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Old 04-12-2006, 08:24   #1
drakend
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Lavoro, villetta e aria aperta ecco il carcere alla norvegese

Articolo preso da Repubblica.it
Quote:
La prigione modello si trova su una piccola isola a un'ora da Oslo
Ci vivono 115 prigionieri e 5 agenti: "Il sogno? Trasformare i detenuti in cittadini"
Lavoro, villetta e aria aperta ecco il carcere alla norvegese
dal nostro inviato CINZIA SASSO



ISOLA DI BASTOEY (Norvegia) - Alle 10 esatte del mattino, sotto una luce livida e sopra un mare color della pece, Dahl, il marinaio, fa entrare nel traghetto il camioncino per le riparazioni della linea elettrica, poi quello che porta le taniche di carburante, poi l'ospite. "Vuole del caffè?". Il thermos è pronto. Piacere, dice, io sono un detenuto. Ha i capelli con le punte pitturate di biondo, occhi azzurri che gli occhiali fanno sembrare grandissimi, la cerata arancione che gocciola pioggia, fuma Lucky Strike. Ha 41 anni, è sposato (ride: "sì, sposato diverse volte") ha un figlio di 14 anni, faceva il giornalista e poi è diventato assassino. "È stata una lite... mi hanno dato sette anni. Sono in prigione dal 2001, uscirò nel 2008".

Dall'estate è qui, a Bastoey Island, nella prigione senza sbarre, senza agenti di custodia, senza niente di niente che somigli a un carcere. La prigione che ha un sogno: quello di trasformare ogni detenuto in un cittadino.

Siamo a un'ora da Oslo, in uno dei fiordi più belli della Norvegia. Horton, si chiama il paesino. Casette di legno, qualche negozio, il porticciolo. Da qui, ogni mattina alle dieci, parte il traghetto. Un quarto d'ora di mare ed ecco l'isola. Ci vivono 115 detenuti e, ma soltanto di giorno, 69 dipendenti dell'amministrazione penitenziaria norvegese.

Sono due chilometri e mezzo di territorio protetto, due spiagge, una foresta, ventuno casette di legno del '900 a ricordo di quando Bastoey era ancora una fattoria in mezzo al mare. Adesso sono le case dei prigionieri: mobili di legno chiaro, cucine moderne, bagni nuovissimi. I detenuti vivono in quatto o cinque per ogni casa, ognuno ha la sua stanza personale e di quella la chiave. Alle 7.15 sveglia per tutti; alle 8 inizia il lavoro; alle 15 il dovere è finito, c'è la cena nella sala comune e poi il tempo libero. Calcio e bicicletta d'estate, sci d'inverno; ma c'è anche una biblioteca con migliaia di libri, ci sono i computer, e ci sono ancora le cabine telefoniche, le ultime cabine di legno rosso, quelle scomparse dal resto del Paese, sparse per l'isola.

Alle 15 Foldinferga, il traghetto, riporta a Horton chi non ha conti in sospeso con la giustizia. A Bastoey restano i prigionieri e cinque agenti che la sera alle 11 controllano che in ogni stanza la luce sia spenta.
Oeyvind Alnaes è il direttore del carcere. Per quindici anni ha lavorato nei penitenziari "normali", quelli chiusi; poi ha chiesto e ottenuto di inventare Bastoey, un altro modo di espiare la pena. Ora, è diventato un modello. "La prigione - dice - non migliora la gente. Per questo abbiamo dovuto cercare altre strade. Se tratti male una persona, quello che la persona impara è a trattare male gli altri; se li vedi come pericolosi criminali continueranno ad essere pericolosi criminali; se rispetti, insegni a rispettare". Il massimo della pena, in Norvegia, è di 21 anni: "Perciò ogni detenuto, un giorno, tornerà ad essere il tuo vicino di casa. E se non gli insegni come comportarsi, allora sì che devi temere".

Piove a dirotto, ma in giro sono tutti al lavoro: nelle stalle dove si allevano mucche e cavalli; a pascolare le pecore; nei campi dove si coltivano soprattutto patate; oppure a restaurare gli edifici che ne hanno sempre bisogno; in mare a pescare; nelle cucine; nella lavanderia. A turno devono pulire la casa e se non è tutto in ordine hanno due ore di tempo per rimediare. Se arrivano tardi al lavoro per quattro volte di seguito devono lasciare Bastoey; così se i quotidiani controlli di urina - fatti a caso, a campione - dicono che hanno usato stupefacenti.

"La nostra filosofia - spiega Alaneas - è il principio di responsabilità. L'umanità e l'ecologia sono i nostri principi di base, qui insegnamo che quello che fai oggi ha conseguenze sul domani. Il nostro lavoro consiste nell'offrire a tutti le migliori opportunità per immaginare e costruire un futuro". Dahl, a esempio, dice che dopo "quel fatto", pensava solo alla morte: "Avevo distrutto tutto quello che avevo, non vedevo un futuro. Qui ho imparato a immaginarne uno. È come se ti capitasse di perdere la vista: devi sviluppare meglio l'udito, il tatto...".

