De-estinto o non de-estinto, questo è il problema. Il caso dell'enocione
Il termine "de-estinzione" applicato al lavoro svolto da Colossal sul lupo grigio, al fine di "riportare in vita" l'enocione, ha creato molte polemiche online. Sul termine si potrebbe discutere a lungo, ma è una semplificazione che rende l'idea. E non bisogna sempre pensare a Jurassic Park.
di Manolo De Agostini pubblicata il 09 Aprile 2025, alle 09:41 nel canale Scienza e tecnologiaNelle scorse ore Colossal Bioscences ha annunciato di aver "de-estinto" l'enocione. Il termine "de-estinto", usato dalla società o riportato anche su queste pagine, ha creato non poche "polemiche" perché in molti hanno dedotto che fossero stati riportati in vita cloni di enocioni vissuti in tempi passati, laddove invece si tratta di aver creato lupi con alcuni geni modificati sulla base di quanto recuperato da fossili.
Cerchiamo quindi di approfondire un po' di più la questione. Il termine "de-estinzione" è un neologismo volto a indicare il processo con cui si cerca di riportare in vita specie estinte. Il termine è "de-", prefisso latino che indica inversione, annullamento, o ritorno allo stato precedente (es. decolonizzazione = annullamento della colonizzazione). A sua volta, "estinzione", dal latino extinctio, -onis, da extinguere, cioè "spegnere", "cessare di esistere", usato in biologia per indicare la scomparsa di una specie.
Quindi "de-estinzione" = annullamento dell'estinzione, ovvero il processo di far tornare in vita una specie scomparsa. Insomma, il termine "de-estinzione" applicato al caso specifico dell'enocione riteniamo non sia del tutto sbagliato, ma non allo stesso tempo riconosciamo che non può mettere tutti d'accordo.

Il sito New Atlas, per esempio, sostiene che gli esperti "non accettano universalmente questa affermazione, e sembra aver irritato soprattutto i genetisti".
"Una cosa che probabilmente farà arrabbiare i genetisti è l'affermazione di Colossal di aver riportato in vita l'enocione", ha dichiarato il professore associato Michael Knapp del Dipartimento di Anatomia dell'Università di Otago, in Nuova Zelanda. "Gli enocioni e i lupi grigi differiscono in più di 20 posizioni nei loro genomi. Quindi questi nuovi lupi sono geneticamente quasi certamente più vicini ai lupi grigi che agli antichi enocioni, ma assomigliano più agli enocioni che ai lupi grigi. Non si tratta degli enocioni che si sono estinti più di 10.000 anni fa, come suggerisce il comunicato stampa. Al di là di questa semplificazione, e ignorando tutte le giustificate preoccupazioni etiche sollevate, è innegabile che la nascita di questi lupi rappresenti un importante passo avanti nella genetica".
"Per de-estinguere veramente qualcosa, bisognerebbe clonarlo", ha aggiunto il professore associato Nic Rawlence, direttore dell'Otago Palaeogenetics Laboratory dell'Università di Otago. "Quindi quello che la Colossal Biosciences ha prodotto è un lupo grigio con caratteristiche simili a quelle di un enocione: non si tratta di un lupo cattivo estinto, ma di un 'ibrido'".
Anche il professor Philip Seddon del Dipartimento di Zoologia dell'Università di Otago è dello stesso parere: "Gli enocioni sono un genere a sé stante, quindi una specie molto diversa", ha dichiarato. "Quello che Colossal ha fatto è stato introdurre un piccolo numero di modifiche alla materia genetica del lupo grigio per produrre cuccioli di lupo grigio con caratteristiche dell'enocione, come il manto chiaro e dimensioni potenzialmente più grandi. Quindi, lupi grigi ibridi, o un lupo OGM... Certo, si tratta di progressi nella tecnologia genetica, che potrebbero avere applicazioni per la conversazione delle specie esistenti - ma il ritorno degli enocioni? No".
Insomma, in questo caso de-estinzione non significa aver clonato qualcosa, ma aver implementato dei tratti specifici di una specie estinta su un animale attuale, quello a lui più prossimo. Il risultato è comunque considerato un passo importante per lo sviluppo delle tecniche di manipolazione genetica.
Non ci troviamo quindi a uno scenario da Jurassic Park, film che ha plasmato l'immaginario collettivo sulla de-estinzione. In quel caso la clonazione veniva realizzata estraendo il DNA di dinosauro dalle zanzare preistoriche conservate nell'ambra fossile, andando a colmare le eventuali le lacune nel genoma dei dinosauri con del DNA di rospo. Qui il processo è stato diverso, con "l'innesto" di tratti dell'enocione sul genoma del lupo grigio.
