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#21 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2013
Messaggi: 9010
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si può fare una bitchain in grafene? così, tanto per coniugare trendy ed ex trendy...
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#22 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Firenze
Messaggi: 2433
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Ancora la parolina magica "blockchain", il nuovo abracadabra.
![]() Il direttore della CFTC, il ministro delle finanze sudcoreano e Morgan Stanley sono già arrivati alla conclusione che una blockchain privata senza token è l'equivalente di un database relazionale distribuito. Fuffa da marketing 100% Anche Microsoft peraltro è arrivata alle stesse conclusioni nel suo progetto per le identità digitali decentralizzate, con in più la comprensione della necessità di un secondo layer per consentire lo scaling delle blockchain come sta avvenendo sulla rete bitcoin con LN To support a vast world of users, organizations, and devices, the underlying technology must be capable of scale and performance on par with traditional systems. Some public blockchains (Bitcoin [BTC], Ethereum, Litecoin, to name a select few) provide a solid foundation for rooting DIDs, recording DPKI operations, and anchoring attestations. While some blockchain communities have increased on-chain transaction capacity (e.g. blocksize increases), this approach generally degrades the decentralized state of the network and cannot reach the millions of transactions per second the system would generate at world-scale. To overcome these technical barriers, we are collaborating on decentralized Layer 2 protocols that run atop these public blockchains to achieve global scale, while preserving the attributes of a world class DID system.
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#23 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Lecce
Messaggi: 21737
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Quindi tecnologia inutile.
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#24 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5444
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eh già..
senza una cryptovaluta come sottostante del sistema diventa un classico ed "inutile" db decentralizzato... pazzesco come proprio le inutili cryptovalute facciano diventare unico e prezioso un classico db decentralizzato... ![]() |
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#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2015
Messaggi: 10200
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Insomma, la blockchain può esistere anche senza crypto e l'esempio banale è hyperledger o r3 corda, ovviamente hanno molto più senso permissioned che permissionless.
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#26 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5444
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Today Hyperledger has an impressive list of more than 100 members. The list covers a wide scope of well know industry leaders. It includes mobility tech giants like Airbus and Daimler, IT-companies like IBM, Fujitsu, SAP, Huawei, Nokia, Intel and Samsung, financial institutions like Deutsche Börse, American Express, J.P. Morgan, BBVA, BNP Paribas and Well Fargo, as well as Blockchain startups like Blockstream, Netki, Lykke, Factom, bloq and Consensys.
cavolo, quindi c'è almeno qualche aziendina da niente che considera utili le blockchian anche senza una cryptovaluta legata... pazzesco, e pensare che c'è qualche genio che le considera "tecnologia inutile" a prescindere.... ![]() |
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#27 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Lecce
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#28 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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#29 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Lecce
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E' da un po' che mi chiedo se ci sei o trolli.
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#30 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5444
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nono mi infastidisce proprio il tuo parlare con sicurezza e sufficienza di una cosa che dimostri di conoscere solo superficialmente..
non ho alcuna intenzione di far passare inosservato un tuo singolo post inutilmente critico...fattene una ragione! |
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#31 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Lecce
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#32 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Firenze
Messaggi: 2433
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Certo anche un db distribuito può essere utile, ma questo non giustifica le milionate spese in progetti privati e permissioned che finora hanno dato risultati reali ben poco tangibili . Condividere i dati all'interno di una rete di nodi conosciuti è roba vecchia, l'uso della struttura dati a blocchi può contribuire ad automatizzare i processi e ridurre un pò i costi ma non giustifica assolutamente l'hype che è stato costruito intorno. L'innovazione sta in ciò che è a monte delle blockchain pubbliche, aperte e permissionless, che invece viene spesso volontariamente denigrato per il suo potere dirompente, anche se molto meno di quanto accadeva qualche anno fa.
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#33 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2015
Messaggi: 10200
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Ma dipende dal progetto, ad esempio il registro anagrafico globale o il registro medico globale, devono esser per forza di cose permissioned e si deve garantire la privacy.
Poi è chiaro che sia possibile utilizzare parte delle informazioni non sensibili apertamente, ma devono comunque essere estratte dalla blockchain chiusa. C'è molto da lavorare su entrambi i fronti... |
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#34 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Firenze
Messaggi: 2433
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Quote:
Le BC pubbliche basate su token di contro garantiscono maggiore sicurezza e la garanzia di immodificabilità/protezione del dato grazie alla decentralizzazione e al meccanismo di scrittura attraverso consenso distribuito.
