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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 2150
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Parassitismo e scuola
Da una scuola all'altra di Milano, manda certificati medici da una località a 1.110 chilometri. Ha un secondo mestiere: insegnare per me è un passatempo
Tutte le assenze del professor M. Trasferito, si ammala di nuovo Il docente che nessuno può licenziare. E arriva la terza (inutile?) ispezione MILANO — I peccati, e non il peccatore. Storia breve e protetta dall'anonimato del professor M. Occorre prima riportare la laconica dichiarazione dell'interessato, molto compreso nel suo ruolo: «Un pubblico ufficiale come me ha il dovere di non intrattenere rapporti con la stampa». Clic. Il professor M. e le sue pratiche non sono rappresentativi dei docenti italiani. Fosse così, avremmo già chiuso baracca e burattini. La sua storia è importante di riflesso, offre la misura di come l'Amministrazione sia inerte ed inerme davanti a un caso di menefreghismo così smaccato da avere aspetti comici. Anche se gli studenti che si sono imbattuti in questo docente avrebbero da ridire sull'aggettivo «comico». Sul Corriere della Sera di lunedì, l'editoriale di Pietro Ichino dava conto del cursus honorum del professor M. Passato indenne attraverso due indagini interne che prendevano atto del suo assenteismo e della scarsa voglia di insegnare, è stato trasferito ad altro istituto, dove attualmente esercita, o dovrebbe. I suoi vecchi alunni, che lui ha lasciato nel febbraio 2007, pochi giorni fa hanno sostenuto la maturità, con esiti paragonabili a Caporetto. Pare di capire che ci saranno altri studenti caduti sul fronte del professor M. All'inizio di giugno, la sua nuova scuola ha chiesto con urgenza l'invio di un ispettore. L'arrivo del docente non è stato indolore. Il trasferimento era stato deciso al termine dell'anno scolastico 2005/2006. Ma un professore di ruolo non può essere scambiato con un suo simile. Per fargli spazio, viene rimosso un supplente con contratto annuale. Uno bravo, scrupoloso. I suoi studenti inscenano una manifestazione di protesta sotto le finestre dell'Ufficio scolastico provinciale. Non si cambia ad anno iniziato, è il loro ragionamento. Con grande abnegazione, il professor M. esordisce il 19 febbraio con una settimana consecutiva di lavoro, durante la quale fa domanda al preside per ottenere l'autorizzazione a svolgere una seconda attività. Visti i precedenti, permesso negato. Il professor M. comincia a non farsi più vedere. Il primo certificato di malattia è del 26 febbraio. Ne fioccano altri, tutti con la curiosa caratteristica di essere stilati in una località distante 1.110 chilometri da Milano, suo luogo di residenza. I periodi di malattia cominciano sempre di lunedì, come se vi fosse la volontà di non rientrare a scuola dopo il weekend. Quando c'è, è peggio. Ai suoi studenti di quarta dice chiaramente che per lui la scuola è un passatempo, nella vita ha un altro lavoro. All' ennesimo certificato di malattia, fine aprile 2007, il preside nomina un supplente, nonostante la situazione economica non florida della scuola, per accontentare gli studenti e i loro genitori inferociti. Il quale, va detto, ha una sua coerenza. Avendo capito dalle precedenti esperienze che nulla gli può capitare, applica alla nuova scuola i comportamenti tenuti in quella vecchia. La prima indagine alla quale venne sottoposto, maggio 2005, era stata chiamata a gran voce proprio da quegli studenti che pochi giorni fa sono stati infilzati alla maturità. L'ispettore scoprì che il professor M. era già stato segnalato nel 1996 dal preside di allora dopo i risultati disastrosi ottenuti dai suoi alunni all'esame finale. Tre anni dopo era stata proposta una ispezione sul suo conto, mai avvenuta. Entrando nel merito, l'ispettore rileva «il numero elevatissimo di assenze e la loro collocazione strategica soprattutto in determinati periodi dell'anno scolastico e le gravi difficoltà e carenze di apprendimento lamentate dagli studenti». Nel 2002-2003 le assenze sono state pari al 72 per cento del suo orario di servizio; nel 2003-2004 si scende al 61%. Il sospetto di tutti è che il suo secondo lavoro si svolga tra Milano e la sua terra di origine, alquanto lontana. L'ispettore parla con gli alunni. «Quando non ha voglia di fare lezione si mette a parlare di cucina o dei suoi viaggi». «Quasi sempre dice che è stanco, e quindi si mette a leggere il giornale pretendendo silenzio». Gli studenti si dichiarano scoraggiati. Per l'atteggiamento dell'insegnante, che al ritorno dai suoi periodi di malattia gli rifila una media di 70-90 pagine al giorno da studiare con relativi esercizi, senza averle prima spiegate in classe. Assegna 30 problemi (la sua è una materia scientifica) alla volta e il giorno dopo, prima di