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#1 |
Senior Member
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[Thread uniti] Influenza suina
Le domande più frequenti sull'Influenza suina
Le FAQ del Ministero della Salute Morbo maiali Cos'è l'influenza suina? L'influenza suina è una malattia respiratoria acuta dei maiali causata da virus influenzali del tipo A, che causano abitualmente epidemie di influenza tra i suini. I virus dell'influenza suina causano alti livelli di malattia e bassa mortalità nei maiali. Tali virus possono circolare tra i maiali in tutti i mesi dell'anno, ma la maggior parte delle epidemie si manifestano nel tardo autunno e in inverno, così come accade per le epidemie nella popolazione umana. Il virus dell'influenza suina classica (virus influenzale A/H1N1) è stato isolato per la prima volta negli anni Trenta del secolo scorso. Quanti sono i virus dell'influenza suina? Come tutti i virus influenzali anche quelli dell'influenza suina mutano continuamente: i maiali possono essere infettati dai virus dell'influenza aviaria così come da quelli dell'influenza suina. Quando virus influenzali di differenti specie animali infettano i suini, i virus possono andare incontro a fenomeni di "riassortimento" e nuovi ceppi che sono un mix di virus umani/aviari/suini possono emergere. Nel corso degli anni, si sono manifestate diverse varianti di virus influenzali suini ; al momento, nei maiali sono stati identificati 4 sottotipi principali di virus influenzali di tipo A : H1N1, H1N2, H3N2 e H3N1. Comunque, la maggior parte dei virus isolati recentemente nei maiali sono stati H1N1. L'influenza suina può infettare l'uomo? I virus dell'influenza suina non infettano normalmente l'uomo. Comunque, possono verificarsi infezioni umane sporadiche con virus influenzali suini. Comunemente questi casi di infezione umana da virus influenzali suini si manifestano in persone con esposizione diretta ai maiali (per esempio lavoratori addetti ad allevamenti e industrie suinicole, frequentatori di fiere zootecniche) . Quali sono i sintomi dell'influenza suina nell'uomo? I sintomi dell'influenza suina sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse. Alcune persone hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. Come l'influenza stagionale, anche quella suina può causare un peggioramento di patologie croniche pre-esistenti e in passato sono stati segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite e insufficienza respiratoria) e decessi associati ad infezione da virus dell'influenza suina. Quanto è grave l'influenza suina nell'uomo? Come l'influenza stagionale, l'infezione da virus influenzale suino nell'uomo può presentarsi in forma lieve o grave. Le persone possono prendere l'influenza suina mangiando carne di maiale? No, i virus dell'influenza suina non sono trasmessi dal cibo; non si può contrarre l'influenza suina mangiando maiali o prodotti a base di carne di maiale. In ogni caso è bene, a titolo precauzionale, cuocere la carne a temperatura interna di 70-80 °gradi. In tal modo si uccide il virus dell'influenza suina, così come gli altri batteri e virus. Come si trasmette l'influenza suina? I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai maiali all'uomo e dall'uomo ai maiali. Le infezioni umane con virus influenzali di origine suina si manifestano con maggiori probabilità in persone che hanno contatti ravvicinati con i suini, come negli allevamenti o nelle fiere zootecniche. E' possibile anche la trasmissione da persona a persona. Si ritiene che ciò accada con le stesse modalità di trasmissione dell'influenza stagionale, cioè attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo sternuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e poi portando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importante per ridurre il rischio di infezione. Il virus di quest'epidemia in Messico e USA è contagioso? Ci sono evidenze, stabilite dai CDC (Centers for Disease Control and Prevention, Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) degli Stati Uniti d'America, che il virus responsabile dei casi negli Stati Uniti si sta diffondendo da persona a persona: comunque in questo momento non è possibile sapere quanto facile sia questa trasmissione. Come si può diagnosticare l'infezione da virus influenzali suini nell'uomo? Per la diagnosi di influenza suina A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o faringeo) entro i primi 4 – 5 giorni dall'inizio dei sintomi (quando è maggiormente probabile che la persona elimini i virus). Comunque, alcune persone e in particolar modo i bambini possono eliminare il virus influenzale per 10 giorni e più. L'identificazione del virus dell'influnza