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Old 17-12-2003, 21:52   #1
majin mixxi
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Il genocidio del popolo armeno

Questa sera ho visto Ararat,un bel film che in alcuni punti mi ha lasciato basito.
Sapete cosa disse Hitler ai suoi generali per convincerli che non era rischioso eliminare gli ebrei?
Disse qualcuno si è accorto forse del genocidio degli armeni?
Io non so voi ma ho dovuto ammettere a me stesso che di questa storia non ne so praticamente nulla..
__________________
Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu
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Old 17-12-2003, 22:12   #2
Donalduck
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boh...........
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a volte è folle pensare se pensi che sei un folle
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Old 17-12-2003, 22:22   #3
max1123
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L'Avatar di max1123
 
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Città: St.Gallen
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Conosco questa pagina, che - oltre ad una breve introduzione - contiene tanti link e riferimenti bibliografici.

http://freeweb.dnet.it/liberi/genoc_.../genoc_arm.htm

aggiunto dopo...

scusate, evidentemente mi sono dimenticato il link


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Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno. (G. Falcone)

Ultima modifica di max1123 : 18-12-2003 alle 07:51.
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Old 17-12-2003, 22:29   #4
alex111
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L'Avatar di alex111
 
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oggi la camera federale svizzera ha riconosciuto ufficialmente il genocidio armeno del 1915.La turchia in proposito non si è espressa me è subito stato convocato l'ambasciatore svizzero ad ankara,ed è saltato un incontro diplomatico della prossima settimana a berna.che dire; certe volte se qualcuno ti sbatte in faccia i tuoi peccati ci resti male
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Old 18-12-2003, 03:37   #5
Adric
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www.storico.org/OlocaustoArmeno.htm

Una follia la Turchia nell'Unione Europea.
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Old 18-12-2003, 05:33   #6
Iolao
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www.storico.org/OlocaustoArmeno.htm

Una follia la Turchia nell'Unione Europea.
agghiacciante
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Democracy is two wolves and a lamb voting on what to have for lunch. Benjamin Franklin
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Old 18-12-2003, 09:10   #8
SaMu
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Originariamente inviato da Adric
www.storico.org/OlocaustoArmeno.htm

Una follia la Turchia nell'Unione Europea.
Perchè dici così?

La Germania è uno dei paesi fondatori dell'UE, eppure hanno compiuto un genocidio finito meno di 60 anni fa. Non credo che le colpe dei padri e dei nonni si trasmettano ai figli.

La Turchia andrebbe giudicata per quello che è oggi, come ogni altro stato, e in prospettiva per quello che può diventare. A me pare che il difficile tentativo di mantenere la democrazia in uno stato così grande, crocevia di così tanti traffici, popoli diversi, religioni, sia una vera scommessa.. spero che proprio l'entrata nell'UE sia una garanzia e una spinta in più per la Turchia.. non trovi?
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Old 18-12-2003, 09:28   #9
cerbert
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Originariamente inviato da SaMu
Perchè dici così?

La Germania è uno dei paesi fondatori dell'UE, eppure hanno compiuto un genocidio finito meno di 60 anni fa. Non credo che le colpe dei padri e dei nonni si trasmettano ai figli.

La Turchia andrebbe giudicata per quello che è oggi, come ogni altro stato, e in prospettiva per quello che può diventare. A me pare che il difficile tentativo di mantenere la democrazia in uno stato così grande, crocevia di così tanti traffici, popoli diversi, religioni, sia una vera scommessa.. spero che proprio l'entrata nell'UE sia una garanzia e una spinta in più per la Turchia.. non trovi?
La prima parte del discorso è legittima, anche se è comunque una brutta abitudine dei "figli" negare che i "padri" siano stati un po' dei figli di buona donna.
Abitudine diffusa, peraltro, i tedeschi glissano sull'olocausto, i francesi fanno orecchie da mercante su Algeria e Indocina, gli USA negano responsabilità in Honduras e Guatemala, gli ItalianiBravaGente parlano con occhi lucidi del loro colonialismo dal volto umano, gli Inglesi hanno solo portato civiltà, i belgi non ricordano, i russi mettono una pietra sul passato, i giapponesi sorridono e tacciono*.
Una brutta abitudine diffusa, insomma.

