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#1 |
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incomprensioni sul teorema di Bell
Il teorema di Bell dimostra l'impossibilità da parte di una teoria di variabili nascoste di predire completamente i risultati della meccanica quantistica; di per sè non c'è nulla di filosofico, si tratta solo di una dimostrazione matematica (peraltro nemmeno così difficile). Bell è spinto a occuparsi di queste questioni dal noto paradosso EPR, con il quale gli autori proverebbero ragionevolmente la necessità di postulare delle variabili nascoste, la cui media andrebbe a concorrere ai risultati della meccanica quantistica; Bell invece smentisce ciò.
Una delle ipotesi principali su cui si basano gli autori EPR è la località, ma tutta la questione sta qui: il teorema di Bell di per sè non dimostra la violazione della località (provata da recenti esperimenti); il teorema non invalida certo i risultati della meccanica quantistica, come sostengono molti, poichè essa prevede che sistemi quantici che abbiano interagito in passato lo possano fare nel futuro (meccanismo chiamato "quantum entaglement") e ciò effettivamente si è osservato A POSTERIORI in recenti esperimenti. Ora come comprendere la non località, che sembra presupporre un'azione a distanza istantanea, nella teoria della relatività ristretta, questo è un altro paio di maniche... Comunque ho scritto questo post perchè ultimamente mi è capitato spesso di imbattermi in accostamenti più o meno strampalati del tipo "Bell mette in crisi la meccanica quantistica", "Bell potrebbe spiegare la telepatia" ecc... ecc... Ciao. POTETE fare 3 cose: 1. andare via perchè la discussione è pallosa; 2. continuare a leggere di seguito, così da chiarirvi le idee (o oscurarvi ancora di più le idee) sulla complementarietà e il dualismo onda-corpuscolo; 3. potete discutere partendo dalla seconda pagina di questo thread cliccando QUI .
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#2 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
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Bell mette in crisi la versione più "ragionevole" delle teorie a variabili nascoste, cioè quelle reali e locali. La prima condizione indica che le particelle possiedono in ogni istante le loro proprietà (come posizione e momento) e la descrizione quanistica è l'approssimazione di interazioni complesse e imprevedibili all'atto della misurazione. La seconda condizione (località) indica che le interazioni si possono propagare solo a velocità <= c. Il teorema di Bell indica che statisticamente è possibile distiguere un sistema simile da uno genuinamente quantistico, e gli esperimenti (a partire da Aspect) indicano che la "realtà" è "genuinamente" quantistica. A questo punto o non è valido il realismo, o la località. Di solito si elimina il primo (non esiste "posizione" o "velocità" della particella in ogni istante, ma solo quando vengono misurate), ma in alcuni approcci si elimina la seconda (come nell'interpretazione di Bohm, che infatti è una teoria a variabili nascoste non locale).
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry |
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#3 | |
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Iscritto dal: Sep 2005
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Senti questa: Il Teorema di Bell avvicina oriente e occidente, fisica, religione, filosofia, proclamando il livello di armonia del reale che non riusciamo a cogliere perchè troppo abituati ad analizzare in dettaglio il particolare, senza essere capaci di percepire il messaggio che ci viene dal Tutto. Il Teorema di Bell reintroduce nella scienza la componente femminile, magica della realtà che troppo spesso abbiamo sottovalutato. Il Teorema di Bell è in grado di armonizzare la dicotomia tra materia e spirito che caratterizza la nostra cultura occidentale. Il Teorema di Bell è in grado di conciliare le scienze esatte con quelle umane, rendendo ad ogni branca della scienza la sua dignità. Con il Teorema di Bell la Fisica, che una volta era partita dal cervello, è arrivata a toccare il cuore. E' per questo che abbiamo paura ad accettarne le conseguenze. Da http://xoomer.virgilio.it/paaccom/Una_nuova_Fisica.htm ![]() ![]() ![]()
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#4 | |
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Iscritto dal: Sep 2005
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In effetti, dopo gli esperimenti di Aspect, si è posto un grande accento sulla violazione della località, proprio perchè il realismo penso che sia già caduto da un pezzo.