suina richiede l'invio del campione ad un laboratorio di riferimento della rete Influnet, con il coordinamento dell'Istituto superiore di sanità. Quali farmaci possono essere usati per trattare le infezioni da virus influenzali suini nell'uomo? Sono disponibili diversi tipi di farmaci antivirali per il trattamento dell'influenza: amantadina, rimantadina, oseltamivir e zanamivir. Mentre la maggior parte dei virus dell'influenza suina si sono rivelati suscettibili a tutti e quattro i farmaci, i virus influenzali suini isolati recentemente dagli uomini sono resistenti alla amantadina e alla rimantadina; pertanto solo oseltamivir e zanamivir sono raccomandati per il trattamento / prevenzione dell'influenza umana da virus influenzale suino. Esiste già un vaccino efficace contro l'influenza suina? Gli esperti sono al lavoro. Il primo passo è conoscere tutte le caratteristiche del virus. Le sta analizzando da il Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena diretto da Rino Rappuoli. Dal 1997 lo stesso gruppo di esperti sta lavorando a un vaccino pre-pandemia, basato sul virus H5N1 diffuso nel 1997 a Hong Kong e, grazie all'esperienza accumulata in questi anni, secondo Rappuoli sarà possibile produrre i primi milioni di dosi in meno di sei mesi. Quante epidemie di influenza suina si conoscono? Probabilmente l'epidemia più conosciuta è quella che ha colpito i soldati di Fort Dix , New Jersey (USA), nel 1976, con circa 200 casi tra i soldati presenti nel campo. Il virus causò malattie con segni radiologicamente evidenti di polmonite in almeno 4 soldati e 1 decesso: tutti i colpiti erano precedentemente in buona salute . Il virus si era trasmesso attraverso contatti stretti nel corso di sedute di addestramento, con trasmissione limitata al di fuori di questo contesto. Si ritiene che il virus abbia circolato per un mese, per scomparire spontaneamente. La fonte del virus, il momento esatto della sua introduzione a Fort Dix e i fattori che possono avere influenzato la sua diffusione e durata sono sconosciuti. L'epidemia potrebbe essere stata causata da un virus animale introdotto in contesto di particolare affollamento nel periodo invernale. Il virus influenzale suino isolato dai soldati di Fort Dix fu denominato A/New Jersey/76 (Hsw1N1). L'episodio fu alla base di una estesa campagna di vaccinazione antinfluenzale nel 1977. Fonte: CDC (Centro controllo prevenzione malattie) e Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali - Direzione generale Prevenzione sanitaria http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6560 Mi sembra giusto fare un po' di chiarezza scientifica sull'argomento.
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 7030
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Ma se fino a ieri non gliene fregava niente, perchè ora sono tutti interessatissimi?
![]() ![]() Comunque interessante ![]()
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#3 |
Member
Iscritto dal: May 2003
Messaggi: 271
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ma sono io che ho capito male o cosa?
In poche parole si tratta di una semplice influenza che ti costringe a restare a letto per 7-10 giorni nel 99.9% dei casi? Oppure è qualcosa che ha quasi sempre conseguenze gravi?
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Sono serissimo .. in coda. (cit. Nabrez) |
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2006
Messaggi: 7030
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Boh non lo sanno nemmeno loro, ma è più che abbastanza per creare l'allarmismo. Ieri tristissimo rete4 che spacciava gli stati uniti alla stregua dell'ultimo Resident Evil
Fa niente se la normale influenza fa ogni anno migliaia di morti
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: altamura
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Credo che maggiore pericolosità di questo virus sia data dal fatto che sia abbastanza diverso dal virus umano, per cui il sistema immunitario fa' più fatica a riconoscerlo (o impiega più tempo). Ecco perchè si interviene con gli antivirali per rallentare il virus e dare tempo al sistema immunitario di produrre gli anticorpi adatti (fai conto che il mio è un parere di un non esperto).
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#6 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: altamura
Messaggi: 309
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Per chi avesse curiosità riguardo gli ortomixovirus posto questo sito:
http://ok.leiweb.it/grafici/in/influenza.shtml Una delle curiosità che mi ha sempre attanagliato è il perchè il virus aviario non passa da uomo a uomo ma solo da pollo a uomo. Magari qualche buon medico se ha la spiegazione la può postare.