Ma tornando alla Turchia, diciamo che, al momento, dovrebbero "instaurarla" la democrazia prima di mantenerla.
Uno stato con ipoteca militare sulla democrazia in cui alcuni partiti sono stati messi fuorilegge sulla base dell'appartenenza etnica e che mantiene leggi razziali e controllo militare su aree che hanno rinunciato DA QUATTRO ANNI alla lotta armata per l'AUTONOMIA (neanche la secessione, hanno solo chiesto uno statuto autonomo) è piuttosto lontanuccio dalla mia idea di "democrazia".
Sono dispostissimo a concedergli tutte le garanzie che vogliono, e penso che non ci sia stato europeo che riuscirebbe ad esimersi dal firmare un patto che automatizzi l'ingresso una volta fatte le dovute riforme.



*abbiate pazienza, per brevità ho tralasciato Cina, India e nazioni centro-europee che hanno avuto la loro non edificante storia di rimozioni etniche e Libano, Palestina e Israele che continuano ad averla...
__________________
Eroi da non dimenticare: Nicola Calipari (04/03/2005) e Vittorio Arrigoni (14/04/2011) e Bradley Manning.
Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia...

Ultima modifica di cerbert : 18-12-2003 alle 09:31.
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Old 18-12-2003, 09:30   #10
Digitos
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Originariamente inviato da Adric

Una follia la Turchia nell'Unione Europea.
d'accordo con te, ma per altri motivi,

altrimenti la Germania sarebbe dovuta entrare nel 3016 nell'Unione Europea......
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Varigotti. Per veri amatori: www.quellichevarigotti.com
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Old 18-12-2003, 15:53   #11
Adric
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La Turchia andrebbe giudicata per quello che è oggi
Appunto, io la giudico anche per quello che è oggi, visto che l'Impero Ottomano, poi passato da Kemal Ataturk (padre della moderna Turchia) a oggi, continua ad avere una continuita' e una coerenza nei massacri e nelle repressioni, da secoli; Curdi, diritti umani, Cipro, la stretta alleanza con Israele, bombardamenti turchi alle popolazioni civili curdo-irachene nel 1991 e nel 1994, le torture nelle carceri, ecc.
I Curdi, divisi sotto la giurisdizione di quattro paesi diversi (Turchia, Siria, Iran e Iraq) sono la minoranza etnica piu' consistente al mondo (19 milioni di persone; e sono il 20 % della popolazione in Turchia) senza un territorio che possa definirsi patria, continuano ad essere oggetto di una politica di annullamento culturale e linguistico; solo dal 1992, dopo fortissime pressioni dell'UE, sono stati autorizzati quotidiani in lingua curda. Tuttora l'uso e l'insegnamento delle altre lingue (non solo il curdo, ma anche il greco, l'arabo, l'armeno, l'ebraico e il georgiano; in Turchia ci sono oltre 30 minoranze etniche) sono fortemente limitate. Tuttora non esistono trasmissioni radio e tv in lingua
curda in Turchia.
Solo nel 2002 le donne hanno ottenuto una totale eguaglianza giuridica con gli uomini.
Riconosco che la Turchia ha fatto qualche progresso in questi anni sul piano delle liberta' civili, ma le campagne per i diritti umani dei curdi indicano che la liberta' di espressione e' ancora troppo limitata. La Turchia rimane ancora lontana dall'adozione dei criteri politici e istituzionali dell'Europa.

Francamente non capisco perche' la Turchia debba fare parte dell'UE quando non ne fanno ancora parte i paesi dell'ex-Jugoslavia e dell'Urss (repubbliche baltiche in primis).