Haavald ha 57 anni, era un funzionario delle Nazioni Unite, ha una laurea in ingegneria e tre master, è stato condannato a 5 anni e mezzo per corruzione. "Ero in prigione, mi hanno detto che a Bastoey c'erano i cavalli. Nella mia vita di prima lavoravo 36 ore al giorno, viaggiavo sempre, avevo la mia famiglia, il mio cavallo, ma ero perennemente stressato. Qui ho ritrovato me stesso: di giorno lavoro con i cavalli e quando mia figlia viene a trovarmi ci andiamo a fare una cavalcata insieme; la notte faccio il giornale dell'isola. Questa, se la sai usare, è una buona occasione".

Con Nuraulf, 35 anni, è vietato parlare del suo passato: è stato condannato per pedofilia, ha abusato dei suoi quattro figli, tutti al di sotto dei dieci anni. Dice: "Non serve chiudere la gente dentro le celle. Qui si impara ad amare il lavoro, ci si sente utili, si sente che si fa qualcosa di buono e così si migliora anche se stessi". Martin, 27 anni, è qui dal 2005, il suo compito è guidare il trattore: "Facevo il meccanico, ero drogato e ho provocato un casino di un incidente stradale. Tra un anno tornerò fuori e tornerò al mio lavoro di prima".
L'80 per cento dei detenuti arriva qui dopo un periodo trascorso in un carcere tradizionale per scontare gli ultimi anni.

Qui ci sono condannati per ogni tipo di reato. È la direzione a valutare le loro motivazioni e a decidere se accoglierli o no: "Noi non vogliamo sapere che cosa hanno fatto nel passato. Quello che ci importa è sapere cosa vogliono fare da ora in poi". Quello che ha ucciso una donna e ne ha fatto a pezzi il corpo e quello che ha spacciato hashish. "L'uomo, e anche l'assassino - ancora Aelnes - non è sempre e solo crudele. Noi diamo loro fiducia, li aiutiamo a pianificare il futuro. Non li trattiamo da schiavi, da esclusi: lavoriamo con loro e ognuno deve fare fino in fondo la sua parte". Gruppi di alcolisti anonimi, psicologi che lavorano con chi ha violentato, operatori che si occupano del recupero dei tossicomani, tengono i loro corsi; ma il destino è nelle mani di ogni singolo che è libero di fare quello che vuole.

Nella giovane storia di Bastoey, cominciata sei anni fa, c'è stata solo una fuga. Da qui scappare è facile, non ci sono porte chiuse, c'è Dahl che va su e giù col traghetto. Ma che gusto c'è, a scappare, se poi il destino è una prigione peggiore?
A quando in Italia?
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Old 04-12-2006, 08:28   #2
ShadowThrone
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in Italia?

bisogna prima farci il lavaggio del cervello per recuperare la nostra stupidità e l'innata tendenza a fregare il prossimo, poi si può anche provare.
__________________
Piangi e piangerai solo, ridi e il mondo riderà con te.
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Old 04-12-2006, 08:28   #3
Zebra75
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a quando in italia in che senso ?
__________________
La vita è una bella donna che si da soltanto a chi la tratterà con più ottimismo
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Old 04-12-2006, 09:20   #4
drakend
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A quando un'iniziativa analoga anche in Italia, dato che i criminali vanno tutelati, recuperati, incentivati, invogliati ecc...
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Old 04-12-2006, 09:29   #5
recoil
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io sono per farli lavorare piuttosto che tenerli tutto il giorno rinchiusi in una scatola di sardine, questo sì, ma che vivano addirittura in una casetta da 5 ognuno con la sua stanza... ma che cazzo di pena è? addirittura nell'articolo uno è dentro per omicidio, si fa 7 anni e li sconta su un'isoletta? bella vita...
si passa da un estremo (le nostre carceri vergognose) all'altro (qui veramente sembra di stare in albergo)
una via di mezzo no?
poi figurati, nel nostro paese in "carceri" del genere finirebbe solo il raccomandato di turno che andrebbe a farsi qualche anno di villeggiatura, mentre il disgraziato veramente recuperabile rimarrebbe a marcire negli stessi posti dove sta ora
inoltre vogliamo pensare ai costi?
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Old 04-12-2006, 09:33   #6
Zebra75
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Originariamente inviato da drakend
A quando un'iniziativa analoga anche in Italia, dato che i criminali vanno tutelati, recuperati, incentivati, invogliati ecc...