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![]() Ultima modifica di laico79 : 28-04-2009 alle 17:35. |
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#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
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Il virus della SARS per fortuna non ha mai subito mutazioni per cui è diventato contaggioso da uomo a uomo.
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#8 | |
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Iscritto dal: Aug 2006
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
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Allora, il virus H1N5, quello dell'aviaria, è patogeno quando si lega a dei recettori di membrana cellulare che nell'uomo sono presenti esclusivamente a livello alveolare e bronchiolare. Questi stessi recettori, nei volatili invece, sono presenti sia a livello alveolare che nella gola e nel naso. Nell'uomo esiste una variante di questo recettore nel naso e nella gola, ma H1N5 non è ancora in grado di legarsi a questo. Tutto questo implica che: mentre il passaggio da volatile a uomo è facilitato dalla promiscuità in quanto il volatile ha una forte carica virale, il passaggio uomo-uomo è molto più difficoltoso poichè il virus eventualmente espulso per mezzo di tosse o altro non riesce ad attecchire alle prime vie respiratorie dell'uomo e quindi a contaggiarlo. Quando l'H1N5 acquisterà la capacità di legare il nostro recettore nel naso e nella gola potrà facilemnte diffondersi da uomo a uomo.
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#10 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
Città: Roma
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Probabilmente esistono già dei sottotipi di virus della sars, comunque tutti devono mantenere il gene per quel recettore di cui parlavo, altrimenti non sarebbero più patogeni. Lo scopo di un eventuale vaccino sarebbe proprio quello di sensibilizzare il nostro sistema immune verso quella proteina di legame che rende così pericoloso il virus della sars. Il fatto per cui è dificile ottenere un vaccino è che questo gene può mutare, ma mantenere la sua pericolosità e non venire pù riconosciuto dal nostro sistema immunitario, rendendo inutile il precedente vaccino. Riassumendo: è difficile dire se un vaccino verso un virus che ancora non si trasmette uomo-uomo possa essere ancora efficace qualora il virus acquisti la capacità di contaggio uomo-uomo.
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#12 |
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Iscritto dal: Feb 2003
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Ma come fanno a sapere che l'influenza contratta in origine era provoniente dai suini ?
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lol |
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
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Perchè il virus che infetta l'uomo è una variante di un virus che solitamente è patogeno solo per i suini.
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#14 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: altamura
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Qui ti posso rispondere il virus è già stato sequenziato. Per cui basta vedere le sequenze genetiche del virus. Ti ricordo che i virus influenzali sono virus con 8 sequenze di rna per cui possono essere riarrangiati con segmenti genetici provenienti da diversi ceppi virali.
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#15 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
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#16 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2005
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E' vero infine che un vaccino diretto contro il recettore potrebbe coprirne alcune vaianti ed essere comunque d'aiuto al nostro sistema immunitario.
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#17 |
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Iscritto dal: Aug 2006
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Grazie per la risposta merut.
Posto i link ad altre notizie interessanti riguardo le cure che interessano i virus influenzali. http://italiasalute.leonardo.it/News.asp?ID=9914 http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=8575 Sono due vie nuove per la lotta ai virus influenzali(anche se sono ancora sperimentali), la prima si tratta di anticorpi monoclonali, ovvero anticorpi rivolti verso regioni conservate delle proteine virali (l'incoveniente di queste cure sono il costo, con la morte di tanti conigli ![]() La seconda via invece è un vaccino che rende immune permanetemente, ovvero come epitopo viene usato un'altra proteina virale M2, questa proteina al contrario di emagglutinia e neuroaminidasi è un proteina che varia poco anche nei vari ceppi virali (ciò è dovuto al fatto che con variazione la proteina perderebbe la funzione) per cui una volta vaccinati non si avrebbe più bisogno di altri vaccini.
