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Old 29-04-2005, 12:20   #1
maddero
Senior Member
 
Iscritto dal: May 2003
Città: Verona
Messaggi: 356
economia: mi potete spiegare?

da www.corriere.it

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Rilevate diverse criticità che potrebbero appesantire il bilancio Trimestrale: deficit 2005 tra il 2,9% e il 3,5% Approvata dal governo la relazione sul fabbisogno di cassa: crescita del Pil corretta al ribasso dal 2,1% all'1,2% STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
ROMA - Crescita economica rivista al ribasso per il nostro Paese. Presentando la Trimestrale di cassa il governo ha segnalato una nuova stima per il Pil 2005. La crescita attesa dal Governo viene infatti corretta al ribasso dal 2,1% all’1,2%. Nella sintesi del documento illustrato al Consiglio dei Ministri, il ministero del Tesoro sottolinea come la crescita reale sia «in linea con le più recenti previsioni dei principali organismi internazionali, quali il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea, che indicano entrambi una crescita all’1,2%».
Nelle previsioni del governo il deficit 2005 si attesterà tra il 2,9% ed il 3,5%, contro il 2,7% della precedente stima. La relazione sulla stima del fabbisogno di cassa per l’anno 2005 spiega che nella migliore delle ipotesi, ovvero se verranno rispettati «i tetti di crescita alla spesa» e la realizzazione «degli altri interventi nella misura prevista nelle relazione tecniche» (quelli contenuti nella finanziaria), l’indebitamento si fermerà al 2,9%. Questa cifra assume in particolare che l’Eurostat dia ragione al Tesoro ed escluda alcune voci dall’indebitamento. Il 2,9% di deficit tiene conto anche della «minore crescita con un peggioramento dell’indebitamento stimato in 3,260 miliardi». L’esecutivo ha infatti dimezzato le previsioni sul Pil dal 2,1% all’1,2%. Inoltre, pesa «lo slittamento dei rinnovi contrattuali per il biennio 2002-2003 con un peggioramento dell’indebitamento stimato in 1,210 miliardi (0,09% del Pil)». Dalla recente cessione di «un’ulteriore quota dell’Enel» il Tesoro stima di incassare poi «minori dividendi per circa 300 milioni (0,02% del Pil)». Solo in coda, un dato positivo: una "minore spesa per interessi con miglioramento dell’indebitamento stimato in 2 miliardi di euro (0,14%).
La stima del 2,9%, aggiunge la Relazione, «conferma l’avviso del governo circa la correttezza della contabilizzazione, quali apporti al capitale sociale, dei conferimenti alle Ferrovie Spa in merito alla quale è stato proposto un approfondimento in sede Eurostat». Se Eurostat, prosegue il documento, dovesse invece confermare la riclassificazione già operata, i conti della P.A, peggiorerebbero di «circa 3,2 miliardi di euro, pari allo 0,23% del Pil. Conseguentemente la stima dell’indebitamento netto si collocherebbe al 3,1% del Pil». Ma le cose potrebbero peggiorare ulteriormente, ammette il Tesoro. La Relazione precisa che bisogna tener conto, per l’anno in corso, di alcune «criticità» che potrebbero peggiorare il bilancio. Primo, l’annosa questione dell’Anas, che via Venti Settembre sta cercando di escludere da tempo dal perimetro della P.A.. Uno dei nodi, si legge dunque nel testo, è «la configurazione dell’Anas quale impresa ’market’, nel presupposto di conseguimento dei prescritti parametri economici. Se ciò non avvenisse si determinerebbe un peggioramento nei conti P.A. di circa 0,14% del Pil».
In secondo luogo, la Relazione ricorda che è in atto un ambizioso programma di dismissioni di immobili e strade «per un importo complessivo di 8 miliardi comprensivo di circa 1 miliardo di immobili in uso al Ministero della Difesa e non più utili a fini istituzionali». Secondo il Tesoro «difficoltà operative e tempi di realizzazione potrebbero determinare un impatto negativo nell’ordine di 0,35 punti di Pil». Quanto al ’metodo Gordon Brown’, il tetto alla crescita della spesa della P.A. del 2% introdotto dalla scorsa finanziaria, la Relazione precisa che «in considerazione dell’ampia autonomia amministrativa e gestionale di una vasta platea di istituzioni ed enti, si ritiene possibile il superamento del tetto di spesa per circa un decimale di punto di Pil».
Un ultimo interrogativo che pesa sul deficit è la vertenza per il rinnovo degli Statali. Nella Relazione si legge che «l’aspettativa di un incremento di risorse da definire nella prossima legge finanziaria potrebbe determinare lo slittamento al 2006 delal relativa stipula e dei conseguenti oneri assunti nella stima per un importo netto intorno allo 0,25% del Pil».
Le prospettive di un cambio dell'Irap non modificano l'obbligo dei contribuenti di versare gli acconti a giugno e luglio. È quanto spiega il documento di sintesi della trimestrale illustrato oggi in Consiglio dei Ministri. «Le prospettive di una riconsiderazione dei principi applicativi dell'Irap - si spiega - non potranno avere riflessi sulle aspettative di gettito del tributo posto che, fino all'eventuale revisione delle vigenti prescrizioni le stesse conservano piena efficacia con conseguente vigenza dell'obbligo fiscale a carico dei contribuenti».
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si stà ammettendo la difficoltà economica? qualcuno mi può spiegare?
maddero è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 29-04-2005, 14:01   #2
Espinado
Senior Member
 