così quando vuoi andare in ferie ti fai una bella rapina eh?
__________________
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Old 04-12-2006, 09:39   #7
riaw
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Originariamente inviato da drakend
faceva il giornalista e poi è diventato assassino. "È stata una lite... mi hanno dato sette anni. Sono in prigione dal 2001, uscirò nel 2008".

mi è quasi venuta voglia di uccidere qualcuno...
__________________
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!
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Old 04-12-2006, 09:42   #8
wintage
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Originariamente inviato da recoil
io sono per farli lavorare piuttosto che tenerli tutto il giorno rinchiusi in una scatola di sardine, questo sì, ma che vivano addirittura in una casetta da 5 ognuno con la sua stanza... ma che cazzo di pena è? addirittura nell'articolo uno è dentro per omicidio, si fa 7 anni e li sconta su un'isoletta? bella vita...
si passa da un estremo (le nostre carceri vergognose) all'altro (qui veramente sembra di stare in albergo)
una via di mezzo no?
poi figurati, nel nostro paese in "carceri" del genere finirebbe solo il raccomandato di turno che andrebbe a farsi qualche anno di villeggiatura, mentre il disgraziato veramente recuperabile rimarrebbe a marcire negli stessi posti dove sta ora
inoltre vogliamo pensare ai costi?
Probabilmente i costi non sono piu elevati

5 agenti per 110 detenuti

In Italia ci sono 30'000 agenti della polizia penitenziaria, in pratica 1 ogni due detenuti
Poi lavorando si pagano il costo della prigionia, un costo che è molto elevato... mi pare che , sempre in Italia, ogni detenuto costi sui 15'000 euro all'anno allo stato (ma non ricordo esattamente)...

Comunque di certo sta cosa è improponibile per l'italia
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Old 04-12-2006, 09:51   #9
drakend
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Forse non si è capita l'ironia dei miei interventi: io trovo queste carceri una contraddizione stessa del concetto di pena... come dice il nome la pena deve essere una pena per il detenuto, non un albergo in mezzo ad un'isola verde.
Io penso che dovrebbero essere reintrodotti i lavori forzati e uno mangia in base a quello che produce, altrimenti solo pane e acqua.
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Old 04-12-2006, 09:52   #10
Zebra75
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Originariamente inviato da wintage
Comunque di certo sta cosa è improponibile per l'italia
e ti dispiace ?
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Old 04-12-2006, 09:57   #11
funky80
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Originariamente inviato da wintage
Probabilmente i costi non sono piu elevati

5 agenti per 110 detenuti

In Italia ci sono 30'000 agenti della polizia penitenziaria, in pratica 1 ogni due detenuti
Poi lavorando si pagano il costo della prigionia, un costo che è molto elevato... mi pare che , sempre in Italia, ogni detenuto costi sui 15'000 euro all'anno allo stato (ma non ricordo esattamente)...

Comunque di certo sta cosa è improponibile per l'italia
guarda che l'articolo dice: "Ci vivono 115 detenuti e, ma soltanto di giorno, 69 dipendenti dell'amministrazione penitenziaria norvegese."

Più in generale comunque penso sia positivo l'aspetto della certezza e interezza della pena (7anni -> 2001-2008, la matematica non è un opinione ), meno il fatto che di queste strutture usufruiscano criminali di qualisasi genere, mi potrebbero andare bene per pene minori, non per pedofili, assassini etc. Chi sbaglia dovrebbe pagare e caro! Se nò addio deterrente per il futuro.
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Old 04-12-2006, 10:00   #12
wintage
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Originariamente inviato da drakend
Forse non si è capita l'ironia dei miei interventi: io trovo queste carceri una contraddizione stessa del concetto di pena... come dice il nome la pena deve essere una pena per il detenuto, non un albergo in mezzo ad un'isola verde.
Io penso che dovrebbero essere reintrodotti i lavori forzati e uno mangia in base a quello che produce, altrimenti solo pane e acqua.
L'aspetto centrale di un carcere è quello del recupero del delinquente, non della vendetta. Serve a fare in modo che dopo la pena non commetta piu reati....

In ogni caso la privazione della libertà è già di per se un pena cospicua per chiunque, non vedo nessuna utilità o giustizia nell'aggiungerci gradi di umiliazione umana, che credo (come riportato nell'articolo) servano solo a rendere peggiori le persone in carcere
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Old 04-12-2006, 10:04   #13
wintage
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Originariamente inviato da Zebra75
e ti dispiace ?
non è che mi dispiace, perchè conosco l'italia,
e ammiro la norvegia per la sua maggiore civiltà
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Old 04-12-2006, 10:06   #14
drakend
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Originariamente inviato da wintage
L'aspetto centrale di un carcere è quello del recupero del delinquente, non della vendetta. Serve a fare in modo che dopo la pena non commetta piu reati....