Gli USA vogliono la Turchia nell'UE; io no.
A loro fa comodo; sia perche' la Turchia e' il secondo esercito della Nato, sia per indebolire l'Unione Europea.
La Turchia, fatta eccezione per la piccola regione della Tracia Orientale (1/30 del territorio), non fa parte dell'Europa; e' un paese che per geografia, storia, tradizione, cultura, lingua, religione non puo' definirsi europeo (anche se Kemal Ataturk cerco' di modernizzare ed europizzare il paese in tutti i modi, imponendo l'alfabeto latino, la domenica come giorno festivo al posto del venerdi e l'abbandono del velo alle donne).
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Ultima modifica di Adric : 18-12-2003 alle 15:58.
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Old 18-12-2003, 16:04   #12
Adric
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A cura dell'Istituto di Studi Armeni
Monaco di Baviera

IL GENOCIDIO ARMENO

articolo aggiornato il 9 aprile 2000

Storia

Gli Armeni sono gli abitanti autoctoni dell'Armenia e la loro presenza su quel territorio è documentata da testimonianze risalenti a più di 2500 anni fa. Fino all'inizio di questo secolo essi hanno abitato un vasto territorio che, estendendosi ben oltre i confini dell'attuale Repubblica Armena ex sovietica, ingloba il lembo nord-occidentale dell'Iran, tutta la parte orientale della Turchia, le regioni occidentali dell' Azerbaigian ed una parte nel sud della Georgia.

Su questo territorio gli Armeni già più di duemila anni fa hanno costituito un proprio stato unitario che nel corso dei secoli ha perso e più volte riconquistato la propria indipendenza, subendo a più riprese invasioni e dominazioni straniere.

All'inizio del 4 secolo l'Armenia si convertì al Cristianesimo divenendo così il primo stato ad accettare la fede cristiana come religione di stato.

La dominazione straniera più lunga e nefasta per l'Armenia è stata quella dei Turchi che vi penetrarono per la prima volta circa nove secoli fa e pian piano la soggiogarono instaurando un regime di pulizia etnica ante litteram, con soprusi, vessazioni, conversioni forzate all'Islam, periodici pogrom e ricorrenti massacri.

Verso la fine del secolo scorso le persecuzioni contro gli Armeni da parte dei Turchi aumentarono in intensità ed in ferocia, raggiungendo il loro culmine sotto il regno del sultano Abdul Hamid II° che, alle richieste degli Armeni di ottenere riforme volte a tutelare le loro vite, le loro persone ed i loro beni, rispose con dei massacri di massa nel corso dei quali, dal 1895 al 1897, furono trucidati 300.000 Armeni.

In conseguenza di ciò aumentarono da parte degli Armeni, e delle potenze europee, le richieste di riforme statali atte a tutelarli.

.Parallelamente al declino dell'Impero Ottomano, sul finire del 19 secolo, iniziò a svilupparsi presso i Turchi un acceso movimento nazionalista, cosiddetto dei "Giovani Turchi" che diede origine al partito "Ittihad ve Terakki" (Unione e Progresso) che si impadronì del potere nel 1908 e lo mantenne per dieci anni.

Scopo principale del movimento nazionalista turco era la creazione di un grande impero panturco che inglobasse tutte le popolazioni turche, dal Mar Egeo ai confini della Cina. Gli Armeni, situati a mo' di cuneo fra i Turchi dell'Anatolia e quelli del Caucaso, costituivano un' isola non-turca in mezzo al grande mare delle popolazioni turche. Erano perciò un ostacolo sulla via della realizzazione di questo progetto e fu quindi stabilito di sterminarli onde poter creare la Grande Turchia.

Già un anno dopo aver conquistato il potere il Giovani Turchi dimostrarono i loro veri intendimenti con il massacro di Adana, in Cilicia, nel corso del quale furono uccisi più di trentamila armeni.