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#5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
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La località invece non può essere gettata via facilmente. C'è il problema della relatività ristretta, e tutte le teorie quantistiche sono compatibili con essa (anche le teorie di campo, QFT) e quindi sono locali. La "comunicazione a distanza" delle particelle entangled in effetti non è una "comunicazione": quando si trovano in quello stato in realtà le due particelle sono un unico oggetto, e ogni perturbazione del suo stato si riflette su tutto l'oggetto. In un certo senso, è come se la distanza fra le particelle fosse solo apparente. Di solito si considera violazione della località la trasmissione di informazione "utile", ad esempio per individuare lo stato del sistema.
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry |
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#6 | |
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Iscritto dal: Sep 2005
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La diseguaglianza di Bell rappresenta il primo vero punto a favore dell'interpretazione di Copenaghen, sancendo l'impossibilità di una teoria che soddisfi i requisiti del realismo locale. Ora si potrebbe riformulare il criterio di realismo, ma appare come hai detto più arduo stravolgere la relatività ed in effetti i tentativi di spiegazione sono tutti improntati ad un'azione a distanza che non comprenda scambi di energia-impulso e che dunque aggiri uno dei principi della relatività ristretta.
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#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
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Tendo a diffidare delle interpretazioni realistiche più che altro per economia di pensiero. E' inutile postulare l'esistenza di enti che non portano a nessuna previsione differente, a meno che non risolvano particolari problemi (come quello della misura appunto). Infatti preferisco le interpretazioni che ricorrono al minor numero di ipotesi (molti mondi e interpretazioni imparentate, come quella relazionale o quella delle storie consistenti). Inoltre un altro motivo per cui sono diffidente è che nella teoria quantistica dei campi la distinzione fra particelle virtuali e reali è abbastanza arbitraria, e le particelle virtuali in realtà si rivelano un semplice strumento di calcolo, e non hanno un'effettiva esistenza. Tutto questo suggerisce che la stessa nozione di particella potrebbe essere solo un concetto approssimato. Inoltre mi chiedo come si possa conciliare un'interpretazione "realistica" con la misura di frazioni di elettroni (http://www.physics.brown.edu/physics...le/bubble.ppt), effettivamente rilevata e compatibile con l'interpretazione "canonica". Per questo tendo ad essere abbastanza scettico.
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry |
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#8 | |||
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Iscritto dal: Sep 2005
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I fisici di Copenaghen affermavano a PRIORI che gli elettroni si possono comportare in un dato esperimento O come onde OPPURE come corpuscoli e che i due comportamenti si escludono a vicenda (principio di complementarietà di Bohr); tuttavia in esperimenti di interferenza con singoli elettroni sembra che essi mostrino entrambi i comportamenti contemporaneamente: si vedono singoli lampi luminosi sullo schermo (elettroni che si comportano come corpuscoli) e contemporaneamente si nota che i singoli elettroni a poco a poco quando arrivano sullo schermo si distribuiscono in frange di interferenza... e dunque? Bohr concluderebbe col dire che le nostre categorie classiche non sono adatte al mondo atomico e forse non era poi così lontano dal vero... per la notizia: http://www.torinoscienza.it/img/pdf/...1/000011d1.pdf l'articolo su Physics World: http://physicsweb.org/articles/world/15/9/1 una applet Java sull'esperimento della diffrazione di singoli elettroni (con doppia fenditura): http://www.ba.infn.it/~fisi2005/anim...azione023.html ps. Io ho visto il film originale dell'esperimento e devo dire che mi ha sorpreso alquanto...
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
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http://plato.stanford.edu/entries/qm-copenhagen/#4 In realtà la descrizione come "dualità onda-corpuscolo" è abbastanza vaga. Nella formulazione moderna si ricorre a vettori in uno spazio di Hilbert, le le misurazioni sono proiezioni opportunamente definite (da operatori) di questi vettori. Posizione e momento sono solo due delle possibili proiezioni (mutualmente esclusive); è possibile sceglierne altre, come quella che porta a "dividere in due" un elettrone. Comunque la parte di interpretazione della meccanica quantistica è tutt'altro che trascurata. I principali approcci si possono riassumere qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Interpr...ics#Comparison http://plato.stanford.edu/contents.html#q Soprattutto nel secondo link trovi una quantità di materiale sconfinata sul tema. Uno dei motivi per cui si cerca con tanta insistenza una teoria quantistica della gravità è avere maggiore chiarezza su questi problemi.
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry |
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#10 | |
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Iscritto dal: Sep 2005
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#11 | |
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Iscritto dal: Sep 2005
Città: a largo dei bastioni di Orione
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Riguardo al collasso della funzione d'onda, in quel caso si tratta del vettore di stato matematico nello spazio di Hilbert, che come hai detto, viene proiettato nel sottospazio generato dagli autostati dell'operatore relativo all'osservabile misurato.
