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"Pagavamo quegli assessori ma Storace li difende tutti"
Nei colloqui intercettati in carcere tra Lady Asl e le figlie, soldi e regali ai politici
Nuove accuse anche per Marco Verzaschi «Ai magistrati posso dire come campano tutti questi politici e come hanno campato alle spalle nostre...». I soldi? «Verzaschi li ha presi quando un suo familiare stava male...». I regali? «Una montagna: televisori, dvd, dvx, play station e mp3». A chi? «A Gargano di sicuro... a Simeoni pure... Una lista lunga che ha la segretaria...». E l´ex governatore del Lazio che fa? «Storace sta difendendo tutti perché erano i suoi assessori...». «Questi politici dicono un sacco di bugie, negano sempre tutto». Così, nell´estate scorsa, Anna Iannuzzi, alle cronache Lady Asl, e il marito Andrea Cappelli, entrambi in carcere, si sfogavano con le figlie mentre i carabinieri intercettavano i loro colloqui. Le bobine finiscono ora negli atti della maxi inchiesta su Sanità & Tangenti (coordinata dai pm Giancarlo Capaldo e Giovanni Bombardieri) che ha già portato alla condanna dell´ex assessore ai Trasporti, Giulio Gargano, e al rinvio a giudizio del deputato Giorgio Simeoni (FI), all´epoca assessore alla Formazione. Dai nastri adesso escono nuove accuse nei confronti dell´allora assessore (di FI) alla Sanità, Marco Verzaschi, ora con l´Udeur e sottosegretario alla Difesa, indagato anche lui. La finta perizia psichiatrica. Anna Iannuzzi ha paura delle reazioni dei politici alle sue confessioni. In particolare teme l´ira di Storace che ha dichiarato alla stampa che vuole vederla «marcire in galera». «Madonna», esclama, «la destra ci ammazza». «Non si dovevano fare quei nomi». Quindi, chiede alla figlia di adoperarsi per farle fare una perizia psichiatrica: «Così ci rimangiamo tutto...». Ma la ragazza si oppone: «No, lo sanno che sei sana». E suggerisce un´altra strada: «Perché non scrivi una lettera: "Caro Storace, riguardo a quel giorno... Ma come tu ben sai, puoi essere anche all´oscuro di quello che faceva il tuo braccio destro"». I politici. «Verzaschi ora dice che non ti ha mai visto e vuole denunciarti per calunnia», comunica indignata la figlia a Lady Asl in carcere. «Mamma, ma nel bar c´ero anch´io, te lo ricordi?», la incalza. E la donna: «Sì, però tu non ti devi mettere in mezzo. C´è poco da denunciare...». Anna Iannuzzi, comunque, è timorosa: «Ascoltami tesoro, una condanna per calunnia significa vent´anni...». E la figlia replica: «Ma quale calunnia, quelle cose sono successe davvero, mamma». Lady Asl: «I soldi li hanno presi tutti in quantità, per abitudine... Per Gargano siamo andati alcune volte anche noi sotto la Regione... Verzaschi è venuto più volte da noi... tre...». E «le figlie», annotano i carabinieri, «la invitano a riferire tutto». Le figlie. È la primogenita, in particolare, a sollecitare la madre a «vuotare il sacco», a «essere sincera con i magistrati», mentre la avverte: «Comunque sarai condannata». La rimprovera per non averle detto dei televisori regalati. «Basterebbe verificare nelle abitazioni dei beneficiari: la marca è sempre la stessa per la montagna di apparecchi tv, tutti fatturati...». L´ira cresce quando le contesta di averle «rovinato la vita»: «Ci toglieranno tutto per colpa tua perché quello che abbiamo è stato comprato grazie alle mazzette». C´è anche un piccolo moto di gelosia: «Non avevo il lettore mp3... Ne hai regalati a tutti e io non ce l´avevo». E la madre minimizza: «Ma neanche ricordo a chi li regalavo». E la figlia: «Complimenti» da L'Espresso |
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