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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2003
Città: 45°38' 00"N - 8°23' 25"E
Messaggi: 390
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27 giugno 1980 .... il muro di gomma
27 giugno 1980
Ore 20,59',45". Il DC9 I-TIGI Itavia, in volo da Bologna e Palermo, partito con due ore di ritardo, esplode nei cieli a nord di Ustica. 81 fra passeggeri ed equipaggio. 81 vittime, di cui 13 bambini: 2 non hanno ancora compiuto 2 mesi. Per non dimenticare e basta, laciamo fuori le polemiche tanto non se ne cava un ragno dal buco ..... Associazione dei parenti dell vittime http://www.comune.bologna.it/iperbole/ustica/
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La sezione Sport e Motori è morta ... viva la sezione Sport e Motori !!! ![]() Migna è colpevole !!! LOL - SuperGIF Clan - FIX - "Una piccola senzazione per un uomo, un grande culo per l'umanità" Dr. Greg House Ultima modifica di alex10 : 27-06-2005 alle 08:57. |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Messaggi: 350
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Il 27 giugno 1980, alle 21 circa, i radar cessavano bruscamente di registrare la traccia dell'Itavia 870, un Dc-9 in volo tra Bologna e Palermo con a bordo 81 persone di cui 13 bambini. L'aereo sembrava scomparso ma dopo alcune ore, spese in frenetiche quanto disordinate ricerche, si raggiungeva la certezza che era caduto in mare a nord dell'isola di Ustica. Nessun superstite tra gli 81 passeggeri.
27 giugno 1980 Alle 20,59 il Dc9 Itavia Bologna-Palermo scompare. I morti sono 81. La prima ipotesi è di cedimento strutturale. Partono subito i depistaggi. Una telefonata a nome dei Nar sostiene che sull'aereo c'era Marco Affatigato, estremista di destra legato ai servizi. 18 luglio 1980 Sulle montagne della Sila in Calabria vengono trovati i resti di un Mig 23 libico. 17 dicembre 1980 Il presidente della compagnia aerea Itavia, Aldo Davanzali, afferma di avere la certezza che ad abbattere il suo DC-9 è stato un missile lanciato da un aereo. 16 marzo 1982 La relazione della commissione d'inchiesta ministeriale esclude il cedimento strutturale, ma conclude che non è possibile stabilire se è stato un missile o una bomba. Gennaio 1984 Il pm Giorgio Santacroce formalizza l'inchiesta che passa al giudice istruttore Vittorio Bucarelli, che nomina una commissione di periti per stabilire le cause del disastro. 10 giugno 1987 La ditta francese Ifremer comincia le operazioni di recupero della carcassa del DC-9 adagiata a 3.600 metri sul fondo del Tirreno. Il recupero sarà incompleto e si concluderà a maggio del 1988. 16 marzo 1989 Il collegio dei periti consegna al G.I. Vittorio Bucarelli la relazione con la tesi del missile lanciato da un aereo. 10 maggio 1989 La commissione d'inchiesta governativa sostiene la tesi del missile, senza escludere la bomba. 27 maggio 1990 Due dei cinque periti si dissociano dalle conclusioni del '89 e sostengono la tesi di una bomba a bordo. 23 luglio 1990 L'inchiesta sul disastro viene affidata al giudice istruttore Rosario Priore che nomina un altro collegio di periti. 19 luglio 1991 La società inglese Winpol, incaricata di completare il recupero del relitto, riporta in superficie la scatola nera del DC-9. 15 gennaio 1992 Comunicazioni giudiziarie del giudice Rosario Priore contro ufficiali dell'Aeronautica. 14 aprile 1992 La Commissione Stragi approva la relazione conclusiva dell'inchiesta su Ustica, che segnala in modo pesante reticenze e menzogne di poteri pubblici e istituzioni militari. 29 giugno 1994 I periti degli ufficiali dell'Aeronautica inquisiti sostengono che si è trattato di una bomba. 23 luglio 1994 Per il collegio peritale nominato dal G.I. Priore è stata una bomba nella toilette dell'aereo, ma due periti presentano un'altra relazione che non esclude il missile. 17 giugno 1997 Per la perizia radar consegnata a Priore da un collegio di esperti, oltre al DC-9 la sera del 27 giugno 1980 c'erano in volo anche aerei militari. 31 luglio 1998 I pubblici ministeri romani Nebbioso, Roselli e Salvi chiedono il rinvio a giudizio per i generali dell'Aeronautica Bartolucci, Tascio, Melillo e Ferri e per altri cinque ufficiali. 31 agosto 1999 Rinviati a giudizio i generali Lamberto Bartolucci, Zeno Tascio, Corrado Melillo e Franco Ferri per attentato contro gli organi costituzionali con l'aggravante dell'alto tradimento e altri 5 ufficiali, mentre dichiara di non doversi procedere per strage perché ''ignoti gli autori del reato'' 23 giugno 2000 La procura militare di Roma chiede l'archiviazione dell'indagine sul disastro di Ustica: "Non ci sono i presupposti per rivendicare spazi di giurisdizione da parte della magistratura militare". 