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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
Messaggi: 362
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Libertà e Economia
"la libertà politica senza eguaglianza economica è un inganno, una frode, una bugia: e i lavoratori non vogliono bugie" (Michail Bakunin)
"Il diritto alla vita significa che un uomo ha il diritto di sostenersi in vita per mezzo del proprio lavoro (al livello economico raggiungibile dalle sue capacità) e non significa che gli altri debbano fornirgli quanto gli è necessario per sopravvivere." (Ayn Rand) Volevo proporvi una riflessione politica che da ieri mi lascia perplesso Sulla base di queste due citazione, la prima del padre del anarchismo e la seconda della madre del libertarismo, voi quale ritenere più in sintonia con il vostro pensiero? Per andare più al nocciolo della questione, ciò che io mi chiedo è: in nome della libertà il mercato dovrebbe essere preservato dall'azione dello stato o al contrario l'economia dovrebbe essere un area di intervento dello stato? Insomma, avrete capito che il faccio fatica a esprimere il dubbio che o in testa, forse la domanda più adatta sarebbe "il capitalismo è compatibile con la libertà?" Cavolo, proprio la domanda più adatta non riesco a formularla, comunque spero abbiate capito quanti dubbi possa far sorgere una riflessione sul rapporto fra "economia" e "libertà"
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Chiesa Valdese - Remember, my child: Without innocence the cross is only iron, - Grazie Daniele di regalarmi ogni giorno il tuo amore! - Per l'Alternativa - Chi ci pensa nel miele, annega - La Filosofia è come la Russia, piena di paludi e spesso invasa dai tedeschi. (Roger Nimier) |
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#2 |
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Iscritto dal: Feb 2008
Città: dire paesino sarebbe essere generosi :asd:
Messaggi: 470
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La libertà è un qualcosa che tutti hanno ma che può essere tolta,ma che non dovrebbe,il sostentamento è qualcosa che ci si guadagna con il proprio lavoro.
Io francamente non vedo perchè qualcuno che ha lavorato per il suo sostentamento e quello della sua famiglia debba privarsi di parte di questo per darlo a chi non lo ha fatto. Il discorso della formica e della cicala insomma. Riguardo alla libertà,non si può essere liberi se si ha intorno a sè dei parassiti che con il loro agire pregiudicano la tua vita. La differenza fra un parassita sociale e uno schiavista è soltanto nella quantità di risorse di cui ti privano,almeno economicamente e ovvimante imho. Poi è ovvio che resta all'umanità di una persona essere generoso e aiutare chi non ha raggiunto un livello di sostenamento efficace purchè sia per cause estranee alla mala fede di questo.
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Sampdoria o Lazio,ditemi voi chi ha bruciato di piu,la sconfitta diretta o la sconfitta morale? |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14070
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Capitalismo renano, cameralistica, socialdemocrazia
Si può chiudere. Il capitalismo è compatibile con la libertà? Si, perchè non dovrebbe esserlo? Non è causa efficiente della libertà (è lo stato liberal-democratico che garantisce la libertà, al contrario di quello che pensano le correnti giusnaturalistiche) ma non è neanche di per sè ostativo ad essa. Esistono stati capitalisti in cui i diritti fondamentali dell'uomo sono tutelati, quindi per forza di cose libertà (sia in termini sostanziali che formali) e capitalismo non sono incompatibili. Poi però bisogna capire cosa si intende per libertà: è ovvio che chi ha in mente un principio di libertà a-la-Bakunin troverà che lo stato e il capitalismo di per sè portano alla illibertà dell'individuo. Di per sè neanche la democrazia diretta garantisce la libertà assoluta, proprio perchè vige il principio della maggioranza e cmq lo stato ha un monopolio legittimo della forza (il che implica che io non sono libero di fare quello che desidero).
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 26-04-2009 alle 15:16. |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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La “libertà economica” come è intesa normalmente è un concetto astratto che non ha alcuna attinenza con la realtà.
In realtà chi ha i fondi può esercitare questa libertà, mentre chi non la ha è solo “libero” di essere un lavoratore salariato o fare la fame. Prima che qualcuno affermi che chiunque può aprire un'attività economica trovando un prestito o qualcosa di simile, faccio due considerazioni: in primis, non è detto che si riesca a trovarla (ed in buona parte dipende dalla condizione di partenza), in secundis, in ogni caso è una libertà teorica, se l'intera popolazione tentasse di mettersi in proprio l'economia non potrebbe funzionare... Inoltre un'economia priva di qualsiasi coordinamento, finisce inevitabilmente col fare danni all'umanità intera, poiché ciascuno scarica le esternalità sulla collettività, oltre al generare danni sociali (induzione al consumo, feticismo della merce, alienazione di vario tipo). In ogni caso la libertà è comunque limitata in una società, visto che dev'essere compatibile con gli altri (non può esservi libertà di uccidere, ad esempio). Ultima modifica di blamecanada : 26-04-2009 alle 15:15. |
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14070
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Blame, andiamo ai fatti.
