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Old 25-09-2013, 16:35   #1
Sp@ce
Junior Member
 
Iscritto dal: Oct 2006
Messaggi: 1
Configurazione ottimale per ripristinare in pochi minuti il funzionamento del server

Amici del forum, ciao a tutti. Vi leggo da anni ormai e più di una volta mi sono salvato le chiappette grazie al contributo del forum, per questo vi ringrazio. Ora ho un cliente molto pretenzioso e mi piacerebbe avere qualche consiglio. Spiego:

questo cliente, forniture mobili e casalinghi in stile I*EA, ha chiesto di creargli e gestirgli un ambiente dove verranno collegate le casse fiscali che scaricheranno l'articolo direttamente dal magazzino (gestito da un DB) ma ha chiesto sopratutto di essere in grado di ripristinare in pochi minuti il funzionamento del server in caso di guasto. Io pensavo a qualcosa tipo un cluster magari in ambiente virtuale, ma il mio problema è: come fare per riattivare i dati in caso di fail dello storage? una copia dello storage? una sorta di scrittura contemporanea su due storage diversi?

Spero di essermi spiegato bene e mi auguro che sia la sezione corretta.

Grazie a chiunque, buona giornata.
Sp@ce
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Old 25-09-2013, 18:18   #2
YOFB
Member
 
L'Avatar di YOFB
 
Iscritto dal: Aug 2003
Messaggi: 18
Dipende da quanto il cliente è disposto a spendere.

Il grado di resilienza ottenibile con soluzioni virtualizzate con high availability e storage in raid 1 è praticamente infinita. Così come i costi generati.

Per lavoro opero con clienti che necessitano di soluzioni realmente H24 e ti posso garantire che qualunque "fantasia" informatica in fatto di alta disponibilità è esaudibile.

Non so quale sia il budget del cliente, per la parte storage potresti iniziare a guardare HP StoreVirtual Storage 4000 (http://www8.hp.com/us/en/products/da...ompURI=1225885) che è un ottimo compromesso fra costi e risultati ottenibili.
Ci lavoro. E fanno quello che promettono.

Per la parte server prova a guardare HP DL380p Gen8 oppure HP DL580 G7.

Connessioni Fibre Channel.

VMware vSphere, da scegliere a seconda delle funzionalità richieste

Se i costi sono affrontabili e hai bisogno di qualche consiglio su come mettere insieme il tutto fai sapere.
Ciao
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Old 25-09-2013, 23:48   #3
Tasslehoff
Senior Member
 
L'Avatar di Tasslehoff
 
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Kendermore
Messaggi: 6671
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Originariamente inviato da Sp@ce Guarda i messaggi
Amici del forum, ciao a tutti. Vi leggo da anni ormai e più di una volta mi sono salvato le chiappette grazie al contributo del forum, per questo vi ringrazio. Ora ho un cliente molto pretenzioso e mi piacerebbe avere qualche consiglio. Spiego:

questo cliente, forniture mobili e casalinghi in stile I*EA, ha chiesto di creargli e gestirgli un ambiente dove verranno collegate le casse fiscali che scaricheranno l'articolo direttamente dal magazzino (gestito da un DB) ma ha chiesto sopratutto di essere in grado di ripristinare in pochi minuti il funzionamento del server in caso di guasto. Io pensavo a qualcosa tipo un cluster magari in ambiente virtuale, ma il mio problema è: come fare per riattivare i dati in caso di fail dello storage? una copia dello storage? una sorta di scrittura contemporanea su due storage diversi?
Possibile però poco conveniente in rapporto alla complessità, anche se oggi ci sono fantastici strumenti (es filesystem distribuiti) è più probabile avere rogne a causa del meccanismo di sync piuttosto che da un guasto hardware.