In ogni caso la privazione della libertà è già di per se un pena cospicua per chiunque, non vedo nessuna utilità o giustizia nell'aggiungerci gradi di umiliazione umana, che credo (come riportato nell'articolo) servano solo a rendere peggiori le persone in carcere
Non ho parlato di vendetta... se fosse vendetta allora avrei detto di giustiziare tutti quelli che hanno commesso omicidi. La pena però deve essere una pena e non un godimento se no non ha nemmeno senso che esista.
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Old 04-12-2006, 10:19   #15
Zebra75
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Originariamente inviato da wintage
non è che mi dispiace, perchè conosco l'italia,
e ammiro la norvegia per la sua maggiore civiltà

chiamala civiltà!
Se ti ammazzassero un parente saresti contento che il suo assassino cercassero di recuperarlo ?

Ci scommetto che ora inizi con i distinguo
__________________
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Old 04-12-2006, 10:27   #16
wintage
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Originariamente inviato da Zebra75
chiamala civiltà!
Se ti ammazzassero un parente saresti contento che il suo assassino cercassero di recuperarlo ?

Ci scommetto che ora inizi con i distinguo
L'amministrazione della giustizia non è l'esecuzione della vendetta...

Lo ammetto tranquillamente che se mi ammazzassero un parente reagirei volendo la morte possibilmente lenta e dolorosa dell'assassino...

Diciamo la verità, avrei anche voluto la tortura fisica per quei c@zzo di ladri che mi sono entrati in casa... non ho problemi ad ammetterlo...

Ma la giustizia serve proprio ad eliminare le pulsioni animalesche e il desiderio di vendetta. E deve agire col fine di aumentare la "pace sociale".
Che non si ottiene con la legge della giungla
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Old 04-12-2006, 10:30   #17
k|o
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io sono per farli lavorare piuttosto che tenerli tutto il giorno rinchiusi in una scatola di sardine, questo sì, ma che vivano addirittura in una casetta da 5 ognuno con la sua stanza... ma che cazzo di pena è? addirittura nell'articolo uno è dentro per omicidio, si fa 7 anni e li sconta su un'isoletta? bella vita...
si passa da un estremo (le nostre carceri vergognose) all'altro (qui veramente sembra di stare in albergo)
una via di mezzo no?
poi figurati, nel nostro paese in "carceri" del genere finirebbe solo il raccomandato di turno che andrebbe a farsi qualche anno di villeggiatura, mentre il disgraziato veramente recuperabile rimarrebbe a marcire negli stessi posti dove sta ora
inoltre vogliamo pensare ai costi?
nn scontano li tutta la condanna,
sarebbe una sorta di passaggio, gli ultimi anni della pena, per riadattarli alla vita comune.
__________________
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Un centinaio di trattative sempre ok sul mercatino
Aoi Aoi A no sorA!
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Old 04-12-2006, 10:30   #18
wintage
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Originariamente inviato da drakend
Non ho parlato di vendetta... se fosse vendetta allora avrei detto di giustiziare tutti quelli che hanno commesso omicidi. La pena però deve essere una pena e non un godimento se no non ha nemmeno senso che esista.
La privazione della libertà, di poter vivere con i propri famigliari, di vivere liberi, di dover fare quello che ti dicono gli altri quando te lo dicono loro, mi pare una pena piuttosto cospicua.
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Old 04-12-2006, 10:32   #19
wintage
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guarda che l'articolo dice: "Ci vivono 115 detenuti e, ma soltanto di giorno, 69 dipendenti dell'amministrazione penitenziaria norvegese."

Più in generale comunque penso sia positivo l'aspetto della certezza e interezza della pena (7anni -> 2001-2008, la matematica non è un opinione ), meno il fatto che di queste strutture usufruiscano criminali di qualisasi genere, mi potrebbero andare bene per pene minori, non per pedofili, assassini etc. Chi sbaglia dovrebbe pagare e caro! Se nò addio deterrente per il futuro.
Neanche la pena di morte funziona come deterrente, guarda il tasso di omicidi e crimini negli usa...

Quanto ai costi, rimane improbabile che costi davvero di piu
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Old 04-12-2006, 11:13   #20
Zebra75
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Originariamente inviato da wintage
L'amministrazione della giustizia non è l'esecuzione della vendetta...

Lo ammetto tranquillamente che se mi ammazzassero un parente reagirei volendo la morte possibilmente lenta e dolorosa dell'assassino...

Diciamo la verità, avrei anche voluto la tortura fisica per quei c@zzo di ladri che mi sono entrati in casa... non ho problemi ad ammetterlo...

Ma la giustizia serve proprio ad eliminare le pulsioni animalesche e il desiderio di vendetta. E deve agire col fine di aumentare la "pace sociale".
Che non si ottiene con la legge della giungla

c'è stato l'indulto dando a molti una seconda possibilità e nulla è cambiato
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