dal ’47 al ’52, da cui si pronunciò decisamente contro lo sviluppo della bomba all’idrogeno. Ma nel 1953, in un’America all’apice di paranoie anticomuniste, Oppenheimer fu accusato di avere simpatie comuniste e fu destituito: il mondo scientifico, tranne qualche eccezione, ne fu sconvolto e si schierò dalla sua parte. Solo dieci anni dopo il presidente Lyndon Johnson tentò di rimediare a queste ingiustizie onorandolo con il Premio Fermi dell’AEC. Lavorò in seguito a Princeton, stimolando discussioni e ricerche sulla fisica quantistica e relativistica, ritirandosi nel ’66 e morendo un l’anno dopo.
Emilio Segrè divenne professore a Berkeley, alla University Of California. Fu onorato del Premio Nobel nel 1959 per la scoperta dell’antiprotone; morì nel 1989.
Leo Szilard fu tra quelli che più si batterono contro l’uso della bomba atomica, facendo circolare petizioni nel mondo scientifico. Dopo la guerra, lasciò la Fisica per interessarsi alla Biologia, e si lottò per un maggiore apporto scientifico nello studio delle reazioni nucleari, e contro un suo uso bellico. Morì nel 1964.
Niels Bohr, che aveva offerto lavoro a molti scienziati ebrei dopo l’emanazione delle leggi razziali, scappò con la sua famiglia dalla Danimarca nel 1942, diretto in Svezia, a bordo di una barca da pesca.
Volarono poi per gli Stati Uniti, lì Bohr partecipò al gruppo di Los Alamos, mostrando seria inquietudine per gli esiti di Hiroshima. Dopo la guerra trascorse la sua vita in Danimarca, lavorando per un uso pacifico dell’atomica. Organizzò a Ginevra la prima Conferenza “Atomi Per La Pace”, nel 1955. Morì nella sua Copenaghen nel 1962.

Edward Teller fu invece uno dei più accesi sostenitori di un’intensa politica di difesa, volta allo sviluppo di armi atomiche. Era ossessionato dalla bomba a fusione già a Los Alamos, e per questo ebbe screzi con il direttore generale Hans Bethe. Così, subito dopo il primo test atomico dei Sovietici nel 1949, si calò nello studio di una bomba H, e la presentò insieme al matematico Stanislav Ulam. Per questo lavoro non gli fu concesso di sostituire Bethe, e così lasciò Los Alamos per lavorare in un laboratorio concorrente di cui dopo qualche anno sarebbe diventato capo. Alla notizia delle accuse contro Oppenheimer, Teller non si lasciò sfuggire l’occasione di andare contro i suoi ex-colleghi, unendosi ai pochi scienziati che lo accusavano, affermando: “Preferirei vedere gli interessi vitali di questo Paese in mani che capisco meglio e dunque per me più affidabili”. Durante la sua carriera ricevette molti riconoscimenti, tra cui la Medaglia Per La Libertà da Gorge W. Bush nel 2003. Morì nel settembre dello stesso anno.
Otto Hahn fu insignito del Premio Nobel nel 1944 per le sue scoperte sulla fissione dell’Uranio. Divenne direttore del Kaiser Wilhem Institute, in Germania, fino all’arrivo degli Alleati. Nel 1966 fu insignito insieme a Strassmann e la Meitner dell’ “Enrico Fermi Award”. Morì due anni dopo.
Werner Heisenberg lavorò invece al Max Plance Institute a Gottinga e poi a Monaco. Studiò la fisica del plasma e i processi termonucleari, oltre alla stessa teoria cui aveva lavorato Einstein. Morì nel ’76.
Infine, Hans Bethe è l’ultimo dei grandi scienziati di Los Alamos ancora in vita. Rimase a lavorare ancora negli USA, lavorando con Edward Teller allo sviluppo della bomba H, ma nel 1958 condusse uno studio presidenziale sul disarmo nucleare. Negli anni Sessanta aiutò il negoziato per il “Trattato Per La Limitazione Dei Test Nucleari” con l’URSS, e lavorò come consigliere per Eisenhower, Kennedy e Johnson. Fu premiato nel 1967 con il Nobel per aver scoperto il ciclo CNO negli anni ’30.
Divenne un appassionato sostenitore del movimento contro la proliferazione nucleare, e si ritirò dall’incarico di Professore alla Cornell University, e ora, nel 2004, vive all’età di 98 anni.

