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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
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[ INCHIESTA ] - La riscoperta dell'America,nuovo fronte di Cosa Nostra
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#2 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
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MAFIA: DIECI ARRESTI PER OMICIDI NELL'AGRIGENTINO
I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento hanno eseguito dieci provvedimenti di custodia cautelare emesse dal gip di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. L'operazione e' stata denominata "Sicania 2" e ha colpito le cosche mafiose operanti a Santa Elisabetta, Raffadali, Sant'Angelo Muxaro, Racalmuto e Grotte. Alle dieci persone coinvolte sono contestate oltre che l'associazione mafiosa anche cinque omicidi, due tentati omicidi, porto e detenzione di armi da fuoco. Gli arresti sono stati eseguiti ad Agrigento, Santa Elisabetta e Raffadali, ma anche a Fontanellato (Parma), Palermo, Cuneo, L'Aquila e Benevento. Una conferenza stampa e' prevista alle 11 al Comando provinciale dei carabinieri di Agrigento. |
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#3 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
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giusto,fossero questi i problemi seri dell'italia....
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 1999
Città: Como
Messaggi: 1495
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quante storie!
"Con la mafia bisogna conviverci" ... D'altra parte se la prima pagina è dedicata al pericolo pubblico Corona e non ai problemi di mafia ci sarà un motivo?
__________________
il forum italiano delle torce www.cpfitaliforum.it |
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#5 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
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che tristezza....
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#6 |
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Registered User
Iscritto dal: Sep 2002
Messaggi: 1025
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Mettiamo i puntini sulle i:
Non è che la mafia sta riscoprendo l'america. E' che c'è stato un cambiamento. Le vecchie famiglie siciliane sono morte insieme alla regolamentazione del gioco. Oggi il business è la droga, e i siciliani non si sono adattati per tempo. Oggi la n'drangheta, avendo avuto tutto il tempo di prendersi il mercato della droga MONDIALE sta prendendo i territori della vecchia mafia. |
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#7 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
Città: LA CITTA' PLURI-CAMPIONE D'ITALIA!
Messaggi: 5903
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"La mafia ha già fatto l'accordo
sugli affari italo-americani" Il procuratore nazionale Grasso "Intesa raggiunta tra le famiglie risolto il problema Inzerillo" di ATTILIO BOLZONI e GIUSEPPE D'AVANZO Il procuratore Piero Grasso CHI è Frank Calì, e perché tutti lo cercano?"Posso solo dire che è un siculo-americano", risponde Pietro Grasso. Frank Calì è l'"ambasciatore" che sta trattando un nuovo "patto" tra la mafia americana e Cosa Nostra siciliana. Il suo nome, la sua trama, i suoi incontri sono gli indizi di una nuova stagione per l'organizzazione orfana di Bernardo Provenzano. È comprensibile che il procuratore nazionale antimafia non voglia e non possa dire di più. E tuttavia Pietro Grasso spiega in quest'intervista le ragioni del ritorno a Palermo degli Inzerillo, i mafiosi sterminati nella guerra con i Corleonesi; le fibrillazioni che ci sono state nelle "famiglie" e come sono state - per il momento - superate; che cosa accade e può accadere in Sicilia nei prossimi mesi. Con una conclusione: dentro Cosa Nostra c'è un accordo con i transfughi americani in vista di prospettive di investimenti comuni". Procuratore, lunedì la commissione parlamentare antimafia sarà a Palermo proprio per capire come si sta organizzando Cosa Nostra dopo l'arresto di Bernardo