Perché Trump e le Big Tech vogliono la Groenlandia? Da terra di ghiaccio a miniera d'oro per l'AI

Mentre Trump rilancia l'offerta d'acquisto della Groenlandia, emergono i legami con i piani minerari delle Big Tech. KoBold Metals, finanziata da Bezos e Zuckerberg, punta ai metalli rari. La Danimarca alza la guardia: "Non siamo in vendita".
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 03 Febbraio 2025, alle 15:26 nel canale WebAI
La nuova guerra fredda per la Groenlandia: minerali per l'IA nel mirino di Trump e delle Big Tech
Al centro della contesa c'è KoBold Metals, startup californiana valutata 3 miliardi di dollari, che usa algoritmi d'IA per cercare giacimenti di cobalto, litio e terre rare. I suoi investitori? Da Jeff Bezos a Mark Zuckerberg, dal CEO di OpenAI Sam Altman al venture capitalist Marc Andreessen.
Il progetto Disko-Nuussuaq, sulla costa occidentale groenlandese, è già attivo con permessi di esplorazione fino al 2030. "Si tratta di minerali critici, si tratta di risorse naturali", ha dichiarato Michael Waltz, consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, a Fox News.
L'obiettivo dichiarato è quello di battere la Cina nella corsa all'approvvigionamento di materiali essenziali per chip e data center. Questa iniziativa fa parte del progetto Stargate da 500 miliardi di dollari, annunciato a gennaio per costruire mega data center negli USA con fondi di NVIDIA, Microsoft e Oracle. Un'iniziativa che trasforma la Groenlandia in un pezzo chiave della guerra tecnologica USA-Cina. Non mancano poi gli interessi collaterali. Ad esempio, Praxis Nation, startup crypto finanziata da Peter Thiel e Andreessen Horowitz, sogna di crearvi una "città-stato libertaria" basata su criptovalute.
Il progetto, descritto da alcuni come un "esperimento neocoloniale", richiama le ambiziose utopie tecnologiche della Silicon Valley, dove grandi capitali privati tentano di ridisegnare intere società secondo i propri modelli economici e infrastrutturali. Infatti, questa visione si scontra con la realtà giuridica e culturale della Groenlandia, dove la proprietà privata del suolo è vietata per legge per proteggere il territorio da speculazioni esterne.
Il premier groenlandese Múte Egede ha ribadito con fermezza la sovranità del paese, dichiarando che la Groenlandia non è in vendita. Le sue parole hanno trovato ampio consenso tra i cittadini, come dimostra un recente sondaggio che rivela un'opposizione schiacciante all'idea di un'annessione, con solo il 6% della popolazione favorevole a una simile prospettiva.
Di fronte a questa situazione, la Danimarca ha risposto con un piano da 2 miliardi di euro destinato al potenziamento delle difese artiche, segnale di un crescente interesse strategico per la regione. Inoltre, anche l'Unione Europea, consapevole della rilevanza geopolitica della Groenlandia, sta valutando contromisure economiche per contrastare eventuali pressioni esterne e rafforzare i legami commerciali con l'isola.
19 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGuerra USA-CANADA e noi con Putin e Cina che mandiamo armi a Ottawa...
Noi è meglio che ci facciamo i ''zz1 nostri !
non servono, esiste un cittadino canadese sempre parecchio incazzato e con seri problemi di manicure che può derimere la questione da solo
Sempre detto che dopo i 65 anni (anzi è pure troppo) bisogna solo dedicarsi alla bocciofila. Via da tutte le cariche politiche, via dal mondo del lavoro, via dalla guida di veicoli, via, via, via...
io ero più interessato alla marca del reggizinne della tipa fra Facebook e Amazon
confesso di aver messo un attimo...
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