Solitamente per casistiche come queste si implementano dispositivi di storage che garantiscano ridondanza in ogni stadio della catena, ad esempio della SAN.
Per quanto riguarda il fail dei dischi il meccanismo di continuità è piuttosto comune, ed è appunto l'adozione di array raid (possibilmente senza meccanismi di parità, es. raid5 o peggio ancora 6, non mi stancherò mai di ripetere che al giorno d'oggi sono configurazioni anacronistiche che hanno poco senso) ne più ne meno come suoi server (ovvero configurazione DAS).
In questo caso la finestra temporale che si ha per riportare la situazione alla normalità in caso di guasti dipende dal numero di unità di hot spare impiegate e la complessità degli array (e anche in questo caso gli array con parità espongono a rischi infinitamente superiori).

Ciascuna SAN è dotata di controller i cui compiti sono molteplici, per semplicità vedili un po' come i canali di scambio tra i dischi della SAN e i controller sui server (detti HBA, Host Base Adapter).
Per garantire ridondanza di solito si utilizzano SAN con almeno 2 controller, in modo che in caso di interruzione di un canale (es guasto del controller, messa offline per manutenzione, interruzione della rete dove passano i dati, sia essa ethernet o fibre channel) l'altro possa sostituirlo a caldo e non generare interruzioni (ovviamente ci sarà un degrado prestazionale proporzionale al tipo e alla dimensione del traffico).

In modo simile in genere le HBA sui server sono installate a coppie in modo da garantire ridondanza, e per fare in modo che ciascuna possa comunicare con entrambi i controller della SAN vengono utilizzati degli switch (ethernet o fibre channel) per implementare una architettura multipath.
Ovviamente anche il sistema operativo deve supportare tutto questo ed essere in grado di accedere ai dispositivi da entrambi le HBA (per questo esistono appositi drivers per abilitare il multipath).

Per fare tutto questo si possono usare differenti protocolli di comunicazione (che si differenziano sia a livello fisico che logico), ad esempio iSCSI, Fibre Channel, Fibre Channel Over Ethernet, Fibre Channel Over IP per citare i più diffusi.
I prezzi per implementare soluzioni di questo tipo non sono certo economici, ovviamente vanno valutate con attenzione, se però le applicazioni sono critiche il RoI è garantito.

Nel caso di vmware solitamente si utilizzano SAN per fornire lo storage su cui creare i datastore (oppure associando direttamente le lun alle virtual machines), in questo modo puoi ridondare la parte computazionale tramite i meccanismi di alta affidabilità di vmware, mentre per lo storage la ridondanza viene garantita a livello più basso con i meccanismi che ho descritto sopra.
__________________
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Ultima modifica di Tasslehoff : 25-09-2013 alle 23:50.
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Old 26-09-2013, 09:00   #4
YOFB
Member
 
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Messaggi: 18
Tieni presente che nelle soluzioni con singolo storage, pur potendo contare su tutta la possibili ridondanza interna (power supply, controller e raid), il "cassone" stesso diventa il single point of failure.

Quella che ti ho indicato sopra (HP StoreVirtual 4000) prevede il Network RAID, ovvero i dati sono replicati in tempo reale fra due storage (ovviamente internamente ridondanti) fisicamente separati che vengono visti dagli host come una unica entità.

Ripeto: è una soluzione che costa. Ma se i servizi devono "rimanere su" è la soluzione.
Molto onestamente non ti so dire se altri produttori prevedano soluzioni simili. Netapp, EMC?
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Old 26-09-2013, 09:23   #5
YOFB
Member
 
L'Avatar di YOFB
 
Iscritto dal: Aug 2003
Messaggi: 18
Ah, e tieni presente che usando vSphere HA il tempo di rispristino del funzionamento di una VM è di pochi secondi. E per arrivare ad usarlo ti si deve inchiodare l'host che la ospita.

Esiste anche l'opzione Fault Tolerance che non prevede downtime (una VM "ombra" è sempre pronta ed allineata al bit su un altro host), ma ha ancora delle limitazioni che ne frenano l'adozione (vedi pagina 2 in basso di http://www.vmware.com/pdf/vsphere5/r...n-maximums.pdf)
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Old 26-09-2013, 11:42   #6
Kaya
Senior Member
 
Iscritto dal: Apr 2005
Messaggi: 3276
E se invece fosse una configurazione fatta con
intel modular server
due lame identiche
doppio controller dischi
doppio switch
2 dischi in raid 1 per lama
Proxmox in configurazione DRDB
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