Il genocidio

In un congresso segreto dei "Giovani Turchi", tenutosi a Salonicco nel 1911, fu deciso di sopprimere totalmente gli armeni residenti in Turchia. L'occasione per realizzare questo piano di sterminio si presentò con lo scoppio del Primo Conflitto Mondiale allorquando le potenze europee, impegnate nella guerra, non potevano interferire nelle faccende interne della Turchia.

Inizialmente furono chiamati alle armi tutti gli Armeni validi che, dopo esser stati separati dai loro reparti, ed inquadrati per costituire i cosiddetti "Battaglioni operai" vennero uccisi. Furono quindi arrestati ed in seguito uccisi tutti gli intellettuali, i sacerdoti, i dirigenti politici . Nelle città e nei villaggi abitati da Armeni rimasero quindi solo donne, vecchi e bambini. Per loro venne decretata la deportazione. Adducendo come pretesto la prossimità della zona di guerra, vennero costretti ad abbandonare le loro abitazioni per trasferirsi, così fu detto, in zone più sicure. Ma furono deportate anche le comunità armene residenti a centinaia di chilometri dal teatro bellico, segno evidente che l'allontanamento dalle zone di guerra era solo un pretesto per lo sterminio. Per strada le carovane dei deportati venivano sistematicamente assalite da bande di malfattori, fatti uscire appositamente dal carcere per costituire la cosiddetta "Teskilate maksuse" (Organizzazione Speciale) il cui compito era lo sterminio degli Armeni.

I mezzi usati per compiere questo sterminio furono di un'inaudita ferocia e di un sadico accanimento contro le vittime. Chi riusciva a sfuggire al massacro periva per la fame, la sete, le malattie e gli stenti del lungo viaggio compiuto a piedi per centinaia di chilometri. Perirono così circa 1.500.000 di persone: la quasi totalità degli Armeni di Turchia. Furono risparmiati solo quelli residenti a Istanbul e Smirne, perché troppo vicini a sedi diplomatiche straniere. Si salvarono pure gli abitanti di alcune province in prossimità del confine russo, che si misero al riparo fuggendo oltre frontiera o furono salvate dall'avanzata dell'esercito russo.

"In precedenza è stato comunicato che il Governo, su ordine del Partito (Unione e Progresso), ha stabilito di sterminare completamente tutti gli Armeni residenti in Turchia. Coloro i quali si oppongono a questo ordine non possono continuare a rimanere negli organici dell'amministrazione dell'Impero. Bisogna dar fine alla loro esistenza, per quanto siano atroci le misure adottate , senza discriminazioni per il sesso e l'età e senza dar ascolto a considerazioni legate alla coscienza". Così recita il telegramma del ministro dell'interno turco, Talaat pascià, del 15 settembre 1915.


Dopo lo sterminio

Al termine della Prima Guerra Mondiale, in seguito alla sconfitta della Turchia, cadde il regime dei "Giovani Turchi" ed il nuovo governo istituì - controvoglia e per ingraziarsi le potenze europee vincitrici- una corte marziale per giudicare i responsabili dello sterminio degli Armeni. Fu giustiziato un prefetto, ma molti fra i colpevoli, con il compiacente sostegno non solo delle autorità turche, ma anche delle potenze vincitrici, poterono fuggire o comunque vivere indisturbati. Poco dopo, e senza aver terminato i propri lavori, anche la corte marziale fu sciolta. Solo alcuni fra i principali organizzatori del genocidio armeno furono poi uccisi da parte di giustizieri armeni. Non ci fu quindi una Norimberga per il genocidio armeno che rimase così impunito.

Lo stato turco smise di perseguire i responsabili , incamerò tutti i beni mobili ed immobili appartenenti agli armeni e diede inizio alla mistificazione della storia, prima non parlando mai dello sterminio degli armeni e, negli ultimi decenni, negando apertamente l'avvenuto genocidio.

