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Old 12-10-2011, 20:35   #1
federico1
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Banda larga sempre più lontana la nuova rete

Banda larga, svaniscono 800 milioni sempre più lontana la nuova rete


La bozza di legge di Stabilità destina i fondi previsti per internet all'ammortamento dei titoli di Stato e all'istruzione. A rischio i progetti di copertura del digital divide e per la fibra ottica nelle case di ALESSANDRO LONGO
Banda larga, svaniscono 800 milioni sempre più lontana la nuova rete Paolo Romani, ministro dello Sviluppo Economico
Si materializza quello che gli utenti internet e gli operatori telefonici temevano: nella nuova bozza della legge di Stabilità 1, il governo toglie 770 milioni di euro alla banda larga. Secondo la precedente versione del testo, infatti, doveva andare alle telecomunicazioni il 50 per cento del surplus dell'asta frequenze 4G (finita a 3,9 milioni di euro, contro una base di 2,4 miliardi). La nuova bozza invece destina questi soldi al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato e all'istruzione.

In particolare, nella bozza si legge che "eventuali maggiori entrate accertate rispetto alla stima di cui al presente comma sono riassegnate per il 50% al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato e per il 50% ad incremento della dotazione del fondo di cui all'articolo 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n.5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n.33''.

Il ministero dello Sviluppo economico avrebbe avuto il compito di gestire quei 770 milioni e aveva già alcune idee a riguardo, ma contrastanti rispetto ai desideri di alcuni operatori e dell'Autorità garante delle comunicazioni (Agcom). Il ministro Paolo Romani continuava ad accarezzare l'idea, infatti, di destinare quei soldi al proprio piano nazionale a banda larghissima (fibra ottica nelle case), il quale però aveva già ricevuto la bocciatura di Telecom Italia e Fastweb. Senza il loro supporto (di Telecom, in particolare, proprietaria dell'attuale rete) era impensabile realizzare il progetto Romani, che appunto doveva basarsi su una nascitura società pubblico-privata ("Fiberco") frutto della collaborazione di tutti i principali operatori.

Un altro colpo al piano Romani è venuto nei giorni scorsi: la milanese Metroweb 2 intende esportare in altre città l'esperienza di Milano, portando fibra nelle case. A cominciare da Bergamo, Brescia, Genova e Piacenza, facendo accordi con le utilities locali. L'idea è di creare una società per la fibra per ogni città (due all'anno), ottenendo i soldi dalle banche e da Cassa depositi e prestiti (fondi pubblici), il cui presidente Franco Bassanini già si è detto interessato all'iniziativa. Bassanini aveva dato l'ok in precedenza al piano Romani: anche per questo motivo il progetto Metroweb sembra adesso eclissarlo. Telecom Italia non parteciperebbe all'investimento ma collaborerebbe alla sperimentazione in quelle città.

Il problema è che il piano Metroweb non sarà su scala nazionale, ma andrà solo nelle città dove c'è mercato, a partire dai distretti industriali. Si allontana così il sogno di dare internet super veloce a tutta o quasi la popolazione italiana nei prossimi dieci anni. Le incertezze del piano Romani hanno contribuito a convincere Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, a negare quei 770 milioni al settore. Sarà così se la bozza sarà confermata, ma al momento è l'ipotesi più probabile, secondo gli addetti ai lavori. Eppure quei soldi sarebbero serviti e non solo per il piano Romani. "Ci sarebbero utilissimi per eliminare il digital divide entro il 2013", dire a Repubblica. it Domenico Tudini, presidente di Infratel, la società che per incarico del ministero e con fondi pubblici sta portando banda larga nelle zone non ancora raggiunte dagli operatori. "Abbiamo coperto finora 2 milioni di italiani. I fondi rimasti non ci bastano a eliminare il digital divide", aggiunge.

Solo per coprire con banda larga di tipo base (fino a 20 Megabit) i distretti industriali servono altri 149 milioni di euro, secondo uno studio di Confindustria. Telecom Italia, Fastweb e Corrado Calabrò, presidente di Agcom avevano dichiarato che i 770 milioni dovevano andare contro il digital divide. Calabrò proponeva anche di investire in programmi statali per l'alfabetizzazione informatica e in contributi alle famiglie che si abbonavano alla banda larga.

"Per il bene dell'innovazione in Italia, è necessario che quei soldi vadano alle tlc. Che a differenza delle televisioni hanno pagato, e tanto, le nuove frequenze", rincara Maurizio Dècina, ordinario di reti e comunicazioni al Politecnico di Milano.

(12 ottobre 2011)

Da Repubblica web

E io che sogno la fibra ottica
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Old 12-10-2011, 21:18   #2
Nicl
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Mettiamoci l'anima in pace, la fibra non la vedremo MAI, sopratutto adesso che abbiamo un debito cosi' alto=lo stato non puo' finiziare una cosa in cui non crede, e vede come un qualcosa che deve essere censurato, e sopratutto la telecom con il debito che si ritrova di sicuro non investe nella fibra se qualcuno non gli presta i soldi.

