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#1 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Perchè la Cina? Perchè oggi?
Si parla sempre più spesso della concorrenza cinese.
La diagnosi è che in Cina il lavoro costa poco perchè non ci sono garanzie, non ci sono diritti, quindi la produzione si sposta là. Il discorso è stato già affrontato più volte, sicuramente di estrema complessità e non esistono risposte esaustive. I due interrogativi che voglio proporre in questa discussione sono uno "spaziale" e l'altro "temporale". Perchè avviene in Cina, e non in altri posti? Per esempio in Africa, o in India, che sono anche molto più vicine? In Africa e in India non hanno di sicuro più garanzie e più diritti che in Cina, però la produzione non si sposta lì. Perchè avviene oggi e non ieri? Anche ieri non c'erano garanzie ne' diritti, però la concorrenza cinese è diventato un problema solo da qualche tempo. Evidentemente, mi viene da pensare, ci dev'essere qualcosa sotto oltre la questione dei "diritti che non ci sono", perchè se la storia fosse tutta lì la questione ci sarebbe già da tempo, e ci sarebbe in altri posti. Cosa ne pensate? |
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#2 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1910
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Re: Perchè la Cina? Perchè oggi?
Quote:
e per questo sta prendendo piede, portando il paese verso il benessere economico, creando quindi un mercato interno e nuovi investimenti. Guardate la skyline di Shangai e quella di Milano e provate a dirmi in tutta onestà quale sembra la città più in corsa per la modernizzazione... |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 433
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non lo so, di queste cose non me intendo, pero' il discorso mi incuriosisce e sparo la mia in attesa che il discorso vada avanti
il fatto che il lavoro costi poco, non ci siano garanzie mi pare una cosa assodata, e mi pare che si traduca in un vantaggio per il mercato della Cina; giustamente fai osservare che allora anche da altre parti dovrebbero essere così... evidentemente sono entrati criteri di imprenditorialità, fattori innovativi di notevole spessore che altri non hanno raggiunto. Leggevo tempo fa come la nomenklatura avesse coinvolto per la prima volta nella gestione di alcuni importanti programmi di stato dei veri e propri imprenditori (imprenditori???) d'altra parte questi due ultimi fattori (imprenditorialità e innovazione) non si coniugano necessariamente con il concetto di democrazia (l'industria e la capacità di nuove soluzioni poneva la Germania avanti a tutti prima della II GM - usa e gb le due più grandi democrazie e potenze industriali dovettero recuperare) cio' non toglie che a me questo sviluppo cinese non incanti proprio... vabbè ma questo è un altro discorso
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http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3 Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper) |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2002
Città: Patrie dal Friûl
Messaggi: 3779
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Il lavoro in Cina costa di meno, non solo per la mancanza di diritti che in occidente sono sati acquisiti da tempo, ma anche perchè il costo della vita è meno elevato. Credo che sia la combinazione di questi due elementi a dare un vantaggio in termini di costo del lavoro a chi sposta la produzione in Cina, , ma mentre il primo fattore è destinato a perdurare grazie all'autoritarismo del governo cinese, il secondo è probabile che si affievolisca col passare del tempo. Non ho dati riguardo l'inflazione della Cina, ma presumo che un paese che vede incrementi percentuali del PIL di oltre 8 punti faccia fatica a mantenere l'inflazione a livelli bassi.
Credo che si preferisca spostare la produzione in Cina piuttosto che in Africa per questioni legate soprattutto alla stabilità politica del paese e alla presenza did eterminate infrastrutture. Inoltre in Cina da qualche anno si sta procedento a passo spedito verso una vera e propria economia di mercato, nonostante il perdurare del regime comunista.
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John Donuts |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: Lucca
Messaggi: 14978
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Guarda che il discorso è semplice:
All'inizio c'era il mondo sviluppato composto da USA, EUROPA e Giappone che avevano bisogno di produrre sempre di più a costi sempre minori nonostante gli aggravi che si aggiungevano dovuti alle migliorate condizioni lavorative degli operai ecc. allora la produzione è iniziata a spostarsi in paesi "ricettivi" che garantissero cioè una stabilità di politica e di relazioni commerciali con i paesi che portavano il lavoro. Non è solo la Cina di oggi, prima sono venuti Taiwan, anzi il precursore di tutto è stato proprio il Giappone dove si producevano oggetti di qualità ad una frazione del costo. Poi questi paesi naturalmente progrediscono e devono dare ai lavoratori pari diritti con i colleghi "evoluti" perciò dopo il Giappone è venuto Taiwan, poi la Corea, poi ..... poi .... in parte l'India ha avviato il processo, ma per motivi che non conosco stenta a partire, e ora la Cina che nonostante il Comunismo ha dato una forte svolta alle proprie politiche economiche con una forte apertura verso i paesi "forti" la differenza è che la Cina conta 1.500.000.000 di abitanti e può essere considerata un mondo a se ed i problemi che sono nati dal voler far crescere un paese così grande sono sotto gli occhi di tutti, dal prezzo delle materie prime che è aumentato anche di oltre il 50% (ferro, rame ecc.) dovuto alla forte richiesta che viene proprio dalla Cina. La storia come al solito si ripete, però la Cina è grande, più grande di Europa e Usa messi insieme. Edit Quando sarà il momento, vedrete che progredirà anche l'africa, grazie al "convincimento" prima dei governi più moderati e poi via via con gli altri, perchè credete che gli USA tengano eserciti in giro per tutti i posti "caldi" e la CIA tiri le fila dei governi più strani?