Venne steso così un velo di silenzio sullo sterminio degli Armeni tanto che Hitler stesso, nell'agosto del 1939, poco prima di aggredire la Polonia, per vincere le titubanze dei suoi collaboratori a proposito dei suoi piani di sterminio, disse loro espressamente: "Chi si ricorda più del massacro degli Armeni?".


La negazione del genocidio

A differenza dell'Olocausto ebraico, riconosciuto e condannato da parte tedesca, quello armeno non è stato né riconosciuto né tanto meno condannato da parte della Turchia attuale che anzi, in ogni occasione, sia pubblicamente che riservatamente, continua a negare il fatto che sia mai avvenuto un genocidio degli armeni.

Negli ultimi tempi, poi, sono stati messi in circolazione da parte della Turchia dei falsi documenti storici per depistare le ricerche degli studiosi del genocidio armeno.

Come se ciò non bastasse ad Istanbul e ad Ankara sono state intitolate vie e piazze ai nomi dei principali responsabili dello sterminio degli armeni. In onore di uno di essi, poi, è stato eretto un vero e proprio mausoleo ad Istanbul.

. Inoltre la Turchia odierna non ha rinunciato alle sue mire espansionistiche tant'è vero che l'attuale presidente Demirel ha ripetutamente affermato che la zona d'influenza turca si estende dall'Adriatico alla Cina. Il suo predecessore Ozal, ricordando il contenzioso con l'Armenia, ha affermato che forse la "lezione" data agli Armeni all'inizio del secolo non era stata sufficiente ed occorreva darne loro un'altra.

Anche negli anni successivi al genocidio non è mutato l'atteggiamento ostile della Turchia nei confronti degli Armeni colà residenti che, ridotti ad alcune decine di migliaia di persone quasi tutte concentrate a Istanbul, sono sottoposti tuttora ad un regime di discriminazioni e di vessazioni striscianti. Nel 1996 con il massimo degli onori ed alla presenza del capo dello stato turco, furono traslate dall'Asia Centrale, e tumulate in Turchia, le spoglie di Enver pascià, un altro dei maggiori responsabili dello sterminio degli armeni.

Il semplice fatto poi che il 24 aprile - data in cui vengono commemorate le vittime del genocidio armeno- uomini politici stranieri , in varie parti del mondo, rendano omaggio alla memoria di queste ultime, suscita rabbiose e scandalizzate reazioni in Turchia.

E' evidente che una Turchia che ha un simile atteggiamento costituisce un serio pericolo non solo per gli Armeni, ma anche per la democrazia, la libertà e la pacifica coesistenza fra i vari popoli. Sarebbe come se in Germania attualmente non solo non venissero condannate le azioni di Hitler, ma venisse eretto un mausoleo in suo onore ed in varie città tedesche vi fossero vie o piazze intitolate a Himmler, Goebbels, Goering ed inoltre le più alte cariche dello stato negassero l'esistenza stessa dell'Olocausto.


La documentazione sul genocidio

Ma nonostante la negazione della Turchia e le sue reticenze, lo sterminio armeno è un dato di fatto incontestabile, ampiamente documentato oltre che dalle narrazioni dei superstiti, anche da parte di testimoni stranieri ed imparziali quali l'ambasciatore americano Morgenthau ed altri diplomatici statunitensi, il pastore evangelico tedesco Lepsius, gli inglesi Lord Bryce e A. Toynbee,lo scrittore e filantropo tedesco Armin Wegner, il francese Henri Barby, per citare solo alcuni dei più noti.

Negli archivi americani, inglesi, francesi, tedeschi ed austriaci c'è poi una ricca documentazione al riguardo.

Infine vi sono i documenti di diretta provenienza turca, prodotti dalla corte marziale convocata per giudicare i responsabili del genocidio.