aprire il giornale, fornisce solo i risultati senza motivarne logica e passaggi. Poi, ogni tanto, li interroga in massa e li bastona. Nel colloquio con l'ispettore non ritiene di dover fare di più, sostenendo che la colpa è dello scarso materiale umano che compone le classi in questione. Va notato che i suoi alunni avevano ottimi voti in ogni materia tranne una, la sua. Al termine dell'indagine, l'ispettore proponeva di assegnare il prof M. «ad incarico diverso da quello dell'insegnamento, che lo veda impegnato (sempre che di impegno egli sia capace) in attività che non comportino l'assunzione delle responsabilità connesse con l'esercizio della funzione docente, da lui del tutto negletta». I pareri degli ispettori però non sono vincolanti. Se l'interessato fa ricorso, e lo fa quasi sempre, si riparte da capo. Nel 2005 la pratica finì a Roma, alla Sezione disciplinare del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, organo anche di tutela sindacale e quindi per sua natura portato a sopire. Per il professor M. si decise di non decidere. Venne mandato un altro ispettore, che salomonicamente suggerì il trasferimento per incompatibilità ambientale. I nuovi studenti del professor M. ringraziano, commossi e preoccupati. Marco Imarisio 17 luglio 2007 gente come questa e' la vergogna non solo del sistema scolastico, ma di tutta l'amministrazione pubblica. senza contare il danno che porta agli studenti a cui dovrebbe insegnare (ma a questo punto mi sa che farebbe danni anche insegnando...) e che ci sono MIGLIAIA di docenti precari che sarebbero ben felici di fare, e bene, quello per cui sono pagati.
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Milano
Messaggi: 13978
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l'ho letto anche io poco fa sul corriere... cosa dire...
sono intoccabili, possono fare ciò che vogliono e nessuno può fare nulla! è una vergogna, e altrettanto vergognoso è il fatto che le istituzioni se ne lavino le mani (vedi gli ispettori che non fanno un tubo, o il ministero dela pubblica istruzione che dovrebbe avere il potere di lasciare a casa quel soggetto mentre invece pensa solo a ribaltare esami, code degli insegnanti precari ecc. a ogni legislatura...)
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Canon EOS 300D; Canon EOS 40D; 17-40 f4 L; EF 50 f1.8; Sigma EX 28-70 f2.8; 70-200 f4 L; Sigma APO 100-300mm F4 EX IF HSM; TC Sigma 1.4x EX Apo DG; Canon EOS 5 con VG; Flash SpeedLite 200E; Canon T50; FD 28 f2.8; FD 50 f1.8; FD 70-210 f4 |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2004
Città: Nella bassa: BO - FE
Messaggi: 1692
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la vergogna che non si possa fare nulla...
l'unica cosa da gfare sarebbe aspettarlo fuori davvero... .. il prob che non c'è mai :/
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Concluso con: Boso - Fallen Angel - tcianca - sycret_area - carver - serbring - emax81 - Cluk Si chiude una porta.. si apre un portone |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Sant'Angeles-Lodi
Messaggi: 3692
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In Italia il lavoro viene considerato un diritto, quando dovrebbe essere un privilegio, se uno non lavora non merita di avere un impiego!
C'e' troppo garantismo per chi ruba lo stipendio.
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"E' un lodo che potrebbe essere chiamato lodo Orwell; lodo “Fattoria degli animali”. Ricordate forse che nella “Fattoria degli animali” c’era una specie di animali più uguali degli altri. Erano i maiali." cit.:Marco Travaglio Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello - Montanelli |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2006
Messaggi: 4629
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Scandaloso vedere come la gente se ne approffitti, scandaloso vedere che le istituzioni non facciano niente per sistemare le cose.
Questo è un piccolo esempio dello "spreco pubblico" italiano. La cosa che più mi preoccupa è il timore di vedere i sindacati gridare alla scandolo per il licenziamento del suddetto personaggio. E' anche per colpa di gente come lui che i contratti a tempo indeterminato sono sempre più rari. |
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2004
Città: verona
Messaggi: 1467
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#7 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Riviera del Brenta
Messaggi: 2052
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Se ne parla anche su Report puntata INTOCCABILI
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#8 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 206
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sono allibito dal leggere queste dichiarazioni. questo rovina i ragazzi. se ne vada e lasci il posto a chi ha voglia di lavorare!