Per annunciare il proprio risultato, Colossal ha contattato in anteprima riviste come TIME, la quale ha messo in copertina la foto di uno dei "lupi grigi OGM/enocioni" con la parola "estinto" barrata. Insomma, se a qualcuno non è piaciuto il termine "de-estinto" è comprensibile, si tratta di una semplificazione giornalistico / mediatica, perché questo lavoro è anche fatto di questo, semplificare anche irritando i dottoroni con la puzza sotto al naso, ma da qui a far scoppiare infinite polemiche online, ne corre. Certo, il web è pieno di cecchini pronti a sollevare vespai per la qualsiasi, quindi forse bisognava stare più accorti, ma è l'ennesimo caso di chi guarda al dito e non alla luna, ovvero al traguardo raggiunto e alla portata della notizia.
I cuccioli di lupo grigio ibrido / enocione, che dir si voglia, contengono 20 modifiche genetiche precise su una singola specie vivente, di cui 15 corrispondenti esattamente a varianti genetiche estinte dell'enocione.
Colossal ha estratto e sequenziato il DNA antico da due fossili di enocione: un dente di 13.000 anni e un osso dell'orecchio interno di 72.000 anni. Ha assemblato i genomi antichi e li ha confrontati con quelli di canidi moderni, come lupi grigi, sciacalli, volpi e cuon.
Successivamente, la società ha identificato varianti genetiche specifiche dell'enocione, scoprendo tratti come il mantello bianco e la pelliccia lunga e spessa, coerenti con ambienti freddi del Pleistocene. Dopodiché Colossal ha eseguito editing genetico multiplo sul genoma del lupo grigio, il parente vivente più prossimo, modificando 20 siti in 14 geni, di cui 15 sono varianti estinte.
"Abbiamo identificato varianti genetiche uniche nei geni responsabili della pigmentazione (OCA2, SLC45A2, MITF), della struttura scheletrica, muscolare, circolatoria e sensoriale", si legge in un passaggio della nota stampa, dove si apprende anche che si è scelto di indurre una perdita di funzione nei geni MC1R e MFSD12 per ottenere un mantello chiaro, evitando rischi legati a sordità e cecità causati da mutazioni in altri geni pigmentari nei lupi grigi.
Gli scienziati hanno selezionato le linee cellulari modificate tramite sequenziamento dell'intero genoma e cariotipizzazione e poi ottenuto linee cellulari clonate di alta qualità tramite trasferimento nucleare di cellule somatiche in cellule uovo donatrici. Infine, hanno trasferito gli embrioni e gestito la maternità surrogata interspecie, portando a compimento le gravidanze con successo.
Il lavoro svolto sull'enocione ha permesso a Colossal di perfezionare una tecnica per ottenere linee cellulari da semplici prelievi di sangue, usando cellule EPC (progenitrici endoteliali), che possono essere congelate, analizzate e usate per clonazione. Questo approccio rappresenta un potenziale salvagente genetico per specie minacciate o in via d'estinzione, consentendo la conservazione della diversità genetica attuale. Forse è su questo si dovrebbe dibattere, più che alzare polveroni per dettagli lessicali che diventano insignificanti di fronte alla portata della notizia. Ma, ovviamente, è una falsa speranza.










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3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNo, ma veramente si giustificano certi elementi che non considero nemmeno degni di essere messi nella stessa mia specie?
Se ci sono degli idio.i in giro, non è che devono pure essere giustificati o dare la colpa ad altri delle loro scempiaggini.
Ma solo che lo avete fatto prendendo le parole del comunicato stampa senza fare alcun approfondimento alla questione.
Siete diventati il semplice tazebao di brochure aziendali o dichiarazioni aleatorie di chicchessia?
Se sì, allora l'attacco alla professionalità sollevato è più che legittimo e non dovete offendervi.
Se no, allora qualcosa nel riportare quelle dichiarazione è andato storto, perché aver fatto una minima critica alle parole usate rispetto agi atti compiuti era doverosa.
Non è questione di guardare al dito o alla Luna.
Perché quello che si critica è che il dito non sta puntando alla Luna, ma al suo riflesso in un secchio d'acqua, cioè non alla reale de-estinzione come annunciato, ma a una semplice modifica OGM di pochi geni rispetto alla quantità di differenze riscontrate, che tutt'altra cosa.
Quindi professionalmente parlando, sembra che non abbiate capito che non si stava indicando alcuna Luna.
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