Col capitalismo e la globalizzazione il reddito procapite di tutte le aree del mondo, africa sub-sahariana esclusa, è in crescita. Lo vediamo in particolare in Cina, in India e nel sud-est asiatico. Merito del capitalismo, senza il quale è un pò difficile produrre ricchezza (e quindi poi redistribuirla attraverso il welfare state)..
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We are the flame and darkness fears us ! Ultima modifica di zerothehero : 26-04-2009 alle 15:46. |
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Quello che dici è vero, peccato che quanto dici non c'entra nulla con quanto ho asserito... infatti il tuo messaggio non contraddice nessuna delle mie affermazioni.
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14070
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Quote:
Alchè rilancio. Libertà economica ha un minimo di senso, su. Intesa come libera iniziativa del privato. Ci sono regimi che non la consentono, altri invece che la consentono. Poi per carità, l'ugualianza formale (espressa dalle correnti liberali) conta una mazza se poi nei fatti non ho neanche il companatico..concetto che è espresso in maniera più elegante nell'art. 3 della nostra costituzione. (e che ieri ho visto scritto sul pavè di Piazza Duomo.
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We are the flame and darkness fears us ! |
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#8 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Quote:
Ti dirò che in un sistema socialista ci dovrebbe essere piú libertà d'iniziativa economica che in qualsiasi sistema capitalista, visto che tutti i cittadini potrebbero partecipare all'organizzazione economica. Il problema è che tu interpreti ogni opposizione all'attuale sistema economico come un ritorno all'ancien régime, o al massimo come un sistema pianificato dall'alto sul modello sovietico, il problema è che non sai andare oltre al dato, cosa tipica di una mentalità conservatrice (che ritiene possibile solo cià che c'è o c'è stato). Invece la storia rivela sempre delle novità, il realizzabile va molto oltre il realizzato. Quote:
In ogni caso il Welfare state è possibile solo in un sistema tendenzialmente isolato economicamente. Se si attua una politica liberista il welfare deve essere gestito a livello sovranazionale, altrimenti comporta svantaggi competitivi. In ogni caso la discussione in questo modo slitta su questioni economici, mentre la questione è un'altra. Il punto è se la libertà economica sia fondamentale, e che cosa si intenda per libertà economica. Perché il significato comune è noto, ma a mio modo di vedere si può intendere in modo ben diverso. Ad un livello superiore, la questione è: questo è il migliore dei modelli economici possibili? La mia risposto è no. |
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14070
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I crucchi hanno un ottimo welfare eppure sono cmq competitivi.
Eh
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Quote:
Comunque aggiungo che il marxismo non è in contraddizione con nessuna delle due citazioni iniziali. Nella prima fase vale il principio “chi lavora non mangia” e “a ciascuno in base al suo lavoro”. La seconda fase sarebbe raggiunta progressivamente, quando infine ci sarebbe una tale abbondanza che ciascuno potrebbe fruire come desidera dei beni prodotti perché basterebbe il lavoro volontario per produrre beni a sufficienza. Prima che qualcuno dica che la seconda fase è irraggiungibile, in tal caso si rimarrebbe indefinitivamente nella prima, che è coerente coi principii enunciati. Tuttavia il “libertario”, come è loro tipico, mostra di basarsi sul ragionamento di vivere in universo tutto suo, in cui la volontà è assolutamente libera, mentre in realtà in ogni società ci sono dei limiti dettati dalla convivenza. Se si desse retta ai libertarii si giungerebbe ad un sistema in cui tutte le libertà sarebbero negate, perché l'assenza di limiti creerebbe delle forze che potrebbero violare impunemente la legge (ma nel loro mondo particolare tutti rispettano la legge per bontà). |
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#11 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2006
Città: Wursteland
Messaggi: 1749
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Io sono sempre più convinto che non esista un sistema perfetto o, se esiste, dovrebbe essere dinamico in modo da non dare la possibilità all'uomo di adattarsi ad esso (ma non riesco neanche ad immaginarlo un sistema del genere).
Come fai ad integrare un "chi non lavora non mangia" con un "chi ha bisogno di vero aiuto sia aiutato" ? Metti un controllore ma, con gradi e tempi diversi negli stati, inevitabilmente si va a finire che il controllore andrebbe a sua volta controllato. Quindi, sempre con livelli e tempi diversi nei vari paesi, non ti puoi affidare al buon senso del cittadino perchè questo col tempo cambia e non puoi solo reprimere perchè generi malcontento->rivoluzioni. Per il capitalismo stesso discorso, bello all'inizio ma ha inevitabili tendenze al marciume (conflitto di interessi). Quote:
Secondo me tra un pò scoppia tutto quì. Ecco, questo mi sembra un chiaro caso di marciume raggiunto: molta gente col tempo ha imparato ad approfittare del welfare crucco al punto che, secondo me, ci sarebbe da fare un'inversione di marcia.
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#12 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 537
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L'unico modo per essere eguali é alla fine quello di essere tutti schiavi. |
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#13 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 537
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Comunque la solita diatriba tra libertà vs uguaglianza, si potrebbe anche vedere in un altro modo, partendo dal particolare invece che dal generale.