L’atomica tenne il mondo col fiato sospeso dalla fine della guerra fino alla caduta dell’URSS, per il continuo rischio di conflitto tra USA e URSS e il possibile scoppio di una guerra atomica. E’ stato calcolato che le due potenze con i loro arsenali potevano non solo distruggersi a vicenda, ma anche distruggere il pianeta Terra non una, ma ben trenta volte!
Attualmente, le nazioni a possedere armi atomiche sono, oltre a USA e URSS (ora Russia), anche Cina, Francia, Gran Bretagna, India e Pakistan. Le tensioni tra queste due nazioni per il territorio del Kashmere sono sempre molto alte.
L’energia nucleare viene anche sfruttata per scopi pacifici, grazie ai reattori nucleari. Tuttavia ci sono stati alcuni gravi incidenti, tra cui quello più tristemente celebre avvenne nella centrale di Cernobyl, nell’ex URSS, nel 1986, che ebbe ripercussioni in tutto il mondo.
Ancor oggi l’atomica è al centro di vivi dibattiti sul suo uso.
scusate il post così lungo ma non ho tempo di suddividere le cose... ho tagliato la prima parte in cui parla della cosa dell'atomo, che do già per acquisita...

spero possa essere utile...
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Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia; chi vuol esser lieto, sia: non si iscriva a ingegneria!
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Old 07-03-2005, 15:39   #63
emanuelle
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......propaganda....propaganda....

Quote:
Originariamente inviato da akille
fatherland l'ho letto.....
ma un impero fortemente personificato come quello nazista lo vedo duro da mantenere senza il suo capo "naturale"...come si sa l'erede sarebbe dovuto essere Goering che era un morfinomane completamente incapcae di fare qualsiasi cosa.....IMHO l'unico gerarca degno di nota del Nazismo era Speer......
ciao. herrn Goebbels dove lo mettiamo.?ciao. scusa se aggiungo.Goebbels era il padre della propaganda.la propaganda e stato il focolare del nazionalsocialismo sicuramente.nel team-work di adolfo, i suoi principali collaboratori avevano oltre il 120 q.i. ci sono diversi personaggi oltre a Speer.tutt'ora si ispirano ai disegni di Speer.in germania.ciao.
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gruezi! allo' mann!!
emanuelle è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-03-2005, 15:42   #64
akille
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infatti gli unici 2 laureati dell'entourage di Hitler erano Speer e Goebbels che piano piano diventò il segretario di Hitler,arrivando a decidere direttamente molte cose sull'andamento soprattutto interno della nazione,molto abile nel mettere in cattiva luce altri membri del partito e manovrare Hitler nella direzione da lui voluta per quanto riguarda gli altri gerarchi.(ovviamente con le dovute attenzioni,a quanto si legge non era molto facile nè salutare contraddire Hitler).
Diciamo che Speer e Goebbels erano i 2 gerarchi più realisti non dei fanatici visionari come Himmler......
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akille è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 07-03-2005, 15:43   #65
emanuelle
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Re: E se negli anni trenta Hitler fosse arrivato prima?

Quote:
Originariamente inviato da Hal2001
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie...bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.
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ciao. e solo un caso.l'operazione per distruggere i depositi di acqua pesante, i quali avrebbero poi condotto alla costruzioner di ordigni atomici, si chiamava OPERAZIONE OVERLORD.ci sono dei manoscritti originali in rete.i paracadutisti inglesi si fecero lasciare sulla norvegia.rimasero poi come osservatori della navigazione tedesca.non dimentivate WERNER von braun.ciao.
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Old 07-03-2005, 15:45   #66
akille
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Re: Re: E se negli anni trenta Hitler fosse arrivato prima?

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Originariamente inviato da emanuelle
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ciao. e solo un caso.l'operazione per distruggere i depositi di acqua pesante, i quali avrebbero poi condotto alla costruzioner di ordigni atomici, si chiamava OPERAZIONE OVERLORD.ci sono dei manoscritti originali in rete.i paracadutisti inglesi si fecero lasciare sulla norvegia.rimasero poi come osservatori della navigazione tedesca.non dimentivate WERNER von braun.ciao.
mi dispiace contraddirti ma l'operazione Overlord è più conosciuta come D-Day cioè lo sbarco in normandia....
http://www.internet-esq.com/ussaugusta/overlord/
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Old 07-03-2005, 15:52   #67
emanuelle
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.......civili e militari.......