Tutta questa copiosissima documentazione non lascia ombra di dubbio sul fatto che gli Armeni abbiano subito un genocidio organizzato da parte del governo turco.

Il termine stesso "genocidio" è stato creato all'inizio degli anni '40 dal giurista americano di origine ebreo-polacca Raphael Lemkin che ha coniato questa parola proprio in seguito all'impressione subita nell'apprendere le modalità dello sterminio degli Armeni.



I riconoscimenti internazionali

Negli anni immediatamente successivi al genocidio armeno, sebbene non fosse stato ancora coniato il termine "genocidio", questo crimine fu condannato dai governi alleati già nel 1915 ed inoltre dal Senato degli Stati Uniti, nel 1916 e 1920, dal Tribunale Militare turco nel 1919, dal Trattato di nel 1920 e nel 1921 dalla Corte Criminale di Berlino che assolse un giustiziere armeno che aveva ucciso Talaat pascià, principale responsabile dello sterminio armeno.

In seguito, però, venne steso un velo di silenzio sullo sterminio degli Armeni che fu sempre più dimenticato. In epoca più recente, e nonostante le pressioni esercitate da parte della Turchia, varie istituzioni nazionali ed internazionali hanno riconosciuto e condannato il genocidio armeno.

Nel 1984 è stato il Tribunale Permanente dei Popoli che nel corso della sessione dedicata a questo argomento, dal 13 al 16 aprile 1984, ha riconosciuto fra l'altro che "lo sterminio delle popolazioni armene con la deportazione ed il massacro costituisce un crimine imprescrittibile di genocidio ai sensi della convenzione del 9/12/1948 per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio".

L'anno successivo è stata la "Sottocommissione per la lotta contro le misure discriminatorie e per la protezione delle minoranze" della Commissione dei Diritti dell'Uomo dell' O.N.U. che nella seduta del 29/8/1985 ha riconosciuto, fra gli altri, anche il genocidio armeno.

Infine il Parlamento Europeo, nella seduta del 18/6/1987, riconoscendo il genocidio armeno e condannando l'atteggiamento della Turchia, ha invitato gli stati membri della Comunità Europea a dedicare un giorno alla memoria dei genocidi armeno ed ebreo. Oltre a ciò, proprio in considerazione dell' attuale atteggiamento turco nei confronti del genocidio armeno, il Parlamento Europeo ha posto quale precondizione all'unione della Turchia alla Comunità Europea il riconoscimento da parte turca dello sterminio degli armeni.

In epoca più recente, il 14 aprile 1995, la Duma (il parlamento) della Russia ha riconosciuto all'unanimità il genocidio armeno. Lo stesso anno il genocidio armeno fu riconosciuto dai parlamenti di Bulgaria e Cipro. Così pure il vice-ministro degli esteri israeliano, Iosi Beilli, nel corso della seduta del parlamento d'Israele del 27 aprile 1994, affermò che lo sterminio degli Armeni era stato un vero e proprio genocidio. Nel 1996 esso venne riconosciuto da parte del parlamento della Grecia e l'anno successivo da quello del Libano. Nel 1998 furono i senati del Belgio e dell' Argentina a riconoscerlo. Infine il 29 maggio 1998 fu riconosciuto all'unanimità da parte dell'Assemblea Nazionale francese, nonostante la forte opposizione e le minacce ricattatorie della Turchia; mentre il 29 marzo 2000 il genocidio armeno è stato formalmente riconosciuto dal parlamento svedese.

Parallelamente a ciò, nell'ultimo decennio, anche vari parlamenti locali, come quelli dell'Ontario e del Quebec in Canada,del Nuovo Galles del Sud in Australia, e di undici Stati degli Stati Uniti d'America hanno condannato lo sterminio degli Armeni.

Affermazioni simili, con sfumature diverse, sono state fatte da eminenti uomini di stato, come per esempio il presidente francese Mitterand, quello statunitense Clinton o da personalità politiche, da parlamentari e diplomatici europei ed americani.

