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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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[ POLITICA ] Per i partiti la Mafia non esiste - Elio Veltri
Per i partiti la Mafia non esiste di Elio Veltri - Megachip - 22 marzo 2008 I programmi dei partiti (tutti) sorvolano sulla mafia. E non mi riferisco a quella delle fiction televisive e dei romanzi rosa. Quote:
Di questo passo è facilmente intuibile dove andremo a finire.. Come non essere cmq d'accordo con i politici,oramai mafia massoneria e poteri forti in generale non attirano più,basti vedere quanti reply ricevono thread del genere. Se invece si parla del nomade che uccide guidando ubbriaco,quello si che tira.... Per tutto ciò,inizierei nel ringraziare i media e la politica ch eaccordandosi fra di loro hanno fatto diventare un dogma il principio secondo cui "Se non se ne parla = Non esiste". |
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Città: Torino
Messaggi: 6840
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ieri era comparso un articolo molto simile di pino corrias su "voglioscendere".. oggi è sparito
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#3 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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Interessante editoriale,ve lo propongo:
-- di Livio Pepino Quando il sistema penale gira a vuoto Alla vigilia della giornata della memoria e dell’impegno (momento di grande mobilitazione sui temi dell’antimafia) si susseguono segnali inquietanti. Due su tutti: il mantenimento di un ruolo di primo piano negli equilibri politici della Sicilia di personaggi politici in odore di mafia e, poi, la scarcerazione per scadenza dei termini massimi di custodia cautelare del figlio di Totò Riina, Giuseppe Salvatore, condannato dalla Corte di appello di Palermo a undici anni e otto mesi di reclusione per associazione mafiosa. Fatti tra loro diversi ma egualmente esemplari, che interpellano la politica e la giustizia. La crisi della politica è, ormai, una sorta di leitmotiv, ma tale diffusa consapevolezza raramente si traduce in reale rinnovamento. La situazione è ancor più grave di quella che, all’inizio degli anni Novanta, determinò la caduta della Prima Repubblica, a dimostrazione che non basta intervenire sulla ingegneria istituzionale (passando dal sistema proporzionale a quello maggioritario) per modificarla. La Seconda Repubblica è stata, infatti, una occasione di rinnovamento mancato anche per quanto riguarda i profili che qui interessano. Essa – come ha osservato recentemente Antonio Ingroia – è nata alla fine di una terrificante stagione di stragi di mafia e anche di trattative con la mafia (di cui non sono stati individuati tutti gli artefici), ma nessuna recente Commissione parlamentare ha avuto la volontà o la forza di occuparsene. Il fatto è che da tempo la “questione mafia” e, più in generale, la “questione morale” hanno perso centralità nella politica e possono essere sacrificate senza troppa sofferenza – come accaduto nella legislatura appena conclusa – persino sull’altare di un voto contingente al Senato… Così, anche in questa ennesima campagna elettorale, personaggi come Cuffaro o Dell’Utri (condannati in primo grado, rispettivamente, per associazione mafiosa e per favoreggiamento nei confronti di personaggi di Cosa nostra) continuano a definire alleanze e liste di candidati, sono guardati con timoroso rispetto anche dagli avversari, pontificano – corteggiati e vezzeggiati – sui più importanti organi di stampa. È l’ennesimo segnale di una politica malata (oltre che di una informazione subalterna) non risanata da maquillage dell’ultima ora. Ciò rafforza la mafia come sistema di potere ed è incongruo e fuorviante occultarlo rivendicando alcune brillanti (e positive) operazioni contro questo o quell’esponente dell’ala militare di Cosa nostra o della ’ndrangheta. Per invertire la tendenza, occorre contrapporre a questi segnali elementi altrettanto esemplari di segno opposto, anche partendo dalla società civile (richiedendo specifici impegni in sede locale e nazionale, negando pubblicamente il voto a chi rifiuti di assumerli etc.). A fronte di questa ambiguità e insufficienza della politica stanno una crescente marginalità dell’intervento giudiziario (nonostante le apparenze di alcuni processi clamorosi) e alcune sue clamorose defaillances. Di ciò è segno la scarcerazione di Riina, frutto non solo e non tanto – a quanto è dato comprendere in questa prima fase – di insipienze e di responsabilità individuali, quanto di un sistema penale che gira sempre più a vuoto producendo carte e non esiti. La ineffettività del sistema e lo sfascio incidono profondamente sulle stesse condizioni di vita delle persone e della collettività producendo, talora, effetti secondari pericolosi per la stessa convivenza democratica. Eppure i primi cenni di programma delle forze politiche che si candidano alla guida del Paese per il prossimo quinquennio sono – se possibile – ancor più deludenti di quelli che li hanno preceduti. Da una parte inasprimenti di pena per i reati di strada, nuova penalità e nuove carceri per i briganti, ulteriore depotenziamento delle possibilità di accertamento per i galantuomini, più drastici interventi sul piano ordinamentale, acritica (e impressionistica) importazione di istituti stranieri (a cominciare dalla giuria); dall’altra non più che la promessa (priva di concrete indicazioni sul come) di una crescita di efficienza della macchina giudiziaria, di tempi più rapidi per i processi, di improbabili accorpamenti di tribunali, di manager preposti alla gestione degli uffici... I veri problemi della giustizia e – in primis – il contrasto reale e non puramente cartaceo ai fenomeni criminali più rilevanti restano, ancora una volta, sullo sfondo. In questo quadro è inutile coltivare illusioni. Ma continuare a sperare – e a impegnarsi concretamente nella direzione del cambiamento – è più che mai necessario. |
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#4 | |
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Member
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Torino
Messaggi: 203
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ovvio... altrimenti non si spiegherebbe la presenza di mafiosi prescritti e/o collusi nel senato della repubblica...
esistesse veramente la mafia... certe cose non potrebbero essere tollerate, no ??? oppure esiste ma... in fondo... massì-checcefrega... Quote:
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“Oggi ci vogliono due qualità: l’onestà e il coraggio. Quindi l’appello che faccio ai giovani è questo: cercate di essere onesti prima di tutto. La politica dev’essere fatta con le mani pulite! Se c’è qualche scandalo, se c’è qualcuno che dà scandalo, se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato” ... Sandro Pertini. |
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#5 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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Il problema sono i mezzi di informazione.
Se si parlasse di mafia&co come sif aceva ai tempi di mani pulite e falcone,oggi giorni ci sarebbe un'insurrezaione popolare di fronte a queste candidature...Invece succede che nessuno ne parla e quindi il fenomeno si mischia alla rassegnazione generale e diventa trasparente,ovvero non esiste più. La frase di Lunardi nella mentalità Italiota si sta radicando sempre più: "con la mafia bisogna conviverci"...triste verità.... |
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#6 |
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Bannato
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Milano
Messaggi: 146
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Elio Veltri è un grande.
Uno dei pochi uomini politici che non si è arricchito e ha 10 querele dall'entourage di Berlusconi di cui 5 vinte. Infatti nessuno lo ha candidato. fg |
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#7 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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a quanto pare dal numero di reply,nessuno lo ha cagato...
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#8 | |
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Member
Iscritto dal: Oct 2005
Messaggi: 43
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Quote:
E ci credo. La gente cerca di reagire, i commecianti taglieggiati dal pizzo si ribellano (o almeno tentano), ma se poi i criminali non vengono fermati e vengono liberati c'è poco da fare. Stessa cosa per la politica, se i candidati sono quelli che abbiamo stiamo freschi. Siamo arrivati al punto in cui l'unica soluzione sia quella di tirarsi un colpo alla testa... |
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