C'avessi un patrimonio, investirei nella fibra e nelle telecomunicazioni, ma purtroppo quando parli di fibra tutti ti guardano con un aria talmente strana che sembra che tu stia bestemmiando, e se poi gli spieghi che non vogliono investire nella fibra e parti con la vdsl ecc, e' ancora peggio

Putroppo anche se la fibra venisse a costare 20 euro e teletu 15, tutti sceglierebbero teletu, poco ma sicuro...

faciliterebbe molte cose, a partire dalle pay-tv, niente aste di frequenze(premium) o montaggi di parabole(sky), tutto via cable.

Qui ci vorrebbe una ventata di aria fresca, una nuova azienda che in grado di commercializzare fibra+telefono+tv a prezzi vantaggiosi in modo da abbattare la concorrenza, proponendosi in maniera trasparente su tipologie di offerte ecc.. Insomma un'utopia
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Old 13-10-2011, 10:36   #3
Lanfi
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Quoto tutto l'intervento e in particolare questa parte.

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Putroppo anche se la fibra venisse a costare 20 euro e teletu 15, tutti sceglierebbero teletu, poco ma sicuro...
A prescindere dal discorso Teletu (per cui personalmente nutro una pessima opinione), è proprio vero che sono tutti sempre pronti a spendere il meno possibile per la connessione a internet per poi lamentarsi che non va!
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Old 13-10-2011, 11:51   #4
federico1
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Quoto tutto l'intervento e in particolare questa parte.



A prescindere dal discorso Teletu (per cui personalmente nutro una pessima opinione), è proprio vero che sono tutti sempre pronti a spendere il meno possibile per la connessione a internet per poi lamentarsi che non va!
Non credo sia così la qualità, una volta che sei un minimo pratico, la riconosci e,se non a prezzi spropositati (vedi l'euro di differenza fra 10 e 20 mega telecom), secondo me la scegli.
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Old 13-10-2011, 15:13   #5
jarry
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Morto un piano se ne fa un altro. Parla Metroweb. Solo chiacchiere o fatti concreti?:

"Metroweb è proprietaria di una rete di cavi lunga 7.000 chilometri tra Milano e la Lombardia. Cavi tutti in fibra ottica di quelli che assicurano alle famiglie connessioni Internet degne di un Paese civile. Dice Gamberale: "Possiamo replicare in tutta Italia quello che abbiamo già fatto, e bene, a Milano e in Lombardia". La rete ultra veloce, insomma, "la facciamo noi". Vito Gamberale assicura che tutte le società di telecomunicazioni saranno coinvolte nel progetto, mentre lo Stato verrebbe frenato nel tentativo di realizzare una "rete pubblica" come poteva andare di moda 20 anni fa. Insomma. Gamberale prova a mandare questo messaggio: no al Piano Romani - vecchio e statalista - e via libera a un progetto che metta in prima linea risorse, energie private."

Qui tutto l'articolo:
http://www.repubblica.it/economia/20.../?ref=HREC1-11
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Ultima modifica di jarry : 13-10-2011 alle 15:16.
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Old 13-10-2011, 16:15   #6
random566
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Insomma. Gamberale prova a mandare questo messaggio: no al Piano Romani - vecchio e statalista - e via libera a un progetto che metta in prima linea risorse, energie private."
ovviamente i privati investiranno solo dove la redditività è assicurata.
questo significa che coloro che abitano distanti dai grandi centri abitati o dalle grandi aree industriali saranno destinati a non essere mai raggiunti dalla nuova tecnologia, peggio di quanto accade ora con la rete in rame
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Old 13-10-2011, 18:21   #7
jarry
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ovviamente i privati investiranno solo dove la redditività è assicurata.
questo significa che coloro che abitano distanti dai grandi centri abitati o dalle grandi aree industriali saranno destinati a non essere mai raggiunti dalla nuova tecnologia, peggio di quanto accade ora con la rete in rame
Sì, purtroppo sarà sicuramente così. Come già riportato nell' articolo di Longo di ieri:

"Il problema è che il piano Metroweb non sarà su scala nazionale, ma andrà solo nelle città dove c'è mercato, a partire dai distretti industriali. Si allontana così il sogno di dare internet super veloce a tutta o quasi la popolazione italiana nei prossimi dieci anni."

Condannati a un eterno digital divide.
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Old 13-10-2011, 21:39   #8
viking1973
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magari facessero le citta principali x intero e non come fece fastweb... da quel che ho intuito metroweb fara' la lombardia... e gli altri come me a roma???? o quelli a firenze palermo venezia e tutti i principali capoluoghi???? non vorrei si fermassero solo alla lombardia e a tutte le sue provincie...
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Old 14-10-2011, 11:42   #9
gennarone
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Sinceramente non capisco proprio il collegamento fra il (fallito) tavolo Romani ed il progetto di Metroweb. Perchè mai le due cose dovrebbero essere considerate incompatibili o una sostitutiva dell'altra, quando si tratta di cose perfettamente complementari?