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#12 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Città: Singularity
Messaggi: 894
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![]() I fisici semplicemente hanno preso per buono che un elettrone può essere rivelato in una zona localizzata, e la regola di Born per calcolare le probabilità della posizione. Spiegazioni più moderne e sofisticate coinvolgono la decoerenza, e giustificano il particolare fenomeno (materializzazione in un punto) come evoluzione privilegiata, a causa di effetti termodinamici; ma non esistono derivazioni rigorose, a parte sistemi molto semplici. Quote:
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry |
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#13 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
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è un po illeggibile questo thread
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Non ho niente altro da offrire alle altre persone, se non la mia stessa confusione something cold is creepin' around, blue ghost is got me, I feel myself sinkin' down L'arte non insegna niente, tranne il senso della vita |
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#14 |
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Iscritto dal: Sep 2005
Città: a largo dei bastioni di Orione
Messaggi: 28
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eppure è scritto in italiano...
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#15 | |
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Iscritto dal: Sep 2005
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Messaggi: 28
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L'elettrone dunque "sceglie" di comportarsi come onda fisica dando luogo alla figura di interferenza; ma l'osservazione dei singoli lampi implica un comportamento corpuscolare, che COESISTE con quello ondulatorio e dunque il principio di complementarietà di Bohr, applicato in maniera ortodossa, mi sembra che fallisca in questo caso. Una soluzione del problema potrebbe essere il fatto che in recenti verifiche si sia potuta osservare la reversibilità del collasso della funzione d'onda ovvero sarebbe possibile, dopo l'attraversamento delle due fenditure, che l'elettrone recuperi la piena dualità onda-corpuscolo..... ma la reversibilità si può applicare in questo caso? Boh... a me sembra di no, perchè sullo schermo finale coesistono comunque entrambi gli aspetti corpuscolare e ondulatorio. Lo schermo provocherebbe un'ulteriore decoerenza, dopo l'ipotetico recupero della dualità, ma in questo caso le proprietà dello schermo "fanno" comportare l'elettrone come un corpuscolo ovvero si compie un processo di "misura", nel quale si rivela dove sbatte l'elettrone; esso dunque si comporta come un corpuscolo nel preciso istante in cui va a sbattere sullo schermo. Secondo Bohr, in questo caso, l'elettrone NON può mostrare contemporaneamente l'aspetto ondulatorio, che però si rivela dopo un numero sufficiente di impatti. In effetti se tappi una delle due fenditure, la figura di interferenza scompare... come a significare che quell'unico passaggio selezioni irreversibilmente l'aspetto corpuscolare dell'elettrone. Mi viene in mente adesso: e se dopo la singola fenditura, sullo stesso asse si pone un sistema di due fenditure... che succede? Penso che l'elettrone recuperi la dualità e possa dar luogo comunque ad una figura di interferenza... ovverro penso che non cambi nulla... rispetto all'esperimento che stiamo discutendo. Dunque invece del concetto di reversibilità o di recupero di dualità... non sarebbe più naturale eliminare la dualità e assumere che l'elettrone sia un corpuscolo PIU' un'onda associata (tipo Bohm)? La materializzazione dell'onda in un punto, che hai citato, mi sembra problematica in questo caso, poichè spiegherebbe forse il processo del lampo sullo schermo, ma non certamente il fatto che il singolo elettrone NON può andare a sbattere dove gli pare. Mah... forse ha ragione Feynman: "Zitti e calcolate!"... che io correggerei in "Zitti e non sparate minchiate!"... ![]()
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#16 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Città: Singularity
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![]() Visto che citi Feynman (un grande ![]() Quote:
Se fai passare le palline, una per volta, per una sola fenditura, e conti quante volte una determinata area del muro è stata colpita, avrai una distribuzione all'incirca gaussiana. Idem se passano solo per l'altra. Se lasci aperte entrambe le fenditure, la distribuzione che ottieni è la somma delle due. Se invece usi fotoni (anche questi "lanciati" uno per volta) nei primi due casi otterrai un risultato simile, ma nel terzo invece della somma avrai una figura di interferenza. Se fai in modo di sapere quale fenditura è stata attraversata, hai la somma delle distribuzioni. In entrambi i casi hai una particella, che arriva sullo schermo ("corpuscolo"), ma cambia la distribuzione dei punti di impatto, e in questo modo si distingue fra comportamento "corpuscolare" e "ondulatorio". La dualità di Bohr è riferita a questo. Quote:
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry |
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#17 | ||
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Iscritto dal: Sep 2005
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Quote:
![]() "Bohr è solito dire: gli aspetti corpuscolare e ondulatorio sono complementari. Con questo egli intende: se noi proviamo il carattere corpuscolare di un'esperienza, allora è impossibile contemporaneamente provarne il carattere ondulatorio, e viceversa." "Il contenuto filosofico dell'interpretazione statistica consiste nel riconoscimento che il dualismo dell'immagine ondulatoria e dell'immagine corpuscolare porta a descrizioni mutuamente escludentesi e complementari delle situazioni sperimentali, la cui relazione è definita quantitativamente dal principio di incertezza." Fisica Atomica - Max Born "Bohr si fece sostenitore dell'uso di entrambe le raffigurazioni che egli definì complementari l'una all'altra. Naturalmente le due concezioni si escludono a vicenda, poichè una cosa non può essere nello stesso tempo un corpuscolo (vale a dire una sostanza limitata in un piccolissimo volume) ed un'onda (vale a dire un campo che si propaga per un ampio spazio). Ma l'una può essere il complemento dell'altra." Fisica e Filosofia - Werner Heisenberg Dunque nell'interferenza con singoli elettroni effettivamente il singolo lampo mostra solo uno dei due aspetti, ma dopo numerosi impatti si prova a posteriori che contemporaneamente DEVE essere presente anche l'aspetto ondulatorio e ciò comporta la violazione del principio di complementarietà formulato da Bohr e difeso strenuamente dai fisici di Copenaghen.
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#18 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
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Quote:
![]() http://www.upscale.utoronto.ca/Gener...oubleSlit.html http://www.biophysics-wur.nl/Quantum...xperiments.htm Tieni bene presente che tutte queste considerazioni sono sulle distribuzioni: non è possibile capire se c'è interferenza eseguendo un solo esperimento con un solo elettrone. Quote:
![]() Se intendi l'aspetto ondulatorio e corpuscolare secondo le definizioni che ho dato, vedi che non ci sono "violazioni". Ci dobbiamo mettere semplicemente d'accordo sui termini ![]()
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echo 'main(k){float r,i,j,x,y=-15;while(puts(""),y++<16)for(x=-39;x++<40;putchar(" .:-;!/>"[k&7])) for(k=0,r=x/20,i=y/8;j=r*r-i*i+.1, i=2*r*i+.6,j*j+i*i<11&&k++<111;r=j);}'&>jul.c;gcc -o jul jul.c;./jul |Only Connect| "To understand is to perceive patterns" Isaiah Berlin "People often speak of their faith, but act according to their instincts." Nietzsche - Bayesian Empirimancer - wizardry |
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#19 | ||
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Iscritto dal: Sep 2005
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Quote:
"The attribution of particle and wave properties to an object may, however, occur in a single experiment; for instance, in the double-slit experiment where the interference pattern consists of single dots. So within less than ten years after his Como lecture Bohr tacitly abandoned “wave-particle complementarity” in favor of the exclusivity of “kinematic-dynamic complementarity” (Held 1994)." Anche i grandi possono sbagliare...; in questo thread mi sono sempre riferito alla spiegazione ortodossa di Bohr (che fallisce come ho cercato di dimostrare e lui pure lo ammette), che è quella che viene ancora diffusa sia nelle università e sia in divulgazione. Quote:
"Finally, then, we have two contradictory yet complementary models of the two-slit experiment for electrons. In one model the electron is a particle that somehow exhibits an interference pattern. In the other model, the electron is a wave that somehow manifests as a particle whenever we look at it." I modelli citati, tenendo anche conto delle definizioni operative fornite da Feynman (presenti nella stessa pagina web) sono sì contradditori, ma non complementari almeno non nel senso inteso da Bohr, che poi si è effettivamente ricreduto. Inoltre questi due modelli non sono necessari entrambi: tutto sta nei due termini "somehow" (in qualche modo, per qualche motivo), che comportano il fatto che: 1. entrambi i modelli, considerati sia