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Bannato
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#22 | ||
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
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Quote:
Prima l'attentato al papa con tutti i risvolti possibili con implicazioni di servizi segreti dell'est e dello Ior di Marcinkus (fazione molto a sinistra come orientamento,al contrario dell'Opus Dei che aveva un orientamento molto più a destra e spingeva per divenire prelatura personale del papa),poi l'omicidio di due ragazze figlie di dipendenti del vaticano,poi il fallimento del banco ambrosiano con conseguente scandalo legato alla IOR. L'Opus dei ebbe le maglio e riuscì a divenire prelatura persoanale del papa,nonostante Marcinkus fosse molto intimo di papa giovanni paolo. Era un gioco di poter all'interno del vaticano e tutti questi avvenimenti erano dei segnali diretti al pontefice.... Quote:
Falso ? E' tutto terribilmente vero e non è nemmeno il peggio.....ce ne sarebbero di cosa da dire sullo Ior negli anni 70-80.... |
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#23 |
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Senior Member
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ci sono 10nni tra la orlandi e nicitra
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#24 |
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Bannato
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Vaticano: «Su Marcinkus accuse
infamanti e infondate verso un morto» La risposta agli articoli di giornali che tirano in ballo l'ex presidente della Ior nel rapimento di Emanuela Orlandi (Ansa) CITTÀ DEL VATICANO - Accuse «infamanti senza fondamento nei confronti di monsignor Marcinkus, morto da tempo e impossibilitato a difendersi»: così il Vaticano risponde agli articoli di giornali che tirano in ballo la responsabilità dell'ex presidente della Ior nel rapimento di Emanuela Orlandi. LA NOTA - «La tragica vicenda della scomparsa della giovane Emanuela Orlandi è tornata di attualità nel mondo della informazione italiana. Colpisce il modo in cui ciò avviene, con l’amplissima divulgazione giornalistica di informazioni riservate, non sottoposte a verifica alcuna, provenienti da una testimonianza di valore estremamente dubbio». È quanto afferma il Vaticano in una nota diffusa dalla sala stampa della Santa Sede, in merito alla riapertura del caso Orlandi, la ragazza scomparsa 25 anni fa. «Si ravviva così - sottolinea la nota - il profondissimo dolore della famiglia Orlandi, senza dimostrare rispetto e umanità nei confronti di persone che già hanno tanto sofferto. Si divulgano accuse infamanti senza fondamento nei confronti di monsignor Marcinkus, morto da tempo e impossibilitato a difendersi. Non si vuole in alcun modo interferire con i compiti della magistratura nella sua doverosa verifica rigorosa di fatti e responsabilità. Ma allo stesso tempo - conclude la nota - non si può non esprimere un vivo rammarico e biasimo per modi di informazione più debitori al sensazionalismo che alle esigenze della serietà e dell’etica professionale». |
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#25 |
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La pista della Bmw portava alla Balduina
di Massimo Martinelli ROMA (24 giugno) - Una persona c’era arrivata vicinissima alla soluzione del caso, come accade spesso in ogni giallo che si rispetti. Erano passate poche settimane dalla sparizione di Emanuela Orlandi; forse la ragazza era già morta, anzi quasi di sicuro. Però c’era la Bmw Touring ”verde tundra” - come l’aveva descritta un agente di polizia - che aveva portato via Emanuela. E c’era pure una dama con i capelli tinti di biondo, aggressiva e strafottente. Sopratutto molto protetta dall’alto. Che, se fosse stata messa alle strette subito, forse avrebbe potuto fornire indicazioni precise agli investigatori dell’epoca. La storia non è mai stata formalizzata in un verbale della Procura perché il protagonista della vicenda aveva un obbligo di segretezza verso un’altra istituzione dello Stato, il Sisde. Lui si chiama Giulio Gangi, era un agente operativo dei servizi segreti civili, in forza al reparto che aveva sede a piazza della Libertà, in quella ”Palazzina Vargas” come la chiamavano all’epoca che poi divenne sede dell’Alto Commissariato Antimafia. Gangi conosceva la famiglia Orlandi e fu tra i primi ad essere allertati. Capì che accanto alle indagini della Questura forse poteva servire