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#18 | |
Senior Member
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#19 |
Member
Iscritto dal: Jul 2006
Città: ischia
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Il virus dell’influenza suina: cerchiamo di capirci qualcosa
Per chi avesse le idee un po confuse sull'influenza ed anche per chi è incline ai complotti pluto-demo-giudaici-massonici, qualche riga di corretta informazione scientifica non strillata non può che fare bene....
http://www.lorologiaiomiope.com/?p=614 Il virus dell’influenza suina: cerchiamo di capirci qualcosa I virus non sono neanche considerati esseri viventi, e non avrebbero ragione di comparire su questo blog. Vista pero’ la confusione che regna in questi giorni sull’argomento, provo a fornire un mio modesto contributo per chiarire alcuni punti. Le prime tracce dell’insorgenza dell’influenza datano al XV secolo d.C., e nell’ultimo secolo l’intervallo tra una pandemia e l’altra e’ diminuito, forse come conseguenza dei viaggi intercontinentali che accelerano tanto lo spostamento dei virus quanto la formazione di immunita’ contro i vari ceppi. Oggi si ipotizzano cicli pandemici di 11 o 15 anni con episodi minori tra una pandemia e l’altra, dovuti a modifiche minori del virus. La pandemia influenzale che ci tocca quest’anno, 2009, e’ la cosiddetta influenza suina (N.B. una pandemia e’ un’epidemia su scala mondiale). Tutti i virus dell’influenza hanno una struttura comune costituita da un involucro sferico esterno fatto di lipoproteine. All’interno di questo “guscio” ci sono otto proteine che fanno da struttura di supporto per il materiale genetico, costituito da solo RNA. Questo RNA contiene 8 geni, ovvero l’informazione per costruire in tutto otto proteine. All’esterno del guscio ci sono delle protuberanze formate da due diverse proteine: emoagglutinine (80% delle protuberanze) e neuraminidasi (20% delle protuberanze) e queste hanno un’importanza cruciale. 3d_influenza_virus.png Virus A H1N1. Da: biochemistryquestions.wordpress.com Le emoagglutinine infatti servono al virus per agganciarsi a speciali strutture sulla superficie della cellula ospite (recettori glicoproteici) e quindi ad entrare. E’ come se sulla cellula ci fossero delle serrature di cui il virus possiede la chiave, che apre una porticina per entrare. Una volta all’interno il virus utilizza le strutture e i meccanismi enzimatici della cellula per formare altro RNA virale, altre proteine virali e altri gusci. Il tutto viene assemblato a formare nuove particelle, chiamate virioni (cioe’ singole unita’ di virus). Ora il problema e’ uscire dalla cellula e andare ad infettare altre cellule all’interno dell’organismo ospite o, attraverso l’ambiente esterno, altri organismi. Ci vuole una chiave per aprire la porticina dall’interno e quasta chiave e’ la neuraminidasi. Il famoso Tamiflu, il farmaco antivirale contro l’influenza, fa proprio questo: blocca il sito attivo della neuraminidasi di tipo 1 e quindi impedisce ai virioni di uscire dalla cellula, bloccando cosi’ l’infezione. Si intuisce che l’azione del Tamiflu e’ specifica solo per quei virus che hanno la neuraminidasi di tipo 1, quindi sarebbe inefficace, per dire, non solo contro il virus del morbillo, ma anche contro altri ceppi influenzali. Esistono tre ceppi principali di virus influenzali chiamati A, B e C e il ceppo che da i problemi maggiori agli uomini e’ A. All’interno del ceppo A esistono 13 diversi tipi di emoagglutinine, indicate con H dall’iniziale del nome inglese Haemagglutinin, e 9 differenti neuroaminidasi, indicate con N. Tutte le differenti combinazioni di H e N sono possibili, ad esempio il virus dell’influenza suina e’ A H1N1, quello dell’influenza aviaria di due anni fa era A H5N1, l’Australiana dell’anno scorso era A H3N2 etc. Piccola nota di colore: il virus della famosa influenza spagnola era pure H1N1, cioe’ dal punto di vista dei nostri anticorpi era molto simile al virus dell’influenza suina. I virus dell’influenza, come tutti i virus, sono specifici verso una sola o una ristretta gamma di specie e una volta preso un ceppo, esattamente come accade per il