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#21 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2014
Messaggi: 3826
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E la gente che si ammazza lo farebbe lo stesso. Il nascondere l'odio non ti obbliga a frequentare qualcuno. Mentre, se sei costretto a farlo, allora anche far sapere che odi l'altro non cambierebbe nulla. |
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#22 |
Member
Iscritto dal: Aug 2008
Città: Roma
Messaggi: 188
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Sei tu che ragioni in un'ottica limitata. Devi ragionare come se la cosa venisse applicata fin da quando sei bambino. Un omofobo non nasce così ma ci diventa, molto spesso proprio per colpa delle ipocrisie e delle repressioni che lo condizionano. Devi immaginare la stessa persona che cresce in un ambiente completamente diverso privo di quelle ipocrisie. Se è vero che l'odio fa parte dell'uomo non mi sembra altrettanto vero che si manifesti nelle stesse forme e nella stessa intensità in tutti noi. Io, e non lo dico con ipocrisia, non sarei mai in grado di uccidere una persona (nelle mie condizioni attuali, magari lo farei se fossi in pericolo o lo fossero i miei familiari) mentre un mio coetaneo delle periferie di caracas probabilmente lo fa come bere un bicchiere d'acqua. Questo perché le condizioni ambientali sono completamente differenti. Ecco il pensiero libero e accessibile a tutti cambierebbe in maniera drastica le condizioni ambientali di tutti noi.
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#23 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2014
Messaggi: 3826
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Quote:
L'aggressività umana non dipende dal contesto sociale, ma è innata. C'è chi ne ha di più, chi meno. Anzi, la società prova a reprimerla, finché qualcuno non esplode. Tra l'altro il tuo esempio non è molto attuale. Mi pare che in Italia si siano avuti figli di benestanti (quindi non certo come il poveretto della periferia di Caracas) che torturano o uccidono qualcuno, no? Ti consiglio di leggere quanti fossero ben contenti gli uomini comuni di andare a combattere nel 1914, pure se, alla fine, mica odiavano gli altri. La guerra veniva vista come una valvola di sfogo. Ancora, non capisco in che modo far sì che ognuno si faccia i ca**i miei dovrebbe far sparire il nervosismo che potrei avere semplicemente parlando con te. E, in tutto ciò, non capisco come si possa pensare che l'abbattimento della privacy possa portare benessere globale. |
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#24 |
Junior Member
Iscritto dal: Dec 2015
Messaggi: 16
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C'è chi ha capito in pieno il mio discorso e chi si ostina a pensare che il problema è dell'uomo stesso. Siamo "animali" che per natura cerchiamo di coesistere per la sopravvivenza, trovo dura pensare il cintrario. Il mix di società, religione, dottrina ci porta a quel genere di mentalità dove tu nasci e crei la tua idea ed ideali e disapprovi con astio chi afferma il contrario.
Immagina invece un bambino che cresce in una comunità dal pensiero libero. Svilupperebbe in modo molto più maturo, non avrebbe bisogno di forzare la sua mente a pensarla in un certo modo e di mentire il tutto per coesistere nella comunità in cui è nato. Ovviamente ci sarà comunque un sistema di difesa -polizia/tribunale/etc- (tra l'altro di gran lunga più efficace) perché se qualcuno ha commesso un reato la cosa è facilemente riconducibile... In quanto non si potrebbe genere nascosto. Quel che voglio dire con questo pensiero è che in questo mondo parallelo sarà una cosa comune sentirsi pensare "in questo momento ti ucciderei" che non si ci fa caso. Pensare non è reato, è l'atto di uccidere una persona ad esserlo. Ma ripeto, in un mondo dove senti i pensieri di tutti sapresti più facilmente chi evitare e con chi stare... Sapresti che se commetti un crimine verresti subito sgamato e sei quindi più incline a non farlo. Mi sto sforzando di cercare un valido motivo per la quale questa tecnologia ci porterebbe verso un mondo peggiore! |
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#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2007
Messaggi: 8368
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pero' il pensiero potrebbe (in quel contesto) essere considerato reato
tutto molto sci-fi, e non per sminuire, ma per sottolineare, che sotto i ponti dovra' (dovrebbe) passare uno tsunami... |
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#26 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2014
Messaggi: 3826
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Quote:
Da lì allo psico-reato il passo è breve (leggi 1984). Tutto bello in teoria, ma in pratica le persone non sono come le vorresti dipingere. |
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#27 |
Member
Iscritto dal: Feb 2006
Messaggi: 143
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Facebook...uff...
Qual'è il valore aggiunto, (quel qualcosa che espande la nostra conoscenza del mondo, che ci migliora la vita, che ci rende sereni , che ci arricchisce, che ci libera delle paure, delle ansie, dai miti, dai pregiudizi, dall' invidia, dall' odio, dalla rabbia), che ci da Facebook? Facebook è solamente un immenso raccoglitore, che serve ai pettegoli e curiosi, ai vanitosi e sfigati, ai perditempo e agli esaltati per sfogare tutta l'ignoranza che posseggono. Facebook, inoltre, è un grande servizio gratuito per i mass media: basta che combiniate un qualcosa di illegale, o siate coinvolti (vostro malgrado) in un fatto di cronaca, ed ecco pronte e servite le vostre immagini, e la vostra storia, per TG e giornali. Com'è possibile, regalare le proprie emozioni a chi, da esse, ne trae enormi profitti?
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