anche un lavoro da segugio vecchio stampo, da consumatore di suole. Ascoltò gli unici due testimoni che avevano visto l’auto sospetta: un vigile urbano e un agente di Ps. Il vigile ricordava una Bmw grossa e nera; l’agente una Bmw modello Touring, cioè giardinetta, colore ”verde tundra”, di quelle che in quegli anni in Italia erano davvero rarissime. Gangi cominciò a battere le rimesse, i garage, gli autolavaggi: magari qualcuno l’aveva vista Bmw familiare così poco diffusa in quegli anni. L’idea si rivelò azzecata, perché un meccanico del quartiere Vescovio ne aveva riparata una appena pochi giorni prima; non aveva guasti meccanici ma un danno di carrozzeria. Precisamente un finestrino rotto, quello anteriore lato passeggero. Ed era stato frantumato dall’interno verso l’esterno, come se qualcuno avesse dato un colpo violento per fuggire. O come se all’interno della macchina si fosse verificata una colluttazione molto energica. A portare la vettura in officina - disse il meccanico - era stata una donna bionda, molto bella, disinvolta. Aveva lasciato anche un recapito, per essere avvisata quando la macchina era pronta. Gangi annotò tutto su un foglio: nome, cognome e indirizzo. Che era quello di largo Damiano Chiesa 8, zona Balduina, a due chilometri dal Vaticano, dove c’era (e c’è tuttora) il residence Mallia. Gangi si presentò da solo, mostrando il tesserino di copertura da ispettore di polizia che è in dotazione a tutti gli agenti operativi del Sisde. Parlò con la signora bionda alla presenza di due dipendenti della reception: fu lei a scendere in portineria quando la avvisarono che aveva visite. E fu parecchio aggressiva. Chiese di essere lasciata in pace, disse che non doveva dare spiegazioni a nessuno. Gangi provò a forzare la mano, le rispose che in ogni caso sarebbe stata convocata in Questura. Poi fece per alontanarsi, ma fu preceduto dalla collega che lo aveva accompagnato con una macchina di servizio, una Fiat Panda color avana, con la quale entrò nel cortile. Fu allora che, con ogni probabilità, la donna bionda annotò la targa della macchina, che era intestata a una società di copertura del Sisde, la Gattel. E questo le fu sufficiente per dimostrare all’agente Gangi tutta la sua capacità di liberarsi dagli scocciatori: quando la Panda arrivò a piazza della Libertà, più meno dopo mezz’ora, Gangi fu chiamato dal suo caposezione, che gli chiese come si fosse permesso di andare a disturbare una persona così legata a personaggi altolocati. E lo invitò a non seguire più quella vicenda. Nessuno ha mai chiesto a Giulio Gangi se quella donna fosse la Minardi, forse lui stesso neanche ricorda bene il nome di quella avvenente e iraconda inquilina del Mallia. Ma la faccia, certamente si. http://www.ilmessaggero.it/articolo_...npl=&desc_sez= |
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#26 |
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Bannato
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Ultima modifica di Ser21 : 24-06-2008 alle 15:46. |
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#27 |
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Bannato
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Qua si va sull'inquietante andante....
http://www.ilmessaggero.it/articolo....tc=20#commenti «Emanuela Orlandi fu rapita e uccisa da De Pedis voleva estorcere soldi al Vaticano» Parla Antonio Mancini, pentito della banda della Magliana di Enrico Gregori ROMA (24 giugno) - Antonio Mancini, 60 anni, «malavitoso di razza». La banda della Magliana non ha mai avuto un boss, ma semmai un vertice. Lui, soprannominato ”accattone”, Maurizio Abbatino, Edoardo Toscano e Marcello Colafigli. Oggi ha cambiato vita, sta ai semi-domiciliari e lavora in una cooperativa che assiste i disabili. Attraverso il suo avvocato Ennio Sciamanna chiediamo ad ”accattone” cosa pensa di questo nuovo filone di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. La ragazza fu rapita per scambiare la sua liberazione con quella di Alì Agcà? «Ma quando mai!» E invece? «Soldi, sempre i soldi. La banda aveva prestato cifre da capogiro a Roberto Calvi, soldi girati al Vaticano. Soldi che dovevano prima o poi tornare a casa». Quadrerebbe. Ma la famiglia Orlandi era così importante da poter essere ”oggetto” di trattative? «Secondo me sì, ma non mi vorrei sbilanciare». E allora si sbilanci a dire chi rapì Emanuela Orlandi e se, oggi, Sabrina Minardi dice cose verosimili. «In parte sì. Emanuela Orlandi fu sequestrata da Enrico De