In Italia , negli anni 1997-98, il genocidio armeno è stato riconosciuto da 21 Consigli Comunali di varie città: Roma, Milano, Genova, Firenze, Venezia, Padova, Parma, Ravenna, Bagnacavallo (RA),Camponogara (VE), Castelsilano(KR), Conselice(RA), Cotignola(RA), Faenza(RA), Feltre (BL), Fusignano(RA), Lugo((RA), Imola(BO), Russi(RA), Sant'Agata sul Santerno(RA), Solarolo(RA), Thiene(VI) e così pure dal Consiglio Regionale della Lombardia. Nel settembre 1998 una proposta di riconoscimento del genocidio armeno è stata presentata alla Camera dei Deputati da parte di più di 170 parlamentari, appartenenti a tutti i gruppi politici presenti in Parlamento.


Conclusioni

Il riconoscimento del genocidio armeno e la sua condanna non costituiscono un problema storico particolare riguardante gli Armeni soltanto, ma rivestono principalmente un carattere politico ed etico molto più generale coinvolgente molte altre nazioni, vicine o lontane, che si sentirebbero sicuramente minacciate da una Turchia che ad una tradizione militarista e ad una notevole carica demografica unisce uno spirito a tal punto espansionista da non rinnegare la pratica dello sterminio di altri popoli pur di raggiungere i propri obiettivi . Ieri sono stati gli Armeni ed i Greci ad essere sterminati, oggi sono i Kurdi. Tutto ciò si verifica anche perché il genocidio armeno non è stato sufficientemente condannato. Difatti la sua negazione costituisce tuttora un pericoloso precedente che da un lato, nel recente passato, ha servito da alibi a Hitler per organizzare l'Olocausto nel corso della Seconda Guerra Mondiale e da un altro lato, successivamente, ha fatto da battistrada alla sua negazione da parte dei cosiddetti storici revisionisti.

E' evidente che fin tanto che il genocidio armeno non verrà ufficialmente condannato, esso costituirà un esempio negativo che potrà incoraggiare altri a compiere simili crimini ed in primis la Turchia, Stato con velleità espansionistiche e perenne candidato all'unione con la Comunità Europea. Non per nulla il Parlamento Europeo , con la risoluzione del 18 giugno 1987, ha posto come pre-condizione per l'adesione della Turchia alla Comunità Europea, il riconoscimento del genocidio armeno da parte dello Stato turco.

Riconoscere il genocidio armeno non è quindi un atto di ostilità verso la Turchia, al contrario è un atto di amicizia nei suoi confronti poiché, più che uno stimolo, è un aiuto rivolto alla classe dirigente ed alla popolazione di quel paese affinché si liberi di una pesante eredità negativa del passato la quale, fino a che non verrà rimossa, costituirà un ostacolo ad un pieno sviluppo della democrazia e delle libertà civili in quel paese.


A cura dell'Istituto di Studi Armeni
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Old 18-12-2003, 23:31   #13
-kurgan-
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ricordiamoci dei curdi presenti anche in iraq... non mi pare si parli di uno stato autonomo, proprio perchè tutti hanno paura di rivolte pure in turchia.
siamo proprio sicuri che questa situazione non abbia l'appoggio politico di tutti gli stati occidentali?
-kurgan- è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 19-12-2003, 00:36   #14
gor
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L'Avatar di gor
 