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焦爾焦 Ultima modifica di the_joe : 11-08-2004 alle 09:54. |
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Messaggi: 2629
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I costi complessivi ( dal capannone al salario di un operaio) per avviare una impresa in Cina sono anche di un trentesimo di quello che costerebbe in Italia, senza penalizzazioni qualitative o di altro genere, normale che ci si sposti lì
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Benedetto sia il Signore,la mia Roccia,che insegna alle mie mani a fare la guerra e alle mie dita a combattere Meglio 1 giorno da Zeman che una vita da Elkann ( qualsiasi Ciao pierpo! |
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Quote:
Anche ieri e l'altro ieri i salari in Cina erano più bassi che da noi, eppure il problema sembra nato negli ultimi anni.. perchè negli anni 60-70 la produzione non si spostava in Cina? Ci sono inoltre molti altri paesi, dall'India alla Russia, a molti paesi africani (che non sono tutti in guerra) in cui i salari sono uguali o persino inferiori, e sono persino più vicini.. Jumpermax ha risposto "le infrastrutture", ma fino a pochi anni fa in Cina non ce n'erano di infrastrutture, sono state costruite.. come le hanno costruite lì, potevano/possono essere costruite da altre parti, no? |
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2002
Città: Patrie dal Friûl
Messaggi: 3779
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SaMu, mi dai l'impressione di conoscere già le risposte che chiedi agli altri utenti. Perchè non le scrivi subito, invece di aspettare le risposte degli altri?
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John Donuts |
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: Lucca
Messaggi: 14978
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La Cina ha svoltato, ha fatto una grossa apertura verso il mondo occidentale, perchè attira + la cina di altri paesi? Semplice, un mercato potenziale di 1.500.000.000 di persone.
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焦爾焦 |
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#10 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Messaggi: 2629
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ma prima la cina non era nel wto, e questo ha amplificato il fenomeno
+ le ulteriori aperture del governo centrale cmq il fenomeno va distinto tra delocalizzazione dela produzione(che danneggia + gli operai ) , comune anche ad altre realtà come romania e albania, e esportazione di manufatti prodotti in proprio da industrie cinesi , spesso al di fuori delle regole + elementari di concorrenza ( per dirne una, esiste in cina una fabbrica di sooter e motociclette che si chiama come un fabbrica austriaca,KTM, i cui prodotti sono le + spudorate copie di altre moto e scooter di altre aziende anche italiane) che danneggia ( danneggerebbe) direttamente le aziende
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Benedetto sia il Signore,la mia Roccia,che insegna alle mie mani a fare la guerra e alle mie dita a combattere Meglio 1 giorno da Zeman che una vita da Elkann ( qualsiasi Ciao pierpo! |
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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#12 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 991
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Quote:
Chessò, il Marocco, la Libia, chi glielo fa fare di non fare le stesse aperture? Daccordo, il mercato potenziale in questi paesi è molto più piccolo, ma del resto molte produzioni sono fatte in Cina e vendute qui, non si potrebbero fare in Marocco o in Libia (che sono tra l'altro molto più vicini=minori costi di trasporto)? |
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Messaggi: 2629
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già lo fanno e da tempo, specie in campo tessile e calzaturiero in tunisia e libia ( parlo di aziende italiane)
poi chiaramente la cina può schierare colossi da 100000 operai che produce contoterzi per nike reebok adidas ecc ecc
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#14 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 373
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1) stabilità politica e mancanza si criminalità locale, oggi le varie aziende italiane in albania e romania devono avere il benestare del boss di turno e pagare la mazzetta.