morbillo, gli anticorpi durano tutta la vita. Ma allora perche’ ci si ammala (o ci si vaccina) ogni anno? Semplice, perche’ il virus dell’influenza e’ un virus dannatamente mutevole, per almeno tre buone ragioni. La prima e’ che l’RNA non e’ efficentissimo ad autoreplicarsi e spesso ci scappa l’errore. Nelle nostre cellule l’RNA e’ prodotto usando il DNA come stampo e ci sono enzimi specifici che correggono eventuali “errori di battitura”. Non esiste pero’ un enzima che corregge gli errori di battitura quando l’RNA e’ prodotto usando altro RNA come stampo, quindi le bozze non vengono mai riviste ed e’ facile che ci sia una mutazione in uno o piu’ dei dieci geni del virus. Secondo, il virus e’ velocissimo nel riprodursi (tutto il ciclo della malattia dura pochi giorni) e milioni e milioni di copie vengono prodotte, quindi statisticamente l’errore ci deve scappare. Terzo, esistono specie “calderone” che possono prendere piu’ di un ceppo, come i maiali che possono prendere virus dell’influenza aviaria, umana e suina. Se la cellula di un maiale e’ infettata da due virus contemporaneamente e’ facile che ci sia ricombinazione del genoma e che geni vengano scambiati fabbricando un virus completamente nuovo. Quando cio’ accade, come in questo caso, scoppia la pandemia perche’ nessuno ha gli anticorpi per contrastare questo nuovo virus. Un caso analogo accadde nel 1918 quando esplose la famosa epidemia di influenza spagnola che uccise 50 milioni di persone in meno di due anni, qualcosa come il 3-6% della popolazione mondiale (il numero effettivo delle vittime non e’ mai stato chiarissimo). Cos’aveva quest’influenza di cosi’ terribile? Sento spesso dire che uccise tante persone perche’ era la fine della prima guerra mondiale e l’ammassarsi dei soldati in trincea, le condizioni igieniche precarie e la fame dovuta ai campi non coltivati fecero da catalizzatore, ma questa e’ una visione molto eurocentrica. L’influenza spagnola fece infatti strage anche in posti lontanissimi dalla prima guerra mondiale come l’Alaska o le isole del Pacifico e tutti o quasi i paesi ne furono colpiti, indipendentemente dalle condizioni di vita. Il virus della Spagnola in realta’ aveva una caratteristica particolare, in comune col virus dell’influenza suina: era capace di attaccare le cellule dell’epitelio polmonare, favorendo cosi’ l’insorgere delle polmoniti da complicazioni batteriche secondarie; i virus dell’influenza stagionale invece, che pure nei soli USA uccidono (indirettamente) 36.000 persone all’anno e 250.000-500.000 persone in tutto il mondo, attaccano invece solo le cellule delle prime vie aeree e non arrivano ai polmoni. Per fortuna oggi, a differenza del 1918, abbiamo gli antibiotici. La seconda caratteristica peculiare della spagnola, condivisa pure dal virus dell’influenza suina, e’ che uccideva prevamentemente i giovani in buona salute, mentre le influenze stagionali colpiscono in massima parte le persone piu’ anziane, i bambini e gli ammalati. Nel caso della Spagnola sicuramente influiva l’ammassarsi di giovani soldati al fronte, ma ci sono altre ragioni. La prima e’ che gli anziani sono, in caso di pandemie, immunizzati dalle precedenti epidemie (nel 1850 e nel 1889 nel caso della Spagnola, nel 1968, nel 1976 e nel 1999 nel caso dell’influenza suina). La seconda ragione la si e’ capita solo di recente ed e’ dovuta ad una reazione anomala del nostro sistema immunitario detta “tempesta di citochine”. Le citochine sono sostanze normalmente prodotte dal nostro organismo e sono responsabili della risposta immunitaria. Persone che si trovano in contatto con virus del tutto nuovi possono avere un rilascio di citochine sproporzionato, il che causa una reazione immunitaria eccessiva con alterazione terminale dei tessuti coinvolti, i polmoni, in questo caso. E’ la tempesta di citochine, ad esempio, che ammazzava la gente colpita dalla SARS nel 2003. Paradossalmente quindi, persone in buona salute e con un sistema immunitario molto attivo possono andare soggette ad una tempesta di citochine piu’ facilmente delle persone immunodepresse come gli ammalati. Questo non toglie comunque che l’influenza possa portare a complicazioni