Iscritto dal: Oct 2000
Città: Cuneese D.O.C.G. - Luxembourg
Messaggi: 631
in realtà no, il gioco è sempre lo stesso. loro sparano alto, poi quando si avvicina la resa dei conti abbassano le previsioni. i risultati quando escono di solito sono ancora + bassi...
Espinado è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 29-04-2005, 14:16   #3
Zebiwe
Senior Member
 
L'Avatar di Zebiwe
 
Iscritto dal: Oct 2003
Città: Bergamo
Messaggi: 3204
Banalizzando: il tetto del 3% non sarà superato (saremmo al 2.9%) se:
  • Eurostat approva la classificazione operata dal Governo dei conferimenti per aumento di capitale di FS
  • Il problema dell'inclusione o meno di ANAS nella PA verrà sciolto (sono anni che si trascina) in modo sfavorevole all'Italia ( il Governo vuole escluderla)
  • Non ci saranno ritardi nelle dismissioni

Altro dato utile è la crescita per il 2005 pari all'1.2% (minore delle precedenti stime del Governo ma in linea con le previsioni precedenti di FMI e Commissione UE).


Commento:
Quote:
Originariamente inviato da Berlusconi
Berlusconi commenta anche l'approvazione della trimestrale di cassa, «che altro non è che la fotografia della situazione dei conti pubblici e della pubblica amministrazione italiana», evidenziando che «si smentiscono le attese catastrofistiche sui conti pubblici». La conclusione, per il premier, è che «la cura sta funzionando». Il deficit per il 2004 si attesta al 3% ma il capo del governo sottolinea che questo è solo l'effetto «delle revisioni contabili di Eurostat, in particolare sull'aumento di capitale di Fs». Senza queste revisioni, «il deficit si sarebbe attestato al 2,7%, che è quello che volevamo». Ma anche ora «siamo moderatamente ottimisti» che la battaglia ingaggiata in Europa possa essere vinta «e quindi il deficit del 2004 potrà tornare al 2,7%».
Il confronto in sede europea ha permesso al governo di registrare una vittoria sul fronte Alitalia, visto che «la nostra proposta è stata accettata». Berlusconi sottolinea poi che «sono quattro anni che noi siamo sempre riusciti ad essere virtuosi e con i conti in ordine e lo abbiamo fatto senza tagliare la spesa sociale e senza aumentare le tasse che anzi hanno cominciato a diminuire». E poi un impegno: «La prossima finanziaria sarà indirizzata soprattutto alle famiglie medio-basse e numerose».
Il premier ribadisce infine l'invito a non abbandonarsi al pessimismo «fasciandosi la testa per mali inesistenti» e rivendica «una costante positiva che è l'incremento continuativo del numero degli occupati» a cui si associa «una discesa della disoccupazione all'8,1%». E a proposito delle difficoltà seguite all'introduzione dell'euro e alle accuse dell'opposizione di non aver vigilato sull'applicazione del cambio con la lira, Berlusconi rileva come «nemmeno le dittature riescono a controllare i prezzi, figuriamoci un governo liberale con il 75% di piccoli commercianti».
Zebiwe è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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