28 settembre 2000 Si apre a Roma nell'aula bunker di Rebibbia, davanti alla sezione terza della Corte d'Assise di Roma, il processo sui presunti depistaggi. 1 dicembre 2000 La Corte d'Assise di Roma dichiara la nullità dell'attività istruttoria compiuta dal Giudice Istruttore Rosario Priore nei procedimenti per il reato di falsa testimonianza contestato agli imputati Pugliese Francesco, Alloro Umberto, Masci Claudio, Notarnicola Pasquale e Bomprezzi Bruno, e dell'Ordinanza di rinvio a giudizio. 11 aprile 2001 Aldo Davanzali, presidente dell'Itavia, chiede allo Stato un risarcimento di 1.700 miliardi per i danni morali e patrimoniali subiti dopo la strage di Ustica. 2 luglio 2001 Il processo resta di competenza della giustizia civile. Lo stabilisce la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del procuratore militare Antonino Intelisano contro l'ordinanza del gip militare che gli aveva imposto di indagare i quattro generali già sotto processo dinanzi alla III^ Corte d'Assise di Roma. 24 gennaio 2002 La Corte dei Conti chiede 27 miliardi di lire a militari ed altre persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta sulla strage di Ustica come risarcimento per le spese sostenute per recuperare la carlinga del Dc9 dell'Itavia. 1 settembre 2003 Il leader libico Gheddafi nel corso di un discorso al Paese, in occasione del 34° anniversario della rivoluzione libica, afferma che il DC9 fu abbattuto da aerei Usa. 26 novembre 2003 Il Tribunale di Roma condanna i ministeri della Difesa, dei Trasporti e dell'Interno a risarcire 108 milioni di euro alla compagnia Itavia perché lo Stato non avrebbe garantito la sicurezza dell'aerovia nella quale viaggiava il DC-9. 19 dicembre 2003 I pm Erminio Amelio, Maria Monteleone e Vincenzo Roselli, nel corso delle requisitorie in Corte d'Assise, chiedono la condanna a 6 anni e 9 mesi di reclusione, di cui 4 anni condonati, per i generali Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, accusati di attentato agli organi costituzionali con l'aggravante dell'alto tradimento. Secondo l'accusa: avrebbero omesso di fornire informazioni al Governo. Chiesta l'assoluzione nei confronti dei generali Zeno Tascio e Corrado Melillo. 30 aprile 2004 Si chiude il processo sui presunti depistaggi: la Corte d'Assise di Roma assolve i generali dell'Aeronautica Lamberto Bartolucci, Franco Ferri, Zeno Tascio e Corrado Melillo da tutte le accuse. Per un capo di imputazione, nei confronti di Ferri e Bartolucci, riguardante le informazione errate fornite al Governo in merito alla presenza di altri aerei la sera dell'incidente, il reato è considerato prescritto. 27 novembre 2004 La Corte d'Assise di Roma deposita le motivazioni della sentenza di assoluzione dei quattro generali dell'Aeronautica. Per i giudici i militari non si macchiarono del reato di alto tradimento, ma solo di quello di turbativa. Non riferirono al Governo i risultati dell'analisi dei dati del radar Marconi e notizie in merito al possibile coinvolgimento nel disastro di altri aerei. Secondo gli stessi giudici è errata l'ipotesi che il Mig trovato sulla Sila sia precipitato la sera del 27 giugno ’80. Febbraio 2005 I difensori di parte civile presentano una richiesta di appello avverso la sentenza pronunciata dalla Terza Corte d'Assise di Roma il 30 aprile 2004. Presenteranno la stessa richiesta anche i legali della compagnia Itavia. |
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2005
Messaggi: 821
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Che "grande" popolo che siamo, non abbiamo nemmeno il diritto, e non riusciamo ad esigerlo, di sapere se un aereo con 81 persone a bordo è stato abbattuto per errore.
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese) "Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?" Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia. |
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#4 |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
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Una preghiera.
Mai più stragi coperte dallo Stato! LuVi |
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#5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
Messaggi: 1009
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#6 |
Bannato
Iscritto dal: Oct 1999
Città: Torino
Messaggi: 65
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una vergogna senza fine
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#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Messaggi: 2189
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Il segreto dell'uomo politico è rendersi stupido come i suoi ascoltatori facendogli credere di essere intelligenti come lui. |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
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