polmonari secondarie e in questo caso chi e’ immunodepresso comunque ha da preoccuparsi. Mi chiedo cosa succedera’ quando la pandemia di influenza suina raggiungera’ il continente africano, dove ci sono almeno 25.000.000 di sieropositivi e ammalati di HIV. Sottolineo che l’influenza non ammazza mai direttamente, motivo per cui stimare il numero di morti dovuti all’influenza e’ sempre un terno al lotto, e a questo punto della pandemia potremmo star discutendo su numeri del tutto aleatori, sovrastimati o sottostimati. A proposito di Spagnola, facciamo un breve intermezzo sull’origine del nome di questa pandemia perche’ aiuta anche oggi a farci riflettere. Il virus dell’influenza spagnola non si e’ originato affatto in Spagna. Il ceppo pare fosse di un’influenza aviaria dell’estremo Oriente che muto’ negli USA e da qui fu immediatamente introdotto in Europa per via degli spostamenti di truppe. In tempo di guerra, e’ ovviamente poco produttivo dire “i nostri soldati muoiono come mosche di influenza e noi non sappiamo che farci” quindi le macchine della propaganda di entrambe le parti tacquero opportunamente. Gli unici che non avevano problemi a far circolare la notizia di questa nuova malattia erano gli spagnoli che rimasero neutrali alla guerra. Sembro’ quindi in un primo tempo che solo la Spagna fosse colpita, laddove invece il virus arrivo’ molto piu’ tardi in questa nazione rispetto a Francia e Germania. Il punto dove voglio arrivare e’ che le nostre percezioni sulle pandemie riflettono le notizie che vengono riportate in proposito dai media, che possono essere (e quasi sempre lo sono), pilotate opportunamente. Sia ben chiaro: non sto affermando che l’influenza suina e quella spagnola siano la stessa cosa, assolutamente no, 90 anni e decine di mutazioni separano i due ceppi virali. Sto affermando pero’ che si tratta di ceppi simili e strettamente imparentati, al punto che chi e’ nato prima del 1918 ha anticorpi anche contro questa influenza (Qui ci sono notizie piu’ dettagliate) L’influenza suina si chiama cosi’ invece perche’ il virus A H1N1 circola regolarmente tra i maiali causando una malattia con sintomi lievi da cui guariscono senza problemi ma che puo’ uccidere i furetti e i macachi. Tutti questi ceppi si chiamano collettivamente “influenza suina”. Quello con cui abbiamo a che fare al momento, come tutti sanno, e’ mutato in maiali messicani, diventando improvvisamente in grado di passare dal maiale all’uomo. Una seconda mutazione, negli USA, ha portato al salto di specie consentendo l’infezione da uomo a uomo. Si e’ dimostrato che la trasmissione inversa, da uomo a maiale e poi da maiale a maiale, e’ ancora possibile e dato che i maiali sono pericolosi in quanto “calderoni” di nuovi virus e’ auspicabile che chi lavora negli allevamenti venga tenuto lontano dal lavoro se affetto da influenza suina. Altrimenti, il rischio che il virus muti ancora verso una forma piu’ perniciosa della attuale puo’ diventare decisamente consistente. Al momento la malattia sembra essere piuttosto virulenta: il sito del CDC riporta al 4 Agosto 2009 162,380 casi documentati (ma sono sicuramente di piu’, dato che ora non c’e’ piu’ l’obbligo di segnalazione) e 1.154 morti in tutto, con una mortalita’ dello 0.7%, di cui la maggioranza nel continente americano dove l’epidemia e’ cominciata, ad Aprile del 2009: all’inizio il numero di fatalita’ era molto maggiore. Al momento il paese con la situazione piu’ preoccupante sembrerebbe essere in Argentina, dove e’ inverno e la densita’ di popolazione nelle citta’ molto alta. Alcuni miei amici hanno declinato il mio invito a Londra (dove abito) per paura dell’influenza suina, dato che la Gran Bretagna e’ uno dei primi paesi europei dove il nuovo virus mutato e’ sbarcato dagli USA. Vorrei tranquillizzare questi amici dicendogli che io sto benissimo nonostante il mio quartiere londinese sia un hotspot della malattia, ma che questa settimana (aggirnato al 09/08/2009) l’ ECDC Europa segnala 1238 casi in Italia, dove evidentemente la pandemia e’ in arrivo in preparazione per l’autunno, con nessun morto. In UK ci sono 12470 casi e 30 morti nelle scorse settimane e in