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Originariamente inviato da akille
infatti gli unici 2 laureati dell'entourage di Hitler erano Speer e Goebbels che piano piano diventò il segretario di Hitler,arrivando a decidere direttamente molte cose sull'andamento soprattutto interno della nazione,molto abile nel mettere in cattiva luce altri membri del partito e manovrare Hitler nella direzione da lui voluta per quanto riguarda gli altri gerarchi.(ovviamente con le dovute attenzioni,a quanto si legge non era molto facile nè salutare contraddire Hitler).
Diciamo che Speer e Goebbels erano i 2 gerarchi più realisti non dei fanatici visionari come Himmler......
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ciao. consentimi di aggiungere. e limitativo per lo spessore del periodo storico e dei personaggi che vi hanno partecipato, ridurre a questi 2 individui particolari attenzioni.dividerei in civili e militari. non ha fatto tutto adolfo. era un caporalmaggiore.non aveva estremi di ardimento e fedelta' al giuramento dato,e la valenza superiore di un alto ufficiale, che si presume studi parecchi anni strategie, procedure militari e varie. ricordiamo che la scuola di guerra prussiana, e tutt'ora presa ad esempio per la fanteria di terra e di montagna da tutti gli eserciti del mondo.se ti fa piacere scambiare 2 chiacchere, ci sentiremo ancora. aggiungo una chicca. l'unica persona che poteva VERAMENTE sostituire adolfo era HERMANN GORING.altri assolutamente no. non era un morfinomane ma sicuramente prendeva medicinali. non per niente ma per le patologie di vari incidenti.era diabetico ed a quel tempo non esistevano comunque medicinali per quella malattia ma solo il salasso per rinnovare il sangue.comunque ce ne da discutere tanto. e troppo recente il periodo per confondersi e le fonti sono tutte informate e recentissime anche . ciao.
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Old 07-03-2005, 15:57   #68
akille
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interessante,però sapevo che Goering negli ultimi periodi soffriva di un'apatia patologica,con repentine manifestazioni di schizofrenia....
un libro che anche se ,ovviamente cerca di ridimensionare il ruolo dell'autore verso l'olocausto, è "memorie del terzo reich" di Albert Speer,sul campo militare invece (anche per inquadrare la figura di Hitler che non era un grande stratega,ma era dotato di una naturale predilezione per le nuove tecniche,vedi l'uso rivoluzionario dei panzer osteggiato da guderian,e per gli aspetti tattici) è "storia di una sconfitta" di Basil H.Lidell Hart...entrambi molto interessanti....
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Old 07-03-2005, 16:05   #69
emanuelle
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Re: Re: Re: E se negli anni trenta Hitler fosse arrivato prima?

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Originariamente inviato da akille
mi dispiace contraddirti ma l'operazione Overlord è più conosciuta come D-Day cioè lo sbarco in normandia....
http://www.internet-esq.com/ussaugusta/overlord/
ciao. sicuramente mi sono confuso. la documentazione che leggo e in italiano inglese e tedesca.ho confuso i nomi delle operazioni.ti posso dire che l'acqua pesante, lo stabilimento fu costruito per direttive di HEISENBERG,uno dei personaggi piu' sconosciuti di allora, all'esterno della propaganda mediatica.ho letto che l'ossigeno per la fissazione o lavorazione dell'acqua pesante, veniva prodotto a ritmi forzatissimi vicino a MERANO.nord italia. e la popolazione del luogo non aveva accesso e non capiva tutto il rumore e il andare e tornare di enormi cisterne ferroviarie.gestire in quel periodo quelle fabbricazioni non era certo una sciocchezza. merano-norvegia e una bella tirata. ciao.vado a cercare il nome.
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http://www.fpp.co.uk/Hitler/docs/atombomb/Ruegen.html
http://www.fpp.co.uk/online/01/02/Haigerloch3.html
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ciao. qui riporta il nome ALSOS ma e similare a overlord. forse overland.comunque se si cerca su HEISENBERG,amico se non sbaglio del vostro ENRICO FERMI.coetaneo di einstein. ciao.
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Old 07-03-2005, 16:17   #70
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Re: Re: Re: Re: E se negli anni trenta Hitler fosse arrivato prima?

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Originariamente inviato da emanuelle
ciao. sicuramente mi sono confuso. la documentazione che leggo e in italiano inglese e tedesca.ho confuso i nomi delle operazioni.ti posso dire che l'acqua pesante, lo stabilimento fu costruito per direttive di HEISENBERG,uno dei personaggi piu' sconosciuti di allora, all'esterno della propaganda mediatica.ho letto che l'ossigeno per la fissazione o lavorazione dell'acqua pesante, veniva prodotto a ritmi forzatissimi vicino a MERANO.nord italia. e la popolazione del luogo non aveva accesso e non capiva tutto il rumore e il andare e tornare di enormi cisterne ferroviarie.gestire in quel periodo quelle fabbricazioni non era certo una sciocchezza. merano-norvegia e una bella tirata. ciao.vado a cercare il nome.

c'hanno fatto anche un film sulla missione in Norvegia...non mi ricordo il nome
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Old 07-03-2005, 16:20   #71
oscuroviandante
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Originariamente inviato da akille
vero,infatti in questo documentario si fa notare come la svastica sia presente sin dalle civiltà più anitche come simbolo di perfezione,di bontà.....inutile dire dell'aura esoterica di cui era impregnato l'intero regime nazionalsocialista.....a partire dalle SS.
è presente come simbolo in tutti i templi buddhisti.