Provenzano. La commissione sarà certamente in grado sulla scorta delle informazioni che riceverà dai magistrati, prefetto, questore di ricostruire gli eventi e ricavarne analisi e strategie. La missione parlamentare si spingerà fino all'omicidio di Nicola Ingarao, avvenuto il 13 giugno scorso, il primo omicidio "pubblico" di mafia a Palermo, dopo quindici anni. La morte di Ingarao ha fatto a dire a molti che Cosa Nostra è alla vigilia di una nuova guerra di mafia. Opinione diffusa, ma non sono d'accordo. Prima di Ingarao, nel gennaio del 2006, scompare per "lupara bianca" Giovanni Bonanno, reggente di Resuttana. Le evidenze investigative in nostro possesso dimostrano che quel delitto è il risultato di una decisione condivisa da tutte le componenti di Cosa Nostra. Voglio dire che non sempre un omicidio annuncia un conflitto. Al contrario, l'eliminazione di un mafioso può anche liberare il campo per rendere possibile un'ampia intesa di "pace". Se quella presenza diventa un punto di resistenza o di contraddizione, l'omicidio in quel caso non è prodromo di un scontro. Anche la morte di Ingarao si potrebbe spiegare così. Per quel che si è capito, oggi in Sicilia le opportunità di pace equivalgono alle probabilità di guerra. Molto, se non tutto, dipende da come sarà risolto il "discorso dell'America", il ritorno degli Inzerillo a Palermo. Sarà guerra o sarà pace? Accordo o conflitto? Sicuramente le famiglie mafiose hanno trovato un accordo. Quel che era considerato il problema degli Inzerillo si è assolutamente risolto. Quali sono i termini dell'accordo? Non ne conosciamo i dettagli. Però abbiamo un riscontro concreto. Nel febbraio del 2006 il capomafia Salvatore Lo Piccolo invia un messaggio, un "pizzino", a Bernardo Provenzano. Vuole rassicurare il corleonese che a Palermo non ci sono più contrasti per gli Inzerillo. E questo è un fatto. Il lavoro a Palermo della commissione antimafia servirà anche a verificare se ci sono nuove risultanze e di conseguenza capire che cosa è avvenuto dopo la cattura di Provenzano e che cosa può accadere ancora. Ma una cosa sento di poterla dire. Dalle indagini, quell'accordo c'è e tiene. Al punto che, se fino alla fine del 2005 alcune "famiglie" palermitane pensavano di preparare una serie di omicidi, tutto questo non è più attuale. Per quale motivo c'è stato un passo indietro? "Dentro Cosa Nostra tutti hanno l'interesse a lavorare per l'unità dell'organizzazione nella convinzione che soltanto insieme possono garantirsi la continuità. Non vogliono più commettere gli errori del recente passato. Hanno compreso che se vogliono avere un futuro devono intendersi, trovare dei compromessi. Ma sono compromessi per il governo del territorio o anche per intese economiche? In questo momento, le famiglie di mafia sono alla ricerca di prospettive di pace e prospettive di investimento. Guardano agli Stati Uniti? Gli Inzerillo, con le loro influenze Oltreoceano, sono indispensabili per questa strategia di arricchimento? Sì, certamente guardano verso gli Stati Uniti, ma non solo in quella direzione. Cosa Nostra, diciamo così, si guarda intorno e ha la necessità di accumulare denaro, muoverlo là dove il rendimento può essere più favorevole. Nei mercati illegali, certo. Ma anche, se non soprattutto, in quelli legali dovunque offrano delle opportunità. Voglio fare un esempio. Sappiamo che Cosa Nostra vuole tornare a occuparsi del grande traffico internazionale di stupefacenti ma non con il ruolo e le funzioni del passato. Negli Anni Ottanta, in Sicilia sono state scoperte cinque raffinerie di eroina, quattro a Palermo e una vicino ad Alcamo. Ora lo stoccaggio degli stupefacenti si ipotizza che sia in Africa o nei Balcani. Non vogliono più prendersi questi rischi, i mafiosi. Troppo pericoloso fare ancora questo commercio. Oggi i vertici dell'organizzazione non gestiscono in prima persona i traffici. O li delegano a figure minori o li consegnano, per così dire, in appalto ad altri clan, albanesi, nigeriani... Saranno questi ad andare incontro a venti anni di galera e più. I mafiosi di casa nostra si limitano a