Spagna piu’ o meno tanti casi quanti in Italia, 1538, con 8 morti. Questioni di sfiga e probabilita’. E’ possibile che sia io a non voler andare a trovare in miei amici in Italia il prossimo settembre, per pura bloody mindedness: in caso di pandemie, senza quarantene rigorosissime nessuno e’ davvero al sicuro dall’infezione, per blanda che sia la malattia. E a proposito degli aneddoti raccontati sulla Spagnola, il sito del Ministero della Sanita’ conferma a tutt’oggi, 09/08/2009, solo 258 casi aggiornati al 16 luglio. Dopo, suppongo che il sottosegretario deputato a rilasciare le circolari ministeriali sia andato in ferie, e nessuno si ammala piu’ in Italia, ufficialmente, cosi’ ci si puo’ godere le ferie. Il virus dell’influenza, al contrario dell’HIV, sopravvive benissimo per diverse ore nell’ambiente e le persone infette sono contagiose da un giorno prima di sviluppare i sintomi ad alcuni giorni dopo. Se un contagiato starnutisce in una stanza, ad esempio, i virus vengono espulsi attraverso le goccioline di saliva e queste possono viaggiare per un po’ sospese in aria e andare a deporsi sulle superfici della stanza come tavoli, maniglie di porte, banconote, tastiere di PC etc. Se una persona tocca questi oggetti infetti dai virus e poi porta le mani alla bocca, al naso o agli occhi ecco che avviene l’infezione per penetrazione del virus nelle cellule delle mucose delle prime vie aeree (oppure anche per inalazione diretta delle goccioline di saliva in un ambiente molto affollato). Che fare per evitare il contagio? Innanzi tutto, se si puo’, evitare gli ambienti affollati. Se non si puo’ bisogna evitare di starnutire in faccia alla gente, eliminare i fazzoletti di carta subito dopo il primo uso e non farsi il cimitero degli elefanti in tasca, dove ogni volta che si mettono le mani ci si reinfetta. Lavarsi spesso le mani (col sapone, porco!) ed evitare di toccarsi le mucose del viso. Oppure si puo’ lasciar fare ai propri anticorpi, evitando pero’ di farsi contagiare apposta per non andare a scuola/lavoro perche’ la reazione del nostro sistema immunitario e’ imprevedibile a cambia da persona a persona, e potrebbe anche essere violenta, o troppo blanda. Meglio non rischiare di finire apposta in ospedale con una polmonite, insomma, ma questo vale soprattutto per le persone con compromissione di qualsiasi tipo del sistema immunitario, gli anziani, i bimbi piccoli e le donne incinte. Queste persone a rischio, ad ottobre, quando verra’ rilasciato, dovrebbero invece fare il vaccino. Ed ora veniamo alla nota dolente: il vaccino, orrore, orrore! Moltissime persono hanno paura dei vaccini perche’ hanno sentito dire da uno in televisione che fanno male ma non hanno idea di come funzioni un vaccino, di come venga prodotto e dei criteri con cui viene commercializzato. Hanno sentito dire che c’e’ un complotto delle Biothech contro la salute dei cittadini in cambio di vile danaro e quindi pensano che il vaccino faccia peggio della malattia. Per di piu’ il vaccino contro l’influenza suina verra’ rilasciato prima del tempo. Niente panico. I vaccini per l’influenza vengono prodotti su scala industriale da anni e cambiano poco da un ceppo all’altro. La tecnica e’ sempre la stessa, si ibrida l’H1N1 con un altro virus detto PR8 (ci sono due diverse tecniche per fare cio’, una in laboratorio l’altra incubando i due virus nelle uova). Alla fine del processo si ottiene un virus PR8, assolutamente e dimostrabilmente innocuo, che contiene i geni (e quindi le proteine) H1 e N1. Quindi alla base del vaccino non c’e’ un virus attenuato, potenzialmente pericoloso in caso di mutazione, ma un virus differente. Questo PR8 H1N1 stimola il nostro sistema immunitario a produrre anticorpi contro le due proteine per cui quando entra un vero virus influenzale gli anticorpi stanno gia’ li belli e pronti ad aggredire le due proteine del virus. Occorre circa un mese per produrre il primo vaccino e 4-5 mesi per produrlo su scala industriale, e nel frattempo condurre i vari test. La Novartis svizzera vuole rilasciare il vaccino senza concludere tutti i test. La WHO (World Health Organization) preme perche’ al vaccino venga aggiunto un