E' lo stesso concetto della croce cristiana che rovesciata diventa il simbolo del satanismo.
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Old 07-03-2005, 16:28   #72
emanuelle
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Re: Re: Re: E se negli anni trenta Hitler fosse arrivato prima?

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Originariamente inviato da akille
mi dispiace contraddirti ma l'operazione Overlord è più conosciuta come D-Day cioè lo sbarco in normandia....
http://www.internet-esq.com/ussaugusta/overlord/
ciao. aggiungo di qua.e recentissima.
http://www.timesonline.co.uk/article...511154,00.html
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ciao. piano piano, fuoco fuoco.
l'operazione si chiamava telemark. comunque e sicuro che in ogni ministero definiscono una operazione con nomi differenti. qui parla pure di uno degli autori di quella operazione che vive ancora.
http://www.bbc.co.uk/radio4/history/telemark.shtml
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ciao. qui invece la avevano chiamata operazione freshman. e dice che non erano commandos ma royal engineers. cioe' non meno importanti dei commandosa siccome gli ingegneri e come il genio del vostro esrcito. cioe strade e comunicazioni. in guerra sono basilari. come il petrolio. appunto, l'approvigionamento.ciao.
http://www.stephen-stratford.co.uk/freshman.htm
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Old 07-03-2005, 17:12   #73
emanuelle
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Re: E se negli anni trenta Hitler fosse arrivato prima?

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Originariamente inviato da Hal2001
E se negli anni trenta, fine degli anni trenta - inizio dei quaranta, Hitler fosse arrivato prima alla costruzione di un'arma nucleare quali sarebbero stati i risvolti, non sono solo per l'Europa stessa, ma per l'intero mondo?

Ho trovato un collegamento molto interessante a questo indirizzo sull'argomento: http://www.castfvg.it/articoli/varie...bethe_hans.htm
Recita "I tedeschi erano lontani anni dal costruire un reattore nucleare, per non parlare di una bomba.", io ho i miei dubbi in proposito.

Mi piacerebbe immaginare con voi come sarebbero stati questi ultimi sessantanni della storia umana, se i primi ad arrivarci fossero stati i tedeschi.
ciao. ti dono questo oggetto frutto delle mie ricerche. tramite david puoi scaricare in pdf libri su quei personaggi del reich. trovarai una marea di informazioni. io ho inserito dei link. comunque le ricerche falle tutte in inglese. vedrai la differenza dei siti. falle in tedesco. se puoi .ciao.
http://www.fpp.co.uk/books/Hitler/index.html
--------------------------------------------------------------------
qui in italiano ci sono dei book da scaricare. basta inserire il nome che volete e il sistema vi cerchera' il libro di che tratta. ciao.
http://www.beauchamp.de/odp/odp.php/...mputer/E-Book/
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Old 07-03-2005, 17:19   #74
andreamarra
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Originariamente inviato da Proteus
Mi pare di ricordare che la svastica rovesciata fosse presente anche in pitture rupestri risalenti a molte migliaia di anni fà e se il mio ricordo è corretto i nazisti si sono solo appropriati di un simbolo già esistente.

Ciao
esatto, mi pare che il simbolo simboleggiasse il Sole.

Infatti tra la fine 800 e inizi 900 compaiono molti libri sulla superiorità della razza ariana, razza del sole.

Poi ci sono anche fantischerie sul come Hitler si sia appropriato di questo simbolo, ma qui scadremmo su paranormale
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Old 07-03-2005, 17:35   #75
zakzakit
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Poi ci sono anche fantischerie sul come Hitler si sia appropriato di questo simbolo, ma qui scadremmo su paranormale
"Svastica" è un parola sanscrita che significa più o meno "fortuna" o "salute" e il simbolo ha il significato originario di "apportatore di fortuna (o salute)".
Si dice che simboleggi la rivoluzione del sole attorno alla terra (per cui l'immagine speculare della svastica, rappresentando una innaturale rivoluzione al contrario, rappresenterebbe invece sfortuna e disastri).
L'adozione da parte del nazismo deriva dalla (errata) convinzione che gli "aryas" (da cui "ariani"), il popolo indoeuropeo che occupo' la valle dell'Indo nel 2.millennio a.C., fosse il progenitore di tutti popoli indoeuropei, tedeschi compresi.