Per che cosa vivi? Cosa rende la tua vita degna di essere vissuta? L'approvazione degli altri? Per essere uguale agli altri? Per primeggiare? Per essere benestante, avere una bella casa e una bella macchina? Per sposarsi e avere figli? Per dedicare la propria vita alla volontà di Dio (=volontà dei preti)? Per dedicarsi alla patria, la famiglia, le proprie idee? o per essere libero, se non in senso assoluto, per essere almeno libero di scegliersi le proprie catene? |
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#14 |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Berghem Haven
Messaggi: 13528
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La libertà è il concetto più astruso inventato dagli uomini, dato che vuol dire tutto e niente.
E di fatto è solo un concetto, molto meglio usare "possibilità" come referente di cose reali o realizzabili. In confronto Dio è palpabile |
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#15 | |
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Iscritto dal: Feb 2008
Città: dire paesino sarebbe essere generosi :asd:
Messaggi: 470
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Molte gente fra l'altro pensa che uguaglianza significhi appiattire i meriti,o peggio togliere a chi ha lavorato per dare a chi non lo ha fatto adducendo a qualche strano principio di giustizia sociale,solidarietà o addirittura morale. La libertà di migliorarsi e la dignità è dovuta ma il resto bisogna guadagnarselo che siano beni mobili o immobili o posizione sociale,va garantita una giusta mobilità sociale ma nessun ascensore preferenziale che porta in alto indistintamente chi non vuole fare gli scalini perchè faticosi.
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Sampdoria o Lazio,ditemi voi chi ha bruciato di piu,la sconfitta diretta o la sconfitta morale? |
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#16 | |
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Iscritto dal: Mar 2003
Città: Basso Piemonte - Alto Monferrato ---> Olanda
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Pegaso :-) |
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#17 | |||
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Iscritto dal: Feb 2007
Città: Romagna ma col cuore in Toscana, e spero nel prossimo futuro in Spagna
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Quindi voi ritenete che la libertà economica in qualche misura vada limitata, per evitare che l'ambizione di alcuni possa arrivare a schiacciare la libertà al miglioramento di tutti? (Ad esempio attraverso l'anti-trust)? Quote:
Viene da pensare che il capitalismo sia tutt'altro che morto, ma che sia un treno in corsa senza freni dal quale non c'è possibilità di scendere Non si sa se la metà sarà bella o buona (ne che sia già dicisa), ma il ritmo con cui si muove è inquietante Infatti di questi tempi in cui sto riflettendo in maniera più critica sulle mie convinzioni politiche, guardo con interesse il pensiero politico/economico del liberalismo sociale. Ma devo ancora colmare molta della mia ignoranza in economia per potermi fare un opinione seria. (Infatti ho aperto questo thread proprio perchè auguravo una discussione accesa fra i libertari del forum e altri utenti di idee politiche ispirate maggiormente dal socialismo
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#18 |
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Iscritto dal: Feb 2008
Città: dire paesino sarebbe essere generosi :asd:
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Morkar mi ha anticipato e mi trovo d'accordo anche in questo però vorrei aggiungere un ulteriore sfumatura al discorso dell'antitrust e organismi di controllo delle concorrenza che in molti casi diventano un ulteriore "mafia" anzichè un rimedio ai cartelli.
Ad esempio chiedo possibile che tutte le aziende che forniscono modem usb in Italia diano le stesse condizioni,molti fanno il discorso delle assicurazioni che fanno cartello ma invece invito molti di voi a vedere offerte per pennette usb dove sono tutte rigorosamente 10 euro per un 1 ora al giorno,30 euro 10 ore al giorno o 40 euro libero,per tutte le ditte maggiori. Alla fine anche questo non è fare cartello? e sopratutto siamo sicuri che mettere un freno ad un fenomeno potenzialmente negativo ma fisiologico(e quindi autoassestante) lo risolva piuttosto che aggravarlo? Dove stanno gli organismi di controllo in questa situazione? Ma non vado avanti per non andare offtopic o per dire qualche imprecisione come potrei aver detto.
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#19 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
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D'altronde non trovo un obiezione molto sensata l'idea che la libertà economica é fittizia perche non accessibile a tutti. Sarebbe come dire che la libertà di divorziare non é una vera libertà perché non é accessibile a chi non é sposato. |
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#20 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
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Non é mica che negli USA o nel mondo anglosassone tutti diventano manager o CEO... Per un marchionne ci sono 200'000 dipendenti FIAT. E non cambia nei paesi anglosassoni. Anzi tenendo conto che in italia le piccole e piccolissie imprese sono in numero molto piu elevato, non si puo certo pensare di limitare tutto al discorso da mentalità del posto fisso. La mobilità sociale va benissimo ed é un processo che crea maggiore benessere per tutti. Ma non si può certo pensare che la somma, a livello sociale, sia diversa da zero. C'é chi sale perché c'é chi scende. |
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