Pedis. Le trattative per il rilascio furono gestite ad alto livello. Molto alto». Però andò tutto a scatafascio. «Per me De Pedis ammazzò la Orlandi e provò ad andare avanti lo stesso con le trattative. Però a un certo punto il Vaticano capì come poteva essere andata e scattò il panico». E in tutto questo c’entra anche il fatto che De Pedis sia sepolto nella chiesa di Sant’Apollinare? «Ottenne questo durante le trattative. De Pedis era religiosissimo. Sì, ammazzava la gente, ma era religioso». Ma De Pedis era così potente? «Con noi in carcere lo diventò e questo non lo faceva vedere di buon occhio. Spadroneggiava. Lui fece ammazzare Edoardo Toscano, un amico mio vero». La condanna a morte di De Pedis. «Per forza. Edoardo doveva essere vendicato. Del resto anche in carcere qualcuno cercò di ammazzare De Pedis strangolandolo con i lacci dalle scarpe». Comunque la vicenda Orlandi conferma che la banda aveva le mani in pasta in affari di alto livello. «Certamente. Il documento falso in cui si parlava del cadavere di Moro nel lago della Duchessa lo fece Antonio Chichiarelli, uno di noi. Dal nostro arsenale uscì la pistola che uccise Mino Pecorelli e le armi usate per il depistaggio sulla strage di Bologna». Quindi è vero che voi individuaste la prigione di Moro? «Verissimo. Ce lo chiese Raffaele Cutolo di darci da fare, e trovammo la casa». Poi? «Poi marcia indietro. Insomma ci sono le carte, io di queste cose non mi impiccio». E “accattone” di cosa si impicciava? «A me piacevano i soldi, le Ferrari, i locali e le donne. Per quello ho cominciato a fare il bandito, per fare la bella vita. C’avevo i miliardi e me li sono mangiati tutti». Quindi la banda ”morì” quando cominciò a occuparsi d’altro. «E certo. Ma che c’entravano banditi come noi con l’attentato a Rosone? Ma Abbruciati e altri si erano legati a politici, ai servizi. Roba da matti!». Ma lei, oggi, chi è? «Uno che fece del male e che tenta di riscattarsi lavorando per il bene degli altri. Oggi pulisco il naso ai disabili e ne sono orgoglioso. Il male di ieri e il bene di oggi, questo è quello che ho voluto raccontare in ”Col sangue agli occhi”, un libro su di me e sulla banda scritto insieme alla giornalista Federica Sciarelli». Cosa la spinse a diventare collaboratore di giustizia? «La mia figlia più grande io l’ho vista solo attraverso i vetri del parlatorio del carcere. Quando stava per nascere la seconda, un carabiniere mi chiese ”ma pure questa la vuoi vedere così?”. No, mi sono detto, pure lei no. Ho scelto la famiglia. E ho fatto bene». Ma oggi esiste ancora la banda della Magliana? «Sì, esiste. Anche se non spara». |
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#28 |
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Senior Member
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Città: di origine, di nascita, di residenza, di domicilio, di lavoro: Roma...però nel cuore c'è solo l'INTER!
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cos'è? un 2x1?
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#29 |
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Bannato
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Roma, 16:32
ORLANDI: TESTE, SEQUESTRATA PERCHE' PADRE VIDE DOCUMENTI Emanuela Orlandi sarebbe stata sequestrata perche' il padre Ercole, commesso della prefettura della Casa pontificia, avrebbe avuto tra le mani alcuni documenti che non avrebbe dovuto vedere. E' un'altra dichiarazione resa agli inquirenti da Sabrina Minardi, l'ex amante del boss della banda della Magliana Enrico De Pedis, detto Renatino. La testimone delle indagini sul rapimento della ragazza riferisce confidenze che le avrebbe fatto il suo compagno di allora sotto l'effetto di cocaina. De Pedis le avrebbe ripetuto piu' volte che si trattava di un gioco di potere. |
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Bannato
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L'ispezione alla tomba. Gli inquirenti romani titolari dell'inchiesta su Emanuela Orlandi potrebbero prendere in esame la possibilità di chiedere al Vaticano di ispezionare la tomba di De Pedis. A piazzale Clodio potrebbe essere valutata a breve la possibilità di verificare se la chiesa romana di Sant'Apollinare, dove si trovano i resti di "Renatino", ucciso nel febbraio 1990, sia o meno sotto la giurisdizione dello Stato Vaticano. L'eventuale ispezione della tomba, che comunque dovrebbe essere autorizzata dalla Santa Sede, è stata più volte sollecitata dai familiari di Emanuela Orlandi.