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ricordo che appresi del genocidio armeno circa 20 anni fà leggendo un libro di fantascienza degli anni 30 siccome la notizia riportata mi sembrava curiosa e non ne avevo mai sentito parlare cominciai a fare qualche ricerca in giro ed e stato cosi che alle mie nozioni sull'olocausto ebraico,sui morti dei gulag sovietici e sugli eccidi giapponesi in cina aggiunsi anche la triste nozione del genocidio armeno,propio un bel mondo quello in cui viviamo vero?.
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Old 19-12-2003, 03:22   #15
gik25
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Originariamente inviato da cerbert
La prima parte del discorso è legittima, anche se è comunque una brutta abitudine dei "figli" negare che i "padri" siano stati un po' dei figli di buona donna.
Abitudine diffusa, peraltro, i tedeschi glissano sull'olocausto, i francesi fanno orecchie da mercante su Algeria e Indocina, gli USA negano responsabilità in Honduras e Guatemala, gli ItalianiBravaGente parlano con occhi lucidi del loro colonialismo dal volto umano, gli Inglesi hanno solo portato civiltà, i belgi non ricordano, i russi mettono una pietra sul passato, i giapponesi sorridono e tacciono*.
Una brutta abitudine diffusa, insomma.

Ma tornando alla Turchia, diciamo che, al momento, dovrebbero "instaurarla" la democrazia prima di mantenerla.
Uno stato con ipoteca militare sulla democrazia in cui alcuni partiti sono stati messi fuorilegge sulla base dell'appartenenza etnica e che mantiene leggi razziali e controllo militare su aree che hanno rinunciato DA QUATTRO ANNI alla lotta armata per l'AUTONOMIA (neanche la secessione, hanno solo chiesto uno statuto autonomo) è piuttosto lontanuccio dalla mia idea di "democrazia".
Sono dispostissimo a concedergli tutte le garanzie che vogliono, e penso che non ci sia stato europeo che riuscirebbe ad esimersi dal firmare un patto che automatizzi l'ingresso una volta fatte le dovute riforme.



*abbiate pazienza, per brevità ho tralasciato Cina, India e nazioni centro-europee che hanno avuto la loro non edificante storia di rimozioni etniche e Libano, Palestina e Israele che continuano ad averla...
Cerbert leggerti è sempre un piacere non solo sai la storia ma la interpreti con coraggio (avendo appunto il coraggio di dire quel che pensi), freddezza e al contempo umanità...

Insieme ad Anakin sei il mio idolo
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Old 19-12-2003, 08:10   #16
fransys
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La tragedia del popolo armeno e' un argomento che ho cominciato a seguire qualche anno fa in seguito ad un documentario storico su rai tre.
In seguito ho visto anche dei film sul tema, tra cui uno trasmesso dalla rai con Omar Sharif e Sofia Loren sulla situazione degli emigrati armeni in Francia.
Se non erro anche Djorkaef (non mi ricordo come si scrive esattamente) e' di origini armene.

Non hanno avuto risonanza anche perche' dopo la caduta dell'impero ottomano, le potenze europee avevano interesse a quietare le zone dell'ex impero per poterle spartire (non dimentichiamo l'atteggiamento e la mentalita' assolutamente coloniale degli europei dell'epoca).

Argomento molto interessante anche perche' in sostanza non distante da noi sia per tempo che per geografia.
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Old 19-12-2003, 08:43   #17
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Cari gik e Proteus vi ringrazio per i vostri complimenti... però ribadisco che, causa ristrettezze economiche, il regalo di Natale non ve lo faccio comunque...
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Sono certo che anche i francesi si indignarono per il fatto che i tedeschi, piuttosto che veder dissolvere la loro nazione, preferirono il nazismo. Chi non impara la storia...
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Old 04-02-2004, 09:24   #18
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Old 04-02-2004, 11:05   #19
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...e fai bene...dato che molti la considerano una democrazia quella turca...
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ARARAT

L'ho noleggiato e visto ieri sera, era un film sconosciuto che non sapevo neanche di cosa parlasse.....

Ve lo consiglio caldamente; per riportare alla luce uno dei più grandi (e dimenticati) crimini contro l'umanità del '900, secondo solo all'Olocausto: il genocidio armeno.

E' un film molto particolare, non vi dico altro. Alcune scene sono un cazzotto nelle gengive, ma vale la pena di vederlo.
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