coadiuvante che stimoli il sistema immunitario, ma questa e’ una tecnica non standard che non e’ mai stata testata su ampia scala, e i governi sono restii ad accettare l’idea. Perche’ e’ importante vaccinarsi? Per diverse buone ragioni: per proteggere le persone piu’ deboli, innanzi tutto, come chi ha una malattia cronica, i bambini piccoli, le donne incinte e gli anziani; perche’ il virus potrebbe mutare in modo da diventare resistente al tamiflu; perche’e’ un modo indiretto di non far circolare il virus e quindi per salvare vite umane: questo non e’ il 1918, la popolazione mondiale da allora e’ quadruplicata, ci sono 100 volte piu’ maiali e 1000 volte piu’ pollame che nel 1968 (quando ci fu un altro grave outbreak); ci sono molti piu’ viaggi intercontinentali che spostano la gente ovunque in poche ore; abbiamo si gli antibiotici contro la polmonite, ma abbiamo anche selezionato moltissimi ceppi batterici resistenti a questi. Se il virus mutasse diventando pernicioso come quello del 1918 le fatalita’ sarebbero molte di piu’, soprattutto nei paesi piu’ sovrappopolati come Cina, India e Africa. Il che potrebbe non essere oggettivamente un male per il pianeta, che e’ vicino al collasso ecologico, ma diciamo che se tra le vittime ci devo essere io, la mia famiglia e i miei amici allora la cosa comincia a seccarmi. Naturalmente, siccome le mutazioni sono assolutamente casuali e imprevedibili, nulla esclude che il virus muti verso una forma piu’ lieve o addirittura del tutto innocua, che sarebbe di gran vantaggio sia per noi che per il virus stesso. Solo che, come sempre, ci sono problemi. I governi hanno bloccato le biotech per la produzione di vaccini contro l’influenza stagionale per farli concentrare sui vaccini contro la pandemia. Il che significa che ci sara’ penuria estrema del vaccino per l’influenza stagionale anche per chi ne ha veramente bisogno per salvarsi la pelle, come gli immunodepressi. D’altro canto, ci sara’ anche pochissimo vaccino disponibile contro l’infulenza suina, dato che siamo a meta’ agosto e si sta ancora pensando quale strada percorrere e per quale tipo di vaccino. Ci sara’ tale penuria che i governi stanno provvedendo ognuno per se’. Pertanto, se siete per motivi vostri contrari alle vaccinazioni perche’ fanno male, lasciate le scorte di vaccino a chi ne ha piu’ bisogno e continuate pure a strillare che i vaccini fanno male: per una volta, anche la new age potrebbe essere utile, anche se non sono quelle le sue intenzioni. Davvero, lasciate il vaccino a chi ne ha piu’ bisogno, e peccato per i vostri figli. Quanto ai reali effetti collaterali del nuovo vaccino, certo non li si puo’ escludere, ma dato che il rischio di morire di vaccino e’ estremamente piu’ basso di quello di morire di influenza, io dovendo scegliere correrei il rischio. N.B. Sento il dovere di specificare che non sono un medico, sono una biologa wannabe zoologa evoluzionista e con un oscuro passato da biochimica, con esami universitari di tipo medico-sanitario. Quanto e’ scritto e’ un sunto delle mie conoscenze personali, di materiale bibliografico in mio possesso e di articoli trovati sul web. Referenze: Lesk, A.M. (2007) Introduction to genomics. Oxford University Press, New York Kansas State University (2009, May 1). 1918 Flu Resulted In Current Lineage Of H1N1 Swine Influenza Viruses. ScienceDaily. Retrieved August 9, 2009, from http://www.sciencedaily.com* /releases/2009/04/090430111640.htm Itoh, Y. et al. In vitro and in vivo characterization of new swine-origin H1N1 influenza viruses. Nature, July 13, 2009 DOI: 10.1038/news.2009.680 Society for General Microbiology (2009, July 10). Humans May Give Swine Flu To Pigs In New Twist To Pandemic. ScienceDaily. Retrieved August 9, 2009, from http://www.sciencedaily.com* /releases/2009/07/090709201847.htm Walsh, Fergus, (2009, May 1) . How to make a swine flu vaccine. BBC News Published by tupaia on August 9th, 2009 tagged informazione, malattie, parassiti, Varie ed eventuali |
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a parte la propaganda pro-vaccino, lettura molto interessante. grazie.
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