Un bel libro sull'argomento è "Gli indoeuropei e le origini dell'Europa" di Francisco Villar (Il Mulino).
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Old 07-03-2005, 17:54   #76
akille
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vaneggiandoi ancora un po',i nazisti sostenevano che gli arii erano gli ultimi sopravvissuti della razza atlantidea e che toccava al loro "sommo sacerdote" A.Hitler riportare la razza ia livelli originali,per mezzo anche del progetto lebensborn (sorgente di vita http://www.zadigweb.it/amis/schede.asp?idsch=73&id=6),eutanasia e campi di concentramento/sterminio.secondo il progetto di Hitler ci sarebbero voluti all'incirca un paio di centinaia di anni epr terminare il progetto....

anzi,sotto certi aspetti, il "mein kampf" propone anche delle idee corrette riprese dalle moderne democrazie occidentali.....quindi mi sembra un libro utile da leggere se si riesce a vedere oltre i vaneggiamenti.....




P.S.:NON sono assolutamente di parte.......
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Old 07-03-2005, 19:43   #77
andreamarra
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Originariamente inviato da akille

anzi,sotto certi aspetti, il "mein kampf" propone anche delle idee corrette riprese dalle moderne democrazie occidentali.....quindi mi sembra un libro utile da leggere se si riesce a vedere oltre i vaneggiamenti.....

è una cosa che ho pensato anch'io nel leggerlo, non credevo davvero.
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Old 07-03-2005, 21:09   #78
oscuroviandante
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Originariamente inviato da andreamarra
è una cosa che ho pensato anch'io nel leggerlo, non credevo davvero.
io sono stato a tanto così dal prenderlo.... mi hanno fermato gli sguardi
della gente.


Un'altra teoria vaneggiante sul Nazismo è che Hitler avesse una specie
di 'spirito guida' che gli dettava i discorsi.
In alcuni discorsi sembra che Hitler si fermi come per ascoltare dei suggerimenti.
Si spiegherebbe così il fatto che un uomo totalmente anonimo come Hitler potesse attirare a sè il fervore delle masse.
Prima di continuare premetto che anche io NON sono di parte e aborro il Nazismo in quanto tale e per tutto il dolore che ha creato.

Guardando e ascoltando i discorsi di Hitler mi è capitato di rimanere 'affascinato' sia dal tono della voce sia dalle sue movenze.
C'è qualcosa nel suo modo di porsi che in qualche modo non so come dire 'prende'.
So che rischio di scatenare un flame ma volevo capire se qualcun'altro ha mai avuto una sensazione simile.
Una specie di 'fascino del male'

...sperem
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Old 07-03-2005, 21:20   #79
Onisem
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Originariamente inviato da oscuroviandante
io sono stato a tanto così dal prenderlo.... mi hanno fermato gli sguardi
della gente.


Un'altra teoria vaneggiante sul Nazismo è che Hitler avesse una specie
di 'spirito guida' che gli dettava i discorsi.
In alcuni discorsi sembra che Hitler si fermi come per ascoltare dei suggerimenti.
Si spiegherebbe così il fatto che un uomo totalmente anonimo come Hitler potesse attirare a sè il fervore delle masse.
Prima di continuare premetto che anche io NON sono di parte e aborro il Nazismo in quanto tale e per tutto il dolore che ha creato.

Guardando e ascoltando i discorsi di Hitler mi è capitato di rimanere 'affascinato' sia dal tono della voce sia dalle sue movenze.
C'è qualcosa nel suo modo di porsi che in qualche modo non so come dire 'prende'.
So che rischio di scatenare un flame ma volevo capire se qualcun'altro ha mai avuto una sensazione simile.
Una specie di 'fascino del male'

...sperem
Personalmente non l'ho avuta, anzi, ma capisco che potesse avere un grande "carisma". Evidentemente, altrimenti non si spiegherebbe la seduzione che esercitava sulle masse.
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.

Ultima modifica di Onisem : 07-03-2005 alle 21:32.
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Old 07-03-2005, 23:03   #80
akille
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diciamo che il nazismo in sè e soprattutto la figura di Hitler esercitano un grande fascino.....non condivisione,ci mancherebbe,però di sicuro affascinano il loro occultismo,le stesse figure chiave,quello che hanno realizzato e come l'hanno fatto.....
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