Ricordo che il tavolo Romani voleva mettere insieme i vari operatori per creare un'infrastruttura condivisa nelle aree dove non ci sarebbe stato spazio per una sana concorrenza (cioè per reti multiple costruite da diversi operatori). Questo per evitare il perpetrarsi del monopolio Telecom.

Invece Metroweb vuole giustamente investire solo nelle aree ad elevata redditività, cioè in quelle dove il progetto Romani non avrebbe messo becco, e dove lo Stato sarebbe intervenuto solo sui regolamenti.

In sostanza, l'articolo mescola fra loro fatti non collegati e cerca di metterli insieme per creare un disegno che in realtà non esiste.

Semplicemente, Romani ha fallito (ed è un bene, perchè il tavolo era una follia), Telecom continuerà per la sua strada indipendentemente da tutti gli altri operatori (e si farà la sua rete NGN), mentre in alcune zone specifiche nasceranno iniziative locali capaci di creare una rete concorrente (ma nel complesso saranno talmente piccole da non scalfire il monopolio Telecom).

Quindi IMHO la cosa migliore che può fare Romani è stabilire dei regolamenti precisi sulla NGN (ad esempio, i costi delle connessioni "tipo wholesale" su fibra) e lasciare che i privati lavorino ed investano. Questo significa perpetrare il monopolio, ma d'altra parte era una pazzia pensare di poterlo eliminare senza investire il becco di un quattrino
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Old 14-10-2011, 12:58   #10
MaxRob
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Io aspetto che a Cagliari ZTE finisca di passare la fibra ottica nelle canale delle condotte dei gas... il problema è quando attiveranno tutto...
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Old 14-10-2011, 15:16   #11
ildora
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il futuro x l'Italia è il rame e il nastro isolante.
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Old 14-10-2011, 15:37   #12
fabio336
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il futuro x l'Italia è il rame e il nastro isolante.
Nastro isolante??

io direi anche senza
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Old 15-10-2011, 00:05   #13
gennarone
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il futuro x l'Italia è il rame e il nastro isolante.
Somiglia molto al presente
Però quello del futuro sarà un rame farcito di VDSL2 e vectoring
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Old 15-10-2011, 20:19   #14
ildora
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io che vivo in un piccolo paese la fibra non la vedrò mai, credo nemmeno i miei figli.
C'è poco da sperare... in periferia c'è il rame BELLO OSSIDATO.. o si inventa qualcosa che gira su questa strada... oppure ciccia
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Old 15-10-2011, 20:35   #15
federico1
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Visto che la fibra molti di noi non la vedranno c'è da sperare che la ricerca faccia passi avanti sul rame e in questa direzione sembra andare la ricerca.

" John Papandriopoulos, questo è il nome del ricercatore, è stato infatti capace di realizzare un algoritmo in grado di ridurre drasticamente le interferenze elettromagnetiche sulle connessioni ADSL, permettendo di raggiungere velocità di connessione fino a 250Mbit, ad oggi ottenibili solo su fibra ottica.
Grazie agli algoritmi odierni si è in grado di raggiungere, su rame, velocità massime intorno ai 20 – 24 Mbit.
L’algoritmo di Papandriopoulos permette, come gli altri, di ridurre il rumore, ma vi riesce in modo molto più efficace rispetto alle tecniche odierne e, soprattutto, in un modo molto semplice da implementare: dal sito del ricercatore, infatti leggiamo: “Our research surrounding SCALE and SCAPE are practical methods that exhibit very low complexity that can be implemented in practice.”
(SCALE e SCAPE sono i due metodi ideati per risolvere il problema dell’interferenza).


da newdigest.com
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Old 15-10-2011, 20:41   #16
ildora
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Il problema è la distanza... Noi campagnoli siamo almeno a 3km dalla centrale
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Old 15-10-2011, 22:15   #17
viking1973
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anche i cittadini sono a distanze elevate... io sto a 2,4 km e x avere velocita su vdsl2 bisogna portare la fibra fino agli armadi il che vuol dire scavare x tutte le vie...e non e' cosa da poco... e io credo che alla telecom x risparmaire metteranno vdsl2 solo nelle centrali...e il problema distanza rimarra... i fortunati a 500 m dalla centrale andranno benisismo e il resto scenderanno drasticamente sui 30 20 mbit...
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Old 17-10-2011, 08:14   #18
ildora
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noi campagnoli abbiamo dei bei pali in legno con filo a vista
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Old 17-10-2011, 15:39   #19
viking1973
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noi campagnoli abbiamo dei bei pali in legno con filo a vista
ironicamnete e' piu facile cambaire i fili a vista con fibra piuttosto che scavare... in giappone la fibra ottica ce l hanno appesa ai pali.....
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Old 17-10-2011, 15:44   #20
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ironicamnete e' piu facile cambaire i fili a vista con fibra piuttosto che scavare... in giappone la fibra ottica ce l hanno appesa ai pali.....
infatti l'impatto ambientale/visivo è tremendo.
http://www.dannychoo.com/post/en/165...+Internet.html
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