singolarmente che insieme, non sono sufficienti alla spiegazione del fenomeno; 2. i modelli non sono mutuamente escludentesi ed anche il termine "contradditori" perde molto della sua forza; 3. si può, dunque, fare tranquillamente a meno di uno dei due modelli citati, in quanto entrambi manifestano l'insanabile dualismo onda-corpuscolo, certo in un modo più smorzato rispetto all'ortodossia di Bohr; entrambi, dunque, ammettono che nell'esperimento si esplicitano tutti e due gli aspetti dualistici e dunque uno dei due modelli citati è superfluo, poichè non aggiunge nulla all'altro. Vorrei fare, inoltre, un commento sulle definizioni operative di particella e di onda date da Feynman; forse è il caso di citarle: "In the two slit experiment, a particle does not show an interference pattern and the probability of a particle arriving at a location at the backstop with both slits open is just the sum of the probability of it arriving through the upper slit plus the probability of it arriving through the lower slit. A wave shows an interference pattern." Analizzando con attenzione l'esperimento di interferenza con singoli elettroni e prendendo per buone le definizioni operative date da Feynman, si nota che: 1. gli elettroni, a posteriori, non possono essere considerati particelle, in quanto per essi la probabilità di impatto non è semplicemente data dalla somma delle probabilità di attraversamento delle due fenditure; 2. gli elettroni, a posteriori (ma anche dopo il primo impatto), non possono essere considerati neanche onde, in quanto il singolo elettrone non produce una figura di interferenza. Riporto uno stralcio dell'articolo, che ho precedentemente citato sull'esperimento in questione: "Fu ideato e pensato nel dettaglio ben prima che fosse tecnicamente possibile realizzarlo. Era considerato un Gedankenexperiment, un esperimento concettuale, uno di quelli importanti nella storia della fisica dei quanti. Ancora nelle sue lezioni tenute all'inizio degli anni '60, il premio Nobel Richard Feynman affermava che era impossibile svolgerlo ad una scala sufficientemente piccola da essere interessante. Proprio nel 1961, Claus Jonsson dell'Università di Tubinga, aveva realizzato l'esperimento con alcuni elettroni, senza però destare particolare attenzione. La prova decisiva però doveva mostrare che il fenomeno dell'interferenza si verifica anche con un solo elettrone. Physics World, nel riportare i risultati del sondaggio, attribuisce il merito del primo esperimento di questo tipo al giapponese Akira Tonomura, che lo realizzò con il suo gruppo nel 1989. La rivista nel maggio 2003 è stata però costretta a pubblicare alcune lettere di smentita, in cui viene chiarito che furono tre italiani, Pier Giorgio Merli, GianFranco Missiroli e Giulio Pozzi, a portare a termine per primi l'esperimento con un singolo elettrone, nel 1974." Dunque anche il grande Feynman può sbagliare e le originali "The Feynman Lectures on Physics" sono degli anni '60, anche se dovrebbero essere uscite le edizioni rinnovate a metà anni '90, che mi andrò a guardare proprio in riferimento all'esperimento delle due fenditure.
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#20 |
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precisazione...
L'esperimento originale dei tre bolognesi è stato svolto con un filamento di quarzo connesso con un potenziale variabile; il sistema è analogo, nei suoi effetti, ad un biprisma ottico ed anche, idealmente, al sistema della doppia fenditura, poichè è come se lo schermo "vedesse" sdoppiata la sorgente elettronica. Questo aspetto penso che aggiunga nuova luce all'esperimento, visto che non è possibile direttamente tappare nulla.
Altro esperimento, che pone in difficoltà Bohr, è l'esperimento di Janossy e Naray del '58, che riguardava fotoni fatti passare attraverso un interferometro tipo quello di Michelson-Morley; è stato possibile stabilire dove sono passati i singoli fotoni dopo lo specchio semiriflettente, evidenziandone così l'aspetto corpuscolare. E' stato in egual misura possibile vedere la figura di interferenza evidenziando così contemporaneamente l'aspetto ondulatorio dei fotoni. Ora Feynman risponderebbe alla stessa maniera che per le due fenditure e penso, in questo caso, di poter ragionevolemente accettare uno dei due modelli da lui proposti; per es. i fotoni possono essere rappresentati da onde, che in qualche modo, quando si cerca di rivelarli assumono un aspetto contemporanemente corpuscolare. Oppure: i fotoni possono essere rappresentati da particelle che in qualche modo si comportano anche come onde, per esempio dando luogo ad effetti di interferenza. La spiegazione di Bohr in ogni caso fallisce, come si è accorto alla fine pure lui...
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