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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la replica di capezzone
L'ex segretario radicale: «Questa è una linea contro i figli, contro i giovani» «Sono allibito per le parole di Angeletti» Capezzone: «Ho visto le sue dichiarazioni sul Corriere della Sera. Mi domando se siamo a delle provocazioni e lo dico con rispetto» ROMA - Orrore e disgusto. «Sono francamente allibito»: così il presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Daniele Capezzone, ha commentato le affermazioni del segretario generale della Uil Luigi Angeletti, in merito ai lavori usuranti pubblicate in un'intervista sul Corriere della Sera. «Avevo letto le dichiarazioni del segretario Angeletti nei giorni scorsi, poi - ha detto Capezzone - ho visto quelle sul Corriere della Sera. Mi domando se siamo a delle provocazioni, e lo dico con rispetto perchè Angeletti è un dirigente sindacale sperimentato ed esperto. È una persona avveduta che sa scegliere le parole e gli argomenti. Se sceglie di dire queste cose - secondo Capezzone - se anche una persona che tante volte è stata ragionevole sceglie oggi di fare il guastatore e il provocatore, vuol dire che l'unica riforma che il sindacato vuole fare è non fare niente». Secondo Capezzone, «questa è una linea contro i figli, contro i più giovani, contro quelli che non possono protestare e scioperare. Devo constatare con dolore - ha concluso - che questa realtà che io chiamo degli outsider, dei non garantiti, al sindacato non importa nulla». |
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Milano
Messaggi: 19148
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da notare anche la presenza di un medico compiacente che gli firma i certificati di malattia
non c'è un numero massimo di assenze oltre le quali può scattare il licenziamento? |
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 2150
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nel privato il licenziamento puo' avvenire dopo 180giorni di malattia in un anno. nel pubblico non so.
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#12 |
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Iscritto dal: Oct 2001
Città: Oldest Republic
Messaggi: 74
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Comumque cercatevi nel articolo di report l'intervento di LUIGI NICOLAIS - Funzione pubblica, sui licenziamenti
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#13 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3918
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per fortuna è una mosca bianca, tanto da meritarsi un'articolo tutto per sè.
Certo che in questo caso siamo in piena "giusta causa" per cui non capisco come non possa essere licenziabile (o perlomeno sanzionabile) |
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#14 |
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Iscritto dal: Oct 2001
Città: Oldest Republic
Messaggi: 74
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Emh come i 1300 le mosche bianche di Taranto???
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Milano
Messaggi: 19148
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però 180 di malattia sono tanti, non so quanti giorni lavorativi hanno gli insegnanti ma sto qui faceva il 61% di malattia, "troppo pochi" temo |
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: pistoia
Messaggi: 614
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Edit: specificando meglio si tratta di 18 mesi nei 3 anni precedenti l’ultimo giorno del periodo di malattia in corso. Dopo i 18 mesi di malattia Il lavoratore che ha raggiunto il limite della conservazione del posto (18 mesi di malattia nel triennio) può, se non si tratta di gravi patologie : 1) non fare niente. In questo caso l’amministrazione scolastica risolve il rapporto di lavoro; 2) chiedere, di essere utilizzato in altre mansioni. In questo caso, a domanda, l’interessato, verrà sottoposto all’accertamento medico da parte della Asl; c) chiedere, se la malattia è grave, un ulteriore periodo di assenza, fino a 18 mesi che non sono retribuiti e non sono utili come servizio. Ultima modifica di Alexi@ : 17-07-2007 alle 12:05. |
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#17 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Messaggi: 2150
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#19 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Sant'Angeles-Lodi
Messaggi: 3692
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Concordo, non deve essere facile licenziare, pero' deve diventarlo alla luce di gravi motivazioni, e queste sono ben oltre la gravita'.
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"E' un lodo che potrebbe essere chiamato lodo Orwell; lodo “Fattoria degli animali”. Ricordate forse che nella “Fattoria degli animali” c’era una specie di animali più uguali degli altri. Erano i maiali." cit.:Marco Travaglio Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello - Montanelli |
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#20 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2007
Messaggi: 206
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si facciano i controlli e lo si mandi via così almeno si assumono un pò di precari, cavoli!!
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