finanziare i carichi con carature e quote come nel contrabbando dei tabacchi degli Anni Cinquanta. Guadagneranno, nell'immediato, un po' di meno, ma il profitto è sicuro, protetto. Si può dire che abbiamo di fronte due canali, non coincidenti né sovrapponibili. In uno si muove il denaro. Nel secondo la droga. Il movimento del denaro non coincide nemmeno temporalmente con il movimento della droga. Ecco, Cosa Nostra oggi vuole entrare con tutto il suo peso nel circuito finanziario abbandonando ad altri il canale operativo. È per realizzare questo progetto che i siciliani hanno bisogno degli Inzerillo e dei loro "cugini" del New Jersey? Le "famiglie" americane non hanno più interesse a fare grossi traffici di stupefacenti. Hanno l'interesse a controllare attività legali. Se, per ipotesi, controllano le attività ufficiali e legali del porto di New York, perché avere addosso la Dea o l'Fbi per un commercio di droga con i colombiani?. È dunque questo il know how che i siciliani vogliono copiare dai cugini? Per fare certi investimenti, Cosa Nostra non si può più permettere di riciclare i suoi profitti in beni individuabili sul territorio, in immobili e terreni, come ha sempre fatto. Cerca nuove strade dovunque i ricavi del crimine possano diventare anonimi e puliti. La via verso gli Stati Uniti è solo una delle possibilità che si riserva. Secondo alcune indiscrezioni che non hanno trovato ancora un riscontro, ci sono "famiglie" che potrebbero investire somme importanti nella rete commerciale del centro di Manhattan. Ma non ci sono solo gli Stati Uniti. Loro vanno dove la ricchezza ingrassa in sicurezza. Procuratore, lei ha detto che c'è accordo sugli Inzerillo e non prevede l'inizio di un'altra guerra di mafia. Però a Palermo, e secondo fonti qualificate, non si esclude che nei prossimi mesi ci possa essere anche un omicidio eccellente, come cinico mezzo per tagliare definitivamente i ponti con la generazione mafiosa che, in carcere, sconta gli ergastoli per le stragi. Qual è la sua opinione? In teoria, le condizioni per un omicidio eccellente ci sono. Ma soltanto in teoria. Io non ci credo. L'omicidio eccellente a Palermo è sempre stato conservativo, è sempre stato utile a difendere lo status quo. Le sole notizie di una abrogazione dell'ergastolo o di una possibile revisione dei processi, già da sole, potrebbero far temere un ritorno in massa dei Corleonesi al punto da innescare una strategia che, attraverso un omicidio eccellente, attribuisca a costoro il mandato dell'assassinio. E quindi la loro definitiva "sepoltura" in carcere. Un'altra ipotesi potrebbe essere quella di un'autoproclamazione, attraverso un omicidio eccellente, di un nuovo vertice di Cosa Nostra, come dimostrazione di forza. Ma questa strategia di violenza credo che appartenga al passato di Cosa Nostra. La mafia mi sembra consapevole dei danni che può subire per una sfida allo Stato. Non scivolerà un'altra volta in questa trappola. Vuole denaro e per fare denaro deve essere unita, cercare mediazioni, stringere accordi. È proprio quello che, secondo me, la mafia siciliana sta cercando di fare. Queste scelte sono omogenee e in sintonia con l'interesse verso gli americani. E, si sa, gli americani hanno molto disapprovato i Siciliani per le uccisioni di Falcone e Borsellino. Quelli pensano solo agli affari. (13 luglio 2007) Torna su Avendo letto molto su grasso e avendo letto di come operò come procuratore di palermo,questa intercvista sembra più una linea guida diretta a cosa nostra,suil come comportarsi...del tipo: "tu nn dare fastidio a me e io nn do fastidio a te". Pover italia...ci fosse stato Falcone procuratore nazionale antimafia....saremmo un paese migliore... Ultima modifica di Ser21 : 13-07-2007 alle 09:54. |
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#8 |
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Bannato
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manco a farlo apposta,grasso ha sbagliato