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#35 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2015
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Non è proprio quello il punto, la blockchain privata/permissioned (prendiamo l'esempio di hyperledger) permette l'inserimento e la visualizzazione dei dati solamente a chi permesso e questo è un grande vantaggio per la privacy dei cittadini se parliamo di progetti come registro pubblico anagrafico o medico (sarebbe quindi permesso solo ad un pubblico ufficiale o ad un medico effettuare l'inserimento/modifica/richiesta dati), oltre ad avere il vantaggio relativo alla "certificazione" del dato, velocità nelle richieste e la mancanza sostanzialmente di miner.
Al contrario, nella blockchain classica/permissionless dove chiunque può effettuare transazioni di qualsiasi genere e che essendo pubblica è crittografata, diciamo che il senso del registro pubblico anagrafico o medico verrebbe meno, cioè nessuno sarebbe capace di carpire l'informazione (come nell'hyperledger) ma sarebbe utilizzabile solo tramite token per inserire/modificare/richiedere dati e alla fine rimarrebbe il problema del permesso (chi può scrivere questi dati? Il pubblico ufficiale ed il medico?) e non penso che in questo specifico ambito sia meglio lasciare l'inserimento/modifica/rechiesta dati al singolo individuo. In sostanza serve: chi inserisce/modifica/richiede i dati abbia ottenuto il permesso al di fuori della rete (albi, ordini, etc), che i dati siano certi/certificati a priori e che venga garantita la privacy del cittadino evitando la diffusione di informazioni. Ultima modifica di Ryddyck : 14-02-2018 alle 09:42. |
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#36 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5444
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ipotizzando un layer che contiene i documenti cryptati, sbloccabili solo con chiave privata, l'individuo potrebbe di volta in volta sbloccare i documenti a chi di dovere....per evitare che individuo autonomamente possa modificare i file si potrebbe prevedere sblocco in modifica possibile solo tramite utilizzo chiave privata autorizzati (medici, operatori statali) in congiunzione con chiave privata dell'individuo..
in questo modo nessuno puo vedere o modificare i tuoi dati se non autorizzato... manca un repository decentralizzato e sicuro quanto una blockchain basata su cryptovalute...o esiste? un sistema del genere sarebbe già sviluppabile sfruttando blockchain classiche.. |
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#37 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2015
Messaggi: 10200
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Potrebbe funzionare, ma mettendo caso che l'individuo non conosca la propria chiave privata o non ne sia in possesso in quel momento (esempio banale: fa un incidente ed ha bisogno di una trasfusione di sangue e non ha con sè la classica medaglietta con scritto il gruppo sanguigno), se il medico fosse capace di conoscere senza autorizzazione dell'individuo alcuni suoi dati sarebbe più veloce rispetto al fare le analisi e poi successivamente la trasfusione.
Ovviamente la richiesta dei dati sarebbe processata come transazione e all'individuo verrebbe notificata la richiesta dei dati effettuata dal medico. Cioè suppongo che vi sia una maggior fiducia nel rilasciare questi tipo di dati a individuti selezionati piuttosto che richiedere una maggiore interazione con l'altro individuo quando magari è impossibilitato. Ultima modifica di Ryddyck : 14-02-2018 alle 10:48. |
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#38 | |
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Iscritto dal: Mar 2001
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dimenticavo, un altra mancanza è un sistema per recupero dei dati in caso di smarrimento chiave... nel caso in cui uno finisca in coma, vedo difficile una soluzione se non quella di impiantare dei chip sottopelle ![]() cmq tutti scenari fantascientifici fino a pochi anno fa...molto affasciante...si possono fare anche conversazioni produttive sull'argomento a quanto pare, molto bene ![]() |
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#39 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2015
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Con il chip sottopelle iniziamo a sfidare l'etica (per quanto possa essere interessante), non so fino a che punto la gente abbia voglia di farsi impiantare un rfid... anche se poi immagino alcune pubblicità progresso dove si fa il confronto con un cane già chippato
![]() Si può anche parlare di scansione biometrica facciale, impronte digitali, scansione della retina... il passo è breve per chiedere il capello o una sputacchiata ( ![]() ![]() |
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#40 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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eh si, immagino le polemiche...
![]() io personalmente un bel chip che sostituisca documenti carte di credito password ecc ecc ecc.....lo pagherei!! effettivamente rimane il problema di assicurare il possesso delle chiavi private, comporta per forza l'esistenza di un registro in mano a pochi con tutte le conseguenze nefaste del caso...forse si potrebbe fare in modo che accessi a questo registro siano pubblici, che non ci sia modo di accedere ai dati nel registro "di sicurezza" senza rivelare propria identità.. |
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