SUSE Linux Enterprise Server 16: il primo Linux con AI integrata

SUSE Linux Enterprise Server 16: il primo Linux con AI integrata

SUSE lancia il primo sistema Linux enterprise con intelligenza artificiale integrata. Con AI agentica, supporto di 16 anni, rollback istantaneo e build verificabili, SLES 16 punta a rivoluzionare l’automazione e la trasparenza nei data center aziendali

di pubblicata il , alle 08:26 nel canale Sistemi Operativi
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SUSE ha annunciato SUSE Linux Enterprise Server (SLES) 16, che rappresenta un punto di svolta particolarmente significativo per il mondo enterprise: la nuova versione, che sarà resa disponibile dal 4 novembre 2025, è infatti il primo sistema operativo aziendale a integrare direttamente nel sistema un’AI agentica grazie all’adozione dello standard Model Context Protocol (MCP). L’obiettivo è offrire un’infrastruttura aperta, sicura e pronta per l’automazione intelligente, riducendo i costi e i tempi di gestione IT.

SLES 16 viene presentata come una piattaforma che unisce un livello di automatizzazione avanzato con una solidità a lungo termine. Come spiega Rick Spencer, General Manager di Business Critical Linux presso SUSE, “oggi ogni CIO e CTO deve sfruttare l’intelligenza artificiale per valorizzare l’infrastruttura esistente, ma senza restare vincolato a un unico ecosistema”. Con SLES 16, le aziende potranno quindi modernizzare i propri ambienti IT senza dover creare nuovi team o sviluppare toolchain personalizzate.

La nuova versione di SUSE Linux Enterprise Server introduce un’implementazione nativa dell’AI agentica basata su MCP, che consente di connettersi in modo sicuro a modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) e a fonti dati esterne, mantenendo la libertà di scelta del fornitore di AI. Il sistema operativo integra anche una gestione AI-powered degli ambienti locali, accessibile tramite la Cockpit web console o linea di comando, con l'obiettivo di ridurre la complessità operativa e migliorare la capacità di analisi e manutenzione autonoma dei sistemi.

SLES 16 introduce un ciclo di vita di ben 16 anni, tra i più lunghi del settore, assicurando il supporto anche oltre il 2038. Questa data è particolarmente significativa per i sistemi operativi Unix basati su numeri interi con segno a 32 bit, soggetti al cosiddetto bug dell’anno 2038. Il problema nasce dal modo in cui tali sistemi rappresentano il tempo: misurano i secondi trascorsi dal 1° gennaio 1970 utilizzando un valore intero a 32 bit con segno. Il numero massimo che può essere rappresentato in questo formato è 2.147.483.647, corrispondente alle ore 03:14:07 UTC del 19 gennaio 2038. Superato questo limite, il contatore torna a zero e i sistemi interpretano la data come 13 dicembre 1901. Ciò può causare errori nei calcoli temporali e malfunzionamenti nei dispositivi embedded o nei sistemi legacy che ancora si basano su architetture a 32 bit.

Tra le novità operative spicca la funzione di Instant Rollback, che consente agli amministratori di annullare istantaneamente qualsiasi modifica, da un aggiornamento di sistema a una semplice variazione di configurazione, ora abilitata di default anche nelle immagini cloud.

Un'altra novità sono le build riproducibili, che fanno di SLES 16 la prima distribuzione Linux enterprise costruita interamente con questa metodologia. Ciò permette agli utenti di verificare in modo indipendente il codice sorgente e ricostruire il proprio sistema senza perdere il supporto ufficiale SUSE. La trasparenza viene ulteriormente rafforzata dall’introduzione delle Software Bills of Materials (SBOMs), parte di un processo di sviluppo certificato ai massimi livelli di sicurezza (EAL4+).

La nuova famiglia SUSE Linux Enterprise 16 raccoglie più varianti specifiche: SUSE Linux Enterprise Server per SAP Applications 16, ottimizzato per i carichi di lavoro mission-critical su SAP HANA e S/4HANA; SUSE Linux Enterprise High Availability Extension 16, progettato per garantire la continuità operativa e gestire automaticamente i failover; e SUSE Linux Micro 6.2, pensato per ambienti edge, embedded o distribuiti che richiedono un sistema resiliente, immutabile e facilmente automatizzabile.

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