![]() 22.08 Palermo: ucciso presunto boss mafioso PALERMO - E' ritenuto esponente di una cosca mafiosa della zona Giuseppe Lo Baido, ucciso questa sera a Partinico, in provincia di Palermo. Sul delitto indagano i carabinieri. (Agr) Ultima modifica di Ser21 : 13-07-2007 alle 22:20. |
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Bannato
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In manette Calogero Pulci, 46 anni. Era stato scarcerato a ottobre
Nel mirino i carabinieri locali, il sindaco e alcuni imprenditori Caltanissetta, arrestato ex pentito Progettava omicidi e attentati PALERMO - Era stato scarcerato a ottobre. Era tornato in Sicilia, dove era nato, abbandonando il programma di protezione. Ma, appena arrivato, aveva cominciato a programmare attentati intimidatori ai danni del sindaco, di alcuni imprenditori ai quali imponeva il pagamento del pizzo, e anche dei carabinieri del suo paese che lo sorvegliavano. E' finito in manette, la notte scorsa, l'ex pentito Calogero Pulci, 46 anni, di Sommatino in provincia di Caltanissetta. L'uomo è accusato di associazione mafiosa, omicidio, porto illegale di armi, estorsione e danneggiamento. Pulci è stato il collaboratore di fiducia del capomandamento Giuseppe "Piddu" Madonia. Una vicinanza che gli ha permesso di svelare, durante la collaborazione con la giustizia, molti retroscena dei fatti criminali più importanti di Cosa nostra. L'ex pentito, infatti, ha rivelato i collegamenti che vi sarebbero stati fra alcuni magistrati e mafiosi ed ha parlato dell'esplosivo utilizzato per il fallito attentato a Falcone all'Addaura. Inoltre è stato anche teste d'accusa nel processo al senatore Marcello Dell'Utri, condannato in primo grado a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Storie passate, ormai. La nuova vita di Pulci era all'insegna del crimine. Cercando di scalzare dai vertici della cosca mafiosa locale il boss Francesco La Quatra. E per farlo Pulci non aveva scrupoli: gli investigatori hanno accertato che l'ex pentito aveva programmato l'omicidio di Salvatore Gattuso, eletto sindaco del paese alle ultime elezioni amministrative. Ma non solo. Un altro progetto di morte riguardava il pregiudicato Domenico Cianci, una vendetta per un vecchio tentativo di omicidio che era stato compiuto proprio nei confronti di Pulci nel 1991, quando venne ferito alla testa con un colpo di pistola. Ma dai progetti dell'ex pentito non restavamo fuori le forze dell'ordine. L'ex pentito, infatti, aveva nel mirino il maresciallo dei carabinieri di Sommatino, Nicolò Zuccalà, "colpevole" di controllarlo troppo da vicino. Eppoi le estorsioni. Come quella ai danni dell'imprenditore Diego Drogo. Una serie di violenze a cui, stanotte, i carabinieri hanno messo fine. Scusate,ma qualcuno sa quando ci sarà il processo d'appello per il Marcello Nazionale?Ho il timore che si terrà a breve e queste notizie nn mi confortano per niente anzi... |
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#10 |
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Junior Member
Iscritto dal: Sep 2006
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dovrebbe essere a Ottobre, gia' che ci sei, sai mica quando c'è quello a Cuffaro?
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#11 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
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#12 |
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Junior Member
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sto cercando per avere conferma, ti dico Ottobre perchè mi sembra a memoria, a patto che non ci sia qualche richiesta di ricusazione in corso, che cmq non mi risulta.
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#13 | |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2002
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#14 |
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Junior Member
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non c'entra nulla con l'appello ma gia' che ricercavo, prenditi questo link, interessante.
http://www-5.radioradicale.it/servle...2.1.4&record=1 |
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Bannato
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