Tra l'altro, in una puntata del programma "Chi l'ha visto" di qualche anno fa andò in onda la telefonata di un uomo il quale sosteneva che per scoprire la verità sulla ragazza scomparsa 25 anni fa si doveva "andare a vedere nella tomba di De Pedis". In passato, alla richiesta di notizie sui motivi della sepoltura di "Renatino" a Sant'Apollinare, il Vaticano non ha mai risposto agli inquirenti. Nel 2005 inoltre il Vicariato di Roma non autorizzò la riesumazione del cadavere di De Pedis. http://www.repubblica.it/2008/06/sez...marcinkus.html |
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#31 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
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e basta con ste toghe rosse
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Senior Member
Iscritto dal: May 2004
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cè del marcio in vaticano
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#33 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
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Roma, 17:44
ORLANDI: INQUIRENTI VALUTANO ISPEZIONE TOMBA DE PEDIS Ispezionare la tomba nella cripta della Chiesa di Sant'Apollinare dove e' sepolto Enrico De Pedis, detto 'Renatino', il boss della Banda della Magliana (deceduto nel '90) autore del sequestro di Emanuela Orlandi, secondo quanto raccontato dalla sua ex amante. Sarebbe questo uno degli obiettivi inseguiti dai magistrati della procura di Roma che indagano sulla scomparsa della 15enne romana avvenuta il 22 giugno del 1983. Incuriositi dalla telefonata di un certo Mario che due anni fa intervenne alla trasmissione 'Chi l'ha visto?' suggerendo di dare un'occhiata al luogo della sepoltura per trovare una soluzione al mistero, i pm Andrea De Gasperis e Simona Maisto, coordinati dall'aggiunto Italo Ormanni, potrebbero prendere in considerazione l'ipotesi di giocare anche questa carta nella speranza che dall'esame della tomba possano emergere elementi utili alle indagini. Del resto, al di la' dell'inevitabile attivita' di riscontro legata alle dichiarazioni rese nelle settimane scorse alla polizia dalla supertestimone, molte delle persone tirate in ballo in questa vicenda sono decedute. Anche i familiari della Orlandi, dal canto loro, hanno sempre sostenuto la necessita' di controllare il contenuto di quella tomba. Rimane per chi indaga un ostacolo di fondo, e cioe' capire se la Chiesa di Sant'Apollinare rientri o meno nel territorio e nella giurisdizione del Vaticano. |
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#34 |
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Messaggi: n/a
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Che pagina nera, assurda, inqualificabile della storia d' Italia
Ma ancora Non ho ben compreso che cavolo ci azzeccava sta povera sventurata, ok famiglia influente in Vaticano, ma se dovevano fare una cosa del genere per ripicca, come ho letto, rapisci il diretto interessato, NON una persona che tu pensi possa smuovere solo perchè influente!! Ah quando si dice, NON fidarti mai di nessuno, bene men che meno delle toghe nere... ![]() Mi vien da pensare che un politico (molto altro in termini istituzionali, meno in fisico...) italiano, anzi più di uno... ci azzecchi qualcosa... Ultima modifica di Ferdy78 : 24-06-2008 alle 18:19. |
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#35 | |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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Lui,andreotti diciamolo pure,c'azzecca sempre. Per esempio come mandandte dell'omicidio pecorelli per cui fu assolto ma nelle cui carte processuali restano così tanti dubbi da pensare solo ad un'assoluzione politica. E sapete chi probabilmente fece quell'omicidio su commissione ? La banda della magliana,naturalmente.... E cosa stava per pubblicare Pecorelli su OP ? Un articolo chiamato "Gli assegni del presidente" tratto dal memoriale di Moro ritrovato da Dalla Chiesa in cui lo statista raccontava dello scadalo ital casse in cui egli stesso era coinvolto ma in cui Andreotti intascava somme da capogiro. Insomma,tutto si collega e guarda caso,spesso,tutto passa da Andreotti.... |
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#36 | |||
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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da wikipedia: Quote:
Ultima modifica di -kurgan- : 24-06-2008 alle 19:15. |
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#37 |
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Bannato
Iscritto dal: Oct 1999
Città: Torino
Messaggi: 65
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incredibile dare tutto questo credito alle panzanate di un testimone a cui i giudici credono poco, un racconto senza prove e pieno di contraddizioni ed errori, ma tant'è...
E le prove? dove sono? hihihihi ![]() Ovviamente tutto molto sospetto La Chiesa, c'è, esiste e ci sarà, anche quando queste ennesime idiozie saranno sepolte nella carta straccia. 8x1000 presente! |
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#38 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2005
Città: terra di nessuno
Messaggi: 2337
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#39 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2004
Città: Lucca
Messaggi: 1666
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i rapporti tra marcinkus-calvi-bancoambrosiano-bandadellamagliana-p2-ecc ecc non se lo sono inventate le toghe rosse... |
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#40 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2000
Città: la Capitale......... Squadra: A.S. ROMA, "la" squadra della capitale; non coinvolta in scandali vari, doping ed intercettazioni...
Messaggi: 1120
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Quote:
Mirella Gregori si chiamava.... Scomparve diversi giorni prima della Orlandi, ma "mediaticamente" e' stato sempre preso "a cuore" il caso di quest'ultima......chissa' perche'.....
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. ...02/01/2009...CIAO PAPA'..."La pace sia con te"..... ...17/08/2008...Addio Presidente, MIO Presidente... |
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