2) numero alto di lavoratori disposti a lavorare a rullo ed essere pagati poco, ivi compresi ingegneri e professionisti del luogo. 3) non è vero che si investe solo in cina, è il numero che fa impressione, nel loro piccolo anche libia, tunisia, romania, polonia ed estonia hanno molte aziende straniere al loro interno, l'estonia è diventata una filiale finlandese. Avviene oggi e non ieri perchè è solo da 20 anni che la Cina si è aperta. |
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#15 | |
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Amministratore
Iscritto dal: Jan 2001
Città: Luino (VA)
Messaggi: 5122
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Quote:
Perché lì: Tralasciando i giustissimi discorsi del costo del lavoro, aggiungo un fattore minimo di "leccaculismo" preventivo, la Cina fra 20 anni sarà una potenza sotto tutti i puni di vista, meglio tenersela buona. Gli accordi commerciali e le collaborazioni mettono le basi ad una convivenza amichevole. Giusto anche il discorso sulla stabilità del governo/regime. Terribile sotto molti aspetti, ma stabile. Argentina insegna. Chi se li fila gli stati nord-africani? India idem, anche per le beghe con il Pakistan. Secondo punto: perché adesso. La legislazione in ogni attività lavorativa della comunità europea e italiana stronca l'iniziativa privata, su questo Tremonti aveva ragione, pochi caxi. Se per produrre un fottutissimo foulard di seta (parlo per conoscenza del problema, ho un amico che lavora nel settore) devi certificare l'origine, certificare la produzione a norma ISO (inutile, quelli che controllano leggono dei registri che puoi benissimo contraffare..però intanto paghi una sberla per la certificazione), eseguire un controllo qualità nemmeno fossero bypass cardiaci... usare norme nei locali che nemmeno in una centrale nucleare hanno, beh, spendendo un ventesimo vai in Cina, porti i campioni, te li spediscono perfetti e li vendi ad un quinto del prezzo guadagnando di più. Con buona pace per il Made in Italy, ma è l'unico modo per sopravvivere. La Cina queste cose le sa, e sa a chi offrire in terra straniera servizi che possano rimpiazzare i nostri a prezzi ridicoli. |
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Città: Sorrento (NA)
Messaggi: 9520
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Concluso ottimi affari con: Simoncino, Devil!, Dive76, Lucadue, luciferme(2), ilcalmo, Rhadamanthis, Guns81(2), oldfield, DARIO-GT(3), remok, asdasdasdasd, kjing, smanet(2), bollit, sdedo71, aje85, overthetop, piripikkio, vash79(2) voodoo13, russo30, nick-86, gwwmas(4) Holy_knight, MM, bebeto, miki66, jemofrà, vasquali, AquilaDelNord, ilaria81, giorgio156c, DonaldDuck, valerio86, Raven, copacabanas, spike69, potoah, shokobuku e molti altri...(credo almeno un 300) |
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#17 | |
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Member
Iscritto dal: Jun 2000
Città: Italy
Messaggi: 84
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Re: Perchè la Cina? Perchè oggi?
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Da allora per noi (ditta - dove i capetti non hanno saputo intravedere nella nuova opportunità un fattore di business) è iniziato il crollo, finito con la chiusura! Perchè non in India? Che strano, ora noi compriamo solo in India... I cinesi la sanno lunga, molto + lunga degli altri: abbiamo provato a 'fregarli', nel senso di sfruttare a ns vantaggio economico i loro pro... niente da fare. Con gli indiani invece si è trattato solo di fare un accordo, e tutto ha preso inizio. Speriamo duri ancora un po', perchè di segnali negativi (per noi) purtroppo ne stanno venedo a galla diversi.
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- E lui diede questa opinione: che chiunque facesse crescere cinque pannocchie di grano o due fili d'erba la' dove prima ne cresceva uno solo, avrebbe fatto un miglior servizio al suo paese che tutta la razza dei politici messa assieme... ("I viaggi di Gulliver") - Kia Ora! |
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#18 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Messaggi: 44
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Re: Re: Perchè la Cina? Perchè oggi?
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Mi ha molto interessato il tuo commento sui "capetti"; l'ho trovato fotografico ed ho la sensazione che si frutto di un mix...l'incompetenza e soprattutto il desiderio di leccare i loro superiori (cosa che del resto accade ovunque, anche su questo forum)... |
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#19 | ||
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Member
Iscritto dal: Jun 2000
Città: Italy
Messaggi: 84
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Re: Re: Re: Perchè la Cina? Perchè oggi?
Quote:
Quote:
Sarà un problema di adattamento, di poca elasticità mentale...
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- E lui diede questa opinione: che chiunque facesse crescere cinque pannocchie di grano o due fili d'erba la' dove prima ne cresceva uno solo, avrebbe fatto un miglior servizio al suo paese che tutta la razza dei politici messa assieme... ("I viaggi di Gulliver") - Kia Ora! |
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#20 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Messaggi: 44
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Re: Re: Re: Re: Perchè la Cina? Perchè oggi?
Quote:
Può darsi...personalmente ho più la sensazione che si trati del citato mix (incopentenza+desiderio smodato di accontentare in anticipo le paure dei superiori). Il lecchinaggio è l'aspetto esteriore, visibile, di quanto dico. Ciao. |
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